CAPITOLO
III
She's
a maniac!
Tre mesi dopo.
Oggi ho deciso di far conoscere Maddy a
Jared. Sono più
di tre mesi che ci vediamo e, almeno per me, la cosa si sta facendo
un po' più seria.
Oddio ma che vado pensando? Tra noi non c'è
niente! Non ci siamo baciati, non ci siamo mai sfiorati nemmeno le
mani. Mi sembra di capire che non sia interessata all'amore.
Nessun atteggiamento intimo con qualcuno, non una parola su ex o
storie passate. Sono sempre più convinto che sia addirittura
vergine. Forse l'unica rimasta in tutta Los Angeles.
Ma provo qualcosa per lei, qualcosa che va oltre
l'amicizia e il semplice passare del tempo insieme dicendo cazzate e
andando in giro. Credo che questo non mi basti più, credo di
essermi preso una bella cotta.
Cotta. Che parola. E usata a quarant'anni suonati! Sto
messo proprio male, senza contare il fatto che lei è poco
più
di una bambina praticamente.
Ma, come si dice, al cuor non si comanda!
Ok, basta menate assurde! Direi che è ora di
inforcare la moto e di passarla a prendere. Sono quasi in ritardo e
non voglio perdermi mio fratello vestito da pinguino!
Chissà come gli sarà venuto in mente di
offrirsi per il servizio di catering..quell'uomo è un
mistero
per me. E per la società. Dovrebbe essere il terzo lavoro in
un solo mese. Ho perso qualsiasi speranza che metta la testa a posto!
Il mio fratellino!
Sto arrivando al luogo dell'appuntamento e la vedo
camminare nervosamente su e giù. Ma sono così in
ritardo?
Mi fermo poco distante da lei. Non fa in tempo a
realizzare che sono davvero io che comincia a saltellare allegra e ad
urlare ripetutamente il mio nome.
“ShanShanShanShanShanFinalmenteSeiArrivatoStavoCominciandoAPreoccuparmiDiSolitoSeiSempreCosìPuntuale!”
“Scusami, ho perso tempo nello
scegliere i vestiti
perchè volevo far...”
Wow!
Oddio..
Ma....cosa.....
Sono le sue labbra? Sulle mie? Mi sta davvero baciando?
Che diavolo sta succedendo?
“DaiAndiamoAndiamoAndiamoSonoCuriosaDiVedereLaGalleriaETuoFratelloCheBelloConosceròTuoFratello!”
Sono completamente frastornato, totalmente nel pallone.
Non me l'aspettavo. Non ora, non così. Per lei
sembra non essere accaduto nulla ma nel mio mondo, ora, c'è
come una voragine che piano piano inghiottirà tutto. Questo
bacio ha segnato la svolta. Sono davvero fottuto adesso.
“EdaiShanVuoiPartire?NonStoPiùNellaPelleeee!!”
“Eh? Oh!
Sì..sì..ora..andiamo..sì..partiamo..”
“MaCheHai?TiVuoiDareUnaMossa?SeFossiAndataAPiediSareiGiàArrivata...”
Lei parla e io non capisco.
Non capisco cosa dice, le parole, ma non capisco nemmeno
lei come persona. Un attimo prima sembra essere la ragazza
più
vitale del mondo e la migliore amica che si possa avere, un attimo
dopo si rattrista, tutto intorno a lei diventa buio..oppure ti bacia.
Come fosse la cosa più normale dell'universo.
E se lo fosse, Shan?
Basta porti domande alle quali non sai rispondere!
Ingrana la marcia e parti. Avrai tempo per chiedere spiegazioni!
È ufficiale. Oggi non riesco a
starle dietro.
Credo sia uno di quei giorni di cui mi aveva parlato Tomo, uno di
quelli in cui tende ad esagerare.
Arrivati davanti la galleria, è scesa quasi al
volo rischiando di cadere.
All'entrata un ragazzo era incaricato a
soprabiti/cappelli/bastoni/ombrelli ed ogni sorta di oggetto che non
hai voglia di portarti dietro. Lei gli ha letteralmente lanciato
addosso il suo trench senza nemmeno rendersi conto di averlo quasi
reso cieco a causa della cinta.
All'interno ha cominciato a girare tra le opere, tra le
stanze e tra le persone come una furia. Un paio di volte ha urtato
alcuni invitati e non si è fermata a chiedere scusa. Prima
è
riuscita a far inciampare un cameriere che è riuscito a
versare tutto lo champagne sul riporto di un critico e sul vestito di
sua moglie. Probabilmente quel poveretto verrà licenziato. E
sono sicuro che quella megera gli farà recapitare l'importo
della lavanderia.
E vorrei davvero evitare di parlare di quando ha
incrociato Jared.
