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Autore: La Matta    09/11/2010    6 recensioni
Siamo di nuovo qui, col terzo capitolo delle "Saghe di Andael". Le solite trame, le solite guerre, i soliti scherzi, le solite idiozie, i soliti colpi di genio mal progettati e messi in atto peggio. La solita incongruenza, gli stessi dilemmi etici, gli stessi compagni. Continuano le avventure del seguace del cattivo ed amico dei buoni, della distratta anti-Nazgul, dell'Elfa iperattiva, dell'Umano burlone e spesso ubriaco, della ragazza che non sa badare a sé stessa, della Mezz'Aquila sull'orlo di una crisi isterica e di chi con loro. Tornano Andael, Joiandra, Charanna, Vanamir, Konstantin ed Ikar. Con tutti i deliri che abbiamo imparato ad apprezzare.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andael 3 - 4

CAPITOLO QUARTO

L’ESILIO DI EOMER

(ecco come andò veramente)

 

 

(Un po’ indietro, Emyn Muil, 28 febbraio 3019)

 

Ikar planò con tutta l’eleganza che le permetteva la propria considerevole mole ed i vari cespugli spinosi che crescevano lungo tutti gli Emyn Muil.

- Avete trovato degli indizi.- dedusse, con un prolungato sospiro

- Sì.- rispose Legolas, con l’aria di uno che non intende scendere nei particolari

- Abbiamo scoperto che gli Orchi stanno marciando verso Isengard.- spiegò Aragorn

La Mezz’Aquila inarcò un sopracciglio, cosa peraltro difficile per un uccello gigante

- Ma dai?- sbottò, ironica

- E che Andael è con loro.-

- Ma no?! Incredibile.-

- E che ad Isengard ci sta’ Saruman.-

Ikar alzò gli occhi al cielo:- le vostre capacità deduttive mi turbano profondamente. Davvero.-

Gimli s’inalberò (nel senso che se la prese e si appoggiò ad un albero nel vano tentativo di sembrare vagamente più alto)

- Beh, Mezz’Aquila, almeno noi abbiamo ottenuto dei risultati.- proruppe

Aragorn gli fece un eloquente cenno che aveva più o meno il significato di “tieni chiusa quella bocca”, ma venne ignorato come sempre.

- No, certo, io non ho il benché minimo risultato.- fece Ikar, con sufficienza – a parte qualche dato tecnico tipo che gli Orchi si dirigono ad Isengard alla velocità di 5,8 km/h, che si fermeranno all’ora di pranzo per una breve ribellione data l’essenziale mancanza di cibo, che hanno rapito, oltre ad Andael, anche Merry e Pipino e che il loro stato di salute, per quanto non eccellente, è ancora buono e che ci potrebbero esserci dei rallentamenti sulla strada per Isengard dato che uno dei sergenti ha mangiato la mappa ed Andael ha, in un buffo tentativo di fuga, fatto sparire tutti i cartelli indicatori. Sì, beh, a parte questo non ho scoperto molto.-

Gimli borbottò qualcosa che doveva suonare tipo “Maledette Aquile”, mentre Aragorn ringraziava i Valar di avergli mandato un’esploratrice con le ali e con un minimo di senso tattico

- Su, coraggio.- sospirò – ripartiamo.-

 

(Caras Galadhon)

 

Haldir prese un lungo respiro profondo, prima di ritentare nella Grande Impresa che lo teneva occupato dalla sera prima: cercare di estrarre dagli alberi della foresta tutte le frecce che Konstantin aveva mandato a chilometri dal bersaglio.

- Questa è infilata proprio bene.- sospirò – Dovrò mobilitare i fratelli, per rendere di nuovo questa foresta un luogo civile.-

Charanna stava comodamente seduta, guardandolo da un balcone.

- Tesoro, sai che potresti scendere a darmi una mano?- la chiamò Haldir

- Tesoro, sai che io adoro vederti rimediare ai danni della mia miglior amica?-

Morgoth balzò in grembo all’Elfa, miagolando.

- Chi è il gattino più bello della foresta?- chiese lei, baciandogli il muso.

Haldir avrebbe potuto scommettere che la bestia lo stesse guardando, sogghignando malignamente.

- La felice coppietta, come sta’?- chiese poi, cercando di cambiare argomento

- Connie e Boromir?- Charanna scosse il capo – lui non vuole saperne di stare fermo finché non gli guarirà la spalla e lei, e questo lo sai bene, cerca di imparare a maneggiare delle armi convenzionali, senza risultati apprezzabili. Ma lo sai meglio di me.-

Haldir diede uno strattone per estrarre l’ennesima freccia dall’albero – Sì, lo so.- sbuffò.

