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Autore: fmi89    12/11/2010    1 recensioni
"Ti amo" due semplici parole, che per due persone innamorate vogliono dire tutto. Riuscirà l'amore a trionfare, anche dopo mille peripezie e strazianti dolori?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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III ° capitolo : Solitudine, ricordi ed infine amore

 

Finalmente il giorno stabilito, per il mio ritorno a casa, è arrivato.

Non riuscivo più a sopportare di stare rinchiuso fra queste quattro mura.

Mia madre oggi è arrivata prestissimo, aveva previsto la mia impazienza ed eccola qua pronta ad aiutarmi a sistemare le ultime cose.

Dopo un po’ arriva anche mio padre; firmo le ultime scartoffie ed ecco che sono libero … di tornare alla mia vita.

Usciamo dall’ospedale, facciamo alcuni passi ed eccola! Kagome ferma appoggiata al muro col capo chino, dopo quello che ho combinato ieri sera non so come comportarmi.

Non voglio farla soffrire, è stato un impulso però … io cosa provo in realtà per lei? Ho pochissimi ricordi di me e lei insieme ed in tutti, si, stiamo bene, ci vogliamo bene ma niente di più.

Forse ieri ho reagito a quel modo solo spinto dall’atmosfera che si era venuta a creare, lei è dolcissima, infonde tanta sicurezza e pace … ma non l’amo, quindi è meglio mettere in chiaro la situazione una volta per tutte.

“Ciao” mi dice sorridendo

“Ciao” gli rispondo atono.

Ma lei non molla “Sarai contento, finalmente si torna a casa ma soprattutto a scuola, ti stiamo tutti aspettando con imp …”

“Basta!” non riesco a trattenermi “Scusa, non volevo ma … lasciami in pace, voglio stare solo” mi giro e raggiungo i miei.

Mi dispiace averla trattata in questo modo, ma prima di prendere una qualsiasi decisione voglio ricordare, devo ricordare tutto.

Questa situazione mi sta stremando più di quanto dico.

Sto male; ma perché è successo proprio a me … so che sono molto fortunato ma …

Eccoci arrivati, per tutto il tragitto non ho detto una sola parola, scendo dall’auto e mi dirigo verso casa.

Entro e vado direttamente in camera mia, mi stendo sul mio letto, che mi è mancato tantissimo e senza nemmeno rendermene conto mi assopisco.

 

 

Sono senza parole.

Perché mi ha detto quelle cose? Parole fredde, cattive, amare.

Non riesco più a resistere, scivolo lungo il muro a cui ero appoggiata e piango.

Ho tentato in tutti i modi di essere forte, determinata, combattiva ma adesso … a che scopo tutto questo?

Non capisco più niente, durante questo periodo di degenza in ospedale mi era parso che le cose pian piano stessero migliorando, andavamo d’accordo, ci divertivamo insieme anche solo studiando; poi ieri sera qualcosa è cambiato, dopo un pomeriggio passato in modo tranquillo ecco che … mi bacia, un bacio tormentato, come se in esso volesse trovare le risposte a tutte le sue angosce.

Questa situazione lo sta annientando, non dice niente perché è orgoglioso, testardo ma io lo conosco, è sono sicura che dentro, nel profondo del suo cuore il dolore è insopportabile, mi sento impotente … cosa devo fare? Forse sarebbe meglio lasciar perdere tutto quanto, dimenticare e ricominciare da capo …

Ma cosa sto dicendo, io voglio lui, stare insieme per me era tutto, è tutto …

Vuole che gli stia lontano?! Bene … farò come sempre l’opposto di quello che dice, sono proprio stanca di questa situazione, adesso si farà a modo mio.

Rientro a casa più motivata e decido di chiamare Sango.

“Sango, sono Kagome, potremmo vederci da qualche parte, devo parlarti di alcune cose importanti” ci diamo appuntamento al parco vicino casa mia e neanche dieci minuti dopo la mia chiamata, siamo già sedute sua una delle panchine a parlare.

“Mi dispiace tanto Kagome per tutto, però non devi scoraggiarti, sei forte lo hai dimostrato affrontando questa situazione insostenibile nel migliore dei modi, standogli sempre vicino … non credo che tutti avrebbero accettato e vissuto come hai fatto tu in questi mesi; adesso devi solo finire quello che hai cominciato, lui non vuole parlarti?! Benissimo, libero di non farlo, ma tu che farai ti darai per vinta?”

