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Autore: Grafite    11/11/2010    1 recensioni
« Un attimo è tutto ciò che ci resta da condividere. »
Una madre mette al mondo un bambino che non potrà mai vedere crescere. Un uomo, in Virginia, cammina fianco a fianco con il proprio compagno. In un parco un pazzo continua a fissare le foglie cadere in terra, ridendo e piangendo allo stesso tempo.
Sono attimi, frammenti che durano meno di un istante.
Lo stesso, identico istante.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1st Becoming a mother.
[Lisa and Alan { Caesarean]

La stanza in cui aprì gli occhi era bianco latte, intenso. Nessuna finestra, nessuno spiraglio. Soltanto un rettangolo di luce che filtrava dall’immensa vetrata oltre il lettino, come se una donna partoriente fosse la cosa più interessante in quell’ospedale in quel preciso istante. In piedi, accanto al letto, qualcuno le teneva la mano in silenzio. Il suo compagno.
- I bambini stanno bene. -
Lisa sorrise stancamente. Poi, le labbra si assottigliarono quasi subito e, alla vista della coppia oltre la saletta, il respiro cominciò a venir meno. Alan aumentò poco a poco la presa mentre una lenta consapevolezza cominciava a farsi strada in entrambi.
- Li hanno già… presi? – sussurrò.
- Preferiscono lasciarvi ancora qualche momento. -
La donna rimase in silenzio per una discreta manciata di secondi.
- Sono i loro bambini. – mormorò, mentre con una mano seguiva il tondo del ventre ormai vuoto.
- Per questi nove mesi sono stati anche tuoi. -
Alan socchiuse gli occhi e, per la prima volta, la realtà cominciò a pesargli addosso in tutta la sua mostruosità. Lisa, la sua Lisa, aveva dato vita a figli che non avrebbero mai potuto crescere.
Era stato padre di bambini che presto neanche lo avrebbero più ricordato. Mai come adesso l’amore paterno gli era sembrato qualcosa di così sbagliato. Ed inopportuno, anche.
No, si correse quasi subito, solamente sbagliato.
Si poggiò al metallo del letto e sospirò, piano.
- Prenditi tutto il tempo che vuoi. – disse prima di voltare le spalle ed uscire.
Lisa annuì con un gesto del capo. La sola idea di avere pochi istanti, al ricordo dei mesi trascorsi, le dava i capogiri. Si appoggiò alle sbarre del lettino e si sostenne mentre lentamente prendeva i bambini dalla culla di fianco. Quel calore contro il proprio corpo era come una tortura.
- Qualche attimo ancora – si disse – Qualche attimo ancora. -
Senza dire più una parola, cominciarono a pizzicarle gli occhi e la gola, mentre l’amaro tenuto ben stretto in bocca fino a quel momento iniziava a venir fuori. Strinse lentamente i neonati a sé poi, con una forza quasi inaspettata, si scoprì a serrare anche i pugni.
Non si era neanche resa conto di aver cominciato a piangere.



Tante storie che accadono nello stesso istante, è questo lo scopo della raccolta.
Descrivere quali e quanti frammenti si succedono nel mondo in un determinato momento. E' una concezione che mi ha sempre affascinata, ora ho provato a metterla per iscritto.

Inutile dire che mi rimetto al vostro giudizio.
  
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