Videogiochi > Altro
Segui la storia  |       
Autore: Khalan    12/11/2010    0 recensioni
[Final Fantasy I] Quattro anni sono passati dalla sconfitta di Chaos, ma la pace sembra destinata a giungere nuovamente al termine a causa di una tremenda forza che minaccia non uno, ma svariati mondi. Quattro nuovi guerrieri della Luce dovranno emergere e combattere con tutte le loro forze per fermarla in quanto il fardello che grava sulle loro spalle è molto pesante.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Era una mattina fresca e soleggiata quando Zhyss si svegliò e si sentiva insolitamente carico, tanto che a guardarlo non sembrava essersi appena svegliato. “Calmati ora. Ti conviene risparmiare le energie per dopo…”disse una voce femminile sorridente. SI trattava di Nora, un’abitante di Onlak che aveva cresciuto e accudito Zhyss come suo figlio praticamente da quando era ancora nell’uovo.
Ah già, un piccolo particolare che mi sono dimenticato di menzionare prima: Zhyss è un drago. Era alto sì e no due metri e sebbene le sue fattezze fossero simili a quelle di un essere umano, il suo corpo era completamente ricoperto da scaglie dorate e dalla schiena spuntavano due possenti ali. “Macchè! Mi sento proprio alla grande oggi e nulla può fermarmi!” Nora alzò le spalle: “Se lo dici tu…comunque dovresti mangiare qualcosa e andare subito, non vorrai di certo arrivare in ritardo!” Per tutta risposta Zhyss afferrò una bistecca che era sul tavolo, sicuro che fosse la sua (solo un drago mangerebbe carne a colazione) per poi correre verso la porta e uscire di casa. Si voltò quindi verso Nora e le disse: “Fi fediamo dopo!” e dopo averla salutata spiccò il volo. La donna lo guardò allontanarsi all’orizzonte e sorrise pensando a quanto tempo era passato da quando lo aveva trovato in un bosco fuori Onlak mentre due tipacci sembravano intenzionati ad ucciderlo e scuoiarlo.
 
Zhyss stava sfrecciando veloce nel cielo per raggiungere la cittadella in cui il re dei draghi risiedeva: in quel giorno infatti si sarebbe tenuta la prova che segna il passaggio all’età adulta per quelli della sua specie. Nonostante non vivesse all’interno di una comunità di draghi, ce n’era una vicino alla città dove era cresciuto e i suoi rapporti erano sempre stati buoni con tutti o quasi, anche se molti concordavano che a volte il suo atteggiamento lo rendeva insopportabile. Atterrò poco fuori da una caverna, vi entrò e si ritrovò nella cittadella dei draghi: un enorme stanzone nelle cui pareti erano state scavate delle forme simili ad edifici mastodontici.
 
Una fila di draghi si stava dirigendo ordinatamente verso un edificio più grande degli altri e Zhyss si accodò, seguito e preceduto da molti altri. Non aveva idea di cosa lo avrebbe aspettato e a quanto poteva sentire, non era l’unico. Una volta che fu entrato assieme a tutti gli altri, un altro drago dall’alto di una balconata disse: “Silenzio per favore! Grazie. Il nostro Gran Re Bahamut è pronto a ricevervi. Entrate ordinatamente e in silenzio.” I draghi obbedirono e varcarono una grande soglia che conduceva in uno stanzone rotondo e all’estremità opposta si poteva vedere il re Bahamut, con le sue scaglie nere come la notte e le sue grandi e forti ali. Tutti i convenuti rimasero di stucco: nessuno di loro lo aveva mai visto, ma non si aspettavano che fosse così imponente. “Benvenuti, giovani draghi. Oggi per voi è un giorno molto importante, in quanto oggi marcherà il vostro ingresso nell’età adulta! La vostra destinazione è la Cittadella dei Cimenti, a ovest. Una volta che vi sarete entrati la vostra prova inizierà e vi verrà detto il vostro obiettivo. Prima che facciate domande no, non ci sarà competizione tra voi.” A questo punto alcuni giovani draghi abbassarono lo sguardo con disappunto, tra cui anche Zhyss. “Ad ogni modo, avrete tempo fino a oggi al tramonto per entrare nella Cittadella, completare il vostro obiettivo e tornare al mio cospetto.” Fece una breve pausa, poi aggiunse: “Siate fieri e sicuri di voi e riuscirete a superare qualunque ostacolo! Quando uscirete dalla Cittadella delle Cimenti, sarete finalmente draghi a tutti gli effetti! Andate ora!”
 
