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Autore: Chibi_    07/11/2010    2 recensioni
Nella World Academy c'è aria di cambiamenti. Ludwig, studente modello, si ritrova a fare da tutor a una nuova entrata nella scuola, che gli porterà non pochi problemi! Tra amicizie, amori, rivalità, studenti strampalati e l'imminente arrivo del festival della cultura, riuscirà il tedesco a non farsi venire una crisi di nervi?
primissima fanfic che scrivo.... è una specie di esperimento, spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 02- Questione di dettagli

(Arthur)

 
Arthur si era alzato bene quella mattina. Si era svegliato presto, e aveva avuto tutto il tempo per bere il suo thè e leggere il giornale in tutta calma, poi si era vestito, aveva preso i libri che gli servivano ed era uscito, dirigendosi verso un’altra stanza del dormitorio.
 
Arthur Kirkland, così si chiava il ragazzo, era una persona seria e diligente, e la sua serietà e la sua determinazione gli avevano permesso di vincere una borsa di studio che gli aveva dato la possibilità di frequentare quella prestigiosa scuola. A dirla tutta era molto fiero di se stesso: il fatto che fosse riuscito ad arrivare fin là con le sue sole forze, senza avere avuto l’appoggio di nessuno, lo riempiva d’orgoglio.
Arrivato davanti alla camera che voleva raggiungere, storse il naso per il forte odore di fritto che emanava. Sospirò rassegnato, poi bussò, la porta si aprì da sola. Con uno sbuffo entrò e quello che vide fece crollare il suo buon umore in un attimo: bibite vuote, cartacce, hamburger smangiucchiati a metà e patatine fritte occupavano tutto il pavimento della camera, senza contare varie macchie di ketchup sul soffitto ( sul soffitto! Come diavolo avevano fatto ad arrivarci, sul soffitto?). L’unica cosa pulita in quella camera era l’enorme, immensa bandiera americana attaccata alla parete
-Alfred?-
Nessuna risposta, l’unico rumore era uno strano sottofondo musicale seguito da…. Hemm…spari? E…atroci grida di dolore??
-SI’, BECCATI QUESTO! LO VEDI CHE SUCCEDE A METTERSI CONTRO DI ME? EEEH?-
Arthur chiamò a raccolta tutta la sua (poca) pazienza e si addentrò nella camera zigzagando tra i vari resti di un Happy Meal non finito, verso il ragazzo che stava seduto a terra in mezzo alla stanza, con il naso a 2 centimetri dalla televisione.
-Alfred, ma hai visto che ore sono? È ora di entrare a scuola e tu sei ancora attaccato ai tuoi stupidi videogiochi?-
-Arthur! Questo non è un semplice videogioco, questo è Return to castle of Wolfenstain*! Dove io sono un fighissimo americano che ha il compito di investigare su dei progetti supersegreti dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, tu pensa che il gioco comincia con…-
Petulante. Quella era la parola giusta per descrivere Alfred F. Jones, un’enorme, petulante rottura tutta made in USA
-…Cioè ti rendi conto? Per non parlare delle armi! Sono davvero uguali a quelle usate in quel periodo! E poi… ma brutto crucco, vuoi morire? Mi hai fatto sprecare un caricatore intero! Comunque, ti dicevo…questo gioco è il massimo, ma non l’hai vista la grafica? E…-
Arthur non aveva voglia  di arrabbiarsi di prima mattina quindi, in tutto silenzio, si limitò ad avvicinarsi alla televisione e a staccare la spina. il ragazzo che stava seduto a terra impallidì, mentre continuava a fissare lo schermo nero con un’ espressione indescrivibile, poi esplose.
-COSA HAI FATTO???? NON AVEVO SALVATO! ORA DEVO RICOMINCIARE TUTTO IL LIVELLO DACCAPO!! COME HAI POTUTO…?-
- Si vabbè Alfred, io mi avvio, ok?-
L’inglese si girò avviandosi verso la porta, ma proprio prima di uscire andò a finire dentro a una pozza di coca cola
-Damn…- si scrollò il liquido appiccicoso dalla scarpa e uscì prima di perdere completamente la pazienza anche lui.
 
 
Durante tutta la lezione Arthur non aveva fatto altro che pensare ad Alfred e al fatto che da quando l’aveva conosciuto i suoi problemi si erano centuplicati.
Fina da quando era arrivato in quella scuola Arthur si era sempre distinto, fino ad arrivare ad essere eletto presidente del consiglio studentesco, cosa che lo riempiva d’orgoglio. Era un compito che comportava molte responsabilità, come ad esempio coordinare le attività dei club, organizzare i vari festival scolastici, per non parlare delle infinite scartoffie che doveva sistemare e compilare, ma in definitiva sel’era sempre cavata egregiamente… si, almeno finché non gli arrivò la notizia che un certo individuo aveva liberato un gas lacrimogeno in una classe.
Quando arrivò davanti a lui il suddetto idiota si ritrovò di fronte un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri sormontati da degli occhiali con una fine montatura, un sorriso enorme e un fisico invidiabile, che stava tranquillamente sorseggiando una coca cola. Ad Arthur gli bastò un’occhiata per catalogarlo nello stereotipo di “il classico americano stupido e ottimista”.
Dopo avergli fatto una bella ramanzina (-come cavolo ti è salato in mente di rilasciare un gas lacrimogeno in una classe? E poi dove l’hai preso?? No, aspetta, non me lo dire, non lo voglio sapere-) il povero Arthur era stato incaricato di seguire personalmente l’americano, visto che a quanto pare quello non era il primo disastro che combinava, ma poi aveva finito di abituarsi a quella presenza fastidiosa, tanto che ormai stava con lui anche quando non gli era richiesto.
 
