Simone era un semplice ragazzo delle superiore che amava scrivere, come molte persone a lui simili. I suoi Hobby erano leggere libri e fumetti, partecipare ai gdr sui forum e giocare alla play. Però la sua più grande passione era scrivere, dopo aver trovato un buono spunto per una storia. Quel giorno, quando la nostra storia comincia, era domenica e Simone stava aspettando alla fermata della metro il suo migliore amico Max, il quale aveva sempre uno o due minuti di ritardo e questo dava occasione al ragazzo di pensare. Stando fermi alla stazione della metro si possono vedere e sentire passare tantissime persone, percepire frammenti di discussioni, di drammi, di litigi e di amori. Era sicuramente grazie a tutte quelle persone che Simone poteva trarre alcune idee e rimodellarle grazie alla fantasia. Ma niente gli ispirava di scrivere più del suo amico Max e delle sue disavventure. Quando lo vide rimase di stucco. Era novembre e faceva freddo, non pioveva per miracolo e il suo migliore amico si era presentato all’appuntamento con un’enorme giaccone da becchino, gli occhiali di John Lennon e una sciarpa grigia.

-Ciao Simo-

Salutò Max avvicinandosi, mentre Simone lo squadrava da capo a piedi

-Ciao…sembri un becchino lo sai?-

Max abbassò lo sguardo su Simone, era più alto di almeno dieci centimetri rispetto a lui e questo contribuiva a dargli un’aria spaventosa.

-Può sembrare in effetti che io sia un becchino. Stamattina ero in metro e ho spaventato una bambina! Mi ha guardato e si è messa a piangere-

-Ci credo hai visto come vai vestito?-

-Perché? C’è qualcosa che non va?-

-Certamente no se hai intenzione di fare il vampiro-

In quel momento Max continuò a parlare, probabilmente dicendo di non fare lo spiritoso ma Simone si era focalizzato sull’ultima parola che lui stesso aveva detto. Una battuta gli aveva dato una buona idea e la stessa mente che l’aveva prodotta cominciò a lavorare come una furia.

“Un vampiro. Sui diciott’anni. Porta gli occhiali perché nonostante ci siano nuvole c’è troppa luce per lui. Esce con il suo amico per cercare di scoprire qualcosa sul secolo attuale. Si è appena risvegliato dopo un lungo sonno”

Mentre la discussione con Max andava avanti questi erano i pensieri che affollano la mente di Simone. L’uscita si svolse tranquilla fino a quando non tornarono a casa

-Allora Max come va con Silvia?-

-Mah, in questo momento mi interessa di più il disegno…-

-Male eh?-

-Già. Silvia si comporta in modo ambiguo e invece Elena è strana! Ogni volta che mi vede mi abbraccia-

-Ah brutta storia-

Ancora una volta la mente di Simone si mise a lavorare. La storia delle due ragazze era buona e se la si infarciva un poco poteva unirsi a tutto il filone

“Due ragazzi, Silvia ed Elena, combattono e si lanciano frecciatine per cercare di conquistare Max, il tenebroso vampiro segretamente innamorato di Silvia. Molto interessante”

La giornata finì e Simone arrivò a casa, si mise in camera davanti al pc e cominciò a scrivere. Tuttavia non appena termina la prima frase si bloccò.

“Dove la ambiento la storia? In che epoca? E soprattutto, che storia deve essere? Maledizione mi manca ancora tanto prima di riuscire a scrivere”

Pensato questo si bloccò definitivamente e continuò a fissare lo schermo bianco di Word cercando in tutti i modi una buona ispirazione. Purtroppo non aveva ancora abbastanza elementi e così decise di smettere. Simone non era ancora riuscito a iniziare a scrivere, eppure aveva già un’idea per il protagonista principale. Chissà se nei prossimi giorni sarebbe riuscito a portare avanti il suo progetto.