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Autore: _reckless_    12/11/2010    0 recensioni
Mia prima fan fiction! :) La trama si sviluppa attorno alla coppia Aria/Ezra, in seguito all'incidente di Hannah. Le vicende partono quindi dall'ultima puntata(per ora xD) della stagione.Have fun!
Genere: Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 5.

 

Aria non riusciva a credere a quanto le sue orecchie stavano sentendo.  Il suo ragazzo voleva aspettare, non correre e tutto questo per non perderla. Era incredibile. In quel momento si rese conto di quanto lo amasse sol per quello. Ma, più di ogni altra cosa, era sbigottita per le sue parole. “Io ti amo.” Fino a quel momento, Ezra non aveva mai detto una cosa del genere e, conoscendo la sua storia,  sapeva quanto gli stava costando dirlo. Ecco, quella era sicuramente la cosa che più lo rendeva così speciale ai suoi occhi. Era la prima volta che si sentiva dire un “ti amo” così vero, sincero e puro. Capì, così, che anche quello provava lei sfociava in quelle due parole, sempre più difficili da dire. Abbassando lo sguardo, sorrise. Voleva provare a dirle anche lei, senza esitazioni, ma con tutto il sentimento che aveva dentro, proprio come aveva fatto Ezra. Cercò lo sguardo di lui e prese il suo viso fra le mani.

-          Anche io ti amo, Ezra. – disse guardandolo negli occhi e baciandolo. Le sue labbra, appena socchiuse e colte dallo stupore di quelle parole, erano più morbide che mai. Ezra non sapeva cosa dire, né cosa fare. Semplicemente, ricambiò il suo bacio, nel modo più intenso che potesse fare. – Adesso ascoltami, amore. – riprese lei, staccandosi dolcemente da lui. – Proprio perché ti amo, sono pronta a fare questo. Per te, per me, per noi. Perché voglio sentirmi più unita a te e vorrei che anche per te fosse così. –

-          Io…certo che è così, amore. – disse ricalcando quest’ultima parola. Cavolo, quanto era difficile pronunciare certe parole, pensò Ezra. Le sue relazioni si erano sempre concluse con un tradimento o con una scusa improbabilissima da parte delle sue compagne. Con Aria era tutto così diverso. Era come se tutto stesse accadendo per la prima volta e l’unica cosa di cui davvero aveva paura era non vederla più lì, tra le sue braccia, non ascoltarla, non vederla ridere, piangere, non sentirla lamentarsi, non scherzarci, non fare parte più della sua vita. Senza indugiare oltre, Aria ed Ezra avvicinarono ed unirono le loro anime, fino a farle diventare una cosa sola. Era un momento magico per entrambi. Per Aria era la sua prima volta con un ragazzo che amava e che la amava e rispettava. Per Ezra non era sicuramente la prima volta in senso fisico, ma dentro di sé sentiva che quella era la sua prima vera volta, con una ragazza che amava.

 

Sulle scalette che conducevano a casa Montgomery, un giovane ragazzo stava appollaiato in apparente attesa di qualcosa o qualcuno. Il leggero venticello scompigliava i suoi capelli castani, rendendoli più arruffati del solito. Il ragazzo non sembrava farci caso più di tanto,  anche se avrebbe preferito che quel maledettissimo ventaccio la smettesse. Non voleva che Aria lo vedesse così scombinato.  Cercò il cellulare nel borsone dell’allenamento dal quale era appena tornato e appena lo trovò controllò il display. Nessuna chiamata, nessun sms. Erano le 18 e Aria ancora non era rincasata. Quando tornerai, Aria? Quando, pensò il giovane. Aspetterò altri cinque minuti, dopodiché la chiamerò e le dirò quello che provo. Noel stava finendo di pensare queste cose, quando sentì dei passi sul vialetto che conduceva a quelle scalette dove lui era seduto. Alzò lo sguardo e la vide. Era più bella di quello che ricordasse. Sembrava strafatta, ma non aveva importanza; dopotutto neanche lui era nelle migliori condizioni. Aria sembrava non aspettarsi la sua visita e stava lì di fronte a lui a guardarlo. Si avvicinò lentamente, mantenendo lo sguardo su di lui, che ricambiava mentre si alzava.

-          Noel! – disse stupita. – Cosa ci fai qui? – domandò, abbozzando un sorriso.

-          Io…ti stavo aspettando, a dire la verità. – disse lui, visibilmente imbarazzato. Ancora non aveva pensato bene a cosa dirle e come comportarsi e questo lo rendeva incredibilmente imbranato, nonostante la sua apparente sicurezza. Aria sembrava piuttosto basita.

-          Aspettavi me? –

-          Bè, questa è casa tua e non conosco nessun altro che abiti qui. – disse lui, sorridendo. Aria sorrise. Dopo quello che era successo con Ezra nel giro di tre giorni, non aveva avuto il coraggio di parlare con Noel, di chiamarlo, mandargli un sms e spiegargli la situazione. Oltretutto, avrebbe dovuto inventarsi una scusa per bloccare quello che, fino a qualche giorno prima, sarebbe potuto evolvere e diventare una cosa seria.

-          Dimmi tutto, allora. – disse gentilmente lei.

-          Io…non saprei nemmeno da dove iniziare. È difficile… - bofonchiò lui, con le mani in tasca e lo sguardo basso. Aria sentì una morsa allo stomaco. Doveva bloccare quello che Noel aveva intenzione di dirle, in modo da evitare che la situazione degenerasse.

