III.
Ciò, purtroppo per la figlia, non
significava – come senz’altro immaginavano tutte le altre donne della sua età –
avere tutto ciò che si voleva sempre a portata di mano, con il solo scoccare
delle dita.
In quel momento, Bulma
avrebbe dato tutto il patrimonio che aveva a disposizione pur di avere la
certezza che ciò che le si stava palesando davanti
agli occhi non corrispondesse a verità.
-
Bulma… -.
La giovane donna sbattè
le palpebre un paio di volte, prima di tornare a
concentrarsi sull’amico.
-
No.
- , rispose infine, scuotendo la testa come a voler
scacciare qualcosa di fastidioso.
Crilin assunse uno
sguardo sconsolato, restando seduto, impotente, e vedendola sollevarsi stizzita
dalla sedia sulla quale era stata seduta fino a quel momento, per poi prendere
ad attraversare la sala in cui si trovavano a lunghe falcate, mordicchiandosi
le unghie di tanto in tanto, con lo sguardo perso nel vuoto.
Sospirò profondamente, chiedendosi come proprio
lui riuscisse a mantenere tutto quel sangue freddo ora che la situazione
sembrava farsi più critica.
-
Chiaramente,
non ne siamo sicuri… - azzardò nuovamente,
indietreggiando spaventato non appena vide l’amica tornare indietro, sbattendo
le mani sul tavolo che li separava.
-
Ci
mancherebbe! Ma dico, come diavolo fate tu e quel
vecchiaccio a insinuare una cosa simile?! - .
-
Bulma... non credi di esagerare? –
intervenne Yamcha, facendosi più vicino all’amico,
ben consapevole di quanto riuscissero a incutere
timore le sfuriate della sua ragazza.
-
Esagerare?!
– inveì anche contro di lui Bulma, indecisa su chi
sfogare per prima la frustrazione che quella notizia le aveva infuso.
-
Noi…
- ritentò Crilin, interrompendosi
quando si vide investire nuovamente dagli occhi di ghiaccio della donna.
- … Noi non… - . S’interruppe nuovamente, non trovando
le parole per esprimersi.
Temeva che quel tremendo nodo che gli si
era formato alla gola potesse trovare il modo di tradirlo in qualche maniera,
mostrando ciò che provava.
Come tutti, anche lui era affezionato a Shizue.
Ci era cresciuto
insieme, era naturale che ci fosse
affezionato.
Assorto com’era nel ricordare per
l’ennesima volta il sorriso della ragazza, non si accorse che l’amico Yamcha era intervenuto di nuovo in suo aiuto finchè non sentì nuovamente Bulma
sbraitargli contro.
Quando risollevò gli occhi, scoprì quelli della donna particolarmente lucidi.
Fece per aprire bocca di nuovo, ma il
repentino cambiamento d’espressione della sua migliore amica
lo dissuase per l’ennesima volta.
-
Hai
avvertito Tenshinhan? - .
La domanda lo colse impreparato tanto
quanto Yamcha, che sbattè
le palpebre più volte, palesemente confuso dalla domanda della donna.
-
I
primi che ho pensato di avvertire siete stati voi… ma
è nelle mie intenzioni. Lui e Jiaozi potrebbero aiutarci nelle ricerche. -.
-
Sì,
che potrebbero… - rispose Bulma
in un sussurro, lasciando che il suo sguardo si fissasse in un punto
imprecisato alle spalle dell’amico, perdendosi nel vuoto.
-
Shizue… non credi di aver esagerato? - .
La
ragazza si era voltata a guardarla perplessa, chiedendole implicitamente a cosa
si riferisse.
Quando lo
sguardo della donna si era posato sulla pentola dalle dimensioni spropositate
che aveva appena depositato sul fuoco, sorrise.
-
Non so te, ma io
non ho intenzione di vigilare per tutta la durata della cena sulle portate a
causa del buco nero che Goku si ritrova al posto
dello stomaco! - .
Bulma
s’era trovata a ridere di cuore, seguita a ruota dalla
ragazza, che nel frattempo aveva iniziato a badare a diverse altre pentole
poste sui fornelli.
Un
sorriso malizioso s’era fatto largo sul volto della Brief,
mentre lo sguardo si era assottigliato, prendendo a saettare dalla ragazza alla
finestra della cucina, attraverso cui si potevano
intravedere i ragazzi allenarsi.
-
Goku di qua, Goku di là… - .
Shizue
aveva smesso di tagliare le carote che aveva precedentemente
afferrato, voltandosi poi a sfidare con lo sguardo la donna, con un mezzo
sorriso stampato sul volto.
-
Continua. - , l’aveva invitata a fare, incrociando le braccia e
attendendo il proseguo.
-
Continua
tu – aveva allora ribattuto Bulma, cogliendo la palla al balzo.
Shizue
aveva scosso la testa, sorridendo divertita, voltandosi verso i fornelli per ridedicarsi ad essi.
