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Autore: Francine    27/06/2003    5 recensioni
Poseidone è stato soggiogato e la vita sembra essere tornata alla normalità, a Villa Kido.
Sembra.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un, deux, trois'
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Trentadue

Trentadue

L’energia liberata dall’anfora, sigillata da Athena nel tempo del Mito, aveva preso ad ammassarsi in forma gassosa davanti Seiya: questi, temendo lo scatenarsi di un’energia sconosciuta, arretrò di un passo, ergendosi a difesa davanti Athena.

Gli altri Saint, momentaneamente liberi dal controllo di Loki, ne avevano approfittato per pararsi a difesa della loro dea, mentre i guerrieri senza alcuna protezione avevano trovato rifugio dietro di loro.

Ioria pareva svenuto, a causa del potere che Loki aveva scatenato su di lui, mentre Athina sembrava ancora non essersi ripresa dall’accecamento subito al momento dell’epifania di Loki.

Milo, postosi come ultima barriera davanti ad Athena, guardava con la coda dell’occhio la sorella minore di Camus: la ragazza pareva essere caduta in uno stato di shock catatonico.

" Come darle torto?" pensò il ragazzo guardandola; d’improvviso, tutto il livore che provava per lei svanì, si liquefece letteralmente nel cuore del ragazzo greco.

Loki, non più disturbato dai Saint di Athena, inspirò a pieni polmoni l’anima di Hera, sotto gli occhi sgomenti dei presenti.

Il dio, acquisita una forza inimmaginabile, aprì gli occhi: il suo volto era ora trasfigurato, e l’aura che emetteva il suo corpo non prometteva nulla di buono.

- Hai visto, Athena?- sibilò il dio con un sorriso malvagio che gli percorreva il volto da parte a parte- I tuoi adorati Saint non hanno potuto fare un bel nulla! E adesso… non dovrò far altro che bere il tuo prezioso sangue!!!!!!!!!- concluse urlando ed alzando al cielo il calice in cui aveva fatto stillare il plasma di Saori, goccia a goccia. Un lampo improvviso illuminò sinistramente il gesto di Loki.

Rapido come una saetta, Seiya incoccò l’arco del Sagittario e scagliò la Freccia d’Oro verso il contenitore: esso andò in mille pezzi, ma alcune gocce di sangue finirono sulle labbra di Loki; il dio non fece altro che raggiungerle con la lingua ed assaporare il sapore del sangue di Athena.

Il dio, soddisfatto per aver ottenuto seppur in parte il suo scopo, rise di Athena e dei suoi guerrieri, mentre il cielo sembrava lamentarsi per l’azione compiuta da Loki.

- Poveri, miserabili esseri umani… Avete visto? Ho ottenuto ciò che più bramavo, ed ora…ora… il mio volere si compirà!-

La sinistra risata di Loki gelò il sangue nelle vene dei Saint di Athena; Saori sentì le ginocchia venirle meno, mentre cercava il sostegno dello scettro di Nike per restare in posizione eretta.

- Quello scettro, Athena, ora mi appartiene di diritto! Lo scettro della Vittoria deve riposare nelle mani del distruttore dell’Universo!- tuonò Loki protendendo la sua mano destra verso lo scettro di Nike.

- Giammai!- gridò Seiya, frapponendosi ancor di più fra il dio ed Athena.

Per tutta risposta, Loki socchiuse gli occhi piccoli per ridischiuderli successivamente: i Saint di Athena volarono via come se fossero stati fatti di carta.

La dea vergine, la fanciulla di Grecia, colei che ama l’intelligenza e la pace, si trovò così a fronteggiare da sola il nemico.

- Loki!- ordinò la ragazza espandendo al massimo la propria luce dorata- Ti ordino di abbandonare il cosmo di Hera e di desistere dai tuoi piani di sterminio!-

Mjolnir brillò tra le candide mani della fanciulla.

Loki, guardando quell’oggetto, temuto persino dai potenti Giganti, proruppe in una risata denigratoria.

