Pain scrutava pensieroso il cielo coperto da un fitto strato di nuvole. Il Rin'negan scintillava con la poca luce che vi era, presto il mondo avrebbe conosciuto il vero dolore, quello che aveva sopportato lui quando l'ultima ragione di vita si era spenta. Pensava spesso al suo compagno morto, anzi sempre, visto che ormai viveva la sua vita attraverso il suo cadavere. Molte volte Konan lo rimproverava perché si sforzava troppo o perché vedeva che era affaticato. La sua dolce Konan che continuava, nonostante ciò che fosse diventato, a rimanergli accanto. Sarebbe impazzito se avesse perso anche lei, forse la sua speranza non era andata tutta persa, dopotutto gli rimaneva lei.

- Sei pensieroso Pain?- la sua voce calda lo fece ridestare dai suoi pensieri, si girò e vide la sua compagna accanto a lui.

- Un pò Konan- rispose atono lui riprendendo a guardare un punto morto davanti a se.

- Dovresti utilizzare anche gli altri Pain. Questo lo stai quasi esaurendo- la sua voce era calma e anche se lo rimproverava il suo tono rimaneva dolce, come quello di una mamma quando sgrida il suo bambino.

-  Sai perché lo faccio...- lo sapevano entrambi. Usufruendo di quel corpo per fare le normali azioni quotidiane sembrava che Yahiko fosse ancora tra di loro. Era una cosa assurda ma allo stesso tempo permetteva ai due ragazzi di andare avanti e portare a termine il progetto. Grosse gocce d'acqua cominciarono a scendere battendo convulsamente sul tetto dell'edificio più alto della città, facendo scendere il silenzio tra i due.

- Mi manca...- sussurrò improvvisamente la donna dai capelli blu. Lui si girò e la scrutò a lungo come solo lui sapeva fare. Il cuore, oramai fermo, di Pain ebbe un sussulto: giurò di aver visto una lacrima solcarle il viso, eppure Konan non piangeva da quel fatidico giorno... perché ora faceva così? Cosa doveva fare, abbracciarla? Oh non sia mai detto, il grande capo dell'Akatsuki che si dimostrava debole? Giammai, Però lasciarla soffrire così... L'unica persona che era in grado di smuoverlo era sempre stata lei, fin da quando erano bambini! Così lo fece, l'attirò a se stringendola forte.

La ragazza rimase immobile tra le braccia del suo partner, era ghiacciato ed intensi brividi le corsero su per la schiena, provocati non soltanto per il freddo... aveva forse capito ciò che provava per lui? No, impossibile lui era il grande Pain non poteva permettersi certe distrazioni. Lei era solo la sua sicaria, la sua partner di lavoro, colei che doveva tener buoni i pregiudizi nei loro confronti.

- Manca molto anche a me Konnie- la sua voce era calda e Konnie, da quanto tempo non la chiamava così? "Da quando Yahiko è morto" pensò godendosi il momento e lasciando che la pioggia cullasse i suoi sentimenti, perché non poteva dirgli ciò che provava? Non lo sapeva neanche lei, solo sentiva che quella era la cosa giusta da fare... appena il corpo controllato da Nagato accennò a staccarsi la donna lo tenne più stretto a se.

- Konan.. non posso io...- non finì la frase che sentì un piccolo singhiozzo farsi strada tra le sue orecchie, si ritrovò ad accarezzare la sua testa e sentire il corpo della blu fremere come una foglia al vento.

- Perché stai piangendo?- chiese titubante. Lui era un Dio sapeva e vegliava su tutto ma ora proprio non riusciva a spiegarsi lo strano comportamento della sua compagna. Non ottenne risposta se non altri piccoli sussulti e una stretta maggiore attorno alla sua cappa.

- Konan ti scongiuro dimmi che ti succede!- esclamò lui cercando di consolarla. Lei si calmò leggermente, si alzò sulla punta delle dita accostando le sue labbra all'orecchio pieno di piercing e corse via. Pain giurò che oltre allo scroscio della pioggia di aver sentito un "Ti amo".

