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Autore: ino _ chan    11/11/2010    2 recensioni
È Notte. Lungo le sponde del Tamigi tutto intorno a me è ricoperto di nebbia, eppure corro, continuo a correre quasi con disperazione. La inseguo, nel vano tentativo di raggiungerla. Eppure per quanto mi sforzi non riesco a toccarla. Proprio quando sono sul punto di afferlarla, lei svanisce e io non posso fare altro che inginocchiarmi, sfinito, sull’asfalto [...]
Shikamaru fa ogni notte lo stesso sogno, senza riuscire a capire di chi si tratti. Potrà questo sogno aiutarlo in qualche modo?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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È Notte

 

 

Le rendez-vous près la Tamise

 

 

<< È Notte. Lungo le sponde del Tamigi tutto intorno a me è ricoperto di nebbia, eppure corro, continuo a correre quasi con disperazione. La inseguo, nel vano tentativo di raggiungerla. Eppure per quanto mi sforzi non riesco a toccarla. Proprio quando sono sul punto di afferlarla, lei svanisce e io non posso fare altro che inginocchiarmi, sfinito, sull’asfalto. >>

 

Bip...Bip...Bip...

 

Shikamaru Nara si svegliò di soprassalto, sudato e con il fiatone a causa della sveglia che suonava incessante. Di nuovo aveva fatto quell’incubo. Era oramai un po’di tempo che continuava ogni notte a fare lo stesso sogno e proprio non ne poteva più; perché non riusciva a capire chi fosse quella figura senza un’identità precisa che ogni notte lui rincorreva. L’unica cosa di cui era certo era che quella figura fosse quella di una donna con lunghi capelli biondi. L’uomo a quel punto decise sbuffando di alzarsi per farsi una doccia e prepararsi per il lavoro.

Londra era una città trafficata, principalmente nella City, dove coloro che vi lavoravano camminavano per il quartiere rigorosamente in giacca e cravatta, con la loro immancabile valigetta in mano, e tra questi c’era anche Shikamaru. Se fosse stato per lui però avrebbe continuato ad indossare un paio di calzoni ed una maglietta. A volte, infatti, il ragazzo rimpiangeva la sua terra natia, la Scozia, e principalmente il piccolo villaggio in cui era nato e cresciuto. Dopo una giornata di lavoro, tornato finalmente all’ appartamento nel quale viveva, situato vicino a Victoria Park, trovò nella segreteria telefonica 2 messaggi.

Il primo era della madre:  < Shikamaru Nara! Razza di figlio degenere! È troppo per te chiamare di tanto in tanto a casa? Non ti fai mai sentire! Insomma Shikamaru chiama! >

< Tzs >  disse il ragazzo alzando gli occhi al cielo. Mentre stava per accendersi l’ennesima sigaretta della giornata, la voce della persona che aveva lasciato il secondo messaggio iniziò a parlare e il ragazzo rimase per  un attimo fermo, come se fosse immobilizzato.

< Ciao Shika! Sono Ino ... Volevo dirti che la prossima settimana verrò a Londra, quindi tu ti farai trovare all’aeroporto per venirmi ad aiutare. E non fare storie, misogino che non sei altro, questa è la tua punizione perché non ti fai mai sentire. Mi raccomando devi essere puntuale all’aeroporto,  non voglio aspettare! Baci >

< Tzs, seccatura >  disse accendendosi la tanto agognata sigaretta, ma il suo sguardo non poté non andare al vaso di fiori tenuto sul tavolo di fronte, quelle erano delle viole del pensiero.

 

< Ino >  disse Shikamaru mentre osservava la bambina in mezzo a un prato pieno di fiori

< Shikamaru Ciao! >  disse la bambina girandosi

< Cosa diavolo stai facendo? >  disse lui alzando un sopracciglio. Lei non rispose, semplicemente si alzò spolverandosi il vestitino che indossava, mentre in mano teneva un piccolo mazzo di fiori.

< Sto raccogliendo dei fiori per la mia mamma ti piacciono? >  disse avvicinandosi all’amico.

