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Autore: Miss Snowflake    10/11/2010    5 recensioni
Questa Shot è dedicata al primo contatto tra Edward e Renesmee...
Quando realizza realmente di diventare papà e.....
Tutto Cambia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Per me per sempre...

Io vorrei che migliaia di farfalle
colorassero l'aria intorno a me
poi vorrei vederle tutte quante
come un vestito posarsi su di te...
Così... vorrei cosi
così... sognarti così
Quando la festa comincerà
tu sarai regina
tutta la gente si fermerà
a guardarti stupita
Per i miei occhi tu splenderai
bella come il sole
infiniti voli del cuore
infinita felicità
quando penso che tu sei per me... per sempre
Poi come fa il vento con le rose
vorrei spogliarti soffiando su di te...
Così... vorrei così
così... amarti così
Quando la festa poi finirà
torneremo a terra
tutta la gente si ricorderà
d'aver visto una stella
Per i miei occhi tu splenderai
bella come il sole
infiniti voli del cuore
infinita felicità
quando penso che tu sei per me... per sempre
per sempre... per sempre.


POV.EDWARD

Ancora quella vocina delicata…..che siano finalmente i pensieri di Bella a farsi strada nella mia mente?
“Hai detto qualcosa?”. Dissi confuso rivolto a Bella…La Fissavo e lei mi ricambiava….
“Io?”, mi chiese lei dopo aver realizzato la mia domanda.
“Io non ho detto niente”.
Mi misi in ginocchio, chino su di lei, sentii il mio volto contrarsi involontariamente in un espressione carica di un'intensità così nuova e diversa.
Così come nuove e diverse erano le sensazioni che sentivo inondare il mio cuore e la mia mente.
I miei occhi si concentrarono sul volto di Bella.
“Che stai pensando ora?” le chiesi nuovamente….
Lei mi guardò inespressiva. “A niente. Ti prego dimmi che succede?”.
“A cos'hai pensato un minuto fa?”
“Solo... all'Isola Esme. E alle piume” rispose lei arrossendo….
“Di' qualcos'altro”, mormorai…
“Ma cosa? Edward, che succede?”.
Una nuova espressione dipinse il mio volto…l’incredulità e stupore lasciarono il posto a tenerezza e dolcezza, a quel punto, in quell’atmosfera così mutata, feci una cosa che mai avrei pensato di fare nei giorni precedenti e che lasciò Jacob che assisteva alla scena a bocca aperta. Udii un rantolo alle mie spalle e capii che Rosalie era tornata ed era rimasta interdetta quanto lui.
Con gran delicatezza, posai entrambe le mani sul pancione rotondo di Bella.
«Il fe...». Deglutii per l’emozione. “Al... al bambino piace il suono della tua voce”.
Ci fu un breve attimo di silenzio assoluto.
“Santo cielo, riesci a sentirlo!”, gridò Bella. Un secondo dopo, trasalì.
Spostai la mano in cima alla pancia e la accarezzai delicatamente nel punto in cui il bambino aveva scalciato.
«Sssh», mormorai a Bella. “Hai spaventato il... lui”.
Gli occhi di lei si spalancarono inondandosi di meraviglia. Tamburellò di lato sulla pancia.“Scusa, piccolo”.
Io continuavo ad ascoltare concentrato, inclinando la mia testa sempre più vicino verso il pancione.
“Cosa pensa ora?”, mi domandò lei impaziente.
“La cosa... lui, o lei è...”. M’interruppi e la fissai negli occhi. Vi lessi dentro il mio stesso stupore, la mia stessa meraviglia. “Felice”, dissi ancora incredulo.
Il respiro di Bella si fermò, i suoi occhi si accesero di un bagliore, di una meravigliosa luce brillante. Adorazione e devozione ecco cos’erano….
Lacrime grosse e pesanti le gonfiarono gli occhi e le scesero silenziose lungo il viso, sulle labbra sorridenti.
Mentre la guardavo, così meravigliosamente bella, nonostante la sofferenza e il dolore, non provavo più le sensazioni di rabbia, di collera, che avevo alimentato fin da quando ero tornato. Ora ero incantato assieme a lei, ero felice per la prima volta dopo giorni…
Forse esisteva una possibilità, forse Io e Bella saremmo diventati…
La parola mi riempiva di felicità e anche un po’ di paura… “Genitori”…
E per la prima volta, da quel giorno in cui ero caduto in trans scioccato sul pavimento della camera di mia madre sull’isola di Esme appresa la notizia della gravidanza, nella mia testa le parole abominio, assassino, mostro, si andavano via, via sostituendo con quelle di feto, bambino, figlio….
