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Autore: karunarossa    10/11/2010    10 recensioni
Altra brevissima one shot, questa volta incentrata su Oscar..una sorta di parallello a "il delirio" di Andrè..ognuno insonne nella propria stanza a combattere con le proprie angosce..ditemi che ne pensate..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caro Andrè,
stasera ho bisogno di scrivere, di sfogare sulla carta ciò che non possono pronunciare le labbra di un soldato..
E chissà per quale motivo non posso fare a meno di indirizzare a te queste mie parole, parole che so che non leggerai mai..
Sono stanca Andrè, stanca di fingere qualcosa che non sono, stanca di stordirmi di alcool ogni notte per non sentire più questo dolore sordo che mi si attacca come un animale alla bocca dello stomaco..ma bere sino all'abbruttimento non serve a niente..lo sai anche tu, vero Andrè? Salire le scale con le gambe pesanti, la bocca impastata, la vista oscurata dal vino...tutto questo è solo un placebo per le nostre anime derelitte...e stasera ho deciso di godermi tutto il mio strazio.
Ma cosa ti ho fatto Andrè? Perchè ti ho trascinato con me in questo delirio? Perchè sono stata così vigliacca da non  salvarti quando ne avrei avuto l'opportunità?
Sono un essere immondo..non riesco a staccarmi da te... non riesco a legarmi a te per tutta la vita..cammino sospesa su un filo ondeggiando sul baratro, quello stesso baratro in cui ti sto spingendo giorno dopo giorno.
IO TI HO TOLTO LA LUCE DEL SOLE E DELL'ANIMA!!!
Come ho potuto..come posso farti questo...sputo sangue..e forse me lo merito..
Io lo so che mi ami..lo so dannazione!!! Ma perchè,perchè??? Perhè non ti potevi andare a prendere una delle tante servette che fin da quando eravamo ragazzi ti guardavano come io non ho mai fatto? Perchè non ti sei scelto una vita migliore? Perchè? Dimmelo Andrè, te ne prego..
Quante domande mi affollano la testa...mio padre, i reali, gli obblighi di fedeltà, il coraggio, l'onore, le responsabilità..perchè tutto questo sulle mie esili spalle? Vorrei che tutto sparisse improvvisamente dalla mia vita...vorrei essere pura, ignara e felice.
Sai Andrè..avrei voluto essere un medico, avrei voluto viaggiare, avrei voluto essere accarezzata dai miei genitori, avrei voluto un cane affettuoso, una bambola, avrei voluto baci...avrei voluto una vita normale..
Avrei voluto fare l'amore con te quella notte..esattamente quella notte che neppure tu potrai mai spazzare via dalla memoria..

E adesso cosa diavolo c'entra questo? Sono forse impazzita? La mano si è animata di vita propria estromettendo del tutto ragione e coscienza?
Un'altra domanda..domande,domande, solo domande..complimenti Oscar, 30 anni vissuti a combattere e non hai ottenuto nessuna certezza, davvero complimenti, il degno erede della casata De Jarjays!!!
Rido amara, rido di me e delle mie lacrime...
Ti scrivo Andrè, ma in realtà dialogo con me stessa, o forse è proprio la tua voce che emerge da un angolo della mia anima per mostrarmi l'assurdità della mia esistenza.
MA IO NON SONO COSI'!!!!
Basta, datemi tregua, io non sono un essere che non sente la sofferenza altrui, non sono un comandante dal cuore di ghiaccio, non sono il figlio perfetto, non sono...io non sono e non sarò mai un uomo..vi prego...basta, ho bisogno di  un po' di respiro, voglio una tregua...sono stanca di combattere..sono stanca di non vivere.
Già, sono stanca, tremendamente stanca, svuotata.
Stanca di vedere la gente morire per le strade davanti alla mia inerzia.
Stanca della stupidità ottusa dei miei simili
Stanca di questo freddo che mi entra nelle ossa
Stanca di vederti tutti i giorni e di non poterti stringere nasondendomi tra le tue braccia..
perchè è questa  l'unica mia certezza..tu, il tuo sorriso, le tue mani, i tuoi occhi..i miei occhi, sì i miei occhi dicono il vero: loro conquistano qualche risposta perdendosi sul tuo viso segnato da una vita trascorsa al mio fianco.
E posso anche continuare a sbraitare ordini come se nulla fosse, posso piantare i tacchi nei fianchi innocenti di Cesar, posso rinchiudermi nella mia stanza violentando per ore il mio piano, ma lo so che non cambierà niente..qui ed ora lo posso dire: quella notte i tuoi occhi mi sono entrati dentro..sono entrati nei miei.
E sono qui, alle tre del mattino che scrivo e piango davanti alle braci di un caminetto ormai spento...
Ora poserò la penna e metterò via il calamaio...
Ora mi asciugherò anche l'ultima lacrima..
Ora pettinerò i capelli, forse preparerò anche la divisa per domani..
Già, perchè ora è notte e scrivo, ma domani, domani Andrè saranno sempre e solo domande ed io...io camminerò ancora sul filo.


  
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