< Mhm >  fu la sua risposta

Lei sorrise e sporgendosi in avanti in modo da arrivare molto vicino al bambino disse, prendendo un fiore dal mazzo per darglielo,  < Questo per te >

Il bambino arrossì furiosamente e poi chiese  < Che fiore è? >

< Una viola del pensiero Shika >  disse lei sorridendo per poi allontanarsi e chiedergli

< Andiamo? >  lui la fissò, poi osservò il fiore e rispose  < Tzs, arrivo seccatura >  però in realtà pensò che lei era la più bella seccatura della sua vita.

 

<< È Notte. Lungo le sponde del Tamigi tutto intorno a me è ricoperto di nebbia, eppure corro, continuo a correre quasi con disperazione. La inseguo, nel vano tentativo di raggiungerla. Eppure per quanto mi sforzi non riesco a toccarla. Proprio quando sono sul punto di afferlarla, lei svanisce e io non posso fare altro che inginocchiarmi, sfinito, sull’asfalto. >>

 

Shikamaru si sveglio di soprassalto non riusciva a capire come potesse fare lo stesso sogno ogni notte, in continuazione. Eppure era quasi sicuro che quella figura fosse in qualche modo a lui famigliare. Improvvisamente fu riscosso dai propri pensieri, a causa del cellulare che iniziò a suonare con insistenza. Shikamaru senza neanche guardare chi fosse il mittente rispose  < Pronto? >

< Shikamaru Nara! Si può sapere dove diavolo sei finito? >  urlò una voce dall’altro capo del telefono. Il ragazzo sentendo quelle parole, si girò spaventato verso la sveglia; che stava sul comodino e segnava serafica le 7.00 del mattino.  “ Merda, si è fermata la sveglia “  pensò il ragazzo che però rispose prontamente, con fare annoiato  < Ciao anche a te Ino >

< Ciao? Ciao un corno! Dove sei Shikamaru? >

< Dove vuoi che sia Yamanaka? In macchina ovvio >

< E perché sei ancora in macchina? >  continuò lei seccata

< Mendosuke Ino …c’è coda >  disse lui cercando di utilizzare il tono più annoiato che gli usciva, sperando in qualche modo di riuscire a farla franca.

< Ah … ok! Scusa Shika >  rispose lei raddolcita

< Mhm … credo di essere li tra poco, di vediamo dopo >

< Ok va bene a dopo >  e nel preciso istante in cui la chiamata terminò il ragazzo si fiondò giù dal letto e indossò velocemente i vestiti; diretto verso l’uscita del suo appartamento.

Doveva fare presto o lei lo avrebbe ucciso, di questo ne era certo.

Quando Shikamaru Nara finalmente entrò all’interno dell’ aeroporto di Heathrow, iniziò a cercare la donna fra la moltitudine di persone li presenti. Finalmente la vide in lontananza con i lunghi capelli biondi e un cappotto viola, seduta una seggiola con attorno una moltitudine di valige, tutte rigorosamente viola. A quella vista il ragazzo non poté non sorridere lievemente; Ino anche a distanza di anni rimaneva sempre la stessa.

Avvicinandosi alla ragazza disse  < Ino >  lei sentendosi chiamare alzò lo sguardo e riconoscendolo si alzò di scatto dalla sedia. Poi puntandogli un dito contro esclamò  < Nara! Non c’era nessuna coda vero? >  < Mhm >  questa fu la sola risposta dell’uomo; che si aspettò una sfuriata della donna, che però non avvenne.

< Bene … allora visto che mi hai mentito, ora porti tu tutte le valige >  disse lei iniziando a camminare a passo spedito verso l’uscita dall’aeroporto. Lui la osservò e con suo sconcerto trovò che era molto dimagrita dall’ultima volta che l’aveva vista. Che stesse facendo una delle sue solite diete salutistiche? Tzs … eppure non ne aveva bisogno, ma sarebbe stato comunque inutile dirglielo perché lei si sarebbe arrabbiata. Infondo fin da quando lui ricordava Ino era sempre stata così. E le sue fissazioni erano persino peggiorate quando era diventata, a scuola, una cheerleader. Però nonostante Ino fosse la ragazza più popolare della scuola, insieme a Sakura ed a Sakuse Uchiha il più popolare giocatore di football, lei non aveva dimenticato i suoi amici di infanzia: lui Shikamaru ,che era il classico nerd, e Cho. Anzi, la cosa bella di Ino era che lei era spontanea in tutto quello che faceva, e non le importava se tutti la vedessero in giro con loro e che quindi questo potesse rovinare la sua reputazione.  < Ti muovi? >  con queste parole la donna, richiamò l’attenzione di Shikamaru che rimasto fermo, sbuffò, per poi prendere una per una la montagna di valige che Ino gli aveva lasciato. Mentre iniziava a seguirla si domandò perché alle donne servisse così tanta roba.