Come le porte si aprirono i draghi volarono fuori a tutta velocità come una gigantesca fiumana di esseri viventi. “Fermi!” cercò di calmarli Bahamut. “Non c’è così tanta fretta…” concluse quasi sotto voce, quando ormai era rimasto solo nella stanza. “Sigh…perché deve finire sempre in questo modo?!” si chiese ad alta voce. Nel frattempo nella città dei draghi sembrava fosse appena passato un tifone: svariate casse erano state rovesciate, moltissimi fuochi erano stati spenti e molte tra le cose più disparate erano ora riverse per terra, inclusi alcuni draghi, mentre uno piuttosto anziano lamentava che si stava meglio quando si stava peggio e che ai suoi tempi le cose sarebbero andate diversamente…
 
Dopo la foga iniziale, o forse perché ora si trovava all’aperto, il grande gruppo pareva più calmo, anche se Zhyss continuava spedito il suo volo, senza curarsi particolarmente di dove stesse andando. Tanto il cielo è grande – pensava – non è proprio possibile che - BAM! Violentemente urtò un drago che gli stava davanti che volava più lentamente di lui e disse: “Ehi, perché non affretti il battito o almeno non ti sposti, eh?!” Ma il suo interlocutore sembrava ignorarlo guardando verso terra in maniera molto agitata. “Ma mi stai ascoltando?!” disse Zhyss innervosito dall’atteggiamento dell’altro, un drago dalle scaglie argentate. “La mia spada…la mia spada! Devo trovarla…assolutamente!” Poi si girò verso il dorato. “Senza di quella non potrò sostenere la prova!” La voce era ormai quasi rotta dal pianto, troppo perché quella “spada” di cui parlava fosse solo un piccolo cimelio di famiglia. “E va bene…ti do una mano a cercarla.” Disse Zhyss.

Sperando di non metterci troppo… e subito si lanciò in picchiata, seguito dal drago argentato e quando ormai furono sotto le nuvole e con il suolo bene in vista, potè vedere un luccichio. “E’ quella cosa lì?” chiese il dorato avvicinandovisi e notando effettivamente una spada con sopra l’immagine di un drago e la testa di un drago componeva la parte finale dell’impugnatura. La prese in mano e rimase a fissarla per qualche tempo girandola e rivoltandola come fosse qualcosa di completamente sconosciuto finchè il drago dalle scaglie argentate non disse: “L’hai trovata! E’ proprio quella! Grazie, grazie mille!” Zhyss gliela pose e lui l’afferrò prontamente. “Come mai ti serve quella?” chiese curioso il dorato. “Sono nato con un difetto: i miei artigli non sono forti quanto quelli di un drago normale e nemmeno le mie scaglie sono altrettanto dure, così mi sono allenato con questa in preparazione a oggi!” E poi potrò finalmente riscattarmi di tutti questi anni! pensò stringendo i pugni e la presa sull’arma. “Ora però faremo meglio ad andare, abbiamo già perso abbastanza tempo.””Aspetta, posso sapere come ti chiami?””Zhyss.””Piacere di conoscerti Zhyss, io mi chiamo Eddyr e scusa se ti ho fatto perdere tempo, dovevo spostarmi o volare più in fretta…” Zhyss gli sorrise: “Di niente, dopotutto avrei fatto meglio a guardare dove andavo. Magari ci vedremo in giro, per adesso buona fortuna con la prova!” E con queste parole spiccò il volo diretto verso la Cittadella dei Cimenti di gran carriera.
 
