CAPITOLO QUARTO
L’ESILIO DI EOMER
(ecco come andò veramente)
(Un po’ indietro, Emyn Muil, 28
febbraio 3019)
Ikar
planò con tutta l’eleganza che le permetteva la propria considerevole mole ed i
vari cespugli spinosi che crescevano lungo tutti gli Emyn Muil.
- Avete
trovato degli indizi.- dedusse, con un prolungato sospiro
- Sì.-
rispose Legolas, con l’aria di uno che non intende scendere nei particolari
- Abbiamo
scoperto che gli Orchi stanno marciando verso Isengard.- spiegò Aragorn
- Ma
dai?- sbottò, ironica
- E che
Andael è con loro.-
- Ma no?!
Incredibile.-
- E che
ad Isengard ci sta’ Saruman.-
Ikar alzò
gli occhi al cielo:- le vostre capacità deduttive mi turbano profondamente.
Davvero.-
Gimli
s’inalberò (nel senso che se la prese e si appoggiò ad un albero nel vano
tentativo di sembrare vagamente più alto)
- Beh,
Mezz’Aquila, almeno noi abbiamo ottenuto dei risultati.- proruppe
Aragorn
gli fece un eloquente cenno che aveva più o meno il significato di “tieni
chiusa quella bocca”, ma venne ignorato come sempre.
- No,
certo, io non ho il benché minimo risultato.- fece Ikar, con sufficienza – a
parte qualche dato tecnico tipo che gli Orchi si dirigono ad Isengard alla
velocità di
Gimli
borbottò qualcosa che doveva suonare tipo “Maledette Aquile”, mentre Aragorn
ringraziava i Valar di avergli mandato un’esploratrice con le ali e con un
minimo di senso tattico
- Su,
coraggio.- sospirò – ripartiamo.-
(Caras Galadhon)
Haldir
prese un lungo respiro profondo, prima di ritentare nella Grande Impresa che lo
teneva occupato dalla sera prima: cercare di estrarre dagli alberi della
foresta tutte le frecce che Konstantin aveva mandato a chilometri dal
bersaglio.
- Questa
è infilata proprio bene.- sospirò – Dovrò mobilitare i fratelli, per rendere di
nuovo questa foresta un luogo civile.-
Charanna
stava comodamente seduta, guardandolo da un balcone.
- Tesoro,
sai che potresti scendere a darmi una mano?- la chiamò Haldir
- Tesoro,
sai che io adoro vederti rimediare ai danni della mia miglior amica?-
Morgoth
balzò in grembo all’Elfa, miagolando.
- Chi è
il gattino più bello della foresta?- chiese lei, baciandogli il muso.
Haldir
avrebbe potuto scommettere che la bestia lo stesse guardando, sogghignando
malignamente.
- La
felice coppietta, come sta’?- chiese poi, cercando di cambiare argomento
- Connie
e Boromir?- Charanna scosse il capo – lui non vuole saperne di stare fermo
finché non gli guarirà la spalla e lei, e questo lo sai bene, cerca di imparare
a maneggiare delle armi convenzionali, senza risultati apprezzabili. Ma lo sai
meglio di me.-
Haldir
diede uno strattone per estrarre l’ennesima freccia dall’albero – Sì, lo so.-
sbuffò.