 

< Shikamaru…dai vieni! >  disse una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi rivolgendosi al suo amico; coricato sotto un albero all’ombra con le mani dietro alla testa.

< … >

< Shikamaru Nara! Non osare ignorarmi! >  disse Ino alzando la voce e mettendosi le mani sui fianchi. Sentendo quel tono di voce il ragazzo aprì un occhio, e poi disse  < Non rompere >

< Non rompere? Come osi? Muoviti vieni con me! >

< Vacci da sola Ino >

< No! Voglio che vieni anche tu! >

< Scordatelo! >  disse per poi chiudere, nuovamente, l’occhio.

Sentendo poi, un improvviso silenzio Shikamaru lentamente lo riaprì e vide la giovane che si allontanava. Richiuse gli occhi e sbuffò. 10 minuti, solo 10 minuti e l’avrebbe raggiunta.

 

Finalmente dopo essere salito in macchina ed aver caricato tutte la valige della donna, l’uomo poté dirigersi verso l’albergo dove Ino aveva deciso di alloggiare. Durante il viaggio lui chiese con fare annoiato  < Come sta Sasuke ? >

< S-sta bene grazie >  rispose lei facendo un sorriso tirato.

Shikamaru si girò verso Ino e la guardò alzando un sopracciglio.  “ Strano che lei non inizi a tessere le lodi di suo marito “  questo fu l’unico pensiero dell’uomo.

Poi lei improvvisamente, disse tutta entusiasta  < Oh, questa canzone mi piace >  e così facendo alzò il volume della radio al massimo, iniziando a cantare la melodia ad alta voce.

Shikamaru sbuffò, per poi alzare gli occhi al cielo  < Tzs, seccatura >  poi però, mentre guardava la strada Shikamaru Nara sorrise lievemente. Si sarebbe prospettata una settimana molto lunga.

 

Passarono un po’ di giorni ed improvvisamente la vita di Shikamaru era diventata frenetica. Ino lo aveva già obbligato ad accompagnarla a fare shopping con lei.

Inutile dire l’uomo era stato costretto ad portare una moltitudine di pacchi e pacchetti per ore, tra le vie trafficate di Londra. E la sera stessa lei gli aveva fatto promettere che sarebbero andanti a mangiare fuori, in uno dei migliori ristoranti londinesi. Quando la cena fu terminata i due decisero di fare una passeggiata lungo una strada che costeggiava le sponde del Tamigi; anche se faceva piuttosto freddo e l’ambiente circostante era ricoperto da un lieve strato di nebbia. Ad un certo punto di comune accordo decisero di sedersi su una panchina e tra di loro cadde il silenzio.

Ino, infatti, continuò a fissare davanti a se, persa nei propri pensieri, mentre Shikamaru fumava una sigaretta. Poi all’improvviso la donna disse  < Shika a te non capita mai di voler tornare indietro nel tempo? >

< Mhm? >  fu la risposta del ragazzo che iniziò a fissarla.

< Si, sai a volte mi capita di voler ritornare ad essere quella ragazzina spensierata che passava le sue giornate con te che guardavi le tue amate nuvole, io che parlavo a ruota libera e Cho che mangiava le sue immancabili patatine. Insomma vorrei tornare a quei tempi in cui tutto sembrava così semplice >  dopo una breve interruzione, Ino continuò dicendo  < Bah forse sono solo una stupida sentimentale >  terminò lei sorridendo.