-
Stai facendo
viaggiare troppo la fantasia, mia cara Bulma. - .
-
Oh, certo… - le aveva
risposto in maniera languida, avvicinandosele, in modo
da poterla guardare in volto. – Pasti consumati a metà… occhi aperti nel buio
della notte… sguardo perso nel vuoto… certo, certo… faccio viaggiare troppo la
fantasia! - .
L’allieva
del maestro Muten aveva sorriso di nuovo, non questa
volta con un minimo d’imbarazzo, che le aveva colorato
le guance, costandole una risata di trionfo da parte della donna.
S’era
voltata fulminea verso di lei, riassumendo un’espressione seria.
-
Goku per me è come un fratello… sei
fuori strada. - .
Era a
quel punto che una sensazione fastidiosa s’era impadronita della bocca dello
stomaco, facendola riflettere febbrilmente.
Con
sua somma sorpresa, aveva visto materializzarsi sulla soglia della porta
l’oggetto delle sue elucubrazioni mentali.
-
Donne, è pronto? - , aveva chiesto baldanzoso Yamcha,
appoggiandosi allo stipite della porta, grondante di sudore, rivolgendosi a Shizue.
Bulma
stette coi nervi tesi, a fior di pelle, osservando
attentamente le reazioni della ragazza per tentare di soddisfare la sua morbosa
curiosità, che ora le stava scatenando quella che riconobbe essere una fitta di
gelosia.
Shizue si
voltò verso il ragazzo con aria di sufficienza, guardandolo dalla testa ai
piedi con un sopracciglio inarcato.
-
Chi non si lava,
non mangia. - , era stata la sua risposta lapidaria,
spostando poi lo sguardo rapidamente sul nuovo venuto, grondante di sudore
quanto il primo ma più coraggioso, che aveva varcato la soglia della cucina, in
direzione di un vassoio poggiato sul tavolo.
-
Urca, che fame! – aveva esclamato Goku
entusiasta, prima di vedersi lanciare in volto – con una discreta velocità, che
lo fece sbilanciare – una tovaglia azzurra, perdendo
così di vista il suo obiettivo, prontamente sottrattogli da sotto al naso dalla
ragazza.
-
Chi non
apparecchia, non mangia. Rendetevi utili, sciattoni! – aveva esclamato infine Shizue, vedendoli subito ubbidire, per poi sorridere
divertita non appena i ragazzi avevano abbandonato la cucina, sconsolati,
borbottando proteste a mezza voce.
Bulma
aveva osservato l’intera scena attentamente, non scorgendo assolutamente nulla di anomalo nei comportamenti della ragazza, chiedendosi – a
quel punto – dove avesse sbagliato.
Restò
immobile nella sua posizione a guardare Shizue
muoversi per la cucina con assoluta tranquillità, portandosi poi una mano al
mento e aggrottando la fronte, intenta a riflettere… quando in cucina fece
capolino un terzo intruso.
Rispose
al cenno di saluto col capo che lui garbatamente le aveva rivolto,
osservandolo poi portarsi alle spalle dell’amica - immersa quasi completamente
nel frigorifero - per allungare una mano ad afferrare una bottiglia d’acqua
all’interno di questo.
Poco
mancò che il vassoio che stava tirando fuori Shizue
precipitasse a terra.
Bulma
spalancò gli occhi.
Osservò
sempre più rapita Shizue bofonchiare palesemente
imbarazzata qualcosa a Tenshinhan che, apparentemente
incurante della reazione della ragazza, l’aiutò a rimettersi in piedi, per poi
recuperare la bottiglia d’acqua a cui aveva precedentemente
mirato e abbandonare la cucina.
Quando gli
occhi azzurri della donna tentarono d’incrociare quelli ambrati dell’amica,
questi non si sollevarono, evitandoli accuratamente, mentre sul suo viso si
diffondeva un lieve rossore.
-
Beh?
Che stiamo aspettando? – ,
chiese Bulma, riavutasi dai suoi ricordi, afferrando
una giacca sportiva e un kit di capsule per ogni emergenza. – Andiamo a
cercarli! - .
***
Piccolo riaprì gli occhi – precedentemente chiusi per meditare - avvertendo un’aura familiare
dirigersi verso la loro posizione.
Sola.
Non seppe se esserne sollevato o meno.
Indeciso sul da farsi, volò in direzione
del luogo verso cui s’era diretta la donna, intravedendone il profilo
longilineo delinearsi man mano che si avvicinava.
Gli occhi stretti dallo sforzo, la fronte
sudata, i muscoli tesi. Era palesemente affaticata.
Non solo fisicamente.
Posando lo sguardo sull’ultimo cumulo di
terreno sul quale troneggiava, non potè fare a meno che allungare lo sguardo su tutta la pianura dove
prima un lago di sangue si estendeva incontrastato e di cui, ora, non ne era
rimasta che qualche traccia.
