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Autore: HOPE87    07/11/2010    3 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA. MI SCUSO INFINITAMENTE PER IL DISAGIO, MA QUANDO LA VITA PRECIPITA LE SI DEVE DARE NECESSARIAMENTE LA PRECEDENZA. A PRESTO! ;)
“Goku e Crilin hanno il sangue rosso”.
Si era interrotta, irrigidendo la mascella, indecisa se continuare o meno.
“E il tuo com’è?” le aveva chiesto cauto, attendendo pazientemente l’arrivo di una risposta.
Lei allora aveva rivolto gli occhi verso l’orizzonte, per poi cercare sulla riva della spiaggia qualcosa che potesse tornarle utile. Individuato un frammento di vetro, lo aveva recuperato, ponendoselo al centro esatto della mano e stringendo quest’ultima sufficientemente da ferirsela, mostrandola poi successivamente all’anziano uomo.
“È rosso” aveva constatato il maestro Muten, sperando che quello fosse il modo giusto.
L’aveva vista scuotere la testa con rammarico.
“È nero”.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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III

III.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Capsule Corporation aveva sempre vantato di avere uno spropositato numero di mezzi tecnologici all’avanguardia, costituendo la prima azienda a cui l’intero mercato mondiale faceva riferimento per ogni campo a cui la mente geniale del Dott. Brief riuscisse a dedicarsi.

Ciò, purtroppo per la figlia, non significava – come senz’altro immaginavano tutte le altre donne della sua età – avere tutto ciò che si voleva sempre a portata di mano, con il solo scoccare delle dita.

In quel momento, Bulma avrebbe dato tutto il patrimonio che aveva a disposizione pur di avere la certezza che ciò che le si stava palesando davanti agli occhi non corrispondesse a verità.

-          Bulma… -.

La giovane donna sbattè le palpebre un paio di volte, prima di tornare a concentrarsi sull’amico.

-          No. - , rispose infine, scuotendo la testa come a voler scacciare qualcosa di fastidioso.

Crilin assunse uno sguardo sconsolato, restando seduto, impotente, e vedendola sollevarsi stizzita dalla sedia sulla quale era stata seduta fino a quel momento, per poi prendere ad attraversare la sala in cui si trovavano a lunghe falcate, mordicchiandosi le unghie di tanto in tanto, con lo sguardo perso nel vuoto.

Sospirò profondamente, chiedendosi come proprio lui riuscisse a mantenere tutto quel sangue freddo ora che la situazione sembrava farsi più critica.

-          Chiaramente, non ne siamo sicuri… - azzardò nuovamente, indietreggiando spaventato non appena vide l’amica tornare indietro, sbattendo le mani sul tavolo che li separava.

-          Ci mancherebbe! Ma dico, come diavolo fate tu e quel vecchiaccio a insinuare una cosa simile?! - .

-          Bulma... non credi di esagerare? – intervenne Yamcha, facendosi più vicino all’amico, ben consapevole di quanto riuscissero a incutere timore le sfuriate della sua ragazza.

-          Esagerare?! – inveì anche contro di lui Bulma, indecisa su chi sfogare per prima la frustrazione che quella notizia le aveva infuso.

-          Noi… - ritentò Crilin, interrompendosi quando si vide investire nuovamente dagli occhi di ghiaccio della donna. - … Noi non… - . S’interruppe nuovamente, non trovando le parole per esprimersi.

Temeva che quel tremendo nodo che gli si era formato alla gola potesse trovare il modo di tradirlo in qualche maniera, mostrando ciò che provava.

Come tutti, anche lui era affezionato a Shizue.

Ci era cresciuto insieme, era naturale che ci fosse affezionato.

Assorto com’era nel ricordare per l’ennesima volta il sorriso della ragazza, non si accorse che l’amico Yamcha era intervenuto di nuovo in suo aiuto finchè non sentì nuovamente Bulma sbraitargli contro.

