14.04.2008 La sveglia suonò, proprio nel momento in cui Sharon spalancò gli occhi, sorridente.
Era un giorno importante quello, e come sveglia aveva scelto una canzone che le era a cuore, "Wherever You Will Go dei The Calling" era la sua preferita perché sognava un amore così, uno di quelli che ti prende ti strapazza l'anima e la mente e ti fa seguire il tuo uomo in capo al mondo.
Ma purtroppo, lei fino a quel momento non ebbe mai un ragazzo che l'amasse a tal punto.
Ne aveva baciato qualcuno, ma cose che duravano cinque minuti, poi chi li ha rivisti più.
Così tolse il lenzuolo e il copriletto con una spinta e scese dal letto infilando le ciabatte viola che stavano tranquille sul tappeto, aveva il sorriso stampato in fronte, come una bambina la mattina di natale.
Così, armata di quel sorriso, cominciò a scendere le scale che la portavano al piano di sotto, ma arrivata in cucina si accorse che nessuno era presente, quindi cominciò a chiamare a gran voce i genitori "Mamma.. Papà.. Dove siete? Se dovevate farmi una sorpresa non ce l'avete fatta" quindi ritornò al piano di sopra, cercando in tutte le stanze ma nessuno era in casa.
Perplessa si spostò di nuovo nella sua stanza, e prese il cellulare e notò che era spento, cercò di accenderlo ma era scarico "Cazzo, cellulare di merda, sempre scarico quando serve" si mise alla ricerca del caricatore e dopo varie imprecazioni lo trovò e mise il telefono sotto carica così che si poté accendere "Bel modo di iniziare il giorno del mio diciottesimo compleanno".
Respirò per rilassarsi e aspettò che si accendesse il telefono, quindi appena si illuminò cominciò a vibrare come un forsennato per la miriade di messaggi di auguri che aveva ricevuto, Andrea, Damiano, Arianna, Christian, Giovanni, Stefano, Susanna, Paolo, Alessandra, Gaia tutti i suoi amici le aveva scritto messaggi chilometrici per augurarle buon compleanno, ma ancora non li aveva letti bene, perché sette messaggi di suo padre la fecero preoccupare, premette con il dito sul primo messaggio poi sul secondo e così via, tutti erano *Ho chiamato alle..*.
Con i pochi soldi che avevo nel cellulare cominciò a fare il numero di suo padre, mentre si chiedeva che cavolo stava succedendo, provò parecchie volte ma il suo cellulare non prendeva o era spento, fino a quando finalmente suonò libero e rispose, era agitata ma parlò "Papà, ma dove cavolo siete? Mi avete fatto prendere un colpo, finalmente hai risposto, scusa se prima non ho risposto ma avevo il cellulare scarico e si è spento stanotte mentre dormivo" fece un attimo di pausa e poi riprese a parlare "Papà, papà, ma mi vuoi rispondere? Che succede?"