“Assolutamente … no, è proprio per questo che ti ho chiesto di vederci, ho già in mente qualche idea però … ho bisogno del vostro aiuto per metterle in atto. Mi aiuterete tu e Miroku?”

“Dimmi solo quello che dobbiamo fare …” sono molto fortunata ad avere degli amici così!

Oggi finalmente Inuyasha rientrerà a scuola; per questo motivo c’è molto fermento, soprattutto nella nostra classe. Tutti non vedono l’ora di poterlo riabbracciare, erano molto preoccupati per lui ed adesso … eccolo che arriva.

Cammina, lungo tutto il cortile d’ingresso, ad ogni passo che compie, un gruppo di persone lo ferma e lo saluta … che emozione rivederlo qui, ma più di tutto è una gioia poterlo rivedere e basta.

Mi manca però la sensazione di gioia e felicità, che provavo ogni mattina, quando lo trovavo ai piedi della lunga scalinata ad aspettarmi; mi mancano le nostre chiacchierata sulla terrazza della scuola; mi manca lui ed il suo buon’umore; mi mancano i suoi baci e le sue carezza.

L’aprirsi della porta dell’aula mi distrae da i miei pensieri. Ecco che entra in tutto il suo splendore l’uomo della mia vita; ormai sono più che certa di questo … senza di lui niente a senso.

Lo guardo ancora un po’, rendendomi così conto, che lui non mi degna neanche di uno sguardo; questo mi fa soffrire immensamente ma non devo cedere proprio adesso.

Poco dopo entra anche il professore che, dopo aver parlato per qualche minuto con Inuyasha, comincia la lezione.

Tutto continua in questo modo, tra lezioni e *chiacchierate* con Inuyasha sull’incidente, fino a quando arriva il tanto sospirato intervallo!

Mi avvicino al suo banco e facendo appello a tutto il mio coraggio, che devo dire, è molto poco in questo momento, parlo “Inuyasha vorrei parlarti, puoi venire con me un momento?” lo vedo alquanto indeciso. Si alza all’improvviso e fa per seguirmi senza dire neanche una parola.

Io lo precedo di qualche passo; dopo poco arriviamo nel nostro posto *relax*. Il terrazzo. Apro la porta ed avanziamo verso la rete, dove mi appoggio e chiudo gli occhi cercando le parole migliori per il mio discorso. Non riesco proprio a decidermi, qualcosa dentro mi blocca, ho una paura folle, come un brutto presentimento …

“Inuyasha” sento la voce di Sango chiamarlo. Eccoli sono arrivati come mi aveva promesso, sento il peso sul cuore più leggero ma è ben lontano dallo scomparire del tutto purtroppo.

Inuyasha si gira a quel richiamo ed adesso sono occhi negli occhi.

“Inuyasha, sono perfettamente conscia del fatto che tutta la situazione che hai vissuto, anzi che avete affrontato tu e Kagome è stata lunga, angosciante, snervante … però non mi sembrano buoni motivo, nonostante tutto, per mettere la parola fine alla vostra storia. Si lo so che non ricordi tutto come vorresti e che questo ti fa soffrire terribilmente. Renditi conto che, anche per Kagome è egualmente difficile affrontare questo da sola, fino ad ora ti è rimasta accanto sempre e comunque, giorno e notte, ventiquattro ore su ventiquattro e mi era sembrato che in qualche modo aveste trovato una sorta di equilibrio … che cosa ti è successo per scacciarla in malo modo? Per lei sei tutto, ti ama così tanto da star male anche standoti lontana solo pochi attimi, lo so che è difficile ma stando lontani le cose potranno solo peggiorare questo è sicuro, pensaci bene prima di fare la tua scelta io penso però che sia …”

“Basta ho già preso la mia decisione ed intendo rispettarla e spero che anche voi, visto che vi dichiarate miei amici, facciate altrettanto …” ora il mio cuore sembra voler uscire dal mio petto, le sue parole sono così dure che stento e credere che sia proprio lui ad usare un tono simile.

Credevo che tutto quello che avevamo vissuto fino a questo momento fosse l’inferno ma solo adesso mi rendo conto che non è così … l’inferno è poca cosa in confronto a quello che sta accadendo in questo momento.

