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From Hell
Ritorno
dall’inferno.
Trovi la
tua meta
Sei ad
un passo dal raggiungerla
Buio.
Qualcosa
ti squarcia la carne.
Buio.
Luce.
E il
mondo non è più lo stesso.
Tante cose si
dicono su di me. Tante cose sbagliate,
insensate. Cose stupide.
Come se
realmente la gente potesse sapere chi sono, dietro
i miei sorrisi, i miei sguardi, i miei occhi. La gente non sa, non
immagina
nemmeno lontanamente.
Credono che
io sia strano,diverso,fuori dal comune. Avevo
scelto di esserlo, ma adesso sono diverso davvero, contro il mio volere.
Ma quando hai
vissuto l’inferno e ti hanno rispedito
indietro, tutto assume una dimensione diversa.
Ti strappano
la vita e te la restituiscono come se niente
fosse.
Non fai in
tempo a sperimentare l’oblio della morte, che
già ti ritrovi di nuovo dall’altra parte.
Su un palco,
più giovane e persino più bello. E quel tutto
assume per forza quella dimensione diversa, perché lo
è.
Un secolo
diverso e ti senti fuori dal mondo.
Perché
il tuo cuore ha smesso di battere da un pezzo, da
un’altra parte, quando si viveva in un altro modo. Quando
vivevo.
L’amore
per la musica lo avevo anche prima. Ma quando c’è
la guerra e tu stai dalla parte sbagliata, sei morto. Quando cerchi di
passare
dall’altra parte del muro, perché è
lì che devi stare, perché è
lì che c’è la
tua famiglia, ti fanno fuori. Secco sul posto. Ma qualcuno decide di
salvarti.
Decide di ridarti la vita, attraverso la morte. È un
paradosso, ma accade.
Accade che
vivi senza mangiare, dormire, respirare.
Accade che
stai sveglio di notte, per restare vivo.
Accade che ti
nascondi, per non essere scoperto.
Accade che ti
senti solo, perché per non esserlo potresti
costringere qualcun altro ad essere come te.
Accade e
basta.
Ami e non
puoi averla, perché le faresti del male.
Non senti il
caldo o il freddo e ti chiedi se l’insensibilità
si sia fermata all’esterno.
Scrivono di noi, come
di creature buone o cattive, fanno sembrare la nostra esistenza persino
migliore di quella umana.
Non so se uno
come me si possa davvero definire buono,
anche se ci prova.
Prova a fare
finta che la sua realtà sia ancora umana, nei
suoi dolori e nelle sue gioie. Però è tutta una
finzione: un film il cui finale
è stato cambiato sul più bello. E non capisci
perché abbiano scelto proprio te.
Forse è colpa del destino, forse del caso: forse non dovevi
morire prima di
poter dire qualcosa.
E
così ti ritrovi ad avere
la musica e ancora degli amici, un fratello. E per forza di cose, anche
loro sono
diventati come te. Non vuoi rischiare la loro vita.
Per dare un
senso al tuo ritorno dall’inferno, rendi
felice la gente, e cerchi di essere felice tu stesso.
Anche se sai
che una felicità di questo genere non dura
mai per sempre.
Neppure se
sei immortale.
Eppure,
grazie a quello che mi è successo, ho visto il mio
mondo, quello a cui avrei dovuto appartenere da sempre.
Ho visto il mondo
dietro il muro.