Clovers VS Toros
Andare a
scuola questa mattina sarebbe stato veramente difficile.
Terribilmente difficile. Ma davvero, davvero tanto difficile. Avevo
il ragazzo più bello del mondo che dormiva ancora nel mio
letto.
Cosa me lo faceva fare di alzarmi e andare a scuola? Ovviamente
quello stupido test di spagnolo e la partita di pallavolo contro le
Toros di Malibù: era da quattro anni che quelle ci rubavano
il
nostro trofeo, ma ora basta. Come capitano della squadra avevo rotto
le scatole per fare le selezioni per prendere una nuova alzatrice
dopo l'abbandono di Sabina, acquistando così Megan, e ci
eravamo
allenate talmente tanto da diventare fortissime. Sì,
quest'oggi
gliela avremmo fatta vedere a quelle Toros.
Uscii piano
dal letto, cercando al buio la mia divisa scolastica e trovai senza
difficoltà la gonna e la camicia, ma la sorte mi fu avversa
nella
ricerca della cravatta, fino a che non mi venne in mente di averla
lasciata sulla lampada della scrivania. Così, cercando di
fare il
meno rumore possibile, mi vestii, presi i miei libri e uscii dalla
stanza.
<
Buongiorno > sussurrò una voce roca dietro di me.
Mi voltai,
sperando di incrociare quei bellissimi occhi color oceano, ma in
realtà mi trovai davanti Mike.
<
Buongiorno > risposi freddamente e mi voltai per andare in
cucina
a fare colazione, sentendo però che mi stava seguendo
< allora,
vi siete divertiti questa notte? > domandai una volta giunta in
cucina mentre senza degnarlo di uno sguardo, mentre prendevo la mia
ciotola preferita, quella arancione in plastica.
< Mi
dispiace che tu ci abbia sentito > sussurrò
imbarazzato.
< Sì,
dispiace anche a me > risposi tagliente < fai colazione?
>
< No,
veramente uscito dalla stanza solo per andare in bagno >
ribatté
mentre si allontanava.
Ma allora
cosa diavolo mi aveva seguita a fare se non voleva fare colazione?
Lo seguii
con lo sguardo e misi la ciotola dentro la lavastoviglie, ritornai in
camera per prendere lo zaino, risi di Robert, che dormiva ancora
beato, e andai a scuola.
<
Buongiorno! > esclamai entrando in classe.
<
Buongiorno, capo > rispose Sarah, il battitore delle Clovers.
< Sei
pronta per oggi pomeriggio? > domandai sedendomi sul suo banco.
<
Prontissima! Gliela faremo vedere a quelle Toros! > rispose
iniziando a battere le mani.
< Ciao >
disse Jenny entrando in aula.
< Jenny!
> esclamai correndole incontro.
< Mi
dispiace, non sono riuscita a studiare per trigonometria, non posso
passarti i compiti… >
< No,
non mi interessano. Devo dirti una cosa molto importante >
ribattei sorridendo, ma non appena vidi gli occhi di Olivia fissi su
di me, le lanciai uno sguardo glaciale < Taylor, fatti gli
affaracci tuoi >
<
Tranquilla, Waldorf, non mi interessano i tuoi discorsi, né
tanto
meno quello che hai fatto ieri sera e soprattutto…con
chi
>
Nel sentire
quelle parole rabbrividii. Che cosa ne sapeva Olivia?
In quel
momento la prof entrò in classe, così fui
costretta a sedermi e a
lasciare perdere in discorso.
Quella
mattina sopportare le due ore di letteratura inglese non fu per
niente facile, nonostante fosse la mia materia preferita. E non
appena suonò la campanella schizzai fuori dalla classe e
aspettai
Jenny vicino al suo armadietto.
< Vieni
con me > disse sbucandomi alle spalle e prendendomi per mano.
< Dove
vuoi andare? > domandai seguendola.
< Voglio
salvaguardare la tua reputazione > rispose entrando in bagno e
poi
chiuse la porta.
< Che
intendi? >
< Hai
fatto sesso con Robert? > domandò a bruciapelo.
< Tu
come fai a…? >
<
Saperlo? Hai un succhiotto enorme > rispose indicandomi allo
specchio.
Mi allungai
verso la mia immagine riflesse a spalancai gli occhi quando vidi una
macchia violacea in bella mostra sul mio collo.
< Cazzo,
non me n'ero mica accorta! >
< Ora
sai perché Olivia ha detto così…
>
< In
quanti l'hanno visto? > domandai preoccupata.
