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Autore: kate_cristal    09/11/2010    1 recensioni
Beckett prova qualcosa di particolare per Castle, ma è troppo orgogliosa per ammetterlo finché non accadrà qualcosa che la farà cedere.Intanto viene tormentata da un incubo... perdere il suo amato
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Castle

 

 

 

Capitolo 6

Il puzzle


“No. Se chiedessimo a qualche sua collega, avrà pure delle amiche” disse Castle.

Non so, si è trasferita qui da poco. Kevin ed Esposito andate a fare domande in tribunale, scoprite se andava in palestra, se frequentava qualcuno, qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa abbia fatto anche se una multa in divieto di sosta esigo saperlo. Cercate ovunque. Castle tu con me!”

“Agli ordini capitano e mise la mano sulla fronte in segno di attenti.

“Smettila di fare il buffone.”

“Che c'è? Le donne amano gli uomini divertenti”

“Tu sembri un giullare di corte però”

“Non hai il senso dell'umorismo Beckett.”

“Muoviti, dobbiamo andare all'ufficio anagrafe, devo scoprire dov'è nata la bambina”.

“Astuta la mia poliziotta”

Beckett lo guardò con aria minacciosa, ma lo squillo di cellulare interruppe la loro ennesima discussione sul nascere.

“Figliolo”

“Sì dimmi pure”

“Allora la bambina si chiama Megan. Dice di aver visto un certo uomo dei dolcetti che parlava con la madre. Poi la madre l'ha messa a letto e quando si è svegliata ha trovato la mamma con la bua”

“Mamma sei un genio”

“Lo so figliolo” Lei continuava a parlare ma Castle aveva già messo giù.

Si rivolse a Beckett “Conosciamo il nome della bambina, è Megan e a quanto pare ha riconosciuto l'uomo con cui stava la madre prima di essere uccisa. E' conosciuto come l'uomo dei dolcetti”.

“Non è molto ma pur sempre qualcosa” disse lei rincuorandosi.

“Deve trattarsi di qualche negozio nelle vicinanze o di qualche pasticceria” disse cercando un consenso nello sguardo di Beckett.

Lei lo guardò incuriosita “ non è detto sia così semplice. Magari si tratta di qualcuno che offriva semplicemente la colazione alla vittima e a sua figlia. Quindi potrebbe trattarsi solo di un cliente di un bar”.

“Ok potresti aver ragione pure tu, però non è detto.” disse lui col broncio

“Partiamo dai bar e pasticcerie della zona allora” e si sistemò una ciocca di capelli con un leggero movimento del capo. Ogni volta che lei si muoveva in un certo modo, lui impazziva.

“E se portassimo Megan con noi? Magari potrebbe riconoscere l'uomo.” disse Castle

“Scordatelo! La bambina ha bisogno di stare tranquilla” e gli puntò l'indice per rendere più duro il suo rimprovero.

“Be' forse hai ragione però...”

“No! E non tollero obiezioni, sono stata chiara?”

“Adoro quando mi dai degli ordini, ti rendi ancora più sexy”

“Come adulatore sei pessimo” gli disse avvicinandosi sempre di più a lui. Poteva sentire il suo dopobarba così intenso che la faceva impazzire, si allontanò e gli sorrise.

Si misero sulle tracce dell'assassino. Arrivati nel quartiere della vittima “A ottocento metri da casa sua “ecco qua c'è il caffè bar candy” disse Beckett indicando il posto.

“Sento che siamo sulla pista giusta” tutto euforico

“Non farti tante illusioni” scrittore da quattro soldi

“Io vendo milioni di copie per la cronaca”.

“Sì sì come no!”

Scesero dall'auto.

“Prego” disse il barman. D'impatto sembrava una persona simpatica, aveva gli occhi verdi, capelli a spazzola neri, fisico da “favola” e sorriso quasi tenero.

“Agente Kate Beckett” gli mostrò il distintivo.

“Si tratta di Angela vero?” e abbassò lo sguardo, come se con quel gesto volesse nascondere qualcosa, magari la sua colpevolezza oppure la sua rabbia per non essere stato in grado di proteggerla.

“Sì” rispose Castle.

“Avremo alcune domande da farle” gli disse Beckett giocherellando con un sottobicchiere sul bancone.

“La conoscevo bene, veniva spesso con Megan.”

“Cosa prendevano di solito?” Domandò Beckett

“Caffè-latte per lei e latte con pasticcini per la bambina”

“Che rapporto aveva con la vittima signor Candy?” chiese Castle leggendo il cognome sulla divisa da barman.

“Sentite io amavo Angela, ma lei non ricambiava, eravamo soltanto amici”

“Angela non ricambiava il suo amore così ieri ha perso la testa e l'ha uccisa.” sentenziò Beckett

“Ok, ieri sono stato da lei, ma vi giuro che quando sono andato via stava bene. Ha messo a letto la figlia e ci siamo guardati un film. Poi verso le undici e trenta sono andato via”.

“Bene, grazie per la collaborazione Signor Candy, ah per cortesia non lasci il paese” disse Castle

“Se volete un colpevole provate col suo ex compagno, Sam Walker, padre di Megan. Non so perché ma la perseguitava, diceva che l'avrebbe rovinata.”

“Dove possiamo trovarlo?” Chiese Beckett

“Non so. So che lavorava come operaio, ma da quando Angela l'aveva lasciato e gli aveva preso Megan, ha iniziato a farsi. A quanto dicono in città è un homeless”

“Grazie dell'aiuto” disse Beckett

“Angela lo lascia, gli prende la figlia e lui per vendetta la uccide, ecco trovato il movente” e fece una smorfia Castle.

“Ehm... dobbiamo ancora trovarlo, interrogarlo, quindi per cortesia scendi dal piedistallo!”.






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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