Missione di Grado S

Era una questione di vita o di morte.

Davanti a sé sedeva un ninja dalle enormi capacità di analisi e calcolo.

Avrebbe dovuto studiare un piano capace di farla passare inosservata e intatta.

Non che lei non fosse una shinobi di pari, se non superiore, abilità. Aveva una mente sveglia e calcolatrice, sapeva di potercela fare.

Ma doveva mantenere la calma e non farsi prendere dall’agitazione altrimenti la sua missione sarebbe fallita!

Maledì le circostanze che l’avevano portata a scontrarsi, ancora una volta, contro lo stesso ragazzo che alla selezione chunin le aveva dato del filo da torcere.

Indubbiamente con il passare degli anni la loro forza ed esperienza era aumentata esponenzialmente.

Si morse un labbro pensierosa, doveva studiare i suoi punti di forza e quelli del suo nemico.

Lei dalla sua aveva la conoscenza del campo di battaglia, aveva la padronanza di ogni angolo e recesso in cui nascondersi. La sua abilità nel sapersi muovere silenziosamente e nell’ombra le era indispensabile. Doveva raggiungere assolutamente la sua base!

Per contro lui aveva i sensi vigili di un ninja ben allenato, il potere delle ombre e la conosceva maledettamente bene. Maledì tutte quelle ore passate a parlare di loro e a darsi consigli sul perfezionamento delle proprie tecniche.

Osservò il percorso ad ostacoli che avrebbe dovuto oltrepassare, nascosta nel suo piccolo anfratto. Mancavano pochi metri alla salvezza, ma le sembrava lontana chilometri.

Si morse un labbro nervosa. Spostò lo sguardo sul giovane erede dei Nara, assottigliò gli occhi per poterlo studiare di più.

Sapeva che da dove lo stava osservando lui non poteva vederla, anche perché era girato di spalle, seduto comodamente con le braccia alzate dietro la testa a mo’ di poggiatesta.

Questa sua tranquillità e sicurezza, ma soprattutto svogliatezza, le avrebbe assicurato la vittoria.

Avvistò il suo primo obbiettivo, aveva deciso di non dar fondo al suo chakra nello sventurato caso in cui lui avesse imparato a sentirne la presenza.

 Aggiustò all’altezza del seno il suo “vestito” di fortuna.

Maledetta lei e il suo essersi dimenticata l’accappatoio in camera.

Scrollò la testa, non era il momento di distrarsi, doveva assolutamente arrivare al suo porto sicuro senza che Shikamaru la vedesse così, così… svestita.

Con la storia dell’imminente guerra e cavilli vari non aveva avuto tempo di riassettare il bagno e la camera da letto. Così aveva bellamente fatto la doccia senza preoccuparsene troppo, ritrovandosi però senza accappatoio, con misere salviette con cui coprirsi e un’immensa fantasia.

Quelle tende semi trasparenti non le erano mai apparse così affascinanti come in quel momento.

Così vestita di sole tende da bagno, decenti solo a coprir l’intimità e il seno prorompente si decise ad aprir la porta definitivamente.

Pregò che il bel moro dormisse come suo solito della grossa, sgattaiolò velocemente dietro il primo mobile a portata di mano, regolando il respiro corto dato dall’adrenalina.

Ricontrollò la situazione e non notando cambiamenti nella postura del giovane si decise a passare alla prossima mossa, una delle più decisive: doveva raggiungere il retro del divano, dove alloggiava lo spensierato Shikamaru. Da lì la salvezza era a pochi passi.

Chiuse gli occhi per un istante, cercando sicurezza e coraggio, poi corse.

Come un gatto raggiunse velocemente la prima postazione. Si concesse di ascoltare il regolare respiro del giovane e constatandolo lento e tranquillo si permise un sospiro di sollievo.

Strisciò lentamente lungo tutto il divano e senza pensarci troppo scattò verso la sua stanza.

Si richiuse la porta dietro le spalle e sorrise vittoriosa. Temari Sabaku aveva vinto un’altra volta.

Sgranchendosi le braccia e il collo adocchiò quell’infame di un accappatoio. Sciolse la tendina e guardò di traverso il vestito da strega che avrebbe sfoggiato quella sera. Poi senza perdere altro tempo si asciugò e si vestì.

Nel frattempo uno svogliato ragazzo seduto nella stanza accanto sbuffava annoiato.

-Ma quanto ci mette quella seccatura?!- Si disse pensoso, maledicendo il doverla accompagnare a una stupida festa in maschera decisamente inutile.

Maledette lei e quella seccatrice di sua madre che l’aveva spedito ad aspettarla.

Ovviamente faceva un freddo assurdo, in fondo erano alla fine di Ottobre, e di attenderla fuori casa vestito come un damerino col mantello, con una finta dentiera e un assurdo trucco sanguinolento non esisteva proprio.

Così conoscendo l’esatta ubicazione della chiave di scorta era entrato senza tante cerimonie prendendo il possesso del suo caro divano, rimanendo in attesa.

Quando finalmente lei uscì dalla stanza non poté fare a meno di osservarla.

Quel vestito così dannatamente sexy e provocante gli aveva fatto completamente passare di mente l’irritazione per l’attesa.

-Ti piace quel che vedi, piagnone?- Lo provocò lei con il suo solito ghigno permaloso.

-Non sai quanto, ma ti preferivo prima- Rispose lui, vittorioso nel vederla arrossire.

Dopo anni aveva capito come zittirla definitivamente e quella sera, dopo la festa, avrebbe provato altri due o tre metodi. Sicuramente molto più efficaci.

Ecco qua la mia piccola castroneria per Halloween!!!

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Lo so, è terribile

Lo so sono tremendamente in ritardo, ma insomma… si tratta solo di una settimana e un giorno, accettabile no? U,U

Spero che nonostante tutto possa strapparvi un piccolo sorriso!

La dedico a tutte quelle splendide donnine del forum più nero dell’universo <3

ShikaTema is back è.é