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Autore: LittleKairi14    07/11/2010    4 recensioni
Otto persone trovate morte dissanguate la notte scorsa. Nessun segno di violenza sui corpi. Si presume sia l'opera di un Serial Killer. La polizia sta ancora indagando.
Due ragazzi. Due vite diverse. Due esistenze diverse. Ma il loro destino è uno solo.
[Pairing: AkuRoku, RiSo, Zemix]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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N.B. Da ora in poi quando scriverò usando il colore blu, la fic sarà raccontata dal punto di vista di Sora.

My Vampire

Aspettai che Riku aprisse la porta di casa sua per poi fiondarmi dentro. Poggiai la cartella sul divano con non curanza, dai tempi delle elementari ormai passavo più tempo a casa del mio migliore amico che nella mia.
"Io ho fame"
"Ma hai appena mangiato due panini al bar della scuola"
"Devo crescere!"
Mi fiondai in cucina, sentendo la piccola risata esasperata di Riku. Mi guardai intorno, scrutando tutta la stanza come farebbe un detective sulla scena del delitto. Individuai in fretta il frigorifero e mi precipitai ad aprirlo. Latte. Yogurt. Frutta. No, non facevano proprio per me. Lo chiusi e non vedendo ancora Riku capii che probabilmente era salito di sopra. Continuai ad ispezionare ogni cassetto della cucina quando...illuminazione! Aprendo un mobiluccio in alto, sulla seconda mensola vidi i cereali al cioccolato. Mi sporsi per prenderli, mettendomi in punta di piedi, ma non ci arrivavo. Continuai a cercare di afferrarli quando qualcun'altro entrò nella mia visuale e li prese.
"Sei troppo basso"
Mi voltai con un enorme sorriso, finalmente avrei potuto gustarmi i miei cereali al cioccolato! La mia bocca si spalanco senza che io me ne rendessi conto e smisi di pensare a qualsiasi altra cosa che non fosse ciò che avevo davanti. Riku. In tuta. Senza maglietta e con i capelli bagnati.
"Beh? Non volevi questi?"
Mi porse il pacco di cereali e io costrinsi la mia bocca a chiudersi. Presi il pacco tra le mani, voltandomi a prendere un bicchiere per mettercene un pò dentro. Andai verso il bancone evitando di guardare Riku. Da un periodo di tempo il legame che univa me e il mio migliore amico era cambiato. Le situazioni che fino a poco tempo prima consideravo normali, ora mi imbarazzavano. Mille volte lo avevo visto senza maglietta, ma adesso non riuscivo a guardarlo senza diventare rosso.
Sentii Riku sedersi accanto a me, intorno al bancone,  ma continuai a guardare il bicchiere e a trovare particolarmente innteressante la forma di un cereale. Sentivo il suo sguardo su di me, e lui iniziò a picchettare con le dita sul bancone.
"Sora..."
"Uhm?"
"Sei silenzioso"
"Mh..."
Mi riempii la bocca di cereali, finendoli quasi. Così evitavo almeno di parlare e di dire una delle mie solite cavolate.
"Come mai?"
Scrollai le spalle.
"Mmmmh..."
"Se non la finisci di rispondermi con dei grugniti ti faccio ingoiare anche il bicchiere"
Incrociai le braccia, mettendo il broncio. Quale ragazzo tratta così il proprio migliore amico? Lo sentii sbuffare, segno che probabilmente stava perdendo la pasienza. Mi prese il viso con una mano, costringendomi a guardarlo.
"Allora?"
Non riuscivo a staccare gli occhi da quelle iridi acquamarina, così chiare e splendide. Il mio sguardo si posò sulle sue labbra carnose e perfette. Sentii il forte impulso di avvicinarmi, di sfiorare quelle labbra con le mie. Mi alzai di scatto, agitato.
"Ehmm..."
Mi guardai intorno, cercando di trovare una scusa. Guardai i cereali, il bancone, le mensole, il frigorifero. Sapevo di essere rosso dall'imbarazzo. Rosso...
Riportai lo sguardo sul frigorifero, individuando una calamita attaccata sullo sportello. Un due, rosso.
"La matematica!"
Puntai un dito contro Riku, con un grande sorrisone sul viso. E poi tutti dicevano che ero senza cervello!
"Eh?"
Riku mi guardava con la stessa espressione di uno che sta assistendo all'accoppiamento tra un topo e una gallina.
"E' semplice, la matematica! Sono preoccupato per il mio cattivo rendimento"
Mi misi a sedere, fiero di me stesso. Non avrei potuto escogitare scusa migliore. Lo vidi alzare un sopracciglio, scettico.
"Ma se non ti è mai importato del tuo "cattivo rendimento"..."
"E' ora che io mi prendi le mie responsabilità"
Lo guardai incrociare le braccia, con un ghigno sul volto.
"Allora se sei così preoccupato non ti dispiacerebbero delle ripetizioni. Adesso."
Sgranai gli occhi e ogni ombra di sorriso sparì dalla mia bocca. Mi aveva fregato.
"Ma Riku..."
"Zitto e vieni!"
Stavo per protestare, quando mi prese per mano trascinandomi verso le scale. A quel punto mi zittii, rassegnato a dover passare un terrificante pomeriggio. O forse non sarebbe stato così male.