-          Noel, ascolta. C’è qualcosa che dovrei dirti. – iniziò, posandogli una mano sulla spalla. Noel esitò. Si augurava con tutto il cuore che anche lei stava per dirgli la sua stessa cosa. E cioè che era davvero innamorato di lei, che aveva intenzione di costruire una storia seria e lei era la persona adatta.

-          Ricordi che fino a qualche mese fa sono stata in Islanda? Ecco, lì ho conosciuto un ragazzo e…bè,siamo stati assieme finchè io non sono partita via senza dirgli niente. Adesso lui è venuto a Rosewood e…bè,ecco…abbiamo deciso di riprovarci. Avevo intenzione di dirtelo, ma con l’incidente ad Hannah non ho avuto modo e… - disse Aria tutto d’un fiato.  Noel la fissava esterrefatto. Non capiva più nulla. In una frazione di secondo, sentì il mondo piombargli addosso, tutte le sue certezze erano svanite nell’istante in cui Aria aveva parlato dell’Islanda. Non sapeva perché, ma sentiva che c’era qualcosa che non andava nel comportamento di Aria. All’inizio, pensò fosse per via di Hannah e in fondo anche lui era preoccupato. Adesso però lei non c’entrava più, era diverso. Non aveva più certezze e aveva puntato tanto, forse troppo, su quella ipotetica storia. Ma non era tutta colpa sua. Lei gliel’aveva lasciato credere e anche più di una volta. Quella volta a casa di Hannah, a scuola il giorno in cui erano chiusi in un’aula e stava per scattare il bacio. Aveva voglia di urlare, di piangere, di sfogarsi. Senza dire nulla, abbassò lo sguardo e, trattenendo le lacrime,  si chinò per raccogliere il borsone e andare via.

-          Noel,  ti prego. Dì qualcosa! – disse Aria, cogliendo lo stato d’animo dell’amico e cercando di bloccarlo per farlo ragionare.

-          Cosa vuoi che ti dica, Aria? – rispose malamente lui, scostandosi dal tentativo di presa della ragazza. – Buon per te, buon per lui e per voi. Tanti cari auguri! – disse allontandandosi.

-          Noel, aspetta! Possiamo parlarne! – disse lei, inseguendolo.

-          Parlarne? Di cosa? Del fatto che io abbia aspettato tre ore qui, sui gradini di casa tua per parlarti e dirti che mi sono innamorato di te, che con te avevo intenzioni serie, volevo costruire una storia seria. Che tu sei l’unica che mi faccia stare bene, mi faccia ridere, che sei bellissima e intelligente e non sei come tutte le altre ragazze che abbia mai avuto? Dimmi, di questo vuoi parlare? – urlò lui, gettando fuori tutta la sua rabbia. Questa volta toccava ad Aria rimanere di sasso. Lo fissò con le lacrime agli occhi, visibilmente imbarazzata dalle sue parole. Lui la guardava tremante di rabbia, i pugni serrati e le lacrime che rigavano il suo volto. Aspettava invano una sua risposta, che non arrivò. Senza dirle più niente, si voltò e andò via.

-          Noel! – gridò Aria. Lo guardò andare via lungo il vialetto di casa sua e, subito dopo,  per il marciapiede che correva per le strade di Rosewood. In lacrime, entrò in casa e non appena arrivò nella sua camera, lasciò che il cuscino accogliesse le sue lacrime. Era incredibile come pochi minuti prima stava divinamente, di ritorno dall’amore del suo ragazzo che però era costretta a tenere nascosto. Adesso, invece, tutto sembrava così grigio. Si sentiva in colpa verso Noel, in fondo gli voleva molto bene e, se non fosse stato per il ritorno di Ezra e le sue scuse, avrebbe avuto una possibilità di stare con lui. Dopotutto, era da anni che gli correva dietro e quelle parole, qualche anno fa, le avrebbero fatto piacere e sarebbero stati insieme. Ma le cose adesso erano diverse. C’era Ezra a riempire la sua vita, il suo cuore e la sua anima. Le bastava, di questo ne era certa, e non desiderava di meglio da un ragazzo.

 

Qualche ora dopo, Aria decise di scrivere a Noel per scusarsi. Tuttavia, non trovava le parole per esprimere il suo stato d’animo. Le uniche cose che riuscì a scrivere furono “Con lui sto bene, sono felice. Perdonami, Noel. Sappi che ti voglio comunque molto bene. Mi dispiace per tutto.” Non si sarebbe aspettata una sua risposta, ovviamente. Invece, avvenne il contrario. Dopo pochi minuti, il cellulare suonò. Un nuovo messaggio. “Nessun problema. So che non viene dall’Islanda, so chi è lui. Vi ho visto. Conosco il vostro segreto Aria. ;) ” Aria era atterrita. Non era possibile. Era lui A. stava per contattare le amiche, quando il cellulare suonò di nuovo. Un nuovo messaggio. Noel. Per un attimo esitò a leggere, ma decise di farsi coraggio e affrontare la realtà. “ Dimenticavo: Alison è stata un’ottima amica. Con me, non con voi. Mi piace il modo in cui mentite.”.

 

 

 

 


Mi rendo conto del colpo di scena finale e di come si sia voluta velocemente la storia. Ho preferito fare così. Avrei voluto mettere inciuci e altre cose, ma non volevo staccarmi troppo dall'originale. Così ho deciso di concluderla qui. Spero comunque che vi sia piaciuta. Chissà, magari un giorno la riprenderò, ma per il momento voglio dedicarmi ad altro.

  
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