“Ho deciso che … fino a quando non avrò le idee ben chiare sul mio passato sul mio presente e sul mio futuro non voglio nessun tipo di legame.” Adesso si gira verso di me “Kagome … non provo nulla quando siamo vicini, ho commesso un errore dandoti quel bacio, ti ho fatto sperare, credere  in qualcosa che non c’è in questo momento. Io ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, ma … voglio cavarmela da solo da questo momento in poi, quindi ti chiedo di starmi il più lontano possibile per il tuo bene …” l’unica cosa che voglio in questo momento è morire. Scappo via da quel luogo che è stato testimone di momenti indimenticabili e che adesso ha assistito alla mia morte.

“Kagome ti prego fermati, non fare pazzie …” queste sono le ultime parole che sento. E’ stata Sango a pronunziarle. Non le do retta è continuo a correre a per di fiato fino a raggiungere l’uscita dell’istituto. Continuo per so più quanto tempo; non mi accorgo neppure in che luogo sono arrivata.

Le lacrime che bagnano il mio viso non hanno fine, credevo che avessi consumato tutte le mie lacrime in quest’ultimo periodo, ma invece scopro con mio grande dispiacere che ce ne sono ancora in abbondanza.

Rallento un po’ il passo. Mi ha lasciata per sempre, nonostante tutte le sue promosse alla fine è stato debole. Pur di non soffrire ha preferito sacrificare il nostro amore, il mio amore; viste come sono andate le cose adesso dubito fortemente, che provasse realmente qualcosa nei miei confronti. La mia domanda in questo momento è : mi ha mai amata Inuyasha? Io credo proprio di no.

Questa nuova consapevolezza mi distrugge completamente, ormai che senso ha la mia vita? Perché continuare a vivere in questo modo? Sono stanca. Stanca di lottare, stanca di soffrire, stanca di essere forte, stanca di sorridere quando tutto è finito, stanca di vivere.

Adesso mi trovo in prossimità di un grande incrocio, arrivo davanti all’attraversamento pedonale; tutte le persone sono ferme in attesa che il semaforo diventi verde per consentirci il passaggio ed io senza pensarci neanche un momento lo faccio. Attraverso.

 

 

 

 

Ho fatto la cosa giusta continuo a ripetermi, allora perché il mio cuore è così irrequieto?!

Quando Kagome ha lasciato il terrazzo ho sentito come se qualcosa dentro di me si spezzasse. Il suo volto, i suoi occhi così vitali ed allegri erano spenti senza vita, ho avuto paura … sembrava come morta.

Miroku a provato ad inseguirla ma non c’è stato nulla da fare, è scomparsa.

Sango è preoccupatissima, quando ci siamo lasciati dire che fosse angosciata e dir poco.

Sono sicuro che Kagome con il tempo si riprenderà e guarderà avanti.

Di una cosa però mi pento. Le ho mentito, le ho detto che quando siamo vicini io non provo nulla, ma non è così. Il mio cuore perde un battito anche solo pensandola, non voglio che mi resti accanto però … voglio vederla libera lo coinvolta abbastanza in questa dannata storia è arrivato il momento che me la sbrighi da solo d’ora in poi. Sarà difficile me lo sento, lo faccio anche per lei e poi chissà, un giorno …

“Inuyasha vieni giù ti vogliono al telefono!” chi cavolo sarà a quest’ora? Sono le 22:00 passate.

“Pronto? … ciao Miroku è successo qualcosa, come mai mi hai chiamato?” non è possibile mi sta prendendo in giro sicuramente “Non scherzare amico, non puoi dire sul serio … ma come? Quando? Perché?” perché a noi? “Dove hai detto che l’hanno portata? … si arrivo subito, voi siete già là? … d’accordo arrivo il prima possibile.”

Prendo il giubbotto, le chiavi vicino al telefono “Mamma sto uscendo” urlo disperato.

Faccio per uscire quando sento mia madre e mio padre raggiungere l’ingresso “Dove stai andando figliolo?” mi chiede mio padre calmo, come se non stesse accadendo nulla, mi giro di scatto ed urlo per tutto il dolore che sento in questo momento “Sto andando all’ospedale dove hanno portato Kagome d’urgenza visto che l’hanno investita” mio padre e mia madre sono senza parole, visto che non dicono nulla comincio a correre a perdifiato verso l’ospedale.

Per tutto il tragitto non faccio altro che ripetermi quando sia stato idiota a trattare Kagome in quel modo, come ho potuto pensare di poter stare un solo minuto senza di lei.

E’ tutta colpa mia, era troppo sconvolta; non ho cercato neanche di seguirla per spiegarle le ragioni della mia decisione, ma poi spiegarle che cosa? Che sono troppo codardo per restarle accanto?