S’era premurata di occultare tutto.
A mani nude.
Strinse i denti, avvertendo l’aura
familiare farsi sempre più vicina.
Senza che aprisse bocca, la vide sollevarsi
in volo.
Rimase in silenzio, ad osservare gli occhi
spenti della donna riprendere vita solo dopo quello
che gli sembrò molto tempo.
-
Che
intenzioni hai? - , le
chiese, scrutandone lo sguardo attentamente, alla ricerca di un qualsiasi tipo
d’indizio.
-
Potrei
fare la stessa domanda a te… - , gli rispose lei,
voltandosi poi a guardarlo, incrociando il suo sguardo.
-
Rispondi!
-.
Perché con lei non
riusciva mai a mantenere la consueta calma che lo contraddistingueva?
Ebbe di nuovo solamente le sue spalle a cui
fare riferimento.
La sentì sospirare profondamente,
avvertendo una morsa gelida avvolgergli e stringergli le interiora.
Quando la vide accennare a muoversi per
allontanarsi, non riuscì a impedirsi di reagire.
Una sua mano andò ad avvolgerle un polso,
in una presa forte e salda, che non intendeva farle alcun male.
Prima ancora di rendersi conto di ciò che
aveva fatto, avvertì la mano della ragazza muoversi all’interno della sua presa
in modo da poter fare lo stesso con lui.
Le sue dita andarono a circondargli il
polso in maniera delicata, trasmettendogli dei brividi sotto pelle che non potè fare a meno di non notare.
-
Non
lasciarlo solo. - .
La sua voce gli giunse ovattata, sottile…
supplichevole.
Restò immobile, ad osservare gli occhi
della donna perdere opacità e divenire lucidi.
Ricordava di non essersi mai sentito così
terribilmente… vuoto.
La vide distogliere lo sguardo in un modo
tanto tremendo che gli ricordò il senso di smarrimento che aveva provato quando s’era trovato a combattere per la prima volta
contro i Sayan.
La consapevolezza che di lì a poco sarebbe morto.
Quando udì la voce di Gohan, di Shizue non era visibile
che un puntino piccolissimo in mezzo al cielo sconfinato.
-
Signor
Piccolo! - .
Si costrinse a distogliere lo sguardo dal
cielo, per voltarsi verso l’allievo, specchiandosi nei suoi occhi grandi e
scuri, attraversati da un lampo d’ansia.
Sapeva perfettamente che domanda
aspettarsi.
Così come sapeva esattamente che riposta
fornire.
Anche se dentro di lui,
qualcosa – incomprensibilmente – non lo accettava.
Angolo dell’autrice…
Non lo so. Davvero non so il motivo per il
quale stia riuscendo a scrivere questa storia tanto
velocemente… e per giunta con estrema naturalezza. Non ho bisogno di sforzarmi,
non ho bisogno di cercare determinati tipi di parole
per esprimere un concetto, un pensiero… come solitamente mi ritrovo a fare. Le
trovo e basta.
La storia mi si sta snodando davanti agli
occhi come la pellicola di un film… e credo di averne intravisto anche il
finale. Chissà J
Fatto sta che si sta
per giungere nel vivo della storia, tutto ciò che state leggendo non è che un
contorno, da come sicuramente avrete capito J
Ora passiamo ai
ringraziamenti, stavolta ho il tempo di rispondervi una alla volta:
-
Lirin Lawliet: My darling, eccoti accontentata J Tu sgrammaticata?
Ma nemmeno se ti mettessi a scrivere a testa in giù ci
riusciresti secondo me! J J grazie
mille per la tua puntualità nelle recensioni, per i pareri che esprimi, per i
complimenti che continuamente mi fai ^///^ Esattamente che punto della parte
iniziale ti ha perplessa? Cosa non ti è chiaro?
Scrivimi anche in privato eventualmente se ti va! Un bacio! ;
-
BeNnY: Grazie, mia cara J Spero ti piaccia
il genere introspettivo, perché questa storia si baserà fondamentalmente su questo!
I misteri invece man mano verranno svelati… tanti cari
saluti J ;
-
Silvergirl90: Sono contenta che
stia riuscendo a coinvolgervi ^///^ è esattamente questa la mia intenzione,
grazie mille per avermi fatto sapere la tua, spero di
leggerti nuovamente, ciao!;
-
Dream_of: …eccellente? O//////O GRAZIE.
Davvero… finisco con l’essere terribilmente ripetitiva quando
rispondo ai commenti… il punto è che, se potessi, farei a voi tutte delle
statue d’oro per dimostrarvi quanto apprezzo che voi spendiate del vostro tempo
a leggere i miei parti malsani ^ ^’
spero di rileggerti, alla prossima!
Ringrazio inoltre tutte le persone che
hanno aggiunto questa storia tra le preferite, tra le seguite e chi
semplicemente legge!
*inchino*
HOPE87