< Forse
tutta la classe, oppure forse solo lei e le sue amichette >
< Bene >
risposi slegando la cravatta e incominciando a truccarmi per coprire
quel succhiotto < meglio? >
<
Decisamente > disse scrutandomi < allora? >
< È
stato fantastico, non ci sono parole > risposi sorridendo
< gli
ho confessato di amarlo >
< E lui?
>
< Ha
risposto che mi amava anche lui >
<
Magnifico! > esclamò la mia migliore amica
abbracciandomi.
In
quell'esatto momento il mio cellulare vibrò.
< Cinque
dollari che è Robert > disse Jenny.
<
Impossibile, questa mattina Robert ha un incontro con il registra di
Breaking Dawn e la Stewart > risposi aprendo la casella dei
messaggi.
“Ho
saltato il lavoro e oggi pomeriggio sarò a vedere la
partita.
Vediamoci alle tre davanti all'ingresso della tua scuola. Forza
Clorvers. Rob”
Aprii la
borsa e cercai il portafoglio.
< Ecco,
prendili > dissi porgendole cinque dollari.
< Siete
prevedibili voi due > rispose sorridendo.
Il resto
delle lezioni sembrarono volare, specialmente quando il professore di
ginnastica mi fece saltare la lezione di trigonometria
perché voleva
parlare alla squadra.
<
Allora, Clovers, questa partita è molto importante per la
scuola, ma
voglio che teniate a mente che vincere non è
tutto… >
< Però
è bello > obiettai e tutte le ragazze concordarono
con me.
< Sapete
qual'è il segreto della vittoria? >
domandò il coach.
< Il
gioco di squadra? > rispose Sarah.
< Anche.
Ma è molto importante divertirsi >
< E fare
dieci giri di campo come riscaldamento > continuai
interrompendolo
una seconda volta.
<
Sbagliato, Michelle. Quindici giri, non dieci. Avanti, Clovers,
seguite il vostro capitano nella corsa! > esclamò il
nostro
allenatore e incominciammo tutte a riscaldarci, finché alle
tre non
riuscii ad allontanarmi per andare a raggiungere Robert.
Arrivai al
nostro punto d'incontro in orario, trovandolo già
lì.
< Hey >
lo salutai avvicinandomi.
< Sei
pronta per la grande partita? >
< Sì >
risposi sorridendo.
< Sono
giù arrivate le Toros? >
<
Purtroppo sì > risposi sbuffando < in un anno
sono diventate
più muscolose, fanno paura >
Rise.
<
Michelle Waldorf che ha paura? >
<
Potrebbero lanciarmi una pallonata e potrei farmi male >
< Vorrà
dire che poi sarò costretto a restarti accanto per prendermi
cura di
te > rispose guardandomi maliziosamente.
< Chissà
perché la cosa non mi dispiace > sussurrai
avvicinandomi a lui <
me lo dai un bacio di incoraggiamento? >
<
Certamente > rispose sorridendo e mi afferrò i
fianchi,
stringendomi a sé.
<
Michelle! > mi chiamò Amanda, sbracciandosi per far
sì che la
notassi < devi rientrare, il coach ci vuole tutte da lui >
< Vengo!
> risposi dopo essermi staccata da Robert < vieni anche
tu? Ti
siedi in un angolo e guardi gli ultimi cinque minuti del mio
allenamento >
< Va
bene, andiamo > disse prendendomi per mano e, insieme,
raggiungemmo la palestra.
< Hey,
coach, il mio ragazzo può stare in questi ultimi minuti?
>
< Basta
che tu non ti distragga e fallo sedere in tribuna >
< Va
bene > risposi accompagnando Robert a sedersi < ci
vediamo dopo
>
< Forza
Clovers >
< Forza
Clovers > risposi sorridendo.
Raggiunsi
la mia squadra e ci allenammo per altri cinque minuti, poi le Toros
ci raggiunsero e sia io che il capo della squadra avversaria venimmo
chiamate davanti all'arbitro.
<
Decidete chi delle due deve iniziare a battere > disse l'arbitro
mentre tirava fuori una moneta.
< Testa
> sussurrai incrociando le dita.
< Croce
> rispose il capitano delle Toros, impassibile.
L'arbitro
fece girare la moneta e quando scoprì il lato vincente,
esultai.
<
Abbiamo la palla. Avanti, Sarah, mostra quanto sei brava a battere!
>
esclamai tentando di incoraggiare la mia amica, che mi fece
l'occhiolino.
Nell'ultimo
anno le Toros erano migliorate parecchio, ma anche noi Clovers davamo
loro filo da torcere.