- Comunque sono carini, vero?-

E fu in quel momento che la voce di Konstantin giunse a contraddire l’ultima affermazione

- Va bene, sai!- gridava – Se tu non ne vuoi sapere, ci penso io! Basta che tu me lo dica, però, non serve inventare cinque scuse diverse al minuto!-

- Dico solo che se non c’è niente da dire, non c’è niente da dire, e comunque se scrivi una lettera non arriverà mai a Minas Tirith, e se ci arriverà, ci arriverà a guerra ultimata!-

- Questo non è un buon motivo per rifiutarsi di scriverla!-

- Ma che ci dovrei scrivere, me lo dici? “Papà, mi sto facendo tua moglie?”-

- Ma cosa ti dice la testa, Boromir?! Tuo padre sarà anche una delle creature più infime dell’universo conosciuto, però è tuo padre!-

- Ragionamento irreprensibile.-

- Intendo dire che sarà preoccupato per te! E con Faramir, come la mettiamo?-

- Mettiamola che mio fratello sa benissimo che siamo in guerra e che non abbiamo tempo per curare la corrispondenza!-

- E allora sai che ti dico? Arrangiati! Non vuoi scrivere la lettera, non scrivere la lettera!-

- E’ esattamente quello che farò. O che non farò. Dipende dai punti di vista.-

- Va bene, sai! Se tu non ne vuoi sapere, ci penso io! Basta che tu me lo dica, però, non serve inventare cinque scuse diverse al minuto!-

- Dico solo che se non c’è niente da dire, non c’è niente da dire, e comunque se scrivi una lettera non arriverà mai a Minas Tirith, e se ci arriverà, ci arriverà a guerra ultimata!-

- Questo non è un buon motivo per rifiutarsi di scriverla!-

Charanna sollevò un sopracciglio, scettica, quando si rese conto che avevano ricominciato dal principio e che quindi non sarebbero mai giunti ad una fine

- Stanno ancora discutendo per la storia della lettera?- chiese, sbuffando, salvo poi rispondersi da sola – Beh, ma se devono fare tutto questo macello, gliela scrivo io, la lettera!-

 

(I soliti Emyn Muil, 28 febbraio 3019)

 

- Orchetti, ascoltatemi!-

Andael si lisciò indietro una ciocca di capelli corvini.

Capelli che erano corvini all’inizio dell’avventura ma che, incantesimo dopo incantesimo, avevano assunto una piuttosto vaga tinta bluastra.

- Adesso prendetevi per mano, va bene?-

- Eh?!- uno degli Uruk strabuzzò gli occhi, presumibilmente inquietato.

- Sì. E se sorrideste in maniera volutamente esagerata, allora, che dire, l’incantesimo avrebbe più probabilità di funzionare!-

Non sottolineò il fatto che a) non ricordava la formula b) l’esperimento magico non avrebbe funzionato comunque e, in ogni caso c) anche se avesse funzionato, sarebbe stato perfettamente inutile.

 

(Contemporaneamente, ad Edoras…)

 

- Non posso sopravvivere alla tua nuova ragazza, Theo!-

Thèodred trattenne a stento una risata, quando il cugino irruppe nella sua stanza, con quella frase tutt’altro che entusiasta.

E non si trattenne perché quando rideva gli faceva ancora male il petto, né perché la situazione sembrava più grave del previsto, né per la presenza inquietante di Vermilinguo, nascosto in maniera non troppo ingegnosa dietro ad un vaso di fiori. Poveri fiori.

Lo fece per quella vena che pulsava sulla tempia di Eomer, e che sembrava pericolosamente vicina all’annichilazione con violenza.

- Non è la mia ragazza, Eomer.- sospirò il giovane, fingendo il più completo disinteresse

- Come vuoi tu, Theo. Purché io possa strangolarla qui ed ora.-

- Non sei molto gentile.- cinguettò Joiandra, apparendo (inopportunamente) da dentro un armadio – Però in fondo è giusto così. E’ colpa del sole.-

I due cugini (e Vermilinguo) rimasero per un attimo molto perplessi. Poi Thèodred nascose una risata dietro la mano

- Joi, che ci facevi dentro l’armadio?-

- Cercavo il mio cavallo.- rispose lei, come se fosse ovvio

- Cercava il suo cavallo.- la vena sulla tempia di Eomer s’ingigantiva progressivamente – Quante volte ancora dovremo spiegarti che la stalla è quel grosso edificio di legno appena usciti sulla destra e che questo non è altro che un semplice armadio, usato per tenerci dentro i vestiti e non per nascondervi i grossi cavalli perplessi!- proruppe

- Beh, vedo che finalmente l’hai capito.- replicò Joiandra, soave.