< No, non lo sei >  disse lui che aveva rotto il suo mutismo, provocando un’espressione sorpresa nella ragazza

< A volte capita anche a me di pensarci … Ino non sei venuta a Londra per lavoro vero? >

Lei a quelle parole sobbalzò, ma poi abbassò lo sguardo e disse  < No …. Shika devo dirti una cosa >  < Mhm? >  < Sto divorziando da Sasuke … l’ho trovato a letto con Sakura >  disse lei stringendo con la mano il tessuto del vestito che indossava  < Tzs ... non mi è mai piaciuto quel Sasuke >  disse lui per poi buttare la sigaretta e andare a posare la sua mano su quella stretta a pugno di Ino  < Già, me l’hai sempre detto che non ti piaceva >  disse lei guardandolo  < Vedi? Io ho sempre ragione seccatura >  < Ma piantala, misogino dei miei stivali >  disse lei sorridendo. Poi però, ben presto il suo sorriso si trasformò in una smorfia di sofferenza, mentre dai suoi occhi iniziarono a cadere, silenziosamente delle lacrime. Shikamaru a quella reazione rispose accarezzando la guancia della ragazza che ben presto si gettò tra le sue braccia, piangendo tutte le lacrime che in quel tempo aveva trattenuto. Finalmente con lui lei era riuscita a dare sfogo a quelle gocce salate che provano a bagnarci dentro e che ferisco più di mille coltellate; il più delle volte invisibili all’esterno perché si cerca di trattenerle.

 

< Shika >

< Mhm? >

< Devo parlarti >

< Cosa vuoi seccatura? >

< Mi sposo con Sasuke >

< Tzs … Auguri! >

 

Quando Ino si svegliò rimase disorientata, perché non riusciva a riconoscere il luogo in cui si trovava; però ben presto prese coscienza di se quando si accorse di trovarsi coricata su Shikamaru.

Improvvisamente il viso della donna si colorò di rosso. Il suo primo istinto fu quello di alzarsi immediatamente ma però non volendo rischiare di svegliare l’uomo, rimase così come si trovava. Ino allora iniziò ad osservare il ragazzo ancora vestito nell’abito da sera; fatta eccezione per la cravatta che era allentata e la camicia un po’ aperta. La cosa che la sorprese maggiormente era che lei stava bene li dove era ed in più poteva sentire l’odore di muschio di Shikamaru che l’avvolgeva e la inebriava totalmente. Ad un certo punto senti un rumore, seguito da un forte sbadiglio. Segno che Shikamaru si stava svegliando.

< Buongiorno >

< Waaagiorno > disse lui

< Vado a preparare il caffè >  e così dicendo la donna lentamente scese dal divano per andare nella cucina; in modo da calmarsi e da sfuggire a quei pensieri che aveva fatto su di lui. Dopo un po’ mentre Ino era intenta a preparare la colazione la voce dell’uomo la fece sobbalzare  < E’ pronto? >

< Oddio Shika mi hai fatto prendere un colpo >  disse lei girandosi, ma rimase immobilizzata quando lo vide. Lui era appoggiato all’entrata della cucina con solo addosso un paio di pantaloni, mentre aveva il petto nudo e si asciugava i capelli con l’asciugamano, segno che aveva appena fatto una doccia. A quella vista lei arrossì furiosamente.

< Che c’è? >  domandò lui confuso vedendo quella reazione  < Ino? >  continuò alzando un sopracciglio, ma visto che non otteneva alcuna risposta, anzi bensì la donna si era voltata verso i fornelli, lui le si avvicinò e la obbligò a girarsi verso di lui.

< Che c’è? >  ripeté lui la domanda che le aveva fatto prima.

< Niente >  disse lei ancora imbarazzata mentre lo guardava. Lui in risposta fece uno sguardo scettico.

< Oh va bene! Nara copriti!>  disse lei stizzita.

Lui per un attimo rimase scioccato da quella affermazione, poi sorridendo malizioso disse < Cos’è Yamanaka ti imbarazza vedermi così? >

< Si va bene! Hai dei problemi per questo? >  continuò lei, sempre più rossa in volto.

Lui le sollevò il volto con la mano e poi disse  < Che carina che sei Ino quando fai così >  e poi senza aspettare la risposta della ragazza la baciò. Quando si staccarono da quel bacio la mente di Ino riuscì a formulare un solo pensiero  < Perché? >

Lui sorridendo disse solamente  < Deve per forza esserci un motivo? >  Lei parve pensarci un po’ su e Shikamaru era sicuro che nell’arco di pochi minuti lei sarebbe fuggita da quella casa, lontano da lui e da quello che aveva fatto. Però non aveva considerato che la persona di cui si trattava non era una semplice donna, ma qui si stava parlando di Ino Yamanaka e niente con lei era scontato. Quindi rimase piacevolmente sconvolto nel momento in cui lei lo tirò verso di sé per baciarlo. Ben presto le parole tra di loro non servirono più ed iniziò un’altra silenziosa discussione; ma questa volta in camera da letto.

