Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Giulls    13/11/2010    5 recensioni
Michelle Waldorf è all'apparenza una ragazza normale: ha 18 anni, vive con la madre a Los Angeles, sta per diplomarsi ed è il capitano della squadra di pallavolo della scuola. Eppure la sua vita viene presto sconvolta da due avvenimenti: il fantasma del suo passato e lui, il suo nuovo vicino di casa. Robert Pattinson.
< Ti va di ricominciare? > propose porgendomi la mano, < ciao, mi chiamo Robert Pattinson >
< Piacere, Michelle Waldorf >
< Waldorf? > ripeté sgranando gli occhi, < come Blair Waldorf in Gossip Girl? Cavolo, puoi farmi un autografo? Non capita tutti i giorni di conoscere una ragazza che faccia di cognome Waldorf >
< Va bene, ma tu devi promettermi di mordermi sul collo > risposi a tono e entrambi incominciammo a ridere.
[...]
< Io avrei ancora un paio di scatoloni da sistemare… okay, più di un paio e avrei bisogno di qualche buon'anima che mi dia una mano. Ti andrebbe? >
< Certo, perché no? > risposi alzandomi in piedi, < ma mi offri la colazione >
< Va bene, > asserì, posando una banconota da dieci dollari sul tavolo, < andiamo? >
< Andiamo > dissi mente prendevo la mia borsa e uscii dal bar insieme a Robert. Chissà, questo potrebbe essere l'inizio di una nuova amicizia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clovers VS Toros

Andare a scuola questa mattina sarebbe stato veramente difficile. Terribilmente difficile. Ma davvero, davvero tanto difficile. Avevo il ragazzo più bello del mondo che dormiva ancora nel mio letto. Cosa me lo faceva fare di alzarmi e andare a scuola? Ovviamente quello stupido test di spagnolo e la partita di pallavolo contro le Toros di Malibù: era da quattro anni che quelle ci rubavano il nostro trofeo, ma ora basta. Come capitano della squadra avevo rotto le scatole per fare le selezioni per prendere una nuova alzatrice dopo l'abbandono di Sabina, acquistando così Megan, e ci eravamo allenate talmente tanto da diventare fortissime. Sì, quest'oggi gliela avremmo fatta vedere a quelle Toros.
Uscii piano dal letto, cercando al buio la mia divisa scolastica e trovai senza difficoltà la gonna e la camicia, ma la sorte mi fu avversa nella ricerca della cravatta, fino a che non mi venne in mente di averla lasciata sulla lampada della scrivania. Così, cercando di fare il meno rumore possibile, mi vestii, presi i miei libri e uscii dalla stanza.
< Buongiorno > sussurrò una voce roca dietro di me.
Mi voltai, sperando di incrociare quei bellissimi occhi color oceano, ma in realtà mi trovai davanti Mike.
< Buongiorno > risposi freddamente e mi voltai per andare in cucina a fare colazione, sentendo però che mi stava seguendo < allora, vi siete divertiti questa notte? > domandai una volta giunta in cucina mentre senza degnarlo di uno sguardo, mentre prendevo la mia ciotola preferita, quella arancione in plastica.
< Mi dispiace che tu ci abbia sentito > sussurrò imbarazzato.
< Sì, dispiace anche a me > risposi tagliente < fai colazione? >
< No, veramente uscito dalla stanza solo per andare in bagno > ribatté mentre si allontanava.
Ma allora cosa diavolo mi aveva seguita a fare se non voleva fare colazione?
Lo seguii con lo sguardo e misi la ciotola dentro la lavastoviglie, ritornai in camera per prendere lo zaino, risi di Robert, che dormiva ancora beato, e andai a scuola.
< Buongiorno! > esclamai entrando in classe.
< Buongiorno, capo > rispose Sarah, il battitore delle Clovers.
< Sei pronta per oggi pomeriggio? > domandai sedendomi sul suo banco.
< Prontissima! Gliela faremo vedere a quelle Toros! > rispose iniziando a battere le mani.
