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Autore: nefert70    09/11/2010    3 recensioni
La regina Anksenamon racconta la sua storia e il suo amore per Tutankamon
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità
- Questa storia fa parte della serie 'Le grandi spose reali'
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Sono morta.
Il mio corpo giace immobile e freddo sul piccolo letto di legno  d’ebano intagliato.
Tra poco tempo il mio corpo verrà prelevato e portato nella città dei morti per essere imbalsamato e tra 70 giorni verrò sepolta nella tomba che mi è stata destinata nella valle delle regine.
E’ morta la regina. La regina di tre re. La moglie di uno solo.
Ho sposato mio padre, mio fratello e poi mio nonno ma  sono morta sola, senza eredi.
Il mio nome è Anksepaaton, principessa e poi regina d’Egitto.
Mio padre era il faraone Amenofis IV o come lui amava farsi chiamare Akenaton. Mia madre era la bellissima regina Nefertiti.
Io ero la terzogenita , prima di me la principessa e poi regina Meritaton e la principessa Maketaton, dopo di me altre tre figlie tutte morte poco tempo dopo la nascita.
Mia sorella Meritaton  fu data in sposa a nostro zio Smenkara, figlio del faraone Amenofis III e di una sposa secondaria.
Mia sorella Maketaton morì fanciulla, di parto. Nostro padre l’aveva presa in moglie al compimento delle 11 inondazioni, poco dopo la dodicesima la seppellimmo.
Io ora avevo undici inondazioni, mio padre mi prese in moglie. Il dolore però per la perdita di Maketaton era troppo forte e con me si comportò sempre e solo come un padre. Fui solo in apparenza una delle sue regine.
Mio padre amava molto mia madre e l’aveva scelta come sposa, poco prima di essere affiancato come coreggente del padre, per la sua bellezza e intelligenza.
Purtroppo dalla loro unione non nacque mai l’erede maschio, così mio padre fu costretto a prendere delle mogli secondarie. Da una ,la regina Kya, 3 inondazioni dopo di me,  nacque il nostro fratellastro Tutankaton.
Il mio matrimonio con il faraone mio padre durò appena una inondazione, poi mio padre morì.
Non trascorsero neppure i 70 giorni di lutto che anche mia madre si incamminò verso l’orizzonte.
Fu terribile, l’erede di mio padre il principe Tutankaton era troppo giovane per governare e mia sorella e mio zio Smenkara  si appropriarono del trono.
Il loro regno durò appena 2 inondazioni, poi entrambi morirono.
Tutankaton ed io eravamo i soli sopravvissuti, ci aggrappammo l’uno all’altro e con l’aiuto del gran visir Ay, padre della regina Nefertiti e mio nonno, salimmo al trono.
Tutankaton aveva dieci inondazioni, io tredici. Nella cerimonia di incoronazione fu anche celebrato il nostro matrimonio.
La sera  stessa il faraone venne a far visita alla sua regina.
Entrambi eravamo due fanciulli, anche se io ero già stata sposata non sapevo cosa doveva accadere tra un uomo ed una donna, Tutankaton  appena entrato nella stanza mi corse incontro e si strinse forte alla mia vita e cominciò a piangere
"Ank, cosa devo fare?" disse tra i singhiozzi.
"Io so che marito e moglie devono dormire insieme" risposi io più spaventata di lui.
"Si, voglio dormire con te, mi fa tanta paura la stanza che fu di nostro padre, è così grande" riuscì a dire Tutankaton  tirando su col naso.
La mattina dopo le ancelle ci trovarono abbracciati nel piccolo letto dove ora giace il mio corpo inerme.
Passarono così diverse inondazione. Il governo era in realtà nelle mani del gran visir Ay.
 La corte si ritrasferì a Tebe e la città costruita dai mie genitori venne abbandonata per sempre. Aton non era più il solo Dio, ma vennero ripristinati gli antichi dei. I sacerdoti di Amon si ripresero i templi .
Anche i nostri nomi vennero cambiati, Tutankaton si trasformò in Tutankamon ed io divenni Anksenamon.
Tut era troppo giovane per contrastare Ay ma io ebbi numerosi scontri con mio nonno, non potevo accettare che tutto quello che i miei genitori avevano creato fosse distrutto. Purtroppo a nulla valsero le mie proteste, alla fine dovetti accettare la volontà del consiglio.