Il primo
set lo vinsero le Toros per due punti.
< Brave,
state giocando alla grande > ci incitò il coach
< Michelle,
stai bene? Hai dato una bella botta, prima >
< No,
sto bene > risposi brevemente: pochi minuti dopo l'inizio della
partita mi ero buttata per terra per salvare la palla, riuscendo nel
mio intento. La sfortuna, però, volle che mi sbucciassi il
gomito e
che dessi una bella botta nel fianco.
Non appena
tornammo in campo, mi guardai attorno per cercare Robert, trovandolo
accanto a Jenny. Sorrisi e entrambi mi salutarono con un cenno di
mano.
Il secondo
set si svolse egregiamente, tant'è vero che noi Clovers lo
vincemmo
con parecchi punti di vantaggio.
Facemmo
altri cinque minuti di pausa, poi incominciammo il terzo ed ultimo
set. Dopo dieci minuti, noi Clovers eravamo a cinque, mentre le Toros
a dieci.
La mia
squadra era stanca, me compresa, infatti non stavamo dando il meglio
di noi.
< Tempo!
> urlò il nostro coach e ci chiamò attorno
a lui < che cosa
vi sta succedendo? >
< Siamo
stanche, coach > risposi a nome di tutte < io,
personalmente,
non riesco a concentrarmi troppo >
< Vuoi
scendere in panchina? >
< No,
preferisco che scenda qualcun altro >
< Se non
è un problema, scenderei io > disse Charlotte.
< No, va
bene > rispose il coach e poi chiamò l'arbitro per il
cambio.
<
Michelle, sei sicura di stare bene? > domandò Sarah
guardandomi
preoccupata.
< No, ma
dobbiamo andare avanti > ribattei, mentre mi toccavo il fianco
<
avanti, Clovers, dobbiamo vincere la partita! > esclamai
tornando
in campo.
Inspiegabilmente
mi ritrovai a fare l'alzatrice, ruolo che odiavo di più al
mondo, ma
nonostante tutto m'impegnai al massimo, così come fecero le
mie
amiche e la partita si concluse a nostro favore.
<
Abbiamo vinto! > urlai iniziando a saltellare e tutte le mie
compagne mi vennero addosso per festeggiare con me.
<
Michelle! > mi chiamò il coach e immediatamente mi
avvicinai a
lui per salutare il capitano della squadra avversaria, il suo coach e
l'arbitro.
Mi
avvicinai al banco dei premi e presi in mano la coppa, ringraziai
tutti e tornai verso le mie amiche.
< Le
Clovers sono le numero uno! > esclamai alzando la coppa al cielo
e
tutte incominciarono ad esultare.
Mi
congratulai anche con il nostro coach, poi mi avvicinai verso Robert
e Jenny.
< Sono
stanchissima > dissi sedendomi accanto a loro.
< Sei
stata strepitosa! > esclamò Jenny abbracciandomi.
< Grazie
> risposi con il fiatone.
< Non mi
sono mai immedesimato tanto in una partita > ammise Robert
prendendomi una mano.
Gli
accarezzai una guancia.
< Sono
contenta. Ho dato il massimo perché oggi c'eri tu >
< Ne è
valsa la pena >
< Già >
risposi sorridendo < sono felice che tu sia qui >
< Lo
sono anche io > ribatté baciandomi una guancia
< ti fa molto
male il fianco? >
<
Abbastanza > ammisi, alzando la maglia e abbassando i pantaloni
della divisa per vedere se si era formato il livido o no.
In quel
momento il coach arrivò.
<
Michelle, vieni con me ci mettiamo una pomata >
< Ma no,
coach, tanto tra poco vado a fare la doccia >
< Sei
sicura? >
< Sì >
risposi, sorridendo.
< Okay >
ribatté e si allontanò < sei stata
veramente brava oggi e
apprezzo lo sforzo che hai fatto >
< A cosa
si riferisce? > domandai, senza capire.
< Sei
rimasta in campo e hai lasciato che si riposasse qualcun'altra,
quando si vedeva benissimo che non ce la facevi più e stavi
male.
Era questo quello che volevo insegnarti all'inizio, dopo averti
nominata capitano >
<
Soffrire in silenzio? >
< No,
sacrificarti per la squadra. Ci vediamo domani, capitano >
Sorrisi.
<
Arrivederci, coach >
Anche
Robert e Jenny lo salutarono, poi appoggiai la testa sulla spalla del
mio ragazzo.
< Jenny
mi ha detto del succhiotto > ridacchiò.
< Non
commentare > dissi scoppiando a ridere.