Una settimana dopo...

Il campanello che suonava incessantemente mi mandò ancora più in bestia. Da mezz'ora Riku e le ragazze aspettavano davanti la porta di casa, e il mio adorato gemello ancora non si decideva ad uscire dal bagno. Altro particolare: il concerto era già cominciato e noi eravamo ancora bloccati per colpa di Sora.
"Cazzo Sora, è tardi! Apri questa porta!"
Diedi ancora due colpi forti alla porta del bagno, non sentendo la risposta del mio gemello. Lo mandai al diavolo e scesi velocemente le scale diretto alla porta. L'aprii trovando un Riku se possibile più incazzato di me, Kairi stava per avere un attacco isterico e Naminè cercava di calmare un pò tutti.
"Dov'è?"
"Ancora di sopra. Non so voi, ma io me ne vado"
Scansai Riku dirigendomi in strada e le ragazze mi seguirono subito.
"Ragazzi, ragazzi! Sono qui ho finito. Aspettatemi!"
La voce di mio fratello mi arrivò alle spalle e con una notevole quantità di autocontrollo evitai di girarmi e strozzarlo. Non fu così per Riku però.
"Mi spieghi come fai ad essere sempre in ritardo?"
"M-ma io mi sono addormentato!"
Ecco un'altro dei loro litigi. Immaginavo già come sarebbe andata a finire, perciò non prestai più attenzione a quei due che continuavano a gridare. Misi le mani dentro le tasche e sollevai la testa a guardare il cielo. Migliaia di stelle lo riempivano, e una grande luna piena illuminava il buio della notte. L'aria era insolitamente fredda. Sentii un lieve fruscio, come dei passi sull'erba, e mi voltai di scatto alla mia destra verso un gruppo di alberi di un giardino.
"Che succede?"
Naminè si era accorta della mia reazione, cos' come anche il resto dei miei amici. Continuai a guardare un punto indefinito fra i cespugli, poi mi voltai verso i ragazzi.
"Mi è sembrato di vedere...qualcosa"
Guardai la mia migliore amica, e vidi passare un lampo di terrore nelle sue iridi chiare.
"Ma forse mi sbaglio..."
"Bene, allora proseguiamo e andiamo al concerto!"
Kairi arrivò saltellando e prendendo sottobraccio l'amica, cominciando a cantare una delle canzoni dei Prison. Guardai Naminè che sorrideva incerta alla rossa. E dire che ero stato talmente stupido al solo pensare di potermi confidare con lei, se solo le avessi detto che da una settimana mi sentivo osservato e pedinato si sarebbe richiusa in casa senza più uscire. Queste sensazioni le avevo ovunque: a scuola, a casa, quando uscivo con gli amici. Due giorni prima mi ero addormentato sul banco della classe e all'ora di ricreazione mi ero svegliato di botto. Ero solo e probabilmente i miei amici avevano deciso di non svegliarmi. Con la coda dell'occhio avevo notato un movimento fuori dalla finestra, seguito da un lieve fruscio. Mi ero voltato velocemente, balzando in piedi, ma niente, fuori dalla finestra non c'era nessuno.
"La sentite la confusione della folla?"
Sora aveva un grande sorriso stampato sul volto, segno che aveva risolto la questione con Riku. Prese il posto di Naminè, iniziando ad intornare con Kairi una filastrocca sul fatto che andavamo tutti al concerto.
"Santo Dio, ma chi me lo ha fatto fare?"
Riku si spiaccicò una mano sulla faccia, mentre io e Naminè ridevamo.