Arrivo a destinazione, entro, chiedo informazioni ed una volta che le ho avute mi dirigo al reparto che mi hanno indicato.

Svolto l’angolo ed ecco che trovo i miei amici ed i parenti di Kagome fermi ad aspettare davanti ad una porta chiusa sulla quale c’è scritto “sala operatoria” dico quasi impercettibilmente.

Mi avvicino a Sango e Miroku “Cosa è successo?” chiedo

“Non si è capita bene la dinamica dell’incidente, la sola cosa certa è che Kagome sta lottando con la morte in questa momento …” Sango non riesce a dire più una parola.

“E’ viva per miracolo Inuyasha, ha già avuto un arresto cardiaco sull’ambulanza, sono riusciti a rianimarla però …” non ci credo, non può essere reale, senz’altro si tratta di un sogno, ma cosa dico un incubo di quelli orribili.

Mi avvicino alla madre di Kagome, alza il viso e mi guarda.

E’ distrutta dal dolore, mi siedo accanto a lei e l’abbraccio. Povera donna è sola, suo marito è morto le uniche persone che le sono rimaste sono Kagome e Sota il suo fratellino.

Restiamo in quella posizione per un tempo che a me è parso infinito poi all’improvviso le porte si aprono e tutti ci alziamo in piedi. Io sostengo la signora Higurashi.

“I genitori della paziente?”

“Si sono io … sono la madre e questo è il suo fidanzato. Dottore come sta mia figlia?” ma che domande fa sicuramente bene, voglio dire non può essere altrimenti.

“Signora, sarò sincero … sua figlia a rischiato per ben due volte di morire in sala operatoria … ha avuto due arresti cardiaci che hanno richiesto parecchio tempo per far tornare normale la situazione. Alla fine siamo riusciti a portare a buon fine l’operazione, però sua figlia non è ancora fuori pericolo, bisogna vedere come affronterà le prossime dodici ore. Saranno fondamentali.”

“Mi sta dicendo che mia figlia rischia ancora di morire?” il dottore annuisce ed il peso di questa rivelazione così drammatica ha il sopravvento sulla signora Higurashi che sviene tra le mie braccia, grazie al cielo la sorreggo. Subito il dottore si avvicina chiamando alcune infermiere e facendo portare una barella, dove stendiamo la signora. La visita e la fa portare all’interno di una delle stanze “State tranquilli ragazzi la signora è solo svenuta per lo shock, fra poco tempo si riprenderà” poi si volta verso di me “Lei è il fidanzato della signorina?” non so cosa rispondere. Io non ricordo il tipo di affetto che legava me e Kagome ma qualcosa dentro di me dice di rispondere affermativamente alla sua domanda “Si dottore, sono il fidanzato di Kagome c’è altro che non ci ha detto?” lo chiedo con la morte del cuore.

“Stia lei vicino alla famiglia della signorina, purtroppo le sue condizioni sono molto critiche, potrebbe non superare la notte … noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo, adesso è la volontà della paziente ad dover fare tutto il lavoro.” Sento quello che ha detto il medico ma è come se la mia testa non voglia accettare le sue parole “Dottore posso vedere Kagome e stare con lei stanotte?”

“Si, penso sia la cosa migliore … venite vi accompagno ma potete entrare soltanto uno per volta, va bene?!” seguiamo il dottore fino ad arrivare davanti ad una stanza nel reparto rianimazione, a vetri. Ci affacciamo è quello che vedo mi distrugge completamente.

Kagome, la mia Kagome con la testa avvolta da bende, il corpo pieno di lividi ed escoriazioni, la gamba è in trazione ed il braccio sinistro ingessato. Migliaia di tubi sono intorno a lei e poi tutte quelle macchine che emettono suoni forti e pulsanti. Davanti a questa visione non riesco più a trattenere le lacrime.

Che cosa le ho fatto per ridurla in questo modo? Sono stato crudele con l’unica persona a cui tengo di più a questo mondo.

All’improvviso la testa comincia a pulsarmi in maniera dolorosa. Cerco di far passare il dolore stringendo le mani intorno ad essa ma senza alcun risultato, non ce l’ha faccio più e cado a terra in ginocchio urlando quasi, tanto il dolore è insopportabile. Poi non sento più nulla, vedo tutto nero intorno a me.