- Athena, mia cara- spiegò il dio- dovresti sapere che, in assenza del legittimo proprietario, il dio Thor, Mjolnir non è altro che un comune pezzo di ferraglia!-

- Invece io so che è possibile utilizzare Mjolnir, anche senza la mano di Thor!- replicò la fanciulla con convinzione.

- Ma davvero? E lo sai qual è il pegno che si deve pagare per utilizzare Mjolnir, mia bella fanciullina?- chiese il dio sarcastico.

In quel mentre, Seiya, Shiryu e Hyoga si rialzarono da terra, mentre Milo, ancora senza la sua armatura si pose nuovamente come scudo davanti ad Athena.

- Che cosa sta dicendo, Athena?- chiese Seiya guardando terrorizzato Loki: il giovane Saint aveva intuito quale potesse essere il pegno che la stessa Athena avrebbe dovuto pagare per usare il martello di Thor e, in cuor suo, pregò gli dei tutti che le sue supposizioni fossero errate.

- Quel che pensi, caro Sagittarius!- rispose Loki per Athena- Se la tua dolce dea userà Mjolnir, dovrà pagare con la sua stessa vita il suo gesto!-

- E’ vero, Athena?- chiese Milo, voltosi a fissare negli occhi Athena, la quale non poté far altro che chinare la testa, annuendo.

-NOOOOOOOO!!!!!!!!!!!- urlò Seiya lanciandosi contro Loki- MALEDETTOOOOOO!!!!!!!!!!-

Il dio ruotò su di un fianco, lasciò che Seiya lo superasse e poi lo prese per la collottola, neanche fosse un gatto.

- Calmati, mio giovane amico!- suggerì il dio, mentre le sue unghie penetravano le vive carni di Seiya – Lo spettacolo è appena iniziato!-

Loki trattenne Seiya in quella posizione finché il sangue del ragazzo non iniziò a lambirgli i polsi e a scorrere sui bracciali di cuoio che portava indosso.

In quel momento, mentre Milo e Hyoga stavano espandendo i loro cosmi al massimo della loro estensione, si materializzarono nella prigione le Armature di Aquarius e di Scorpio.

- Kiki!- gridò Athena vedendo il piccolo apprendista di Mu accasciarsi al suolo.

- Sono stanco… mi riposo un po’, Athena; pensateci voi a sconfiggere Loki!- disse il ragazzino prima di essere vinto dalla stanchezza.

Milo e Hyoga indossarono le loro vestigia e andarono a prestare soccorso al compagno: Scorpio tentò di conficcare il proprio aculeo nelle carni del dio, mentre Hyoga provò ad aggirare Loki per sottrarre Seiya dalla sua morsa.

Fu tutto inutile.

Milo, scattando elegantemente verso Loki, si ritrovò a non aver più alcun controllo sul proprio braccio: vide con orrore il suo ago scarlatto penetrare sì delle vive carni, quelle di Hyoga, che, colto alla sprovvista, non poté cercare di schivare il colpo.

Cignus cadde a terra sotto gli spasmi della puntura di Milo, mentre questi non poteva far altro che maledire se stesso per non essersi riuscito a sottrarre alla malia del dio.

- E anche così bardati, cosa vorreste fare, miei giovani amici?- chiese Loki tra una risata e l’altra- Non vedete che persino il potere delle vostre armature è nullo, rispetto alla mia immensa potenza?-

Loki chiuse gli occhi: ogni Gold Cloth si frantumò in mille pezzi, cadendo ai piedi dei guerrieri di Athena.

" Stavolta è davvero finita!" pensò Shiryu vedendo l’Armatura del proprio Maestro in frantumi, neanche fosse fatta di delicato cristallo.

I tre ragazzi si guardarono l’un l’altro: anche senza armature, non potevano permettere che Athena si sacrificasse in loro vece!

I Saint devono proteggere Athena, NON il contrario!

Seiya, libero dalla stretta di Loki, strisciò verso Hyoga: Cignus l’aiutò a rialzarsi ed insieme strapparono Mjolnir dalle mani di Athena.