Gli è saltata addosso. L'ha intrappolato nella
sua morsa – intendo dire che lo ha abbracciato e non l'ha
mollato
per due minuti abbondanti – e, urlandogli nelle orecchie, gli
ha
confessato quanto fosse felice di conoscerlo. Poi, di colpo come se
Jay non fosse mai stato lì, lo ha lasciato e ha ricominciato
a
girare e, ahinoi, a commentare a voce un po' troppo alta.
La cosa peggiore?
Di tutto questo non se ne rende conto. Crede di
comportarsi normalmente.
Tomo mi disse che quando avrebbe avuto voglia di
raccontarmi la sua storia io avrei capito il suo stile.
Spero
sia davvero così perchè mi sta facendo
vergognare. È
come se fosse ubriaca fradicia ma lei non beve alcool.
Oh no! Ora è davvero troppo.
Per l'inaugurazione della galleria è stato
ingaggiato un complesso che ha iniziato a suonare da poco. Maddy sta
cantando a squarciagola.
La blocco prima che salga su un tavolino per iniziare
una carriera da cubista e la trascino fuori per un braccio. Urla di
lasciarla andare e cerca in tutti i modi di divincolarsi.
“Ma che diavolo ti prende
stasera? Sei impazzita?”
“Ma che vuoi? Stavo cercando di
passare una bella
serata!”
“Stai scherzando? Dentro
è un inferno con te in
giro..e tutti quei fotografi e giornalisti? Cosa credi che
scriveranno? Che sei fuori, ecco cosa! Tu non ci stai con la testa.
Vedi di darti una calmata!”
Bruciore.
Dolore.
Schiaffo a mano aperta.
Guancia perfettamente centrata.
E un modo poco carino ed educato di mandarmi all'altro
paese.
Se ne è andata.
* * *
Tre mesi dopo.
“Maddy, no, non potrei
mai.”
“Sì che potresti. Lo
fanno tutti. Lo farai
anche tu!”
“No. Io non sono tutti e dovresti
saperlo.”
Abbondanti lacrime rigano le sue guancie pallide. È
così scossa. Ma non ne ha motivo.
“Voi uomini siete tutti uguali!
Prima o poi mi
abbandonate tutti!”
“Ma che dici? Maddy, guardami.
Guardami negli occhi.
Non ti abbandonerò mai, ti voglio troppo bene. Non posso
più
stare senza di te, come fai a non capirlo?”
“Non riesco a crederti. Non oggi.
Non dopo quello che
mi hai appena detto..”
“Maddy è per lavoro! E
sono solo tre
settimane..non starò via molto.”
“E se poi non torni?”
“Perchè non
dovrei?”
“Per un milione di
motivi.”
“Dimmene qualcuno!”
“Perchè ti innamori di
New York, perchè
ti invaghisci di un altra donna, perchè capisci che vorresti
di più, perchè ti rendi conto che non sono
abbastanza
per te. Io non sono abbastanza per nessuno, nemmeno per me
stessa..”
“Ma ti ascolti quando parli? Cosa
stai dicendo? Tu sei
fantastica. Hai tante qualità. Mi hai fatto apprezzare un
mucchio di cose nuove, hai portato gioia e serenità nella
mia
vita. È vero, non sei abbastanza ma solo perchè
sei
diventata tutto il necessario e l'indispensabile. Senza di te non
avrei più certezze o speranze di nessun tipo. Io mi sono
innamorato, cazzo! Lo vuoi capire??”
Ecco..io..finalmente l'ho detto.
Non ho avuto altra scelta e ne sono felice.
È stata depressa tutto il giorno ed è la
prima volta che la vedo così profondamente triste e
rassegnata. Spero davvero che questa confessione la risvegli un po'.
Non mi piace vederla in questo stato. Non ci sono abituato.
“Mi dispiace per te.”
Gelida.
Ma che le prende? Perchè oggi ha questa pessima
visione di se stessa e degli altri? Dove sono il suo buonumore e la
sua allegria?
Rivoglio la vecchia Maddy, rivoglio la mia Maddy.
Sta per andarsene. No, non può. Non glielo
permetterò.
Le blocco un polso e la giro verso di me.
“Maddy, ti prego parlami. Dimmi
cosa ti succede.”
Guardo i suoi occhi e sono spenti. Non c'è luce,
non c'è speranza.
Dentro è come se avessi un buco nero che
risucchia ogni cosa che abbia a che fare con la felicità e
la
positività.
La sua tristezza la sento addosso a me. Essere una cosa
sola con un'altra persona vuol dire questo?
Non posso fare a meno di tenerla stretta, di sentir
battere il suo cuore contro il mio petto. Come può pensare
che
riesca a staccarmi, stancarmi e lasciarla sola?
Continua a piangere ma inizia a parlare.