- Me ne vado!- esclamò il Maresciallo di Rohan, ormai sull’orlo di una crisi isterica

- Cugino, dove intenderesti andare?- domandò Thèodred.

- Vado in esilio volontario, altrimenti finirò per ammazzarla!-

Il figlio di Thèoden sollevò un sopracciglio, perplesso

- Sei diventato matto, per caso? O è un attacco di follia transitoria?-

Ma ormai suo cugino non l’ascoltava più. Si diresse a passo di battaglia verso il discutibile nascondiglio di Vermilinguo e, afferrato il viscido consigliere per il bavero della veste (veste che aveva bisogno di un paio di lavaggi d’urgenza, peraltro…), lo minacciò con queste parole:

- Tu, esiliami!-

Ora, tutti noi sappiamo che Vermilinguo comunque non è un campionario d’intelligenza, ma possiamo fare uno sforzo empatico e cercare di comprendere che la situazione gli si presentava quantomeno singolare.

- Come?-

- Vai dal Vecchio e fargli firmare un qualche editto che m’impone di allontanarmi da Edoras.-

- Una sola informazione.- s’intromise Thèodred, che preoccuparsi, non si preoccupava. Da che mondo era mondo, suo cugino sapeva sempre cosa stava facendo. – Il Vecchio sarebbe il Rincoglionit… cioè, mio padre?-

- Sì, beh, altri che dormono in piedi come lui ancora non li ho visti.- commentò Spiritylla, con una prontezza di spirito che raramente i Valar le concedevano

 

E fu così che, per non uccidere la Demente per eccellenza, che comunque aveva salvato la vita a suo cugino, Eomer, figlio di Eomund, Terzo Maresciallo del Mark, preferì prendere la via dell’esilio. Riunì una combriccola di compagni d’armi e di sfaccendati che non avevano altro da fare, e si allontanò da Edoras nel cuore della notte e nel silenzio più completo.

Come? Perché di notte e nel silenzio più completo?

Ma per non farsi sentire da Eowyn, naturalmente!

Capace che poi voleva venire pure lei!

 

 

 

La Coda

 

E’ una versione dell’esilio di Eomer che ancora non conoscevate, vero?

Beh, mi dispiace avergli fatto fare la figura dell’isterico, tuttavia capirà che era per mere esigenze di copione. E perché l’idea mi diverte… cercherò in ogni modo di ridargli la sua dignità, più avanti. Almeno un pochino.

 

Ringraziamenti

(Ma siete proprio in tantiiiiii, per i miei standard…!! Grazie mille!)

 

Arwins: credo che la parte crudele di te stia esultando. Povero Eomer, la crisi nervosa l’ha avuta per davvero, alla fine! Per rispondere alle tue domande: CERTO che Ikar comparirà! Anche se, come non mi stancherò mai di ripetere, i personaggi sono tanti e le vicende piuttosto incasinate! La pennuta, comunque, avrà sempre un suo posto speciale… Per Rùmil e Orophin non avevo ancora calcolato nulla, ma, se me lo chiede il mio amato pubblico, una parte gliela trovo sicuramente! Piacciono parecchio anche a me. Un bacio e grazie per la recensione!

 

Luine: e neppure in questo capitolo scoprirai l’esperimento magico dell’apprendista scemo per eccellenza… coraggio, manca poco all’esplo… ehm, alla sperimentazione.

 

Evening_Star: come poteva mancare l’amico Vermilinguo! Con lui ho un rapporto di amore/odio, come testimoniano le mie fic “serie” (brrrr…), ma è sempre divertente, fargli fare la figura del cretino! Comunque, nella top ten degli Insopportabile, Denethor continua a batterlo. Il Mostro di Fango proprio non lo posso soffrire!

 

Dragon89: Mettiamola così, se Vanamir è inevitabilmente l’Idiota per eccellenza, Joiandra è più la Svampita per eccellenza. Tuttavia, s’impegnano per far impazzire i loro amici… Non temere, se siamo riusciti a far ridere pure Sauron, il crollo di Barad Dur non sarà impresa troppo colossale!

 

un bacione a tutti!!

 

CHAR--

  
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