Quando risollevò gli occhi, scoprì quelli della donna particolarmente lucidi.

Fece per aprire bocca di nuovo, ma il repentino cambiamento d’espressione della sua migliore amica lo dissuase per l’ennesima volta.

-          Hai avvertito Tenshinhan? - .

La domanda lo colse impreparato tanto quanto Yamcha, che sbattè le palpebre più volte, palesemente confuso dalla domanda della donna.

-          I primi che ho pensato di avvertire siete stati voi… ma è nelle mie intenzioni. Lui e Jiaozi potrebbero aiutarci nelle ricerche. -.

-          Sì, che potrebbero… - rispose Bulma in un sussurro, lasciando che il suo sguardo si fissasse in un punto imprecisato alle spalle dell’amico, perdendosi nel vuoto.

 

-          Shizue… non credi di aver esagerato? - .

La ragazza si era voltata a guardarla perplessa, chiedendole implicitamente a cosa si riferisse.

Quando lo sguardo della donna si era posato sulla pentola dalle dimensioni spropositate che aveva appena depositato sul fuoco, sorrise.

-          Non so te, ma io non ho intenzione di vigilare per tutta la durata della cena sulle portate a causa del buco nero che Goku si ritrova al posto dello stomaco! - .

Bulma s’era trovata a ridere di cuore, seguita a ruota dalla ragazza, che nel frattempo aveva iniziato a badare a diverse altre pentole poste sui fornelli.

Un sorriso malizioso s’era fatto largo sul volto della Brief, mentre lo sguardo si era assottigliato, prendendo a saettare dalla ragazza alla finestra della cucina, attraverso cui si potevano intravedere i ragazzi allenarsi.

-          Goku di qua, Goku di là… - .

Shizue aveva smesso di tagliare le carote che aveva precedentemente afferrato, voltandosi poi a sfidare con lo sguardo la donna, con un mezzo sorriso stampato sul volto.

-          Continua. - , l’aveva invitata a fare, incrociando le braccia e attendendo il proseguo.

-          Continua tu – aveva allora ribattuto Bulma, cogliendo la palla al balzo.

Shizue aveva scosso la testa, sorridendo divertita, voltandosi verso i fornelli per ridedicarsi ad essi.

-          Stai facendo viaggiare troppo la fantasia, mia cara Bulma. - .

-          Oh, certo… - le aveva risposto in maniera languida, avvicinandosele, in modo da poterla guardare in volto. – Pasti consumati a metà… occhi aperti nel buio della notte… sguardo perso nel vuoto… certo, certo… faccio viaggiare troppo la fantasia! - .

L’allieva del maestro Muten aveva sorriso di nuovo, non questa volta con un minimo d’imbarazzo, che le aveva colorato le guance, costandole una risata di trionfo da parte della donna.

S’era voltata fulminea verso di lei, riassumendo un’espressione seria.

-          Goku per me è come un fratello… sei fuori strada. - .

Era a quel punto che una sensazione fastidiosa s’era impadronita della bocca dello stomaco, facendola riflettere febbrilmente.

Con sua somma sorpresa, aveva visto materializzarsi sulla soglia della porta l’oggetto delle sue elucubrazioni mentali.

-          Donne, è pronto? - , aveva chiesto baldanzoso Yamcha, appoggiandosi allo stipite della porta, grondante di sudore, rivolgendosi a Shizue.

Bulma stette coi nervi tesi, a fior di pelle, osservando attentamente le reazioni della ragazza per tentare di soddisfare la sua morbosa curiosità, che ora le stava scatenando quella che riconobbe essere una fitta di gelosia.

Shizue si voltò verso il ragazzo con aria di sufficienza, guardandolo dalla testa ai piedi con un sopracciglio inarcato.

-          Chi non si lava, non mangia. - , era stata la sua risposta lapidaria, spostando poi lo sguardo rapidamente sul nuovo venuto, grondante di sudore quanto il primo ma più coraggioso, che aveva varcato la soglia della cucina, in direzione di un vassoio poggiato sul tavolo.