Il concerto ormai andava avanti da più di due ore. Le ragazze cantavano ogni canzone, urlando le parole talmente tanto da sovrastare quasi la voce del cantante, mentre Sora saltellava euforico travolgendo tutte le coppiette e gruppi di ragazzi. Ovviamente stava poi a me e Riku scusarsi per il comportamento di quell'essere senza cervello.
Sicuramente mi sarei divertito se non avessi avuto la costante sensazione di essere osservato. Anche tra la confusione e la musicaassordante sentivo occhi puntati sulla mia nuca, e mi giravo spesso a cercarli tra la folla, non riuscendo mai ad individuarli. Mi ripetevo di stare diventando paranoico, ma puntualmente risentivo quella sensazione.
"Ragazzi, io vado a casa!"
Gridai cercando di sovrastare la musica, ma ovviamente i miei amici non mi sentirono. Sbuffai avvicinandomi alla mia amica.
"Naminè ascoltami, io vado a casa!"
Glielo gridai nell'orecchio un paio di volte.
"Da solo? Ma perchè?"
Mi guardò con uno sguardo interrogativo e spaventato. Sorrisi per rassicurarla.
"Non mi sento molto bene. Stai tranquilla, conosco questo paese come le mie tasche"
Mi voltai senza nemmeno aspettare una sua risposta. Sapevo che avrebbe insistito perchè rimanessi, ma volevo tornare a casa per rinchiudermi dentro la mia stanza e stare un pò da solo senza quella sensazione di essere osservato. Sempre se chi o cosa mi opprimeva non mi avesse seguito.
Uscii dalla folla di ragazzi a forza di spintoni, beccandomi parecchie occhiatacce e imprecazioni, e imboccai una stradina laterale. Sarebbe stata deserta se non ci fossero stati ragazzi intenti ad esplorare la bocca e il corpo delle loro ragazze, o gruppi di ragazzini in preda alle risate con qualche bottiglia in mano. Li sorpassai tutti fin quando non fui completamente solo, circondato da casette buie e silenziose. L'aria si era fermata e la strada era illuminata solo dalla luna piena. Per quanto il paese fosse tranquillo e pacifico, di notte diventava quasi inquietante. Era stato costruito sulla costa parecchie centinaia di anni fa. Numericamente aveva la stessa popolazione di una città, ma le più vecchie famiglie del luogo si conoscevano dal membro più anziano al nipote più giovane. Da alcuni anni, però, molte persone si erano trasferite qui per vivere una vita più tranquilla e meno frenetica di quella in  
città.
Il rumore di una bottiglia che rotolava ad un metro da me mi fece fermare. Probabilmente l'avevo calciata senza accorgermene mentre ero sovrappensiero. Mi preparai a continuare a camminare, quando un lieve tonfo mi fece voltare alla mia destra. C'era un vicolo abbastanza buio, ma dentro quell'oscurità vedevo muovere qualcosa. Indietreggiai un poco, quando sentii un'altro tonfo dalla mia sinistra. Cominciai ad avere paura sopratutto quando vidi che quelle cose che erano cadute in realtà erano persone. Una era appena sbucata dal vicolo buio, ma era incappucciata. Era molto evidente la sua stazza pero: aveva spalle enormi ed era alto almeno due metri. Capii subito che se mi avesse preso mi avrebbe spaccato in due senza problemi, come in genere si spezza in due un normale grissino. L'altra, che avanzava verso di me, era una figura più esile e di poco più bassa. La vidi togliersi il cappuccio e mi accorsi che era una ragazza. Aveva capelli corti e biondissimi, con due ciocche appuntate sopra la testa, simili ad antenne. Sorrideva, un sorriso falso e pieno di finta generosità. La cosa che però mi sorprese di più furono i suoi occhi: le iridi erano di un rosso innaturale, sembravano boccette rotonde di vetro contenenti...sangue.
"Bene, bene. Cosa abbiamo qui?"
Il suo tono era sarcastico, curioso quasi e con una punta di divertimento. Inghiottii a vuoto quando anche l'altro si tolse il cappuccio, mostrando il volto degno della sua figura: aveva dei capelli raccolti in una coda e poi divisi in tante ciocche, nerissimi, sopracciglia folte e delle enormi basette ai lati del viso.  Un ghigno cattivo affiorava sul suo volto. Gli occhi, anche lui rossi.
"Un ragazzino. Perfetto, è raro trovarne di così giovani"