-
Comunque sono carini, vero?-
E fu in
quel momento che la voce di Konstantin giunse a contraddire l’ultima affermazione
- Va
bene, sai!- gridava – Se tu non ne vuoi sapere, ci penso io! Basta che tu me lo
dica, però, non serve inventare cinque scuse diverse al minuto!-
- Dico
solo che se non c’è niente da dire, non c’è niente da dire, e comunque se
scrivi una lettera non arriverà mai a Minas Tirith, e se ci arriverà, ci
arriverà a guerra ultimata!-
- Questo
non è un buon motivo per rifiutarsi di scriverla!-
- Ma che
ci dovrei scrivere, me lo dici? “Papà, mi sto facendo tua moglie?”-
- Ma cosa
ti dice la testa, Boromir?! Tuo padre sarà anche una delle creature più infime
dell’universo conosciuto, però è tuo padre!-
-
Ragionamento irreprensibile.-
- Intendo
dire che sarà preoccupato per te! E con Faramir, come la mettiamo?-
-
Mettiamola che mio fratello sa benissimo che siamo in guerra e che non abbiamo
tempo per curare la corrispondenza!-
- E
allora sai che ti dico? Arrangiati! Non vuoi scrivere la lettera, non scrivere
la lettera!-
- E’
esattamente quello che farò. O che non farò. Dipende dai punti di vista.-
- Va
bene, sai! Se tu non ne vuoi sapere, ci penso io! Basta che tu me lo dica,
però, non serve inventare cinque scuse diverse al minuto!-
- Dico
solo che se non c’è niente da dire, non c’è niente da dire, e comunque se
scrivi una lettera non arriverà mai a Minas Tirith, e se ci arriverà, ci
arriverà a guerra ultimata!-
- Questo
non è un buon motivo per rifiutarsi di scriverla!-
Charanna
sollevò un sopracciglio, scettica, quando si rese conto che avevano ricominciato
dal principio e che quindi non sarebbero mai giunti ad una fine
- Stanno
ancora discutendo per la storia della lettera?- chiese, sbuffando, salvo poi
rispondersi da sola – Beh, ma se devono fare tutto questo macello, gliela
scrivo io, la lettera!-
(I soliti Emyn Muil, 28 febbraio
3019)
-
Orchetti, ascoltatemi!-
Andael si
lisciò indietro una ciocca di capelli corvini.
Capelli
che erano corvini all’inizio dell’avventura ma che, incantesimo dopo
incantesimo, avevano assunto una piuttosto vaga tinta bluastra.
- Adesso
prendetevi per mano, va bene?-
- Eh?!-
uno degli Uruk strabuzzò gli occhi, presumibilmente inquietato.
- Sì. E
se sorrideste in maniera volutamente esagerata, allora, che dire, l’incantesimo
avrebbe più probabilità di funzionare!-
Non
sottolineò il fatto che a) non ricordava la formula b) l’esperimento magico non
avrebbe funzionato comunque e, in ogni caso c) anche se avesse funzionato,
sarebbe stato perfettamente inutile.
(Contemporaneamente, ad Edoras…)
- Non
posso sopravvivere alla tua nuova ragazza, Theo!-
Thèodred
trattenne a stento una risata, quando il cugino irruppe nella sua stanza, con
quella frase tutt’altro che entusiasta.
E non si
trattenne perché quando rideva gli faceva ancora male il petto, né perché la
situazione sembrava più grave del previsto, né per la presenza inquietante di
Vermilinguo, nascosto in maniera non troppo ingegnosa dietro ad un vaso di
fiori. Poveri fiori.
Lo fece
per quella vena che pulsava sulla tempia di Eomer, e che sembrava
pericolosamente vicina all’annichilazione con violenza.
- Non è
la mia ragazza, Eomer.- sospirò il giovane, fingendo il più completo
disinteresse
- Come
vuoi tu, Theo. Purché io possa strangolarla qui ed ora.-
- Non sei
molto gentile.- cinguettò Joiandra, apparendo (inopportunamente) da dentro un
armadio – Però in fondo è giusto così. E’ colpa del sole.-
I due
cugini (e Vermilinguo) rimasero per un attimo molto perplessi. Poi Thèodred nascose una risata dietro la mano
- Joi,
che ci facevi dentro l’armadio?-
- Cercavo
il mio cavallo.- rispose lei, come se fosse ovvio
- Cercava
il suo cavallo.- la vena sulla tempia di Eomer s’ingigantiva progressivamente –
Quante volte ancora dovremo spiegarti che la stalla è quel grosso edificio di
legno appena usciti sulla destra e che questo non è altro che un semplice
armadio, usato per tenerci dentro i vestiti e non per nascondervi i grossi
cavalli perplessi!- proruppe
- Beh,
vedo che finalmente l’hai capito.- replicò Joiandra, soave.