Il martello cadde con un tonfo sordo ai piedi della ragazza: rapidi, Seiya e Hyoga cercarono d’impugnarlo per colpire il nemico.

Quel piccolo martello, tenuto agevolmente da una fanciulla, sembrava essere un tutt’uno con il pavimento, tanto il suo peso rendeva impossibile ai due ragazzi di sollevarlo da terra.

- Aspettate, pazzi, sono con voi!- li rimproverò Shiryu, temendo che i suoi fratelli avrebbero tentato di sconfiggere Loki senza il suo contributo: se dovevano morire, tanto valeva farlo assieme!

- NO!- lo rimproverò la voce di Hyoga- Noi non abbiamo nessuno! Tu, invece, hai Shun Rei cui pensare! Non puoi permetterti di farla soffrire ancora!-

Shaina, nel sentire quelle parole, sentì una pugnalata trafiggerle il cuore: Seiya non aveva nessuno?

NESSUNO?

E lei, allora? Lei non rappresentava nulla per quel ragazzo?

Che senso avevano avuto le parole che Seiya le aveva detto poco prima che la Freccia d’oro tornasse per l’ennesima volta indietro, nel Tempio di Poseidone?

" Non posso permettere che tu muoia!"

Allora, il reale significato di quella frase era un altro: ‘non posso permettere che una donna muoia per me!’

All’improvviso, Hyoga diede uno strattone a Seiya, che lasciò la presa e cadde a terra. Il Saint di Pegasus alzò lo sguardo verso il compagno, come a chiedere spiegazioni per un comportamento irrazionale.

- Anche tu hai qualcuno! Shaina… e poi, devi ancora ritrovare tua sorella, nostra sorella. Seika!- gli disse Hyoga, sorridendogli come si fa con un bambino capriccioso.

Cignus si chinò nuovamente su Mjolnir per tentare di sollevarlo da solo, quando una forte luce si sprigionò alla sua destra: Nadia di Gemini si era risvegliata ed aveva indossato la propria armatura.

Loki, intento a gustarsi quella dichiarazione di amore fraterno, si era voltato verso quella fanciulla, curioso di sapere come sarebbe proseguito lo spettacolo.

Nadia si avvicinò a Hyoga e gli strappò il martello dalle mani, mentre Loki sgranò gli occhi: gli eventi stavano prendendo una brutta, bruttissima piega!

- Mjolnir - disse la ragazza, volgendosi verso la sua compagna- può essere sollevato solamente da Thor… e da chi ne è degno.- concluse la ragazza sottolineando con l’indice destro una scritta runica ,posta al di sopra della corta impugnatura dell’arma.

Françoise si avvicinò rapida a Nadia, con le vestigia del Cancro indosso: Loki, la bava alla bocca dalla rabbia, aveva steso una mano per impedire alle ragazze qualsiasi movimento; tuttavia, Françoise e Nadia, tennero ben saldo Mjolnir tra le loro mani.

- MALEDETTE SGUALDRINE!- imprecò il dio rivolto alle due traditrici.

Le ragazze, intimorite dalla voce di Loki, fecero un passo indietro: Françoise si voltò e vide Athina a terra, le mani sugli occhi, lamentarsi per il dolore che provava agli occhi. Milo era piazzato a strenua difesa di Athena, Ioria ed Aldebaran erano svenuti e terra, Hyoga…

Hyoga la stava guardando da sotto le ciglia, a pochi passi da lei.

- Sei pronta?- le chiese Nadia, facendola tornare al presente.

- Milo! Hyoga!- disse Françoise rivolgendosi ai due Saint- Non crediate che finisca così! Abbiamo ancora un conto aperto, noi tre! E vi giuro che, quando ci rivedremo, ve la farò pagare!-

- Andiamo! Brucia il tuo cosmo!- esortò Nadia espandendo la propria energia; Françoise la imitò immediatamente e le due ragazze si gettarono contro Loki, brandendo Mjolnir.

