~clean♥up;
Aveva
gli occhi sporchi di mascara, lei.
Il nero colava dalle sue ciglia come inchiostro
vomitato da una penna.
Le sue lacrime scrivevano di lei, i suoi occhi
parlavano per lei.
Lo specchio rifletteva l’immagine vecchia e
distorta di un’amante poco
amata.
Muta, in silenzio, la penna piangeva.
Macchiata, putrida, cancellava dagli occhi quel
nero che le aveva divorato l’anima.
Segnava cicatrici profonde nel suo viso fatto di
cera.
Il buio le offuscava la vista, le attanagliava il
cuore, le corrodeva l’anima.
L’ombretto verde le bruciava gli occhi, litigava
col nero, le inacidiva le orbite.
Tra le pieghe dello specchio, il suo viso.
Non aveva occhi lui.
Le trapanava il cuore e le succhiava via l’anima
nel buio più profondo della stanza.
Le sue iridi erano puro terrore, erano fili
scarlatti, erano pece bollente.
E l’acqua sanava le ferite, affogava le lacrime, disinfettava
il cuore.
Lavalo
Sakura, lavalo via!
Aveva le
labbra tinte di fuoco, lei.
Di un rosso così intenso la sua bocca ardeva.
Friggevano le
urla smorzate in gola, i baci donati con cieca fiducia.
Il rossetto le macchiava la lingua rovente, i
denti complici, la gola peccatrice.
Respirava a fatica, deglutiva a comando.
Le sue labbra erano di cartapesta, erano stanche
d’amare, erano aride di vita.
Ricordava le scie di fuoco, i baci febbrili, il
groviglio di lingue.
Il rosso le sporcava il viso, le ustionava le
guance, le cuciva il marchio del peccato.
Lo specchio gridava vendetta, urlava con la sua
bocca.
Non aveva labbra, lui.
La stringeva a se in una morsa soffocante e la
baciava, la baciava di baci che sapevano di ferro e ruggine.
La sua lingua era vera angoscia, era una corda
d’acciaio, era colla vinilica.
E l’acqua domava l’incendio, placava le fiamme,
ripuliva lo stomaco.
Lavalo
Sakura, lavalo via!
Aveva le mani
fatte di burro, lei.
Per quanto si aggrappasse, scivolava sempre via.
La sua pelle era viscida come saliva, come sapone,
come saliva.
Mani che s’intrecciavano, pelle che si scorticava.
Odorava di lui fino alla punta dei capelli, sapeva
di lui fin sotto le unghie.
Si aggrappava al suo collo attendendo l’orgasmo,
ansimando, piangendo.
Le mani avevano ancora il suo sapore, le dita il
suo veleno, i capelli il suo respiro.
L’acqua le perforava le ossa, le scioglieva la
pelle, le consumava il vestito…
ma la macchia
non se ne andava.
Lavati
Sakura, lavati a fondo!
Aveva l’anima dannata, lui
Il corpo pieno di graffi, il cuore privo di
lividi.
Dormiva adagiato sul letto.
Lenzuola candide fasciavano il corpo nudo di lui.
Le sue braccia erano catene fredde e dure.
I suoi capelli erano serpenti affamati, erano morbide
ciocche, erano spilli assassini.
Ormai catrame oleoso scorreva dentro di lei.
Lavalo
Sakura, lavalo bene!
Era amante e amata allo stesso tempo.
Donava il suo corpo e donava il suo cuore a due
persone diverse.
Le calze rotte sfregavano la pelle come carta
vetrata.
Il corsetto rosso era la gabbia da cui il cuore
non sarebbe potuto fuggire.
Il marito di lei ritardava e il rischio aumentava.
Ma la voglia cresceva e il tempo, il tempo era
solo un ricordo.
Lavalo
Sakura, lavalo presto!
Spinti dalla lussuria, si concedevano entrambi
come bestie prive d’anima.
Si univano tra le lenzuola sudice di vergogna
consapevoli del peccato che stavano commettendo.
Ma non potevano non amarsi
perché questo era il loro destino sin dal principio.
Ed erano così immersi nel loro amore che non si
fermavano se non per riprendere fiato.
L’adulterio era sicuramente eccitante più del sesso.
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N/A:
Lo so bene che ci sono molti di voi che
stanno ancora aspettando i capitoli seguenti di Darker than Black e
Happily
Ever After ma era da tanto che volevo scriverla *.* Il tema
dell’adulterio mi
affascina e credo che sia decisamente azzeccato per Sakura. Inoltre
notare
anche che i frammenti si fanno sempre più piccoli man mano
che ci si avvicina
alla loro ricongiunzione <3 Spero che vi sia piaciuta. Le
recensioni sono
ben accette =)
See ya
dreem