< Questa
sera posso rapirti per festeggiare la tua vittoria? > chiese,
accarezzandomi il braccio.
<
Veramente pensavamo di andare tutte insieme al Four Seasons a
festeggiare. Jenny, vieni anche tu? > domandai, guardandola
supplichevole.
< Non
posso, questa sera mia sorella mi ha chiesto di badarle la piccola
>
< Sono
invitato anche io anche se Jenny non può, oppure
è un'uscita per
sole donne? >
< Ci
saranno anche i ragazzi delle mie amiche, sei più che
invitato >
risposi sorridendo.
< Va
bene, ci sto >
< E
questa sarebbe la vostra prima uscita di gruppo? >
domandò Jenny.
< Hey,
ora che ci penso, sì! > esclamai guardando Robert
< sei
contento? >
< Andrei
anche in capo al mondo con te > ribatté baciandomi la
guancia.
Sorrisi e
gli strinsi la mano, alzandomi poco dopo.
< Va
bene, ragazzi, ora è meglio che vada a fare la doccia. Sono
puzzolente e sudata da far schifo >
< Ti
aspetto in macchina >
< Okay,
capo > risposi sorridendo.
< Ti
dispiace se torno a casa con la tua macchina? Sai, non vorrei che tu
la lasciassi qui a scuola per tutta la notte… >
chiese Jenny.
< Certo,
inventa un'altra scusa > risposi ridendo < vieni con me a
prendere le chiavi >
Presi per
mano Jenny e salutai Robert, la portai dentro gli spogliatoi e le
diedi le chiavi della macchina, dopodiché mi feci la doccia
e
salutai le altre Clovers, dandoci appuntamento per le nove davanti al
pub.
< Oi,
Michelle! > esclamò Sarah < porterai Robert
stasera? >
< Perché
ti interessa? > domandai socchiudendo gli occhi.
< Così,
per curiosità > ribatté grattandosi la
fronte.
< Sai,
Lie To Me
mi ha insegnato a capire chi è sincero da chi non lo
è. E tu non lo
sei >
< Sì,
ma avrei fatto una figura migliore se te l'avessi chiesto con
indifferenza >
Risi e
scossi la testa.
< Sì,
verremo entrambi. Per favore, non fate niente di stupido >
< Sì,
capo! > ribatté e ci salutammo.
Una volta a
casa Robert mi diede il tempo di cambiarmi e alle sette mi venne a
prendere per cenare insieme e alle nove in punto raggiungemmo i miei
amici.
< Sono
qui fuori? >
< No,
generalmente sono dentro > risposi prendendo la mia carta
d'identità e mostrandola al buttafuori.
<
Lo sai che con questo vestito sei sexy? Forse lo sei un po' troppo
>
< Grazie
> risposi sorridendo e dopo averlo preso per mano, lo trascinai
dentro il pub, raggiungendo i miei amici nel privé.
<
Avete anche il privé? > domandò Robert
sorpreso.
< Il
ragazzo di Sarah è il figlio del proprietario >
< Ah…ora
si spiega tutto >
<
Avanti, forza e coraggio > sussurrai stringendo la mano di
Robert.
< Hai
paura? >
< Un po'
>
< Di
cosa? >
< Che
possano farti passare una serata terribile >
< Sono
sicuro che non sarà così > rispose e mi
precedette col passo,
raggiungendo così le mie amiche.
<
Michelle! > esclamarono Megan e Charlotte, ma sbiancarono non
appena videro il mio accompagnatore.
< Per
favore, non iniziate ad urlare >
< È un
piacere rivedervi, ragazze > disse Robert sorridendo.
< Ciao >
risposero le mie amiche sorridendo nervosamente.
La stessa
reazione la ebbe anche il resto della squadra, reazione che non
piacque molto ai loro ragazzi. All'inizio erano tutti un po' nervosi,
ma poi si sciolse il ghiaccio e ognuno dimenticò di avere
davanti a
sé Robert l'attore: avevano davanti a sé Robert,
un ragazzo
ventitreenne originario di Londra, che stava con la sottoscritta. E a
mezzanotte ci salutammo tutti e ce ne andammo.
< Ti sei
divertito? > domandai mordendomi il labbro.
< Sì,
molto. I tuoi amici sono simpatici > rispose guardandomi e
sorridendo.