A nulla valsero gli strepiti del dio e le preci che Athena e gli altri Saint rivolsero alle due ragazze.

Una vasta esplosione di luce si sviluppò attorno alle tre figure, inglobandole.

Quando la luce cessò di inondare quella cella, di Cancer, Gemini e Loki non c’era più alcuna traccia.

Mjolnir riluceva, freddo, al centro del luogo della deflagrazione.

L’incisione in rune brillava nel buio.

" Solo chi ne è degno, può sollevare Mjolnir".

 

 

Seiya riaprì gli occhi.

Si trovava in un letto d’ospedale, attaccato ad un macchinario che pompava qualcosa fuori dal suo corpo. Il ragazzo staccò i fili e si alzò dal letto: una spia rossa iniziò a lampeggiare, facendo un baccano d’inferno.

Seiya decise che fosse preferibile non attendere l’arrivo delle infermiere; aprì la finestra e si lanciò nel vuoto.

Fortunatamente la sua stanza si affacciava su un ampio balcone, su cui il giovane scapestrato atterrò senza problemi.

Raccattati i suoi geta, Seiya si nascose tra le lenzuola stese ad asciugare: aveva sentito qualcuno affacciarsi dalla finestra della sua stanza ed era preferibile non farsi scoprire, altrimenti addio fuga!

" Odio gli ospedali, e i dottori!" pensò il ragazzo appiattendosi più che poté contro un muro di mattoni grigi.

" Ci sono!- si disse sgranando gli occhi e sorridendo come un bambino che si appresta a compiere una marachella- Organizzerò una bell’evasione in piena regola! Diamoci da fare!".

Sciolse le bende che aveva fissate sulla testa, lasciando che cadessero sul pavimento del balcone; quindi si appropinquò in punta dei piedi verso la porta che l’avrebbe condotto verso le scale d’emergenza.

Mentre avanzava quatto quatto, voltosi a vedere se qualcuno lo stesse seguendo, andò a sbattere contro qualcosa.

- Ma che diamine?!- chiese massaggiandosi il naso.

Alzò lo sguardo e vide Shaina guardarlo come si fa con chi ha commesso una marachella.

- Sei impazzito o cosa?- gli chiese la ragazza con una nota isterica nella voce.

Seiya tornò alla memoria ad un giorno di un anno prima, quando Shaina s’introdusse nell’ospedale della Fondazione Grado, decisa ad ucciderlo una volta per tutte; in quell’occasione Ioria, inviato da Harles per eliminarlo e recuperare i pezzi del Gold Cloth, aveva lanciato il suo "Lightning bolt" contro Seiya. Shaina si era frapposta fra Ioria ed il ragazzo, rivelando di essere perdutamente innamorata del giovane Pegasus.

Seiya guardò la ragazza dritto nei suoi occhi verdi, facendola arrossire.

- Beh, che hai da guardare?- chiese Shaina imbarazzata.

Seiya notò che la ragazza aveva smesso i panni da guerriero ed indossava un dolcevita grigio sotto una camicia blu notte, che s’accostava alla perfezione con i suoi occhi; completava il tutto un paio di pantaloni a sigaretta grigi.

- Te…- rispose Seiya, mentre il viso di Shaina assumeva tutte le gradazioni del rosso – Mi aiuti a rialzarmi?- le chiese porgendole il braccio dalla carnagione color del bronzo.

Shaina aiutò Seiya a rimettersi in piedi, raccattò il bendaggio da terra ed aprì la porta della terrazza.

Una volta giunti in camera, Seiya trovò Saori al suo capezzale: anche la ragazza gli rivolse una bella ramanzina per il suo gesto da sconsiderato. Accortasi che Seiya stava meglio, Saori uscì, adducendo la scusa di dover andare a far visita anche agli altri Saint.

Come Athena richiuse la porta alle sue spalle, Seiya guardò Shaina dritto negli occhi.

- Potresti raccontarmi cosa è successo?- chiese con un’espressione angelica alla ragazza, che prese una sedia, l’accostò al letto del ragazzo e vi si sedette sopra.

