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Autore: visbs88    07/11/2010    7 recensioni
Degli spaccati sulla vita dei miei due personaggi preferiti della Squadra dei Sette, gruppo che adoro... Bankotsu e Jakotsu!
Genere: Azione, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu, Squadra dei Sette
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita da mercenari'
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Eccomi qui di nuovo, con il 2° capitolo!!!
Chiedo scusa per il ritardo, ma lo sport mi demolisce (letteralmente, ho una caviglia mezza distrutta), il raffreddore non mi fa concentrare e ho un’altra ff da scrivere…
Vabbè, la smetto di lamentarmi: in questo capitolo facciamo un bel salto avanti. Siamo alla prima missione dei Sette! Non chiedetemi quanto tempo dopo, perché non ne ho idea XD
Vi avviso che la ff potrebbe essere un po’ più lunga del previsto…
Buona lettura!
 
Bankotsu e Jakotsu guardavano loro cinque compagni.
I due, per chissà quale miracolo, avevano continuato a viaggiare insieme, e malgrado i loro battibecchi si erano affezionati davvero molto l’uno all’altro. Insieme avevano raccolto altri guerrieri, in modo da formare una squadra. Ora erano sette: loro due, Renkotsu, un uomo molto intelligente, esperto di meccanica e che sapeva sputare fuoco, Ginkotsu, un umanoide con varie parti meccaniche, continuamente perfezionato da Renkotsu, Suikotsu, che avevano trovato sotto forma di medico misericordioso e che ora invece si serviva di artigli per uccidere quante più persone poteva, Mukotsu, il Mago dei Veleni, ed infine Kyokotsu, dalla forza e dalle dimensioni immense. Per uno strano caso, questi sette avevano nomi molto simili.
Un motivo in più per considerarsi fratelli. La convinzione di Jakotsu non era sparita: chiamava Bankotsu “primo fratello” e così tutti gli altri. Nessuno aveva avuto obiezioni: era lui il capo. Il più forte. Poi c’era Jakotsu. Tuttavia, il secondo in comando era Renkotsu.
Erano sette. Quale nome sarebbe stato meglio di Squadra dei Sette? Perfetto per un gruppo di sanguinari mercenari, tutti umani, ma talmente potenti da sembrare quasi demoni.
Sì, avevano deciso di diventare combattenti al servizio dei signori in guerra. Tutti loro si divertivano a uccidere: tanto valeva farlo a pagamento. Era un lavoro piacevole, quello che sapevano tutti fare meglio di qualsiasi altro.
In quel momento, i Sette si stavano dirigendo verso il palazzo di un ricchissimo signore feudale, che, a quanto avevano sentito, stava per muovere guerra contro un altro principe. Ormai erano giunti in vista del castello.
- Renkotsu – chiamò Bankotsu – Parlerai tu. Non sono mai stato bravo in questo genere di cose… tu invece sei perfettamente adatto.
- Lo farò, primo fratello – rispose l’altro, mettendosi alla destra del capo. Dall’altro lato c’era Jakotsu. Il mercenario dagli occhi neri, essendo stato il primo ad unirsi a Bankotsu, aveva sempre avuto un ruolo privilegiato. Spesso, per via delle “avance” del… gay, come lo definiva ancora a volte il capo dei Sette, i due litigavano, ma tutto finiva sempre per il meglio.
 