Perché certamente una cosa in grado di provare sentimenti così positivi e così puri non poteva essere un mostro…..doveva essere un bambino….
Un bambino forse un po’ speciale, ma pur sempre un bambino…
Un figlio.
Mio e di Bella.
Frutto del nostro amore immenso, incondizionato e a dirla tutta completamente irrazionale.
Forse ero privo di un’anima, ma certamente Dio aveva deciso lo stesso di farmi un regalo dopo l’altro…
Il primo…l’amore di Bella, unica donna che amavo e che avrei mai amato in vita mia…e che aveva dato alla mia vita un significato diverso…
Il secondo un bambino, testimonianza vivente del nostro amore…
Forse non avevo un cuore…..ma qualcosa, nel mio petto vuoto stava scoppiando di felicità…
“Certo che sei felice, bel bambino, certo che lo sei”, canticchiava Bella, massaggiandosi la pancia mentre le lacrime le rigavano le guance. “Come potresti non esserlo, così al sicuro, così al caldo, così amato? Ti amo tanto, piccolo EJ, certo che sei felice”.
In effetti non fosse stato per la forza e la determinazione che Bella aveva dimostrato in questa vicenda, per l’amore incondizionato verso la nostra creatura, al punto di mettere in pericolo la sua vita… per la tenacia e la continuità con cui aveva lottato…oggi non avrei avuto un bambino per cui gioire..
Cosa avevo fatto io? Se non pensare per tutto il tempo a come eliminarlo? A come toglierlo di mezzo? A come annientarlo?
Lo vedevo come un problema, un ostacolo, un pericolo per Bella….
«Come lo hai chiamato?», chiesi curioso tornando alla realtà.
Lei arrossì di nuovo. “Gli ho dato una specie di nome. Non pensavo che volessi... be', ecco”.
“Hai detto EJ o sbaglio? “.
“Anche tuo padre si chiamava Edward, no?”.
“Sì. Ma cosa...?”, feci una pausa, poi abbozzai una risata.
“Che c'è?”.
“Gli piace anche la mia voce”.
“Certo che gli piace”. Aggiunse lei gongolante. “Hai la voce più bella dell'universo. A chi non piacerebbe?”.
“Avete un piano di riserva?”, ci domandò Rosalie, appoggiandosi alla spalliera del divano con la stessa aria meravigliata ed esultante di Bella. “Che si fa se è una lei?”.
Bella si asciugò gli occhi con il dorso della mano. “Qualche idea mi è venuta. Pensavo a un misto fra i nomi di Renée ed Esme...”.
“Resmé?”.
“Ma no: Renesmee. Troppo strano?”.
“No, mi piace”, le assicurò Rosalie. “È bellissimo. E unico, quindi perfetto”.
“Comunque, sono convinta che sia un Edward”.
Io fissavo il vuoto, mentre ascoltavo mio figlio incurante delle chiacchiere in sottofondo...
“Che c'è?”, chiese Bella trasognata. “A Cosa pensa?”.
All'inizio non riuscivo a risponderla, tanta era la mia emozione e il mio stupore, poi - lasciandoli tutti di stucco, in tre sussulti distinti e separati – posi l'orecchio delicatamente sulla sua pancia…
«Ti vuole bene», mormorai sbalordito. «Ti adora indiscutibilmente».
In quell’istante capii che ero spacciato, che non avrei potuto scegliere, non più almeno…..
Che gli amavo entrambi senza condizioni, in maniera totale, assoluta…
Adesso la mia felicità non dipendeva più da una persona sola…ma da due…
Non avrei potuto più fare a meno di entrambe…mi erano necessarie…
Il mio amore si era improvvisamente raddoppiato e rafforzato…
Era bastato venire a contatto con quella creatura, per riconoscerla…per capire che era mia/mio figlia/o…
Mi sorpresi a pormi le domande più impensate, sarei stato un buon padre? Avrei saputo come fare?
Come comportarmi?
Mi scoprii a desiderare di voler conoscerlo, al più presto…di poter vedere quanto di me e di Bella ci fosse in lui o lei, di poter accarezzare il suo volto, lisciare i suoi capelli…e baciarlo sulla fronte….
Rassicurarlo sul fatto che nessuno, gli avrebbe fatto del male, che mi sarei preso cura di lui o di lei, e che lo avrei protetto…da ogni cosa o persona avesse anche solo pensato di fargli del male…
Forse non lo ero stato fino ad ora…
Ma sarei diventato un marito migliore per Bella…e un padre perfetto…..per Lui….per Lei....


   
 
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