Ha litigato con Tomo ieri. Lui le ha presentato la sua
nuova ragazza e dopo un pomeriggio passato insieme, le ha detto di
sparire per un po'. Dice di non capire cosa sia successo.
Io forse sì. Credo abbia fatto qualche suo solito
commento poco gentile ma stavolta Tomo non ha potuto sorvolare,
trattandosi della sua ragazza.
“Sono sicuro che
capirà e che gli passerà
in fretta.”
“No. Io sono fatta male. Faccio
solo casini. Vorrei
non essere mai nata.” Si stacca da me e continua a dire
“Ho
allontanato Tomo, il mio unico vero amico, ho fatto espellere due
ragazzi dal college a causa del mio impellente bisogno di dare fiato
alla bocca, io...io ho causato la morte di mio padre. Non ha senso
per me restare su questa terra. Non ha senso continuare a vivere..per
cosa? Per rovinare anche te e la tua vita? Non ne posso più.
Voglio solo dormire e non svegliarmi più...”
Stavolta sono io ad avere lacrime che cercano di farsi
strada sulle guance, tra i peli della barba. Il solo pensiero di non
accarezzarle più i capelli, di non sentire più il
suo
profumo sulla maglia, di non vederla sorridere per un altro giorno mi
fa esplodere il cervello.
“Se muori tu, muoio anche
io.”
E il gesto è automatico. La bacio. La bacio tanto
da non riuscire più a respirare. Ma lei resta immobile, col
trucco che continua a colare, in preda ad uno sconforto che rasenta
la depressione.
Poi mi sussurra “Voglio fare l'amore con te. Voglio
che tu sia il primo e l'unico. Voglio solo te.”
È stato intenso.
Un'urgenza dolce e violenta. [*]
Meravigliosamente terribile.
Sono felice ma la sensazione è strana.
Mi sento svuotato.
[cit. da Fallen dei 30Seconds to Mars “Some sweet violent urge”]
* * *
Quattro mesi dopo.
Dio santo!
Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi..
Mi ha chiamato nel cuore della notte. È in
galera. Per rissa.
Mi vesto più in fretta che posso, mi do una
sciacquata alla faccia con acqua gelata, devo essere ben sveglio
anche se in realtà lo sono fin troppo. Mi infilo la giacca
ed
esco.
Nel tragitto non posso non pensare a cosa sia accaduto,
a come possa esser finita in manette.
Avrà picchiato un'altra ragazza? E per quale
assurdo motivo poi? Arrivare addirittura alla violenza..non lo so,
non è da lei. Il suo comportamento mi sfugge.
Davanti la stazione di polizia prendo un bel respiro e
penso a qualche plausibile scusa da rifilare all'agente di turno per
giustificare Maddy.
Giustificare. Come a scuola! Bè, a volte sembra
davvero un'adolescente in crisi.
Apro la porta e sono dentro.
Anche se sono le cinque di mattina c'è movimento
e alcuni telefoni squillano in continuazione.
Mi avvicino al primo poliziotto che trovo e chiedo di
Maddy.
“Lei è il
signor...?”
“Leto. Shannon Leto.”
“Signor Leto, non abbiamo nessuna
Maddy qui. Sicuro
che sia in questa stazione?”
“Sì, certo, sono
sicurissim....”
Illuminazione
“Agente, mi deve perdonare.
È ovvio che non
avete nessuna Maddy, è il suo soprannome ma, vede, non mi
hai
mai detto il suo nome e quindi la conosco solo
così..”
“Per cosa è stata
arrestata? Prostituzione?”
“Dio, no! Solo perchè
donna e con un nome che
non conosco deve essere una prostituta??”
Che gran testaccia di...insinuare certe cose!
“No, mi scusi signore, ha
ragione. Allora, per cosa è
dentro?”
“Per rissa.”
Un ghigno si stampa sulle sue labbra.
“Aaah! Ho capito. Si rivolga
all'agente Kelleher,
laggiù.”
“Grazie.”
Avanzo facendo lo slalom tra un paio di
scrivanie e
arrivo davanti a quella dell'agente Timothy Kelleher.
“Salve agente. Cerco una ragazza
arrestata per rissa.”
“Lei è il
padre?”
Ma cos'è oggi, la fiera dei coglioni? No, non
sono il padre brutto stronzo, sono il suo ragazzo!
“No..io..sarei il suo
ragazzo..”
Alza un sopracciglio scettico.
Ho diciotto anni in più non settanta! Odio i
pregiudizi e la chiusura mentale. Alla faccia de l'amore non
ha
età!
“Allora signor..?”
“Leto.”
“...Leto. La signorina Blake
è stata portata
qui, da me, un paio d'ore fa dopo che il gestore di un bar ci ha
chiamati per schiamazzi provenienti da un parcheggio vicino. Quando
sono arrivato ho trovato la signorina con dei frammenti di assi di
legno in mano. Era pronta a colpire di nuovo il
ragazzo che
aveva di fronte.”