< Ciao > disse Jenny entrando in aula.
< Jenny! > esclamai correndole incontro.
< Mi dispiace, non sono riuscita a studiare per trigonometria, non posso passarti i compiti… >
< No, non mi interessano. Devo dirti una cosa molto importante > ribattei sorridendo, ma non appena vidi gli occhi di Olivia fissi su di me, le lanciai uno sguardo glaciale < Taylor, fatti gli affaracci tuoi >
< Tranquilla, Waldorf, non mi interessano i tuoi discorsi, né tanto meno quello che hai fatto ieri sera e soprattutto…
con chi >
Nel sentire quelle parole rabbrividii. Che cosa ne sapeva Olivia?
In quel momento la prof entrò in classe, così fui costretta a sedermi e a lasciare perdere in discorso.
Quella mattina sopportare le due ore di letteratura inglese non fu per niente facile, nonostante fosse la mia materia preferita. E non appena suonò la campanella schizzai fuori dalla classe e aspettai Jenny vicino al suo armadietto.
< Vieni con me > disse sbucandomi alle spalle e prendendomi per mano.
< Dove vuoi andare? > domandai seguendola.
< Voglio salvaguardare la tua reputazione > rispose entrando in bagno e poi chiuse la porta.
< Che intendi? >
< Hai fatto sesso con Robert? > domandò a bruciapelo.
< Tu come fai a…? >
< Saperlo? Hai un succhiotto enorme > rispose indicandomi allo specchio.
Mi allungai verso la mia immagine riflesse a spalancai gli occhi quando vidi una macchia violacea in bella mostra sul mio collo.
< Cazzo, non me n'ero mica accorta! >
< Ora sai perché Olivia ha detto così… >
< In quanti l'hanno visto? > domandai preoccupata.
< Forse tutta la classe, oppure forse solo lei e le sue amichette >
< Bene > risposi slegando la cravatta e incominciando a truccarmi per coprire quel succhiotto < meglio? >
< Decisamente > disse scrutandomi < allora? >
< È stato fantastico, non ci sono parole > risposi sorridendo < gli ho confessato di amarlo >
< E lui? >
< Ha risposto che mi amava anche lui >
< Magnifico! > esclamò la mia migliore amica abbracciandomi.
In quell'esatto momento il mio cellulare vibrò.
< Cinque dollari che è Robert > disse Jenny.
< Impossibile, questa mattina Robert ha un incontro con il registra di Breaking Dawn e la Stewart > risposi aprendo la casella dei messaggi.

Ho saltato il lavoro e oggi pomeriggio sarò a vedere la partita. Vediamoci alle tre davanti all'ingresso della tua scuola. Forza Clorvers. Rob
Aprii la borsa e cercai il portafoglio.
< Ecco, prendili > dissi porgendole cinque dollari.
< Siete prevedibili voi due > rispose sorridendo.
Il resto delle lezioni sembrarono volare, specialmente quando il professore di ginnastica mi fece saltare la lezione di trigonometria perché voleva parlare alla squadra.
< Allora, Clovers, questa partita è molto importante per la scuola, ma voglio che teniate a mente che vincere non è tutto… >
< Però è bello > obiettai e tutte le ragazze concordarono con me.
< Sapete qual'è il segreto della vittoria? > domandò il coach.
< Il gioco di squadra? > rispose Sarah.
< Anche. Ma è molto importante divertirsi >
< E fare dieci giri di campo come riscaldamento > continuai interrompendolo una seconda volta.
< Sbagliato, Michelle. Quindici giri, non dieci. Avanti, Clovers, seguite il vostro capitano nella corsa! > esclamò il nostro allenatore e incominciammo tutte a riscaldarci, finché alle tre non riuscii ad allontanarmi per andare a raggiungere Robert.
Arrivai al nostro punto d'incontro in orario, trovandolo già lì.
< Hey > lo salutai avvicinandomi.