Non gli ci volle molto giungere a destinazione, le mastodontiche rovine di quella che un tempo doveva essere l’opera di architettura più maestosa mai costruita e una volta atterrato, potè sentire la voce di Eddyr proprio dietro le sue spalle:”Buona fortuna anche a te, Zhyss!” disse giovialmente, facendo restare il dorato di stucco: quel tipo era sorprendentemente veloce se era riuscito a stargli dietro. Ringraziò e poi finalmente entrò nella Cittadella, dove tutto ciò che vide fu nero. Nero in tutte le direzioni e della porta da cui era entrato, neanche una traccia quando all’improvviso sentì una voce: “Benvenuto giovane drago. Sento grande forza dentro di te…pertanto la tua prova sarà una di forza, che essa abbia dunque inizio!” Una volta terminato di parlare, Zhyss si sentì come risucchiato da un vortice e si ritrovò in una città in mezzo a una grande agitazione. “Presto! La grande magione stà cadendo a pezzi! Ci sono ancora delle persone intrappolate dentro!” Incuriosito Zhyss corse seguendo la folla e vide una gigantesca casa in fiamme le cui travi cadevano, intrappolando persone al suo interno che gridavano disperate.
Poco dopo una trave molto grossa minacciò di cadere proprio davanti all’entrata principale, ma il drago fu abbastanza veloce da bloccarne la caduta, tenendola sollevata con le sue braccia mentre la folla osservava stupita. “Beh?! Non statevene lì impalati come degli ebeti! C’è gente che ha bisogno di voi!” Urlò. E sembrò funzionare: immediatamente le persone si diedero da fare per salvare quante più persone possibili. Nel frattempo un’altra trave cadde sopra quella sorretta dal drago, il quale però non si arrese  e continuò a sorreggere il peso incombente sulle sue spalle ringhiando e facendosi forza, mentre alcune persone entravano decise nell’edificio e ne uscivano sorreggendo feriti.

Dopo svariato tempo che Zhyss sorreggeva le travi che erano cadute, aumentando il peso che doveva sopportare sentì dire che quello appena uscito era l’ultimo gruppo e quando fu a distanza di sicurezza lasciò la presa e la magione cadde completamente pochi attimi dopo e tutto scomparve. “Eccellente, ma la forza fisica non è tutto…hmhmhmhm…”
 
Nel frattempo alla Cittadella dei Draghi, Bahamut, che si era addormentato sul suo trono, si svegliò di soprassalto urlando: “No! Non è possibile!” Di scatto si alzò e si diresse fuori dalla sala quando due guardie gli chiesero: “Sire, dove state andando? E senza scorta poi!””Non ho tempo di parlare adesso! I draghi alla Cittadella dei Cimenti sono tutti in grave pericolo! Se volete aiutare, organizzate una squadra e fate evacuare la Cittadella non appena vi giungete!” e detto ciò volò fuori senza dare il tempo di replicare, non aveva tempo.
 
Zhyss si ritrovò nuovamente immerso nella più totale oscurità mentre una risata echeggiava sempre più da tutte le direzioni. “Ooh…quanti bei draghetti che ci sono qui…ooh sì!” Zhyss si guardava nervosamente intorno ringhiando intimando alla voce di mostrarsi senza però ottenere risposta, poi l’oscurità si squarciò e rivelò le rovine della Cittadella dei Cimenti cosparsa di draghi esanimi a terra. Guardò davanti a lui e vide una figura incappucciata che fluttuava a qualche centimetro di altezza, circondata da una fiamma nera. Il dorato non aveva mai visto nulla del genere. “Oh sì! Quanti sacrifici. Ahahahaha! Eh? Ma cosa succede?!” Zhyss da lontano vide uno dei draghi che strisciò per un po’ prima di alzarsi, era Eddyr che a fatica sollevò la spada e la puntò contro il figuro, con uno sguardo che pareva minaccioso. “Vedo che non tutti sono crollati, chissà perché…oh beh, mi sbarazzerò anche di te!” disse calmo mentre il drago argentato strinse ancora di più la presa sulla sua spada.