Nel frattempo Tutankamon cresceva e diventava sempre più bello e forte. Passavamo tutto il tempo che potevamo insieme anche se ormai non veniva più a dormire nel mio letto.
Al compimento delle quindi inondazioni, una sera Tutankamon mi fece nuovamente visita.
Avevo appena finito il mio flusso ed avevo fatto un bagno profumato.
Quando sentìi aprirsi la porta rimasi sorpresa.
"Tut. E’ molto tempo che non venivi nella mia stanza" esordii per spezzare il silenzio.
Il faraone senza dire una parola mi si avvicinò e accarezzandomi  un braccio affondò il suo viso tra i miei capelli.
"Come sei bella, i tuoi capelli profumano come il loto selvatico" La sua voce era profonda e diversa dal solito, colma di desiderio.
Mi  sollevai sulle punte dei piedi e gli baciai le labbra. Tutankamon immediatamente mi abbracciò stringendomi forte al suo corpo che anni di allenamento avevano reso muscoloso e tonico.
Le sue labbra sapevano di miele e il suo odore mi inebriava.
Facemmo l’amore come se null’altro al mondo esistesse. Sapevamo che ci appartenevamo da sempre e non solo perché re e regina d’Egitto, Horus e Hator incarnati. Ci amavamo e ci saremmo amati per sempre.
Da quel momento non ci fu notte che non facemmo l’amore, il disco del dio Ra ci trovava sempre abbracciati ed ebri di felicità.
Due volte rimasi incinta, eravamo così felici. Due volte persi i nostri bambini.
Il dolore fu terribile per entrambi ma questo ci unì sempre di più, nulla ci poteva dividere.
Tutankamon oramai desiderava governare da solo, ma Ay non voleva cedere il comando, aveva il timore che Tut avrebbe ripristinato il governo di nostro padre.
Per festeggiare la diciannovesima inondazione di Tutankamon furono indette feste, banchetti e battute di caccia.
Io ero nuovamente incinta, questa volta sembra che stesse procedendo tutto per il meglio.
Il destino si prese invece gioco di noi e del nostro amore.
Durante la battuta di caccia, Tut spronò troppo il suo carro che si capovolse rovesciandosi sopra al faraone.
Tutankamon fu subito visitato dai medici di corte che gli fasciarono l’anca ferita ma 2 giorni dopo il mio sposo morì tra le mie braccia.
Il dolore per me fu terribile e mi fece perdere per l’ennesima volta  il mio bambino.
Il faraone era troppo giovane e la sua tomba era stata appena dipinta ma il corredo funebre non era pronto.
Ay fece aprire le tombe dei miei genitori e rubò parte dei loro corredi.
Io ero distrutta, assente, non avevo la forza di contrastare mio nonno in nulla e lui ne approfittò.
Quando mi ripresi e mi resi conto che non c’era un  erede al trono inviai una lettera al re dei mitanni perché mi inviasse un principe, sospettavo che dietro la morte del mio amato sposo ci fosse stata una cospirazione, qualcuno voleva diventare faraone , non volevo sposare l'assassino del mio sposo.
Gli dei invece avevano altri progetti, il mio principe mitanni non giunse mai a Tebe e io fui costretta a riconoscere come re mio nonno Ay.
Come per Tutankamon, anche durante la cerimonia di incoronazione di Ay fu celebrato il nostro matrimonio. Per fortuna non fu mai consumato, lui non venne mai a reclamare alcun diretto, io non gli e lo avrei mai concesso.
Il faraone Ay è ormai vecchio e poco tempo lo separa dall’orizzonte ma mio zio Horembeb domina su tutti. So che sarà il nuovo faraone, ha sposato mia zia Mutnosofret, sorella di mia madre, spera così di legalizzare la sua ascesa al trono.
Forse sperava di unirsi anche a me, ma il mio amato Tutankamon non l’ha permesso ed è venuto a prendermi.
Eccolo giungere con il suo carro dorato, Tut mi porge la mano e io salgo, guardandoci negli occhi ci abbracciamo, un bacio e poi via verso l’orizzonte.
Per sempre insieme. 
  
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