Passò un giorno e della kunoichi non c'era traccia. Il capo dell'Akatsuki mandò tutti i suoi Pain a cercarla ma la ricerca non produsse nessun risultato. Sconsolato il corpo di Yahiko tornò alla torre, che doveva fare? Come doveva comportarsi? Dopotutto Konan non le piaceva da quando si erano visti dalla prima volta? Certo che si, però le cose erano cambiate. Troppe cose per la precisione. Lui ora era un Dio, aveva delle responsabilità, come doveva rispondere al suo affetto? Sentì un lieve fruscio proprio accanto al suo studio dove lavorava per catturare e utilizzare i biju.

- So che sei tu, vieni fuori- annunciò tranquillo e sollevato allo stesso tempo. Un figura snella e dalle forme perfette si parò di fronte a lui, il trucco era integro ma gli occhi erano rossi e gonfi, segno che aveva pianto a lungo.

- Ti ho cercata ovunque, mi hai fatto stare in pensiero- sbottò Pain, la donna annuì col capo impercettibilmente

- Chiedo scusa, comunque ci sono due uomini che...- non finì la frase che si ritrovò nuovamente tra le braccia di Nagato/Yahiko. Lei proprio non capiva! Pensava di comportarsi come se non fosse successo niente e di non dimostrarsi mai più così emotiva,  non si sarebbero formati ulteriori disguidi facendo in questo modo, ma sembrava che lui non fosse d'accordo.

- Sono vere le parole che mi hai detto ieri?- le sussurrò. Konan arrossì, sperava non l'avesse sentita ma evidentemente l'aveva sottovalutato

- Si...- mormorò pianissimo e abbassò la testa sprofondando nella sua uniforma nera. Lui sorrise compiaciuto e allora a fanculo tutti! Era un Dio e gli Dei fanno ciò che gli pare e piace così la baciò prepotente, freddo, dolce, arrabbiato, romantico, un misto di emozioni represse e nuove che si erano scatenate in lui. Lei ricambiò ancora incredula e non si oppose quando lui la trascinò verso la sua scrivania e cominciò a spogliarla velocemente.

- Ti amo anche io Konnie, ti ho sempre amato da quando ti ho visto per la prima volta...- mormorò lui leccandogli il collo e graffiando la sua dolce pelle con la moltitudine di piercing che indossava. Lei sorrise felice come non lo era da molto tempo, gli tolse ciò che indossava e lo buttò poco più in la. Rivelò il fisico perfetto di Yahiko tempestato di oggetti metallici neri, non voleva rovinare il momento con i suoi castelli mentali così riprese a baciarlo passionalmente. Lui cominciò a giocare con la sua femminilità con una mano mentre con l'altra andò a stuzzicarle il seno. La blu sentiva chiaramente il membro di lui premerle voglioso contro la coscia e lei lo accontentò in parte liberandolo dai pantaloni. Pain prese a scaldarsi e a leccarla ovunque sostituendo la bocca alle dita, accarezzandola, giocandoci, bramandola. Andò in estasi quando la sentì gemere e si beò della sua voce così fine e candida.

- Pain... ora ti prego...- gli sussurrò lei pre-orgasmo

- Mi vuoi Konnie? Ma guarda ciò che sono diventato... sono un mostro...-

- No... tu non sei un mostro.. tu sei solo Nagato, l'uomo che amo...-

- Ami solo me Konnie? O anche Yahiko?- e senza aver la possibilità di aggiungere altro, si unirono definitivamente, lei quasi urlò dal piacere e assecondò le sue potenti spinte con dei movimenti fluidi. Si amarono per tutta la notte e quando si svegliarono stesi uno accanto all'altra, lui esordì dicendo:

- Ti senti meglio?- lei annuì con la testa rivestendosi e porgendogli gli abiti.

- Portiamo a termine tutto questo per Yahiko- disse con vece ferma e perdendosi nelle sue spirali grigie. Nagato sapeva che dopo questa affermazione la sua domanda era stata soddisfatta: lei amava quel corpo perché era sia suo che di Yahiko, ecco perché non si era fatta trovare dagli altri Pain ma a lui andava bene così.

- Per Yahiko- rispose sorridendo come faceva il loro ex compagno.

Wow! Una one shot un pò piccante ^^ be che ne pensate? Recensite