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Autore: martnyny    10/11/2010    1 recensioni
Spin Off tratto dalla mia storia "Amore Disperato". In seguito al loro incontro Sasuke decide di rapire Sakura, con l'intento di violetnarla. Giunti a casa della ragazza il ninja traditore attuerà i suoi intenti. I due continueranno a vedersi fino a quando Sakura non scroprirà di essere incinta.SPOILER per chi non segue il manga. Dedicata a Sharck Attack per il suo compleanno.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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    Fiaba mai scritta

                                                                                                                                                    A Sharck Attack, ovvero Cami,
                                                                                                                                                      una bravissima autrice, una
                                                                                                                                                 ragazza simpaticissima che mi fa
                                                                                                                                                morire dal ridere, nonché la mia
                                                                                                                                                      "  perfida" preferita!
                                                                                                                                                 Buon compleanno tesoro!Ti adoro!
                    
Scrittori di fiabe e favole consigliano di leggere i loro scritti per due motivi principali: le fiabe sono divertenti e insegnano a vivere in quanto elargiscono consigli di vita.
Sakura, come ogni ragazza del resto, non riusciva  a capire cosa ci fosse di divertente in fiabe come Cenerentola o Biancaneve che prontamente ci vengono raccontante sin dall'infanzia, né tanto meno quale lezione di vita potesse essere racchiusa in quelle storie palesemente ideate per illudere.
 D'altro canto nella vita di un ninja non c'era molto spazio per le fiabe. Sin dalla tenera età imparavano tecniche micidiali, metodi infallibili per difendersi e persino per spiare, perché spiare era il compito principale dei ninja. La sera però, prima di addormentarsi, Sakura iniziava a vagare con la mente e ad immaginare il fantomatico principe azzurro.
Come ogni ragazza era stata influenzata dall'idea del cavaliere senza macchia e senza paura, tuttavia le sue aspettative furono deluse quando alla tenera età di dodici anni si innamorò di Sasuke Uchiha.

La radura in cui aveva seguito Sasuke era scomparsa e al suo posto era comparsa davanti ai suoi occhi una camera dalle parenti dipinte di un colore chiaro. Una finestra larga mostrava un panorama marino rassicurante e tranquillo.
Posta al fianco destro della finestra vi era una tolette, con uno specchio lungo, una di quelle che si usava in passato.
-Mamma!!!!Mamma!!!- squittì una vocetta ingenua e candida.
"Mamma", si ritrovò a pensare Sakura mentre due piccole mani stringevano i lembi dello yukata fucsia che stava indossando.
"Un momento! E questo yukata da dove salta fuori?", continuava a domandarsi perplessa, ammirando le decorazioni floreali che erano state cucite sul tessuto dello yukata.
La sua attenzione fu subito catturata dalle manine che circondavano il suo bacino avvolto da un obi ed un fiocco viola. Notò inoltre la testolina scura che si era poggiata sulle sue ginocchia, e questo la indusse subito a chiedersi chi fosse il padre. La risposta era palese e inequivocabile.

-Mikiko, lascia stare la mamma in pace!- intimò una voce per nulla calorosa, ma sgarbata e prepotente.
 La gioia e la tortura preferita di Sakura.