- Vieni più vicino!- le disse Seiya sorridendole dolcemente.

Shaina sentì il cuore balzarle in petto a quelle parole ed obbedì al desiderio del ragazzo che amava.

- Puoi dirmi cosa è successo dopo che io persi i sensi? Ricordo solo una luce abbagliante…- le chiese Seiya tenendole la mano tra le sue.

Ophiucus arrossì.

- Non so bene neanch’io cosa accadde, ma, dopo che Cancer e Gemini si furono lanciate contro Loki, si scatenò quell’enorme luce accecante. Io chiusi gli occhi per un bel po’, accecata da tutta quella luce, per cui non so cosa accadde di preciso.- iniziò a raccontare la ragazza. Seiya aveva un’espressione attenta come mai in vita sua.

- Appena riaprì gli occhi- riprese a narrare Shaina- notai che Françoise e Nadia erano sparite assieme a Loki. Il soffitto della cella era stato scardinato, come se un getto di energia fosse balzato in alto, travolgendo tutto ciò che trovasse lungo il proprio cammino. Delle ragazze, come di Loki, non c’era più alcuna traccia: l’unica cosa che abbiamo trovato, nei giorni successivi, è stato il diadema dell’Armatura di Cancer.- finì di narrare la ragazza.

Seiya chinò il capo, cercando di capire bene cosa Shaina gli avesse detto.

- Ma… perché quelle due ci odiavano tanto?- chiese il ragazzo, tenendo sempre la mano di Shaina tra le sue.

- Françoise odiava Hyoga per aver ucciso Camus, e Milo perché, avendo fatto passare Hyoga, aveva permesso che il fratello fosse ucciso dal suo allievo. Poverina! Non sapeva che Camus stesso aveva voluto intraprendere quella battaglia per sdoganare Hyoga dal profondo affetto che lo ancorava a sua madre…-

- Provi pietà per loro, Shaina? Dopo tutti i guai che ci han fatto patire?- chiese Seiya stringendo involontariamente la mano della ragazza.

- Sai bene anche tu cosa significhi avere una sorella e non sapere più nulla di lei! Françoise è stata ingannata da Loki, mentre Nadia è stata posseduta dalla volontà del dio. Sono state loro due, le prime a rimetterci, Seiya.-

Seiya fissò un punto indistinto davanti a sé.

- Hyoga ha poi raccontato- riprese Shaina- che il suo cambiamento è avvenuto gradualmente, dopo che conobbe Françoise. Sai chi era?-

- Chi era? Non saprei…- disse Seiya fissando Shaina con curiosità.

- Pare che Françoise si sia presentata a te e a Hyoga come una cameriera di una sala da tea particolare: aveva tutti i menu scritti in francese…-

Seiya ricollegò immediatamente i due volti: aveva avuto ragione allora! Ricordava di aver già visto da qualche parte Françoise, anche se gli altri, in un primo momento, avevano scambiato la sua affermazione come un maldestro tentativo di abbordaggio.

- Ecco chi era!- disse il ragazzo schioccando le dita della mano destra.- La cameriera in giallo e Françoise sono… erano la stessa persona!-

- Hyoga disse di averla intravista il giorno successivo e di esser stato fermato da una vecchietta che vendeva delle mele. Secondo Athina, quella vecchia non era altri che Loki travestito, mentre le due sacerdotesse che s’introdussero a Villa Kido non erano altri che le sorelle di Hagen di Fafnir.- concluse la ragazza.

- Certo, come loro fratello conoscevano l’arte del raggiro e dell’illusione…- commentò Seiya, rivivendo con orrore il suo scontro con il Drago del Nord.

- E Hera?- chiese Seiya alla ragazza- Che fine ha fatto? E’ stata annientata assieme a Loki? E il prodigioso martello Mjolnir?-

Ophiucus scosse la testa energicamente.