< Sei pronta per la grande partita? >
< Sì > risposi sorridendo.
< Sono giù arrivate le Toros? >
< Purtroppo sì > risposi sbuffando < in un anno sono diventate più muscolose, fanno paura >
Rise.
< Michelle Waldorf che ha paura? >
< Potrebbero lanciarmi una pallonata e potrei farmi male >
< Vorrà dire che poi sarò costretto a restarti accanto per prendermi cura di te > rispose guardandomi maliziosamente.
< Chissà perché la cosa non mi dispiace > sussurrai avvicinandomi a lui < me lo dai un bacio di incoraggiamento? >
< Certamente > rispose sorridendo e mi afferrò i fianchi, stringendomi a sé.
< Michelle! > mi chiamò Amanda, sbracciandosi per far sì che la notassi < devi rientrare, il coach ci vuole tutte da lui >
< Vengo! > risposi dopo essermi staccata da Robert < vieni anche tu? Ti siedi in un angolo e guardi gli ultimi cinque minuti del mio allenamento >
< Va bene, andiamo > disse prendendomi per mano e, insieme, raggiungemmo la palestra.
< Hey, coach, il mio ragazzo può stare in questi ultimi minuti? >
< Basta che tu non ti distragga e fallo sedere in tribuna >
< Va bene > risposi accompagnando Robert a sedersi < ci vediamo dopo >
< Forza Clovers >
< Forza Clovers > risposi sorridendo.
Raggiunsi la mia squadra e ci allenammo per altri cinque minuti, poi le Toros ci raggiunsero e sia io che il capo della squadra avversaria venimmo chiamate davanti all'arbitro.
< Decidete chi delle due deve iniziare a battere > disse l'arbitro mentre tirava fuori una moneta.
< Testa > sussurrai incrociando le dita.
< Croce > rispose il capitano delle Toros, impassibile.
L'arbitro fece girare la moneta e quando scoprì il lato vincente, esultai.
< Abbiamo la palla. Avanti, Sarah, mostra quanto sei brava a battere! > esclamai tentando di incoraggiare la mia amica, che mi fece l'occhiolino.
Nell'ultimo anno le Toros erano migliorate parecchio, ma anche noi Clovers davamo loro filo da torcere.
Il primo set lo vinsero le Toros per due punti.
< Brave, state giocando alla grande > ci incitò il coach < Michelle, stai bene? Hai dato una bella botta, prima >
< No, sto bene > risposi brevemente: pochi minuti dopo l'inizio della partita mi ero buttata per terra per salvare la palla, riuscendo nel mio intento. La sfortuna, però, volle che mi sbucciassi il gomito e che dessi una bella botta nel fianco.
Non appena tornammo in campo, mi guardai attorno per cercare Robert, trovandolo accanto a Jenny. Sorrisi e entrambi mi salutarono con un cenno di mano.
Il secondo set si svolse egregiamente, tant'è vero che noi Clovers lo vincemmo con parecchi punti di vantaggio.
Facemmo altri cinque minuti di pausa, poi incominciammo il terzo ed ultimo set. Dopo dieci minuti, noi Clovers eravamo a cinque, mentre le Toros a dieci.
La mia squadra era stanca, me compresa, infatti non stavamo dando il meglio di noi.
< Tempo! > urlò il nostro coach e ci chiamò attorno a lui < che cosa vi sta succedendo? >
< Siamo stanche, coach > risposi a nome di tutte < io, personalmente, non riesco a concentrarmi troppo >
< Vuoi scendere in panchina? >
< No, preferisco che scenda qualcun altro >
< Se non è un problema, scenderei io > disse Charlotte.
< No, va bene > rispose il coach e poi chiamò l'arbitro per il cambio.
< Michelle, sei sicura di stare bene? > domandò Sarah guardandomi preoccupata.
< No, ma dobbiamo andare avanti > ribattei, mentre mi toccavo il fianco < avanti, Clovers, dobbiamo vincere la partita! > esclamai tornando in campo.