Sgranai gli occhi quando lo vidi leccarsi le labbra. Mi guardava come se volesse...mangiarmi. Cercai di farmi coraggio, smettendo di indietreggiare.
"Cosa volete?"
Riuscii a non urlare quella frase, qpparendo meno agitato di quanto non lo fossi veramente. Volevo voltarmi e scappare, ma ormai i miei piedi sembravano essersi incollati alla strada. La risata stridula della ragazza mi gelò il sangue nelle vene. La vidi venire verso di me lentamente, divertita.
"Fossi in te pregherei perchè finisse presto"
"Adesso attaccate anche i ragazzini?"
Una nuova voce provenne dalla mie spalle. Mi voltai poco, giusto per vedere con la coda dell'occhio un'altra figura incappucciata. Sentii un ringhio. Dal viso della ragazza era scomparsa ogni traccia di sorriso.
"Tu che ci fai qui?"
Sibilò questa frase, mentre il rosso dei suoi occhi sembrò accendersi. L'uomo incappucciato mi si avvicinò. Cominciai ad indietreggiare, agitato. Mi calmai però un poco quando questo mi sorpassò, non facendo quasi caso a me. Mi si fermò a pochi metri davanti, di spalle.
"Sarà meglio, Axel, che tu ci lasci fare quello che dobbiamo"
Fu il bestione a parlare questa volta. Sul suo sguardo si leggeva puro odio. Il ragazzo incappucciato, che avevo capito si chiamasse Axel, sorrise divertito.
"Altrimenti cosa mi fai, scimmione senza cervello?"
Accadde tutto in un attimo. Il bestione si avvicinò in pochi secondi ad Axel, che evitò per un pelo un suo pugno chinandosi e girando su se stesso, facendo lo sgambetto all'altro. Si alzò velocemente, imitato dal bestione. Ad Axel scivolò il cappuccio e quasi rimasi a bocca aperta quando riconobbi i capelli, i lineamenti e la carnagione del ragazzo che avevo incontrato una settimana prima alla biblioteca. Tutto questo in dieci secondi. Vidi il bestione scaraventare Axel nel muro di una casa, e senza neanche riflettere mi misi a correre verso quella colonna umana pronto a dargli un pugno, quando sentii Axel spingermi un'attimo prima di raggiungere l'altro, mandandomi a sbattere contro un cassonetto. Aprii gli occhi a fatica, distinguendo a mala pena le sagome scure che si muovevano di fronte a me. Provai a muovermi, ma una forte fitta alla testa mi fece frenare ogni altro tentativo.
"Fermo Xaldin"
Sbattei le palpebre, cercando di mettere a fuoco la nuova figura che avanzava accanto alla bionda. Il bestione, Xaldin, aveva smesso di attaccare Axel ma lo guardava ancora con odio, pronto a saltargli addosso in qualunque momento. Provai di nuovo a muovermi, ma il mio corpo non rispose.
"Axel. Finalmente abbiamo scoperto in quale altro posto ti sei rintanato. Xemnas è molto deluso dal tuo comportamento"
A differenza degli altri, questo continuava a tenere il cappuccio calato sul viso. Qualcosa mi diceva che là sotto si nascondevano gli stessi occhi rossi degli altri due.
" Dì al tuo caro Xemnas che può andare a farsi fottere"
Tentai di alzarmi, appoggiandomi al cassonetto dove ero stato scaraventato. Riuscii a mettermi in piedi, anche se mi tremavano le gambe.
"Peccato Axel, e dire che voleva darti un'altra possibilità"
"Come se mi importasse. Sto benissimo così"
Ci fu un momento di silenzio, dove sentivo solo il mio respiro pesante e provavo a muovere qualche passo.
"Mi spieghi perchè ti ostini a proteggere quella feccia?"
Lo sconosciuto mosse un braccio verso di me, come ad indicarmi.
"Perchè è la cosa giusta da fare. Quelli come voi sono la vera feccia"
"Ricordati, Axel, che anche tu sei uno di noi. E questo non puoi cambiarlo"
Se avessi potuto vederlo, probabilmente sul volto dello sconosciuto doveva esserci un ghigno. Sentii Axel ringhiare.
"Andiamo"
Vidi lo sconosciuto voltarsi, mentre Xaldin e la bionda si rimettevano il cappuccio. Un attimo dopo erano spariti. Mossi alcuni passi verso Axel, cercando di raggiungerlo. Lo vidi voltarsi verso di me, con un'espressione preoccupata. Rimasi di stucco quando mi accorsi che le sue iridi erano colorate di un rosso acceso, completamente differente dal verde smeraldo che ricordavo. Una fitta mi colpii alla testa, facendomi cadere in avanti, ma mi sentii sorreggere. Poi, il buio.