 

 

“Kagome, amore mio  ti amo più della mia vita, vorresti provare a darmi, a darci un’opportunità. Lo so che sono stato cieco fino ad ora ma la verità e che avevo paura dei miei sentimenti nei tuoi confronti, non volevo rovinare la nostra amicizia ma ho capito che se non posso averti tutta per me la mia vita è incompleta”

 

“Inuyasha vieni qui dai, sediamoci sotto il Goshimboku lo sai quanto amo questo posto e poi insieme a te lo adoro”

 

“Kagome, Inuyasha ormai sono mesi che state insieme che effetto fa stare l’uno con l’altro?” “E’ bellissimo” diciamo insieme.

 

“Kagome non devi avere paura a mostrarmi il tuo dolore quando non ce la fai più … io voglio soltanto che tu non soffra ... non lo riesco a sopportare, ma tu non farti scrupoli a chiedere il mio aiuto, chiamami in qualunque momento, stiamo insieme e condivideremo sempre tutto amore mio. Promettimi che mi chiamerai immediatamente quando ne sentirai il bisogno, anche soltanto per un abbraccio ok?”

“Grazie Inuyasha, non so proprio cosa farei senza di te, se ti dovesse accadere una qualunque cosa io ne morirei, voglio stare tutta la vita insieme a te, riparata tra le tue forti braccia, nutrendomi dei tuoi baci così belli e forti. Ti amo e ti amerò per sempre qualunque cosa succeda, ricordalo.”

 

 

Ma dove sono. Perché mi trovo in una stanza d’ospedale?

“Kagome!” urlo, faccio per alzarmi ma la testa mi duole ancora e mi sdraio di nuovo per qualche minuto. Adesso ricordo tutto, la mia vita passata, i miei genitori, i miei amici ed il mio grande amore.

Mi alzo di nuovo ma questa volta esco dalla mia stanza senza badare al dolore e mi dirigo verso la camera di Kagome. Come starà? Quante ore saranno passate? L’angoscia che provo in questo momento è enorme. Finalmente arrivo davanti al vetro, sembra che tutto sia rimasto invariato, per lo meno non è peggiorata. Cerco i miei amici e li trovo vicino ad un distributore automatico che tentano di comprare qualcosa di caldo.

“Ragazzi ci sono novità?” mi avvicino ulteriormente a loro.

“Hayden, ti sei ripreso per fortuna. Come ti senti?” mi chiede Sango alquanto preoccupata.

“Sto bene Sango non ti preoccupare per me, invece ditemi come sta Kagome? Ci sono state novità? Ha ripreso conoscenza? Quante ore sono passate dall’operazione? … “ mi blocco soltanto perché Miroku alza una mano per arrestare il mio sproloquio.

“Inuyasha prendi fiato, una domanda per volta. Kagome è sempre nelle stesse condizioni; non ha ripreso conoscenza neanche una volta da quando tu sei svenuto circa 4 ore fa e quindi dall’operazione sono passate quattro ore e venticinque minuti.” Oh mio Dio sono passate già quattro ore ed io non ero lì con lei.

“Miroku un’ultima cosa, come sta la madre i Kagome?”

“I dottori dicono bene, non ha ancora ripreso conoscenza ma niente di grave sembra.” Li saluto con un cenno della mano e mi avvio verso la camera di Kagome.

Quando sono davanti alla porta prima di entrare faccio un respiro profondo e … apro la porta.

La guardo immobile nel suo letto, non sembra neanche lei. Il suo volto è così stanco è pallida, le sue bellissime e morbide labbra sono viola, le sue mani sono fredde più del ghiaccio, i suoi occhi solari ed allegri sono chiusi scavati da profonde occhiaie scure. Prendo posto sulla sedie accanto al suo letto ed incomincio a parlare

“Amore mio, perdonami per tutto il male che ti ho inflitto con la mia stupidità, solo adesso mi sono reso davvero conto del grande amore che provo nei tuoi confronti. Sono stato cieco nell’ultimo periodo, il dolore causato dalla mia amnesia mi ha reso insofferente, non riuscivo più a capire me stesso ed i sentimenti che provavo. Ho cercato di allontanarti da me per non farti più soffrire, avevi già sopportato abbastanza per causa mia. Mi sei sempre rimasta accanto nonostante tutto, anche tu provavi una grande sofferenza ma io ho voluto, egoisticamente, pensare soltanto alla mia. Ti prego combatti tesoro, vinci questa battaglia per tutti e due, senza di te come potrò vivere? Lo so che pensi ancora alle mie parole di questa mattina … dimenticale non erano vere, ti ho detto che standoti vicino non avvertito nulla ma non è così, anche se adesso ho recuperato tutti i miei ricordi, i nostri ricordi, anche quando il buio avvolgeva la mia mente, il mio cuore batteva all’impazzata quando mi eri vicina e perdeva un battito quando il mio pensiero volava a te.