< Se
dovessero chiedermi di portarti ancora con me ad un incontro,
verresti? >
< Molto
volentieri >
< Grazie
> risposi sorridendo < Aaron non voleva mai uscire con
loro >
< Aaron
era un'idiota >
< Un
totale idiota > asserii cercando la mano di Robert < sono
contenta di questa uscita, sai? >
< Anche
io. Mi dispiace solamente del contrattempo al ristorante >
<
Robert, piantala. Finirai sempre sui giornali e finché
starò con
te, sarà automatico che ci finisca anche io. Non voglio
però che
questo però crei dei problemi. Voglio stare con te, il resto
non
conta. Di certo non ti lascerò perché i paparazzi
mi rompono le
scatole >
< L'hai
detto, eh! > esclamò ridendo.
Restammo in
silenzio fino a che non arrivammo a casa, ascoltando la musica e
accarezzandoci le mani.
< Sei
davvero sicuro di non voler restare da me questa notte? >
domandai
quando parcheggiò.
< Hai
voglia di svegliarti alle quattro di mattina? >
< Come
non detto! Sogni d'oro > dissi avvicinandomi a lui e appoggiando
le mie labbra sulle sue.
< Sogni
d'oro. Ci vediamo domani quando mi libero >
< Ci
conto > risposi mentre gli accarezzavo una guancia, poi uscii
dalla macchina ed entrai in casa.
Mi spogliai
e mi infilai il pigiama, poi mi sedetti sul divano e guardai un po'
di televisione, fino a che il sonno non prese il sopravvento.
Hello
world!
Come un
orologio svizzero mi trovo a postare il nuovo capitolo e ringrazio il
cielo che sia sabato! La cosa negativa, però, è
che devo passare il
fine settimana a studiarmi tedesco, materia che detesto…FUCK!
Però
(perché sì, c'è un però)
sono contenta, perché sono tornata da
poco dalla FIERA DEL CIOCCOLATO. E non avete la minima idea di quello
che ho visto! Avrò preso 25 chili solo a guardare tutto quel
cioccolato, senza contare i piccoli (più piccoli di
un'unghia -.-)
assaggi che c'erano! E sono tornata in autobus (perché a
casa non ci
sarebbero mai arrivati) con un cioccolatino al latte e al cocco, una
specie di ciocorì (o come si scrive) al cioccolato al latte
e uno al
cioccolato bianco. Peccato che domani sia l'ultimo giorno (e che
debba passarlo a studiare T__T)
Comunque,
sproloqui a parte, devo dire un'altra cosa importantissima: il 22
Dicembre sarò a Milano a vedere la mostra di Salvador
Dalì! Io AMO
i suoi quadri. Se potessi li sposerei e ci farei tanti
quadrettini♥
E nonostante quello che possiate pensare…no, non faccio uso
di
droghe!
Poi oggi
sono particolarmente felice, perché alla mia cara funghetta
Pri sta
per tornare il cellulare da usare per la scheda vodafone, quindi
tornerò a romperle le palle everyday! ♥
Bene, ora
faccio qualche piccolo ringraziamento e poi vi lascio in pace! :D
valentina_black_cullen:
non so cosa dirti, se non GRAZIE♥ Ti adoro per ogni cosa che
mi
dici, mi fai commuovere!
LoryeEmy:
spero di non aver fatto qualche altro errore/orrore di ortografia
questa volta xD A proposito! Ti è arrivata la mia e-mail con
il
contatto di Facebook? Ciccia…non mi ha mai chiamato nessuno
così
(a parte mia nonna xD) Mi suona un po' strano, però non mi
dispiace
xDD
Railen:
Tzé, pervertita ù.ù Splendoreeeeeeee!
I miss you, do you know?♥
Cavolo, che culo che hanno i Mars a farsi il capodanno a Las Vegas!
Oh, appena compirò 21 anni ci andrò anche io!
Sex, drugs and rock
and roll, più il gioco d'azzardo *___* Scherzi a
parte…mancano 25
giorni, lo sai? OMG, I can't wait! Love you so much!
Alla
prossima settimana, se riesco…perché molto
probabilmente sarò
sommersa dallo studio pre-simulazione di terza prova. H.E.L.P.
Giulls
P.S. vanno
calendarizzate (parola inventata dalla sottoscritta, non è
un orrore
ortografico):
-25
al concerto dei Mars a Bologna♥
-39
alla mostra di Dalì a Milano
-42
a Natale (e alle vacanze)
-… al
mio compleanno (a dire il vero non so quanto manchino di giorni xD)
-232
(più o meno) all'esame. Ieeeeeeeeeee! Il giorno in cui mi
lascerò
alle spalle il liceo andrò dalla mia prof di matematica e
gliene
dirò dietro di tutti i colori *___*
Siete eccitate pure voi, vero? :D