“Ragazzo? Ha picchiato un
ragazzo? Non una ragazza?”
“Decisamente no signore. E gliene
ha anche date di
santa ragione! La signorina Blake non ha nemmeno un livido, solo
qualche graffio sulle mani e causa dei pugni e del legno. Il
signor...West, invece, ha riportato una leggera frattura del setto
nasale, un vistoso ematoma intorno all'occhio sinistro e un labbro
spaccato.”
“Wow..io non pensavo
che..cioè, non avrei mai
immaginato tutta quella forza in lei..”
“A guardarla ora nemmeno io,
glielo assicuro! Ma
quando sono arrivato sul luogo era un'altra persona. Una vera furia.
Non è riuscita a colpirlo con le assi solo perchè
due
amici di quel tipo la tenevano ferma..e a malapena! Le consiglio di
non farla mai arrabbiare!”
“Credo che lo terrò a
mente. Quant'è la
cauzione?”
“Sono duecento dollari. Sarebbe
qualcosa in più
ma visto che è il suo primo reato e accertata la causa
scatenante della rissa...”
“Mi scusi?”
“Non gliene ha parlato al
telefono?”
“No, mi ha solo detto di essere
qui perchè era
stata pizzicata a fare a botte. E pensavo davvero si trattasse di una
tirata di capelli tra ragazze.”
“No, le riassumo brevemente il
contenuto delle
testimonianze raccolte. La signorina Blake si trovava nel parcheggio
a fumare una sigaretta, era sola e probabilmente per questo il signor
West si è avvicinato a lei. Ha attaccato bottone in maniera
simpatica ma poi ha cominciato a fare avances anche
troppo
spinte, lei si è infastidita e ha cercato di allontanarlo,
lui
per tutta risposta ha iniziato ad insultarla. Lei ha spento la
sigaretta sulla sua mano, lui ha inveito contro di lei e la sua
famiglia. Quando ha cacciato il telefono per chiamare -non sappiamo
chi- lui ha esclamato Che fai? Chiami il paparino
perchè
venga a salvarti?...”
Mi guarda. Mi guarda e non parla più. Come se
tutto dovesse essere più chiaro, ma io non ci arrivo.
“Ehm..quindi?”
“Quindi toccando la questione del
padre non ci ha
visto più..”
“Agente, la prego, sia
più chiaro. È
sempre stata restia a parlarmi della sua vita. Non conosco i suoi
genitori, non so se sia figlia unica, non so che scuole abbia
frequentato, non so nemmeno il suo vero nome. Capisca la mia
situazione. Cosa c'entra suo padre?”
Non riesco a decifrare la sua espressione. Quei baffi
poi nascondono le sue labbra e non capisco se siano tirate in un
sorriso o in una smorfia.
“Suo padre è morto
quattro anni fa. Era un
carpentiere, una persona gentile e ben visto da tutti. La sera del
ballo scolastico la signorina è stata vittima di uno scippo
e
di una tentata aggressione. Suo padre era a pochi metri
perchè
era andato a riprenderla visto che non si sentiva bene. Lei ha urlato
affinché il padre accorresse, cosa che ha fatto, ma lo
scippatore ha tirato fuori un coltello e l'ha ucciso davanti ai suoi
occhi. Non si è mai ripresa del tutto da quel giorno e sente
su di sé la colpa per l'accaduto.”
Le parole muoiono in gola. Vorrei parlare ma riesco a
malapena a pensare.
Mi è più facile cambiare discorso.
“Senta posso vederla?”
“Certo. È da quella
parte.”
“Grazie. Ah, mi scusi, mi direbbe
qual è il suo
nome?”
“Abigail. Abigail Madeleine
Blake.”
Abigail Madeleine Blake.
In fondo, una parte di verità c'è in quel
soprannome.
Ma in lei niente è come sembra e lo sto scoprendo
a mie spese.
@Angel_lily: sai perchè non posso darti indizi
per il finale? Perchè sono ancora un po' confusa anche io!
xD Ahahahah ci sto lavorando però! E...bè...non
dico che faccia schifo ma..ecco...insomma...recensite in pochi e questo
magari è segno che non piace tanto.. :( Ma io continuo a
scrivere lo stesso! Ahahahah!! Baciii
@Luna_chan: ti
sembra ancora tanto normale? xD Ti ringrazio molto per le tue parole e
sono contenta che il personaggio ti piaccia..io mi sono divertita a
scrivere di lei! Eheheh..e di questo incontro? Che te ne pare? Dopo
Tomo pure Tim! Ahahahahah! Spero continuerai a leggere! ;) Baciii