- No di certo! Se fosse stato così, sarebbe sorta una Guerra Sacra fra Athena e lo stesso Zeus! Athena ci assicurò che al momento dell’esplosione luminosa, il cosmo di Hera si era staccato dal corpo di Loki ed aveva assunto forma gassosa. Athena aprì l’anfora e richiuse Hera nel suo sonno eterno. Quanto a Mjolnir, fu ripreso dallo stesso Thor.- concluse Shaina, fugando gli ultimi dubbi del ragazzo.

- Cosa?- chiese Seiya, curioso ed anche un po’ rammaricato per essersi perso l’apparizione del dio del tuono.

- Sì, Thor si materializzò al centro esatto della stanza- disse Shaina, dopo essersi schiarita la voce – Si avvicinò ad Athena e le chiese formalmente scusa per la condotta dissennata di Loki. "Purtroppo ci è stato vietato di prendere parte a questa battaglia, Athena, ma noi dei di Asgard abbiamo voluto donarvi Mjolnir. Spero di rivederti in occasioni migliori, Athena" disse il dio, unendo alle sue parole una profonda riverenza. Quindi prese Mjolnir nel suo pugno e sparì così come era apparso.- concluse la ragazza rivivendo mentalmente gli eventi.

" Quel martello aveva riconosciuto quelle due traditrici degne di sollevarlo…- pensò Seiya con una punta di rammarico- Forse perché erano disposte a sacrificare la propria vita per Athena? Chissà se avrà voluto dar loro un’occasione di riscatto…"

Shaina osservò il viso di Seiya acquisire le tinte dorate del tramonto: era bellissimo con quell’espressione intensa sul volto!

  • Come stanno adesso gli altri?- chiese Seiya a Shaina strappandola dai suoi pensieri.

- Shiryu è tornato in Cina per porre la cosa all’attenzione del Vecchio Maestro. Ioria, Aldebaran e Milo sono tornati al Santuario. Ikki, Jabu e tu siete gli unici che ancora siete in ospedale. Shun e Hyoga hanno preso ad abitare presso Villa Kido. Stanno tutti bene; un po’ malconci, ma stanno bene!- concluse la ragazza sollevata.

- Manco solo io, allora!- disse allegro Seiya.

- Esatto!- lo rimproverò lei- E non ti rimetterai mai se te ne vai in giro prima che il dottore te ne abbia dato il permesso! Devi assolutamente riposare! Capito?- lo minacciò agitando l’indice destro sotto il naso del ragazzo.

Seiya le prese anche l’altra mano e l’avvicinò a sé.

- Farò il bravo- propose malizioso- solo se ci sarai tu a farmi da infermiera!-

- D’accordo…- rispose Shaina guardando con dolcezza gli occhi di Seiya.

Fuori dalla finestra, il carro di Apollo aveva nuovamente percorso il tragitto quotidiano; il Sole, rossa arancia nel cielo autunnale, stava tramontando dietro ai palazzi di Shinjuku.

 

 

 

 

 

FINE

POSTFAZIONE

Mi è stato più volte fatto notare come vi siano ancora persone che non conoscano i nomi originali dei protagonisti di Saint Seiya.

Durante la stesura della mia storia non mi ero posta questo problema, continuando ad usare i nomi giapponesi dei Santi di Athena. Capisco che questo possa costituire un ostacolo alla comprensione immediata del testo che si sta leggendo: si può cogliere appieno la descrizione dei fatti, ma se non si sa chi sta materialmente pronunciando questa o quella battuta è difficile seguire la storia!

Per questo ho deciso di inserire alcuni piccoli cenni alla fine della storia, in modo da non spezzare il filo narrativo.

La mia storia segue di pari passo il manga: qui, diversamente da quanto omesso nella serie tv, i nostri protagonisti sono fratelli da parte di padre, che altri non è che Mitsumasa Kido, il vecchio duca Alman di Thule.

Andromeda e Phoenix sono fratelli anche per parte di madre.