Apri gli occhi Kagome, ritorna da me, dammi un’altra opportunità di renderti felice. Sposami amore mio, appena finita la scuola facciamo questo grande passo, non riesco ad immaginarmi una vita senza te accanto. Diventa mia moglie e rendimi l’uomo più felice del mondo …” stringo maggiormente la tua mano, la porto alle labbra e la bacio. Mi alzo dalla sedia e mi accomodo accanto a te sul letto, ti abbraccio stando attento ai tubi che ti circondano e quando finalmente trovo la posizione mi addormento tenendoti stretta a me.

 

 

Perché non riesco ad aprire gli occhi?!

E’ tutto buio … Inuyasha amore mio dove sei? Aiutami!

Che stupida che sono, ma cosa vado a pensare, Inuyasha non mi ama più, ha detto di stargli il più lontano possibile, perché adesso dovrebbe venire ad aiutarmi?

Ma chi è che parla? No non può essere lui … Inuyasha ti sento, ma perché allora non posso parlare?

Anche io ti amo amore mio, ti perdono per quello che hai detto stai tranquillo … che cosa? Veramente?! …

Voglio svegliarmi, voglio vivere con il mio amore … devo chiarire ogni cosa con lui.

“Inu … ya … sha” le parole mi escono sottoforma di sussurro. Cerco di aprire gli occhi ma non ci riesco, tento di nuovo e di nuovo, fino a quando non ci riesco.

Cerco di capire dove mi trovo, ho la gola arida e ho una gran voglia di bere. Cerco di muovere la mano e ci riesco impercettibilmente con la destra, provo la sinistra ma nulla da fare. Giro la testa verso la finestra ed è allora che lo vedo. Inuyasha steso accanto a me che mi abbraccia “Inuya … sha” dico. Lui sembra avermi sentito ci mette qualche secondo a capire cosa sta accadendo, ma quando finalmente ci arriva mi stringe forte a lui

“Amore mio ti sei svegliata … ti amo da impazzire Kagome, perdonami per il male che ti ho fatto, voglio stare sempre con te, non ti lascerò  mai più te lo prometto.” Avvicina il suo viso al mio e mi sfiora le labbra con le sue. Quanto tempo è passato dal nostro ultimo bacio? Mi mancava questa sensazione. Cerco di rispondere al suo bacio ma sono troppo debole. Si scosta lentamente guardandomi dritta negli occhi, ed allora capisco che finalmente è tornato il ragazzo di cui mi sono innamorata follemente e per cui sarei disposta a dare la mia vita.

“Tesoro, ti amo anche … io … sono stanca …”

“Si amore hai ragione, avremo tempo per chiarire, adesso vado a chiamare il dottore ed avvisare gli altri che finalmente sei fuori pericolo.” Prima di uscire dalla stanza mi bacia la mano, chiude la porta e mi lascia solo con i miei pensieri.

Come sono stata stupida, cosa volevo ottenere facendo quello che ho fatto?! Ho rischiato di morire e lasciare sole le persone che amo. Però … in quel momento mi sembrava la cosa giusta da fare. Se tornassi indietro cosa farei? Dopo un attimo di esitazione lo ammetto … lo rifarei e come. Tutto intorno a me era così privo di significato che, l’unica cosa giusta da fare per me in quel momento, era quella di smettere di soffrire.

Come farò però a spiegarlo ad Inuyasha? Che cosa gli dirò, che volevo smettere di lottare per noi visto che lui non voleva più farlo? Lo accetterà o non mi vorrà più vedere? Oppure la soluzione migliore è quella di non dirgli niente? Sono così stanca, non voglio pensare a cosa accadrà, quando sarà il momento affronteremo anche questo.

Ho deciso che d’ora in poi non scapperò più davanti alle difficoltà, e anche se sarà dura, chiariremo una volta per tutte la situazione.

Passa qualche secondo da quando ho chiuso gli occhi per riposare. All’improvviso sento la porta aprirsi. Vedo entrare una schiera infinita tra medici ed infermieri.