-          Urca, che fame! – aveva esclamato Goku entusiasta, prima di vedersi lanciare in volto – con una discreta velocità, che lo fece sbilanciare – una tovaglia azzurra, perdendo così di vista il suo obiettivo, prontamente sottrattogli da sotto al naso dalla ragazza.

-          Chi non apparecchia, non mangia. Rendetevi utili, sciattoni! – aveva esclamato infine Shizue, vedendoli subito ubbidire, per poi sorridere divertita non appena i ragazzi avevano abbandonato la cucina, sconsolati, borbottando proteste a mezza voce.

Bulma aveva osservato l’intera scena attentamente, non scorgendo assolutamente nulla di anomalo nei comportamenti della ragazza, chiedendosi – a quel punto – dove avesse sbagliato.  

Restò immobile nella sua posizione a guardare Shizue muoversi per la cucina con assoluta tranquillità, portandosi poi una mano al mento e aggrottando la fronte, intenta a riflettere… quando in cucina fece capolino un terzo intruso.

Rispose al cenno di saluto col capo che lui garbatamente le aveva rivolto, osservandolo poi portarsi alle spalle dell’amica - immersa quasi completamente nel frigorifero - per allungare una mano ad afferrare una bottiglia d’acqua all’interno di questo.

Poco mancò che il vassoio che stava tirando fuori Shizue precipitasse a terra.

Bulma spalancò gli occhi.

Osservò sempre più rapita Shizue bofonchiare palesemente imbarazzata qualcosa a Tenshinhan che, apparentemente incurante della reazione della ragazza, l’aiutò a rimettersi in piedi, per poi recuperare la bottiglia d’acqua a cui aveva precedentemente mirato e abbandonare la cucina.

Quando gli occhi azzurri della donna tentarono d’incrociare quelli ambrati dell’amica, questi non si sollevarono, evitandoli accuratamente, mentre sul suo viso si diffondeva un lieve rossore.

 

-          Beh? Che stiamo aspettando? – , chiese Bulma, riavutasi dai suoi ricordi, afferrando una giacca sportiva e un kit di capsule per ogni emergenza. – Andiamo a cercarli! - .

 

 

 

***

 

 

 

Piccolo riaprì gli occhi – precedentemente chiusi per meditare - avvertendo un’aura familiare dirigersi verso la loro posizione.

Sola.

Non seppe se esserne sollevato o meno.

Indeciso sul da farsi, volò in direzione del luogo verso cui s’era diretta la donna, intravedendone il profilo longilineo delinearsi man mano che si avvicinava.

Gli occhi stretti dallo sforzo, la fronte sudata, i muscoli tesi. Era palesemente affaticata.

Non solo fisicamente.

Posando lo sguardo sull’ultimo cumulo di terreno sul quale troneggiava, non potè fare a meno che allungare lo sguardo su tutta la pianura dove prima un lago di sangue si estendeva incontrastato e di cui, ora, non ne era rimasta che qualche traccia.

S’era premurata di occultare tutto.

A mani nude.

Strinse i denti, avvertendo l’aura familiare farsi sempre più vicina.

Senza che aprisse bocca, la vide sollevarsi in volo.

Rimase in silenzio, ad osservare gli occhi spenti della donna riprendere vita solo dopo quello che gli sembrò molto tempo.

-          Che intenzioni hai? - , le chiese, scrutandone lo sguardo attentamente, alla ricerca di un qualsiasi tipo d’indizio.

-          Potrei fare la stessa domanda a te… - , gli rispose lei, voltandosi poi a guardarlo, incrociando il suo sguardo.

-          Rispondi! -.

Perché con lei non riusciva mai a mantenere la consueta calma che lo contraddistingueva?

Ebbe di nuovo solamente le sue spalle a cui fare riferimento.