Così passarono veloci le giornate accanto ad Ino. Era strano eppure era come se finalmente dopo tanto tempo Shikamaru stesse uscendo da quella sorta di torpore nel quale era caduto; come se qualcuno avesse voluto, per forza, buttato i mezzo alla nebbia. Questo era dovuto ad Ino,solo lei riempiva con la sua presenza le sue giornate. Con lei che aveva lasciato l’albergo e ora viveva a casa sua, con lei che quando lui tornava dal lavoro gli preparava la cena, con lei che si arrabbiava per delle sciocchezze. Si sa però che le cose belle durano poco e Shikamaru, forse troppo intossicato dalla presenza di Ino, non si accorse dell’ombra nera che tra poco li avrebbe investiti con tutta la sua forza. Il dubbio.

Era un giorno come tanti e Shikamaru dopo essere tornato dal lavoro, trovò Ino intenta a preparare la cena. Tutto quella sera trascorse pacificamente, fino a quando la ragazza gli disse  < Lo sai vero che non dovresti fumare? >  lui la guardò annoiato e rispose  < Si, me lo dici sempre >  < Guarda Shikamaru che te lo dico per la tua salute! > lui non rispose, semplicemente si dedicò di nuovo alla sigaretta che era rimasta abbandonata. Vedendo quella scena Ino gliela prese di mano e sostituì quest’ultima con la sua bocca. Ben presto la voglia di Shikamaru di fumare terminò del tutto.

Dopo qualche ora,Shikamaru sentendo freddo si svegliò. Inizialmente tenne gli occhi chiusi e con la mano andò a cercare la figura addormentata di Ino sul letto, per poterla stringere a se. Il lato della donna era, però, vuoto.

A quel punto l’uomo aprì lentamente gli occhi, iniziando a scrutare l’ambiente circostante. Che si fosse già alzata? Eppure tutto era buio e non si sentiva alcun rumore.  “ Strano ”  pensò l’uomo. Lentamente si alzò dal letto e iniziò a chiamarla, girando per la casa. Lei però non c’era.

Quando arrivò in cucina trovò un biglietto sul tavolo e sorrise lievemente, sicuramente era uscita e non voleva farlo preoccupare pensò. Quando però lesse il biglietto il suo sorriso gli si congelò sulle labbra e non poté fare a meno di accartocciarlo e lanciarlo in un qualche angolo della stanza, dimenticato. Poi con non curanza prese un pacchetto di sigarette li vicino e se ne accese una, dirigendosi verso la camera da letto. Il suo percorso si fermò li nel corridoio dove vide in un vaso, le solite viole del pensiero. In un impeto di rabbia scaraventò il tutto sul pavimento e diede un pugno contro al muro dicendo solamente < ‘Fanculo >.

 

“Torno da Sasuke, perdonami  e  dimentica tutto”  

 

< Viole del pensiero?>  disse Ino osservando il vaso posto sul tavolo, nel corridoio dell’appartamento dell’uomo  < Da quando ti intendi di fiori Shika? >

< Mhm! >  Lui alzò le spalle

< Comunque le trovo proprio adatte a te, lo sai? >

< E perché? >  disse lui alzando un sopracciglio

< Nel linguaggio dei fiori significano riflessività o ricordo. Quindi sono perfette per te >

< Tzs piantala seccatura. A proposito perché non incominciamo a ricordare questo momento? >

< E cosa dovremmo ricordare? >  domandò lei confusa

< Adesso te lo spiego >  terminò, prendendola poi in braccio in modo da dirigersi così verso il divano.

 

Da quando Ino se ne era andata era ormai passato un mese e Shikamaru tornò alla vita prima che lei arrivasse. Di notte, però, era anche rincominciato quello strano sogno che da un po’ di tempo lo tormentava. Solo che questa volta l’incubo era leggermente cambiato; rivelando un qualcosa di veramente inaspettato.