“Signorina Higurashi sono il medico che l’ha operata. Adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, deve avere un po’ di pazienza, sentirà un po’ di dolore fra un esame e l’altro ma purtroppo è inevitabile, dobbiamo saggiare l’entità delle fratture mentre lei è cosciente, dobbiamo anche renderci conto se l’operazione che ha subito ieri alla gamba è andata a buon fine come crediamo.” Si ferma qualche secondo dandomi la possibilità di assimilare tutte le informazioni che mi ha dato in pochi secondi, ma non passa molto tempo che ricomincia a parlare “Si sente pronta?” annuisco ed ecco che cominciano a visitarmi. Sono molto scrupolosi, non lasciamo niente al caso, controllano ogni più piccolo livido sul mio corpo, l’attenzione maggiore però e focalizzata sulla mia gamba e sulla mia testa. Me la sono vista proprio brutta, che idiota sono stata!

Dopo un tempo che a me è parso infinito ecco che tutta l’equipe lascia la mia stanza dandomi l’opportunità di riposare un po’, non mi accorgo nemmeno quando mi assopisco. Al mio risveglio però noto che dalla finestra non entra la luce splendente del sole, ma quella pallida della luna. Ma quanto ho dormito? Ogni più piccolo osso del mio corpo urla; l’effetto dell’anestesia dev’essere completamente passato. Mi volto ancora un po’ e noto che una persona è appisolata sulla poltrona vicino al mio letto ed un’altra è pesantemente addormenta con la testa poggiata sul tavolino ai piedi del letto. Riconosco quasi subito che le persone presenti in camera: quella vicino al letto è mia madre e quella ai piedi del letto è Inuyasha.

Non vorrei svegliarli ma proprio non resisto “Mamma …” la chiamo piano ma nonostante tutto mi sente immediatamente; sbatte le palpebre alcune volte per mettere meglio a fuoco, ma appena capisce chi la chiama scatta fulminea dalla sedia.

“Bambina mia … finalmente ti sei svegliata come sono felice. Il terrore che mi ha avvolto il cuore appena mi hanno chiamata per dirmi che ti aveva trasporta d’urgenza in ospedale a causa di un grave incidente, non mi dava tregua fino a quando Inuyasha mi ha detto che ti eri svegliata e i dottori, dopo una lunga visita, mi hanno comunicato che anche se la degenza in ospedale sarà lunga e dolorosa, a causa della riabilitazione che dovrai fare, alla fine tutto andrà per il meglio e guarirai completamente …” non riesce più a trattenere le lacrime e mi stringe forte in un abbraccio caloroso, ricco dell’amore che soltanto una madre può provare.

“Mamma scusami … non volevo farti preoccupare …” non riesco a dire altro. Le lacrime inondano il mio viso.

Ma che razza di figlia ti ritrovi ad avere mamma?! Ti ho fatto preoccupare così tanto senza che ci fosse un vero motivo, un motivo valido per farlo. “Mi dispiace …”

“Stai tranquilla, da adesso in poi vedrai che andrà tutto bene …” io non credo, solo quando avrò detto la verità sul mio incidente potrò andare avanti.

Dopo minuti interminabili mia madre scioglie l’abbraccio.

“Kagome, vado un momento nella camera accanto.” Detto questo esce dando l’opportunità a me ed a Inuyasha di parlare.

Il primo a parlare è proprio lui “Piccola … mi sento così in colpa, è soltanto colpa mia e della mia stupidità se adesso ti trovi qui, in queste condizioni. Quando tu non eri cosciente ho riacquistato la memoria che tanto rimpiangevo ma se avessi potuto scegliere tra i miei ricordi e te, la scelta sarebbe stata scontata. Te senza ombra di dubbio. Non riesco ancora a credere a quello che è successo, stavo per perderti …” mentre mi esprimeva i suoi tormentati pensieri si avvicina e si siede sul letto. Non mi sfiora minimamente, ma anche così riesco a sentire la sua ansia e il suo turbamento.

Quanto mi dispiace, è tutta colpa mia sono stata un’ idiota …

“Amore mio, potrai mai scusare e perdonare il mio comportamento? Io volevo solo proteggerti da me stesso, non riuscivo a sopportare quanto mi stava accadendo e pur di non soffrire ulteriormente ho deciso di allontanarti, ma … finalmente ho capito una volta per tutte che senza di te la mia intera esistenza non ha alcun significato! Ti amo e sono impazzito dal dolore quando mi hanno detto quello che ti era successo, non riuscivo a credere a quello che si stava verificando … non mi importa più di niente l’unica cosa che voglio e che … Kagome mi vuoi sposare? Voglio che tu stia al mio fianco per l’eternità e ti giuro che non ti farò più soffrire e ti proteggerò anche da me stesso, se sarà necessario …” non sono mai stata un tipo piagnucolone ma in quest’ultimo periodo non posso fare a meno di piangere.