Intanto i mercenari erano arrivati nel borgo del palazzo. Le guardie li arrestarono, sospettose. Quegli individui erano davvero stravaganti.
- Vorremmo parlare con il signore di questo castello – esordì Renkotsu, ad un cenno di Bankotsu.
- A quale scopo? – chiese uno dei soldati.
- Siamo mercenari. Vogliamo offrirgli il nostro aiuto in battaglia – spiegò il mercenario. Bankotsu aggrottò leggermente la fronte. Non gli piaceva molto la questione messa così… tuttavia dovette ricredersi, perché le guardie, dopo essersi consultate e averli guardati per un po’, decisero di farli entrare. Era stata una buona idea far parlare Renkotsu.
La Squadra dei Sette entrò a passo deciso nel castello. Tutti li guardavano con curiosità, a volte segnandoli a dito. Loro però non erano certo persone che si facevano intimorire così facilmente.
Poco dopo, il signore del castello, un uomo sulla quarantina alto e abbastanza robusto, li ricevette in un’ampia sala, affiancato da consiglieri e guardie.
Squadrò quegli individui attentamente, molto diffidente. Bankotsu diede un colpetto sulla spalla a Renkotsu, per invitarlo a parlare. L’altro si fece avanti.
- Così voi sareste mercenari, venuti ad offrirmi il vostro aiuto? – lo anticipò il principe, scettico.
- Esatto, mio signore – rispose tranquillo il pelato (ahahaha, beccati questa, bastardo XD nd me). Il capo dei Sette gli lanciò uno sguardo ammirato: fosse stato lui al suo posto, si sarebbe sicuramente scaldato per il tono di quell’antipatico signore.
- Avete avuto altre esperienze? – domandò il nobile.
- No, signore. Questo sarebbe il nostro… esordio.
Lo sguardo del principe si fece ancora più corrucciato.
- Quindi mi state chiedendo di accettare l’aiuto di perfetti sconosciuti, senza un briciolo di esperienza, tra i quali ci sono un gigante, un nano, un macchinario, una donna e un ragazzino? – disse strafottente il signore, guardando a turno Kyokotsu, Mukotsu, Ginkotsu, Jakotsu e Bankotsu. Gli ultimi due si irritarono molto.
- Chi sarebbe la donna? – sibilò il mercenario con gli occhi neri, mentre stringeva l’elsa della Jakotsu-to, nascosta nel fodero.
- Il ragazzino è il capo di questa squadra – ringhiò a sua volta il giovane con la treccia, frenando a stento la rabbia.
- Loro due sono tra noi i più valenti, signore – intervenne Renkotsu, lanciando un’occhiata di avvertimento ai due amici.
- Ne dubito molto – sogghignò il feudatario. Poi tornò improvvisamente serio, anzi, quasi arrabbiato:
- Andatevene subito dal mio palazzo. Mi avete già stancato. Non ci si burla di me tanto facilmente.
- Ma, signore – tentò di ribattere Renkotsu, ma Bankotsu venne avanti, bloccandolo.
- Taci, Renkotsu. Mio signore – continuò con aria di scherno – sono ben lieto di lasciare la vostra abitazione. Ma che non pensiate di liberarvi davvero di me, anzi di noi, così facilmente. Ci rivedremo.
Il capo dei mercenari era stato parecchio minaccioso. Il principe si sentì leggermente a disagio, ma mantenne il suo contegno e fece loro cenno di andarsene con la mano.
Bankotsu si girò di scatto facendo ondeggiare la lunghissima treccia, con un rapido movimento del capo ordinò agli altri di seguirlo, quindi uscì dalla stanza e poi dal palazzo.
- Primo fratello, che intenzioni hai? – domandò Suikotsu.
- Andiamo dall’altro signore, l’avversario di questo qui. Se si rifiuterà anche lui di assumerci, domani andremo sul campo di battaglia e stermineremo entrambi gli eserciti, tanto per dare un assaggio di ciò che sappiamo fare – rispose freddamente Bankotsu. Era davvero furioso. Una simile umiliazione non la sopportava proprio.
Senza avere il coraggio di contraddirlo, i suoi compagni lo seguirono verso il castello dell’altro feudatario.
 