“Non c’è bisogno di fare i coraggiosi, non devi impressionare nessuno. Io vedo che dai tuoi occhi traspare paura! Ma non c’è nulla di cui vergognarsi…” come finì di parlare un possente pugno lo colpì in testa facendolo cadere e scoprendogli il capo. Era all’apparenza un essere umano normale, se non per il fatto che aveva l’occhio destro giallo e quello sinistro rosso. “Dannazione! Chi ha osato –“ non ebbe il tempo di finire che Zhyss gli fu nuovamente addosso, bloccandolo a terra e ringhiando ferocemente: “Chi diavolo sei tu?! Rispondi!” Invece di obbedire, l’uomo sorrise e pronunciò a voce quasi impercettibile alcune parole e una piccola luce verde si posò su di lui, per poi espandersi fino a quando Zhyss non fu completamente intrappolato in una sfera di energia verde semitrasparente e tutti i suoi sforzi per liberarsi furono vani. L’incappucciato quindi si rialzò e volse lo sguardo verso Eddyr, il quale fece per corrergli in contro spada in pugno.
Ma ciò non si rese necessario: un tonante ruggito si sentì nell’aria e un enorme drago nero palesò la sua presenza, dopodicchè sparò un raggio di energia bianco diretto all’uomo.
 
“Dannazione a te Bahamut!” girdò prima di erigere una barriera attorno a sé del tutto simile a quella in cui aveva confinato Zhyss, che si trovò miracolosamente libero. Quando l’attacco terminò, l’uomo era ancora in piedi, anche se sembrava essere ferito e infine scomparve in una nuvola nera con queste parole: “Ci rivedremo! E la prossima volta…non sarete così fortunati! Vi sterminerò tutti!” Bahamut atterrò e i due giovani draghi rimasero sbalorditi nel vedere la sua imponente figura: nella sala del trono non sembrava così grande! Poco dopo chiuse le ali davanti a sé e poco dopo queste si sfaldarono rivelando il re come lo avevano visto prima della loro partenza. Immediatamente si inchinarono, ma Bahamut gli disse che non era necessario. “Meno male che sono arrivato in tempo! Siete gli unici rimasti coscienti a quanto pare…” disse guardandosi intorno. Zhyss prese la parola: “Sire, che è successo esattamente?””Non ne sono sicuro…ma so che dovete seguirmi, immediatamente.” Eddyr disse: “E tutti gli altri? Li abbandoniamo qui? Quell’uomo potrebbe ritornare!””Alcune delle mie guardie si prenderanno cura di loro. Non preoccupatevi: sono ancora tutti vivi. Adesso però andiamo!” e non appena finì di parlare spiccò il volo seguito a ruota da Zhyss e Eddyr.
 
Li guidò oltre il mare ed entrò in quello che somigliava spaventosamente al cratere di un vulcano e vi entrò. Zhyss si lanciò verso il cratere a tutta velocità, mentre Eddyr esitò qualche tempo prima di seguirlo.
Incredibilmente, nessuno dei due sentì troppo caldo; il pavimento era composto per la maggior parte da lava, salvo qualche roccia solida qua e là. Bahamut era atterrato sopra una piattaforma più rialzata delle altre, più grande e più regolarmente circolare. “Ah, Bahamut, quanto tempo che non ci vediamo.” Disse una voce proveniente da dietro di lui, che si girò e sorrise: “Speravo di non doverti vedere in questa situazione, ma la situazione è molto seria.” Il misterioso interlocutore si fece dunque avanti apparendo in una colonna di fuoco. Era una ragazza vestita come una danzatrice orientale, la bocca coperta da un velo rosso cremisi, come rossi erano anche i suoi altri vestiti, i veli trasparenti che le pendevano dalle braccia e i suoi capelli. Si avvicinò a Zhyss e Eddyr e li osservò da capo a piedi per poi dire: Il mio nome è Flamberge. E tu hai buone potenzialità, drago dalle scaglie dorate…”
Zhyss la fissò stupito: “Buone potenzialità per cosa?!” La ragazza si volse verso Bahamut: “Non gliel’hai detto?! Sigh…e va bene, dovrò pensarci io.”
 
Note dell'autore: Salve a tutti e benvenuti alla mia prima fanfic! Come prima cosa, è un remake di una mia vecchia fic interrotta (ma questa conto di finirla). Poi anche se è sotto la sezione "Crossover", sarà principalmente basata su Final Fantasy I. Inoltre i draghi qui sono umanoidi con scaglie e ali e, per informazione, il nome del protagonista di questo capitolo si pronuncia “Zais”.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Khalan