Si avvicina e mi accarezza il viso, visto che sono impossibilitata a muovermi, cerco di sottrarmi al suo tocco ma lui si avvicina maggiormente  al mio viso e mi bacia. Un bacio così carico di sofferenza e amore contemporaneamente che non riesco proprio a resistere e contraccambio con tutta me stessa.

Quando il bacio si esaurisce, Inuyasha non dice niente ma continua a fissarmi intensamente allora decido di rivelargli la verità.

“Non è stato un incidente … mi sono gettata volontariamente sotto quell’auto!” lo vedo sobbalzare. Devo chiarire questa storia una volta per tutte.

“Ero così stanca di soffrire che avevo deciso che era giunto il momento di non sentire più dolore … l’unica soluzione in quel momento, che mi era parsa la più soddisfacente era  … il suicidio. Io ti amavo e tu non avevi esitato un secondo a ferirmi ed allontanarmi da te in malo modo. Tutto il mondo era crollato, non avevo più uno scopo nella vita …” distolgo lo sguardo da lui ed abbasso la testa. Lo so che questa rivelazione getterà una nuova luce sul nostro rapporto e sono consapevole anche di aver perso la mia unica possibilità di vivere per sempre al suo fianco …

Come al solito la sua reazione mi strabilia.

“Che cosa ti ho fatto? Ti ho spinta a fare una cosa del genere?” scatta verso di me e si inginocchia al mio fianco “Io … come ho potuto fare una cosa del genere alla persona che amo più della mia vita, ho riversato su di te tutte le angosce e ti ho abbandonata alla prima occasione” si alza e fa alcuni passi all’indietro “Non ti merito, non ti ho mai meritato …” adesso anche lui piange disperatamente.

“No amore mio, sono stata io quella debole che alla prima difficoltà ha gettato la spugna, ma in quel momento non riuscivo a ragionare lucidamente, ero soprafatta da emozioni contrastanti tra loro e non ero in me … io vorrei più di ogni altra cosa sposarti e stare sempre al tuo fianco ma non credo che io sia la persona più adatta per ricoprire questo ruolo …” non ho neanche il tempo di finire il concetto che mi ritrovo stretta tra le sue braccia “Io voglio solo te, solo e soltanto te … supereremo anche questa insieme e d’ora in poi niente e nessuno riusciranno più a separarci te lo giuro amore mio!”

“Mi vuoi lo stesso, nonostante tutto?” “Si Kagome per sempre” avviciniamo sempre più i nostri visi, tanto che le nostre lacrime si mescolano e ci scambiamo il bacio più bello di tutta la nostra vita. Un bacio pieno d’amore e promesse.

 

 

TRE ANNI DOPO

 

“Shin, Aruko venite dentro … la cena è pronta!”

“Si mamma arriviamo” ed ecco che due piccoli fulmini sfrecciano davanti a me per andare in cucina.

Non posso ancora credere a tutto quello che è successo durante gli ultimi anni: i nostri incidenti, la mia riabilitazione dolorosissima, il nostro matrimonio da sogno, gli esami, la mia gravidanza inaspettata certo, ma che ha riempito la nostra vita di felicità ed adesso i nostri bambini, i nostri bellissimi gemellini. Miroku e Sango ormai sono ufficialmente fidanzati, anzi a dire il vero Sango è in dolce attesa, pochi giorni ancora ed anche loro convoleranno a giuste nozze.

“Mamma vieni?”

“Un momento tesoro …” mi giro per raggiungere la cucina quando un paio di forti braccia mi stringono forte.

“Ti hanno fatto impazzire molto oggi amore mio?” mio marito, l’amore della mia vita è tornato a casa dopo una faticosa giornata di lavoro.

“Non più di tanto tesoro” mi giro ricambio l’abbraccio, alzo il viso e in men che non si dica vengo coinvolta in un bacio travolgente.

Ci coccoliamo ancora qualche minuto fino a quando due piccole pesti saltano letteralmente addosso al padre “Papà sei tornato finalmente!” esclamano felici.

“Ecco i miei piccoli tesori …” abbraccia forte anche i piccoli ed insieme ci dirigiamo verso la cucina.

Per fortuna tutto sembra essersi sistemato per il meglio, la nostra vita finalmente ci sorride e anche se ci saranno momenti bui, l’amore che ci unisce è così grande che niente e nessuno ci separerà mai.

   
 
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