-Allora....non è questo quello che desideri?- la stessa voce di prima, quella di Sasuke.
-Cosa?...anf....dove sono?...anf...-iniziò a domandarsi il ninja-medico, ansimante e con un dolore atroce alla testa.
-Semplice. Ho creato un'illusione in modo che tu potessi sperimentare il tuo sogno.- rispose il moro, senza dare particolare enfasi alla sua risposta, come se si trattasse di questioni di poco conto.
-Perché lo hai fatto?- chiese lei non appena riuscì a recuperare le forze.
-Te l'ho detto: voglio un erede. Con o senza il tuo consenso.- asserì lapidario Sasuke.
Queste ultime parole iniziarono ad incutere terrore nel suo animo. Provò a muoversi senza riuscirci: Sasuke aveva legato
i suoi polsi e le caviglie. Per di più l'illusione l'aveva indebolita, lasciandola stremata. Sasuke aveva calcolato ogni cosa, fin nei minimi   particolari.
-Ti è piaciuto il futuro che ho realizzato per te nella mia illusione?- chiese il moro, avvicinandosi e iniziando ad accarezzarle le guance con fare languido e possessivo.
- Ho scelto una femmina come nostro futuro figlio. Ho immaginato che avresti gradito un simile pensiero.- continuò a dirle, sussurrando nel suo orecchio.
-Ovviamente io pretendo il maschio!- concluse baciandola, senza curarsi dei suoi rifiuti.
Si permetteva persino di fare del sarcasmo, e per giunta in un momento per nulla ironico! L'ultima cosa che ricordava era la loro discussione, quella in cui le aveva praticamente ordinato di avere un figlio.
A quanto pare non aveva intenzione di desistere.
 L'aveva portata via dalla radura in cui si erano incontrati, conducendola a casa sua. Sakura infatti si era ritrovata sdraiata sul suo letto.
-Ti ho già detto che non ne ho alcuna intenzione!- replicò lei quando Sasuke si era allontanato.
-La cosa non mi interessa!- tagliò corto lui.
Cosa mai si sarebbe potuta aspettare? Lui non era innamorato di lei, e il suo unico intento era quello di sfruttarla per i suoi scopi.
Inutile illudersi: il principe azzurro delle fiabe non esisteva.
Fu così che Sasuke la violentò, proprio nella camera in cui Sakura aveva dato vita nella sua mente alla fiaba della sua vita, quella fiaba che sperava un giorno si sarebbe realizzata.
 Purtroppo per lei fiaba che aveva sempre sognato non era mai stata scritta, e la sua vita stava sempre più prendendo le trame di un romanzo gotico a tinte fosche, il cui autore era decisamente una persona sadica.
Nel suo caso la strega cattiva, l'orco malvagio da sconfiggere, o il lupo cattivo da cui fuggire portavano tutti il nome di amore non corrisposto.
Sasuke non l'amava. Questo era il suo lieto fine, il suo "...E vissero per sempre felici e contenti". Si era innamorata di lui con ingenuità. l'ingenuità di una bambina dalla fronte troppo larga, per poi crescere nel tentavo di imparare a conoscerlo.
 Aveva cercato in ogni modo di farsi apprezzare da lui, e segretamente di notte sognava che lui la possedesse.
 Sentendo le coperte e le lenzuola avvolgerla fingeva che fossero il corpo del suo compagno di squadra. Ironia della sorte proprio ora il ragazzo dei suoi sogni stava realizzando uno dei suoi desideri più intimi e nascosti, ma nel modo più vile e vergognoso.
-Tornerò domani.- disse mentre si rivestiva, con un tono talmente naturale e menefreghista da aver voglia di riempirlo di botte.
In un primo memento Sakura rimase impietrita, ma subito dopo subentrò una punta di orgoglio, perché in fondo anche in lei albergava un ristretto lato orgoglioso. Architettò così un modo per liberarsi da questi soprusi, questa volta senza chiedere aiuto a Naruto e a nessun altro. A tal proposito fu rincuorata nello scoprire che i suoi  amici, quelli che l'avevano seguita mentre fuggiva, erano tornata sani e salvi al villaggio.
"L'unica nota positiva della giornata"   pensò tristemente.
Aveva deciso di non coinvolgere nessuno:questo era un suo problema e quindi avrebbe dovuto cavarsela da sola. Trascorse il resto della giornata come se nulla fosse successo, tra turni in ospedale al fianco di Tsunade ed allenamenti al fianco di Kakashi e Naruto.
 Attese la notte, sicura del suo ritorno con l'intento di fargliela pagare, tuttavia non appena lo vide apparire in camera sua, il rancore e la rabbia nei confronti del moro svanirono.
Inconsciamente era felice di quello che stava succedendo.
 Era un modo per sentirlo vicino e per legarlo a sé, ma forse ciò che la spingeva maggiormente a lasciarsi sfruttare era la speranza di riuscire a farlo tornare dopo la nascita del loro bambino.
Dopo varie settimane scoprì di essere incinta.
-Bene.- si limitò a commentare lui, senza un briciolo di entusiasmo.
Nei mesi successivi non tornò a farle visita, nemmeno per informarsi sulla gravidanza.
L'ennesima delusione. Chiunque al suo posto sarebbe caduto in depressione, ma in Sakura prevalse la forza del suo carattere.
Avrebbe educato lei l'erede tanto bramato dall'Uchiha, la futura generazione del clan era nelle sue mani.
L'unica cosa di cui si rammaricava era il fatto che non avrebbe potuto difendere il  villaggio durante la guerra, ma suo figlio aveva la precedenza.
Non pianse alla notizia della morte di Sasuke, perché quel ragazzo le aveva strappato troppe lacrime, anche se per correttezza si promise di preservare la sua memoria con suo figlio.
Il bambino o la bambina aveva il diritto di sapere chi fosse il padre, doveva conoscere le sue radici, anche perché su quel feto, su quell'innocente vita che stava per sbocciare già gravava il peso della reputazione del clan Uchiha.
Gli antichi aveva ragione: le colpe dei padri ricadono sui figli.
Il giorno del parto oltre al dolore fisico Sakura dovette subire il dolore della solitudine, dolore che in realtà conosceva da tempo, da quando Sasuke era scappato da Konoha.
Quando però udì per la prima volta il pianto di suo figlio e quando quel piccolo neonato le strinse con le sue piccole dita il suo indice capì che non sarebbe più stata sola.
 Comprese che il piccolo Itachi avrebbe rappresentato per lei il primo capitolo della sua fiaba, quella che sarebbe durata per tutta la vita: la fiaba di essere madre.


Questo è un piccolo spin off, un finale alternativo, alla mia storia "Amore disperato". Vi invito a leggerla e a commentare: quella storia l'ho sentita mia e mi farebbe piacere conoscere ogni opinione.
Questa storia invece è dedicata a Sharck Attack per il suo compleanno. Ancora tanti auguri tesoro!!!! Scusa per questa schifezza, ma non ho avuto molto tempo!
Il titolo è tutto un programma dato che non avevo alcuna intenzione di scrivere una cosa simile. Fatemi sapere cosa ne pensate, la vostra opinione mi interessa molto e prometto che risponderò via e-mail ad ogni recensione. Vi saluto!!!!! Bacioni a tutti...
                                                                                                                                                                       Marti

  
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