- Me ne
vado!- esclamò il Maresciallo di Rohan, ormai sull’orlo di una crisi isterica
- Cugino,
dove intenderesti andare?- domandò Thèodred.
- Vado in
esilio volontario, altrimenti finirò per ammazzarla!-
Il figlio
di Thèoden sollevò un sopracciglio, perplesso
- Sei
diventato matto, per caso? O è un attacco di follia transitoria?-
Ma ormai
suo cugino non l’ascoltava più. Si diresse a passo di battaglia verso il discutibile
nascondiglio di Vermilinguo e, afferrato il viscido consigliere per il bavero
della veste (veste che aveva bisogno di un paio di lavaggi d’urgenza, peraltro…),
lo minacciò con queste parole:
- Tu, esiliami!-
Ora,
tutti noi sappiamo che Vermilinguo comunque non è un campionario d’intelligenza,
ma possiamo fare uno sforzo empatico e cercare di comprendere che la situazione
gli si presentava quantomeno singolare.
- Come?-
- Vai dal
Vecchio e fargli firmare un qualche editto che m’impone di allontanarmi da
Edoras.-
- Una
sola informazione.- s’intromise Thèodred, che preoccuparsi, non si preoccupava.
Da che mondo era mondo, suo cugino sapeva sempre cosa stava facendo. – Il Vecchio
sarebbe il Rincoglionit… cioè, mio padre?-
- Sì,
beh, altri che dormono in piedi come lui ancora non li ho visti.- commentò
Spiritylla, con una prontezza di spirito che raramente i Valar le concedevano
E fu così
che, per non uccidere
Come?
Perché di notte e nel silenzio più completo?
Ma per
non farsi sentire da Eowyn, naturalmente!
Capace
che poi voleva venire pure lei!
E’ una
versione dell’esilio di Eomer che ancora non conoscevate, vero?
Beh, mi
dispiace avergli fatto fare la figura dell’isterico, tuttavia capirà che era
per mere esigenze di copione. E perché l’idea mi diverte… cercherò in ogni modo
di ridargli la sua dignità, più avanti. Almeno un pochino.
Ringraziamenti
(Ma siete proprio in tantiiiiii,
per i miei standard…!! Grazie mille!)
Arwins: credo che la parte crudele di te
stia esultando. Povero Eomer, la crisi nervosa l’ha avuta per davvero, alla
fine! Per rispondere alle tue domande: CERTO che Ikar comparirà! Anche se, come
non mi stancherò mai di ripetere, i personaggi sono tanti e le vicende
piuttosto incasinate! La pennuta, comunque, avrà sempre un suo posto speciale…
Per Rùmil e Orophin non avevo ancora calcolato nulla, ma, se me lo chiede il
mio amato pubblico, una parte gliela trovo sicuramente! Piacciono parecchio
anche a me. Un bacio e grazie per la recensione!
Luine: e neppure in questo capitolo
scoprirai l’esperimento magico dell’apprendista scemo per eccellenza… coraggio,
manca poco all’esplo… ehm, alla sperimentazione.
Evening_Star: come poteva mancare l’amico
Vermilinguo! Con lui ho un rapporto di amore/odio, come testimoniano le mie fic
“serie” (brrrr…), ma è sempre divertente, fargli fare la figura del cretino! Comunque,
nella top ten degli Insopportabile, Denethor continua a batterlo. Il Mostro di
Fango proprio non lo posso soffrire!
Dragon89: Mettiamola così, se Vanamir è
inevitabilmente l’Idiota per eccellenza, Joiandra è più
un
bacione a tutti!!
CHAR--