Note dell'autrice:
Ed eccomi di nuovo qui con una nuovo, fantastico (?) capitolo!
O.o
Ok, magari fantastico no, ma è nuovo nuovo u.u
Sono riuscita finalmente ad aggiornare dopo che c'è voluta una serata intera (dalle 21:00 alle 00:30 u.u) per ricopiarlo nel quaderno ieri sera e un'intera mattinata per scriverlo al computer.
Che faticaaaaaaaa! Ma almeno a consolarmi ci sono le vostre recenzioni, con una new-entry! (sis crive così O.o??)
Ma ora ecco le risposte mie affezionate (?) lettrUici U.U:

_MangaGirl_
Salve mia carissima lettrice!
Riku con SOLO un fiocco rosso.... *ç*
No, niente bava u.u
Waaaaa hai visto cosa ho inserito qui??? Riku senza maglietta... *ç*
Avevo detto niente bava >.<
Mmmm è una mia impressione o nelle tue recensioni e mie risposte parliamo solo di Riku O.O
Sta diventando una dipendenza?? Oddiooooooooooooo
*ç*
*mette una bacinella sotto la sua bocca*
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, beh c'è molto Riku xD
Alla prossima recensione mia caVa!
*saluta saltellando, per poi scivolare in un pò di bava a terra*
>.<

_Ella_
Sciaooo Donna!
xD Riku non ti piace proprio eh?? Beh allora resterai delusa dalla prima parte della fic =S
Però dopo c'è una buona dose di Roku, giusto?? GIUSTO???? =D
E c'è anche Axel! Che pucciosoooooooooo...mmmh veramente non è l'aggettivo adatto =/
Però che sexy...mentre combatte *ç*
Ed ecco che entrano in scena anche altri personaggiucci...hai capito chi è "la bionda"??
Sicuramente no è troppo difficile sisi u.u
E lo sconosciuto??
*ride perchè SA chi è*
Uhmmmmm....qualche fatto conferma le tue supposizioni?? Dimmi, dimmi
mi diverte un sacco scoprire cosa pensano i miei lettori xD

Vampaia_Naito_4ever
 Ed ecco che arriviamo alla new-entry (sempre se si scrive cosi, eh!)
Benvenuta in famiglia!
*suona una trombettina di carta mentre cadono coriandoli dall'alto*
Grazie per tutti i tuoi complimenti, davvero non mi aspettavo di far questo effetto
O.O
Ecco il capitolo che hai aspettato con ansia xD Spero ti sia piaciuto!
Anche perchè mi è costato una settimana e mezzo di duro lavoro T.T
Quindi se non ti piace...
*una luce brilla nei suoi occhi, mentre nasconde entrambe le mani dietro la schiena*
...ti consolerai con una scatola di cioccolattini :3
Alla prossima, ciao ciao!
=D

Okay, anche per questa volta mettiamo un punto allo sclero. O no? Ma certo che noooo! Ci sono ancora i ringraziamenti =D. Allora, grazie tantissimo a Vampaia_Naito_4ever per avere inserito questo obrobrio tra le preferite *spupasha*, grazie infinite a Ewilan, klikka e redangel250492 per averla inserita tra le preferite.  E grazie sopratutto a voi che leggete, veramente mi date un buon motivo in più per continuare. Al prossimo capitolo, vi adorooooo!




  
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