 

<< È Notte. Lungo le sponde del Tamigi tutto intorno a me è ricoperto di nebbia, eppure corro, continuo a correre quasi con disperazione. La inseguo, nel vano tentativo di raggiungerla. Eppure per quanto mi sforzi non riesco a toccarla. Poi però ad un certo punto lei si ferma. Lentamente si gira verso di me e mi sorride e mi dice  < Ti sto aspettando >  e poi svanisce lasciandomi solo. >>

 

< Ino! > urlò Shikamaru svegliandosi dal proprio sogno tutto sudato. Non era possibile, quella donna che lui ricorreva era proprio Ino, perché non se ne era accorto prima?

Eppure i capelli, quei capelli biondi erano così simili ai suoi. Doveva capire ed arrivare ad una soluzione perché non poteva più tormentarsi così e quindi c’era un unico posto in cui poteva andare. Shikamaru si vestì velocemente ed usci dalla propria abitazione. In breve tempo raggiunse quella via che costeggiava il Tamigi, dove aveva portato Ino la sera in cui lei gli aveva raccontato di Sasuke e di Sakura. Con sua enorme sorpresa la trovò che osservava il lento scorrere del fiume, immersa nella nebbia fitta. L’uomo rimase sconvolto nel vedere che assomigliava molto ad un angelo, il suo angelo della nebbia.

In quello stesso istante lei si girò e sorpresa disse  < Shika >

< Ino >  rispose lui mentre le si avvicinava

< Come facevi a sapere che ero qui? >

< Mi hai chiamato con insistenza seccatura >

< E’? Che diavolo stai dicendo >  chiese lei non capendo a cosa si riferisse.

< Tzs, sei troppo rumorosa. >  commentò solamente lui  < Ma non eri tornata dal tuo Sasuke? > 

Lei a quelle parole abbassò lo sguardo ferita e disse  < Era una bugia >

< E allora perché? > domando lui sempre più dubbioso.

< Non voglio essere semplicemente un divertimento per te Nara! Ecco perché me ne sono andata! Infondo sei tu che hai detto che non doveva esserci una ragione per il fatto che mi hai baciato! Invece per me il baciarti aveva una ragione! Razza di misogino che non sei altro! > gli urlò contro lei. Dopo un attimo di silenzio lei riprese il suo discorso dicendo < Mi domando perché io mi debba sempre innamorare di persone sbagliate > E questa fu la sua ultima frase, che venne ben presto sostituita dalle lacrime che le scendevano copiose dagli occhi.

Shikamaru la osservò in silenzio e l’unica cosa che riuscì a formulare fu  < Sei un’idiota >  < Ehi cosa fai mi insulti anche? >  disse lei ancora piangendo, offesa  < Al diavolo, piantala Yamanaka certe volte alcune cose sono chiare anche se non vengono dette! >  e così senza lasciarle tempo di replicare, lui la baciò. Forse così avrebbe capito quello che lui intendeva dire, mentre la nebbia lentamente svaniva e i due venivano lasciati alla protezione di una luna splendente.

 

 

 

 

 

 

 

oOo Spazio Autrice oOo

 

Prima di tutto, grazie anche solo per essere arrivati fino a qua!

Alcune precisazioni da fare sono che:

* il titolo “rendez-vous près la Tamise” sarebbe in italiano “ appuntamento vicino al Tamigi”

* le parti racchiuse tra << >> rappresentano i sogni che fa Shikamaru

Comunque va detto che questa fan fiction è stata scritta per un concorso, che poi alla fine è andato alle ortiche -.-“.

Nel concorso bisognava scegliere una  città ( in questo caso Londra ) e poi l’organizzatrice dava, in base alla città selezionata, tre possibili canzoni ( io ho scelto angelo della nebbia – Ligabue ) ed di conseguenza tre possibili fiori ( ho deciso per le viole del pensiero). Fino ad arrivare al personaggio o alla coppia che veniva assegnata in base alle scelte fatte ( a me è capitato Shikamaru *_* ). Visto che l’avevo scritta mi dispiaceva non pubblicarla, anche se non so bene come sia venuta! Quindi eccola qua! Ringrazio da subito tutti quelli che la commenteranno o semplicemente che la leggeranno! Baci

ino _ chan

   
 
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