Durante il tragitto, Bankotsu si affiancò a Renkotsu, dicendogli:
- Tu pensa a farti ricevere. Al signore parlerò io.
Il pelato (muahahahaha quanto mi diverto a chiamarlo così XD nd me) avrebbe avuto qualcosa da ridere, ma gli occhi blu del giovane capitano scintillavano di una collera mal repressa, così preferì rimanere in silenzio. Sperò soltanto che Bankotsu non commettesse follie.
L’accoglienza nel nuovo palazzo fu pressoché la stessa, ma il signore li guardava certamente in modo meno fastidioso.
- Signore – cominciò senza troppi preamboli Bankotsu, con aria decisa – In precedenza eravamo andati dal vostro avversario, che ci ha rifiutati. Se voi lo farete, ne subirete pesanti contusioni…
- Ritorsioni – lo corresse a mezza voce Renkotsu.
- Sì, ritorsioni, certo – borbottò sbrigativo il giovane con la treccia – Insomma, quello che è.
Il principe li guardò incuriosito. Certo erano un gruppo stravagante.
- Devo chiedere il parere dei miei consiglieri – proclamò. Bankotsu aggrottò la fronte: pur essendo feudatario, quel tipo non doveva essere molto sveglio. Il capo dei Sette non era certo colto, ma sapeva perfettamente prendere da sé le decisioni.
Il principe era un tipo molto insicuro, e questo aveva influito sulla qualità dell’esercito, molto meno organizzato di quello dell’avversario. Sapeva che avrebbe perso la guerra, se non avesse trovato aiuti.
- Signore, io ritengo di dover provare – gli disse un consigliere.
- Uhm, io ho qualche dubbio, in fondo sono solo sette! – fece un altro.
- Li hai visti? Sembrano quasi demoni! – mormorò un terzo.
- Per non parlare delle spade che portano il ragazzo e quello che sembra una donna! – aggiunse un altro ancora.
- Abbiamo bisogno di aiuto – disse nuovamente il primo – Tanto vale provare. Sono mercenari, non saranno una gran perdita se moriranno nello scontro.
Il principe si decise.
- Accettiamo. Domani combattere sotto la nostra bandiera. Pernotterete qui – annunciò.
- Un momento, signore – intervenne Suikotsu – non abbiamo parlato del compenso…
- Giusto – asserì Bankotsu, sogghignando – Per un buon lavoro ci vuole una buona paga.
- Avrete quanto richiederete. Il pagamento avverrà dopo la guerra, se avrete svolto un buon lavoro – disse il primo consigliere.
Il capo dei Sette si sarebbe davvero volentieri opposto, ma per fortuna Renkotsu lo bloccò:
- Certo, mio signore. Noi ci ritiriamo allora – disse velocemente, mentre il ragazzo dagli occhi blu lo fulminava.
Il principe fece cenno ad un servo di mostrare ai mercenari le camere a loro destinate.
Tutti e sette furono piacevolmente sorpresi: quel principe era insicuro ed aveva un esercito debole, ma viveva certamente nel lusso più sfrenato.
- Stasera daremo un banchetto in vostro onore – disse umilmente il servo, tenendo il capo chino.
A Bankotsu l’idea non piaceva moltissimo, ma Jakotsu e gli altri si mostrarono contenti, quindi era inutile opporsi.
 
To Be Continued…

 
Ecco qua ^.^ questo capitolo è un po’ più breve del primo, spero non sia un problema!!!
Nel prossimo ci sarà una prima parte leggera (il banchetto), poi finalmente vedremo i nostri eroi in azioneeee!!!!!!!!
 
RECENSIONI
 
lovlygirl: mamma mia, quando ho visto per la prima volta la tua recensione, sono stata mezza abbagliata dall’azzurro!!! ^.^ comunque, purtroppo sulla Squadra dei Sette non ci sono molte storie ed è veramente un peccato -.- sono felice di non aver fatto ripetizioni ^.^ ehhh sì, Bankotsu è davvero un figone *.* ti ringrazio tantissimo dei complimenti!!!
 
DivinaKagome: ciao ^.^ sono felice che la mia storia ti piaccia!!! Anche io adoro la Squadra dei Sette *.* amo molto Bankotsu, è il mio preferito di loro e secondo personaggio preferito generale, però anche Jakotsu è davvero un grandissimo mi fa morir dal ridere ^.^ in questo capitolo non è stato molto presente, ma nel prossimo… XD sono felice di aver mantenuto IC i due!!!!! Grazie mille dei complimenti ^.^ eccoti qui il seguito!
 
Miss Adler: ciao carissima!!! Sono davvero felice di trovarti anche su questa storia! Ti ringrazio davvero tanto per i complimenti!!! Ahaha, magari esistessero le flebo di talento ^.^ sono contenta di aver mantenuto bene i personaggi, che adoro ^.^ è vero, Jakotsu è proprio esilarante e Bankotsu è un gran figo XD grazie mille ancora una volta!!! P.S.: grazie per la recensione a “Quando perdo il mio io”, ti ho inviato una mail con la risposta ^.^ P.S.2: grazie mille per le immy che mi hai inviato *.*
 
Dunque, questo è un capitolo per lo più di transizione… spero non faccia totalmente schifo -.-
Grazie anche a chi ha letto!
Visbs88
 
P.S.: faccio un appello: chi mi sa dire come si fanno a modificare le note dell’autore? (nel senso: colorarle, ingrandire le lettere, cambiare i caratteri ecc.) grazie di già!
   
 
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