La campanella suonò ridestandolo dai suoi pensieri. Ecco, per pensare ad Alfred non aveva preso neanche un appunto, avrebbe dovuto chiederlo a qualcun altro… Fece in tempo a fare qualche passo fuori dalla classe che venne investito da un ragazzo e buttato a terra
-Carriedo? Che cavolo stai facendo?- sbottò guardando il ragazzo che l’aveva appena investito –non si corre nei corridoi!-
-Scusami Arthur, ma… mica hai visto passare di qui un ragazzo italiano estremamente carino?-
-..…Non so di cosa stai parlando, piuttosto aiutami ad alzarmi.-
-Come faccio accidenti?? Mel’hanno appena affidato ma mi è bastato un attimo di distrazione che è sparito!-
-Hem… io capisco il tuo rammarico, ma ti dispiacerebbe alzarmi?-
Troppo tardi, lo spagnolo era già tornato alla sua ricerca, ritornando a correre per il corridoio urlando “Romanooo!¿Romano dónde estás? Vuelve a mí!” e senza degnare minimamente l’inglese, che era rimasto seduto per terra
-Stupido spagnolo…-  appena girò la testa, però, si trovò a due centimetri dal naso la mano tesa di Alfred, che lo guardava sorridendo
-Vuoi che ti aiuti?-
L’inglese scansò la mano dell’americano e si alzò. Cos’era venuto a fare? Conoscendo Alfred era sicuramente tornato per lamentarsi ancora della sua preziosa partita andata in fumo, oppure per accusarlo di qualche altra stupidaggine…
-Ecco… ti volevo chiedere scusa per stamattina…-
Arthur rimase a fissarlo allucinato. Aveva capito bene?
-…In effetti non dovevo arrabbiarmi così, dopotutto è solo un videogioco..mi dispiace-
L’inglese era quasi commosso, stava per dirgli che anche a lui dispiaceva, quando l’americano disse sorridendo
-E mi dispiace anche di averti chiamato fottuto inglese!-
-Tu…. COSA?-
-V..vabbè, ma un po’ te la sei cercata…-
-Ma come ti permetti, proprio tu! Americano stupido e megalomane che non sei altro!- Arthur aveva la coda di paglia, non poteva farci niente, ma la sua era stata una brutta mossa, visto che aveva davanti un americano molto, molto, molto patriota.
-Non azzardarti ad offendere l’America! E poi cos’avresti da ridire? Voi inglesi siete troppo più indietro di noi! Seriamente, Arthur.. fate tutto il contrario degli altri paesi! Guidate al contrario, avete una monarchia… e ascoltando i tuoi discorsi pensate anche al contrario! Insomma, siete…-
-Guarda che ti faccio presente che la lingua che parli è proprio l’inglese! Anche se ovviamente non è paragonabile alla mia, storpiata com’è la parlata americana…. E in più se non fosse stato per gli inglesi, gli stati uniti sarebbero stati una colonia francese!-
-Beh, non mi sarebbe dispiaciuto!
-Neanche a me!- affermò Francis uscito da chissà dove, ammiccando verso l’americano –ragazzi, non vi impuntate su queste cose, lo so che magari sono argomenti un po’ piccanti, ma alla fine sono… dettagli e basta, no?
 
*per motivi di rating l’atroce fine di Francis viene censurata*
 
Bisticci come quello erano all’ordine del giorno per l’inglese e l’americano, e ovviamente non avevano mai fine, restavano a battibeccare per ore. Eppure, nonostante tutto, Alfred sapeva che il giorno dopo l’inglese sarebbe venuto ancora a prenderlo la mattina, avrebbe ancora pranzato insieme a lui, l’avrebbe ancora sgridato per qualche guaio e poi avrebbero rifatto pace, come tutte le volte. E in fondo, a lui, andava bene così.
 


*mi sono fissata su questo gioco xD e mi sembra  proprio il tipo di gioco che può esaltare uno come Alfred

 


N.dAry
 

Allouuur ecco il secondo capitolo di questa…..cosa .-.  che dire, amo questi due, ma il capitolo non mi convince tanto… boh, spero sia solo una mia impressione… *trema*
 

 

 Mashiro_chan: g-grazieeee spero che continuerà a piacerti *__*  ah, per la questione Prussia Ungheria… beh, i protagonisti sono Lud e Feli, ma a dire la verità questa schifezza  fan fiction è nata proprio dalla mia voglia di prungary *__* quindi, non ti preoccupare, anche se  non arriveranno subito ci saranno ^.^
 

 Aerith1992: grazie 1000, proverò a migliorare ma…. *trema* s-spero di non deluderti ^__^
 

 Revy21: Lud non sa cosa gli aspetta in questa scuola di matti… *inizia a tremare, ragazzo mio xD* sono contenta che ti piaccia, il bad trio ci farà dannare parecchio!xD
 

Next--> "la nuova scuola è meravigliosa! la nuova scuola è orrenda"
("fratellone, tu sei troppo paranoico!"
"e tu sei troppo spensierato, allora!")

  
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