La sentì sospirare profondamente, avvertendo una morsa gelida avvolgergli e stringergli le interiora.

Quando la vide accennare a muoversi per allontanarsi, non riuscì a impedirsi di reagire.

Una sua mano andò ad avvolgerle un polso, in una presa forte e salda, che non intendeva farle alcun male.

Prima ancora di rendersi conto di ciò che aveva fatto, avvertì la mano della ragazza muoversi all’interno della sua presa in modo da poter fare lo stesso con lui.

Le sue dita andarono a circondargli il polso in maniera delicata, trasmettendogli dei brividi sotto pelle che non potè fare a meno di non notare.

-          Non lasciarlo solo. - .

La sua voce gli giunse ovattata, sottile… supplichevole.

Restò immobile, ad osservare gli occhi della donna perdere opacità e divenire lucidi.

Ricordava di non essersi mai sentito così terribilmente… vuoto.

La vide distogliere lo sguardo in un modo tanto tremendo che gli ricordò il senso di smarrimento che aveva provato quando s’era trovato a combattere per la prima volta contro i Sayan.

La consapevolezza che di lì a poco sarebbe morto.

Quando udì la voce di Gohan, di Shizue non era visibile che un puntino piccolissimo in mezzo al cielo sconfinato.

-          Signor Piccolo! - .

Si costrinse a distogliere lo sguardo dal cielo, per voltarsi verso l’allievo, specchiandosi nei suoi occhi grandi e scuri, attraversati da un lampo d’ansia.

Sapeva perfettamente che domanda aspettarsi.

Così come sapeva esattamente che riposta fornire.

Anche se dentro di lui, qualcosa – incomprensibilmente – non lo accettava.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice…

 

Non lo so. Davvero non so il motivo per il quale stia riuscendo a scrivere questa storia tanto velocemente… e per giunta con estrema naturalezza. Non ho bisogno di sforzarmi, non ho bisogno di cercare determinati tipi di parole per esprimere un concetto, un pensiero… come solitamente mi ritrovo a fare. Le trovo e basta.

La storia mi si sta snodando davanti agli occhi come la pellicola di un film… e credo di averne intravisto anche il finale. Chissà J

Fatto sta che si sta per giungere nel vivo della storia, tutto ciò che state leggendo non è che un contorno, da come sicuramente avrete capito J

Ora passiamo ai ringraziamenti, stavolta ho il tempo di rispondervi una alla volta:

 

-          Lirin Lawliet: My darling, eccoti accontentata J Tu sgrammaticata? Ma nemmeno se ti mettessi a scrivere a testa in giù ci riusciresti secondo me! J J grazie mille per la tua puntualità nelle recensioni, per i pareri che esprimi, per i complimenti che continuamente mi fai ^///^ Esattamente che punto della parte iniziale ti ha perplessa? Cosa non ti è chiaro? Scrivimi anche in privato eventualmente se ti va! Un bacio! ;

-          BeNnY: Grazie, mia cara J Spero ti piaccia il genere introspettivo, perché questa storia si baserà fondamentalmente su questo! I misteri invece man mano verranno svelati… tanti cari saluti J ;

-          Silvergirl90: Sono contenta che stia riuscendo a coinvolgervi ^///^ è esattamente questa la mia intenzione, grazie mille per avermi fatto sapere la tua, spero di leggerti nuovamente, ciao!;

-          Dream_of: …eccellente?  O//////O GRAZIE. Davvero… finisco con l’essere terribilmente ripetitiva quando rispondo ai commenti… il punto è che, se potessi, farei a voi tutte delle statue d’oro per dimostrarvi quanto apprezzo che voi spendiate del vostro tempo a leggere i miei parti malsani ^  ^’ spero di rileggerti, alla prossima!

 

Ringrazio inoltre tutte le persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, tra le seguite e chi semplicemente legge!

*inchino*

 

 

HOPE87

 

 

 

 

 

 

   
 
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