Non è contemplata l’avventura nelle terre del Nord presso la corte di Hilda di Polaris, e la narrazione si colloca tra la sconfitta di Poseidone e l’avvento di Ade, che ho posticipato di molti, molti anni: probabilmente racconterò della lotta contro il Re della Morte quando avrò esaurito la mia vena creativa (cosa che voi sperate avvenga mooooolto presto, vero? ^^’).

Il Maestro dei Ghiacci (Crystal Saint) non esiste: qui Crystal/ Hyoga è allievo diretto di Aquarius.

Della serie televisiva ho cercato di mantenere il registro lessicale, che, detto tra noi, consentiva alla sottoscritta di prendere bei voti nei temi…

Qualsiasi dubbio, perplessità e cos’altro abbiate non esitate a comunicarvelo: tenterò di dissiparlo come meglio potrò.

WHO IS WHO?

Seiya di Pegasus = Pegasus;

Shiryu di Dragon = Sirio il Dragone;

Hyoga di Cignus = Crystal il Cigno;

Shun di Andromeda = Andromeda;

Ikki di Phoenix = Phoenix;

Saori Kido = Lady Isabel di Thule;

Mitsumasa Kido = Alman, duca di Thule;

Jabu di Unicorn = Asher l’Unicorno;

Ichi dell’Idra = Haspides;

Nachi di Wolf = Black il Lupo;

Geki Dell’Orsa = Gerki dell’Orsa maggiore;

Ban di Lionet = Leone Minore (se c’è qualcuno che sia riuscito a cogliere il suo nome è vivamente pregato di comunicarmelo! Grazie);

Shaina di Ophiucus = Tisifone;

Marin di Eagle = Castalia dell’Aquila;

Misty della Lucertola = Eris;

Asterion del Segugio = Asterione;

Moses della balena = Moses;

Babel del Centauro = Babel;

Jamian del Corvo = Damian;

Dante di cerbero = Vesta;

Capella dell’Auriga = Agape;

Argor di Perseo = Argor;

Tramy della Freccia = Betelgeuse;

Mu dell’Ariete = Mur;

Aldebaran del Toro = Toro;

Saga di Gemini = Gemini;

Kanon di Gemini = Kanon;

Death Mask di Cancer = Cancer;

Ioria del Leone = Ioria;

Shaka di Virgo = Virgo;

Douko = Maestro dei cinque picchi;

Milo di Scorpio = Scorpio;

Aioros di Sagittarius = Micene;

Shura di Capricornus = Capricorn;

Camus di Aquarius = Acquarius;

Aphrodite di Pisces = Fish;

Miho = Lamia;

Shun Rei = Fiore di Luna;

Seika = Patricia;

Jun = Nemes;

Julian Solo = Julian Kedibes;

Takumaru Tatsumi = Mylock;

SAINT SEIYA, © Masami Kurumada/ Shueisha/ Toei, 1986;

Tutti i personaggi della serie, compresi quelli non citati nell’elenco di cui sopra, NON sono qui utilizzati a scopo di lucro.

Gli altri personaggi sono frutto della mia mente malata…

RINGRAZIAMENTI

Il mio " grazie" più sentito va al mio ragazzo, Cristiano, che con somma pazienza ha ascoltato e letto i miei deliri, dando le sue impressioni e le modifiche (per altro sempre azzeccatissime!) che avrebbe apportato.

Ringrazio Masami Kurumada per aver creato materialmente Saint Seiya: se non avesse messo su carta le sue idee, questa storia non sarebbe nata!

Ringrazio Shingo Araki e Michi Himeno per aver dato ai Saints di Athena il volto (meraviglioso) che noi tutti conosciamo.

Ringrazio la mia amica Len per aver letto e commentato i primissimi capitoli di questa storia.

Ringrazio tutti i miei corrispondenti, che si son sorbite le mie follie creative, pregando che ogni volta fosse l’ultima!

Ringrazio Stan Lee ,cui ho fregato a man bassa l’idea del martello di Thor: a proposito! Grazie anche per Thor e Spiderman!

E ringrazio anche te, che hai avuto la pazienza, ed il coraggio di arrivare a leggere fin qui.

   
 
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