Inspiegabilmente mi ritrovai a fare l'alzatrice, ruolo che odiavo di più al mondo, ma nonostante tutto m'impegnai al massimo, così come fecero le mie amiche e la partita si concluse a nostro favore.
< Abbiamo vinto! > urlai iniziando a saltellare e tutte le mie compagne mi vennero addosso per festeggiare con me.
< Michelle! > mi chiamò il coach e immediatamente mi avvicinai a lui per salutare il capitano della squadra avversaria, il suo coach e l'arbitro.
Mi avvicinai al banco dei premi e presi in mano la coppa, ringraziai tutti e tornai verso le mie amiche.
< Le Clovers sono le numero uno! > esclamai alzando la coppa al cielo e tutte incominciarono ad esultare.
Mi congratulai anche con il nostro coach, poi mi avvicinai verso Robert e Jenny.
< Sono stanchissima > dissi sedendomi accanto a loro.
< Sei stata strepitosa! > esclamò Jenny abbracciandomi.
< Grazie > risposi con il fiatone.
< Non mi sono mai immedesimato tanto in una partita > ammise Robert prendendomi una mano.
Gli accarezzai una guancia.
< Sono contenta. Ho dato il massimo perché oggi c'eri tu >
< Ne è valsa la pena >
< Già > risposi sorridendo < sono felice che tu sia qui >
< Lo sono anche io > ribatté baciandomi una guancia < ti fa molto male il fianco? >
< Abbastanza > ammisi, alzando la maglia e abbassando i pantaloni della divisa per vedere se si era formato il livido o no.
In quel momento il coach arrivò.
< Michelle, vieni con me ci mettiamo una pomata >
< Ma no, coach, tanto tra poco vado a fare la doccia >
< Sei sicura? >
< Sì > risposi, sorridendo.
< Okay > ribatté e si allontanò < sei stata veramente brava oggi e apprezzo lo sforzo che hai fatto >
< A cosa si riferisce? > domandai, senza capire.
< Sei rimasta in campo e hai lasciato che si riposasse qualcun'altra, quando si vedeva benissimo che non ce la facevi più e stavi male. Era questo quello che volevo insegnarti all'inizio, dopo averti nominata capitano >
< Soffrire in silenzio? >
< No, sacrificarti per la squadra. Ci vediamo domani, capitano >
Sorrisi.
< Arrivederci, coach >
Anche Robert e Jenny lo salutarono, poi appoggiai la testa sulla spalla del mio ragazzo.
< Jenny mi ha detto del succhiotto > ridacchiò.
< Non commentare > dissi scoppiando a ridere.
< Questa sera posso rapirti per festeggiare la tua vittoria? > chiese, accarezzandomi il braccio.
< Veramente pensavamo di andare tutte insieme al Four Seasons a festeggiare. Jenny, vieni anche tu? > domandai, guardandola supplichevole.
< Non posso, questa sera mia sorella mi ha chiesto di badarle la piccola >
< Sono invitato anche io anche se Jenny non può, oppure è un'uscita per sole donne? >
< Ci saranno anche i ragazzi delle mie amiche, sei più che invitato > risposi sorridendo.
< Va bene, ci sto >
< E questa sarebbe la vostra prima uscita di gruppo? > domandò Jenny.
< Hey, ora che ci penso, sì! > esclamai guardando Robert < sei contento? >
< Andrei anche in capo al mondo con te > ribatté baciandomi la guancia.
Sorrisi e gli strinsi la mano, alzandomi poco dopo.
< Va bene, ragazzi, ora è meglio che vada a fare la doccia. Sono puzzolente e sudata da far schifo >
< Ti aspetto in macchina >
< Okay, capo > risposi sorridendo.
< Ti dispiace se torno a casa con la tua macchina? Sai, non vorrei che tu la lasciassi qui a scuola per tutta la notte… > chiese Jenny.
< Certo, inventa un'altra scusa > risposi ridendo < vieni con me a prendere le chiavi >
Presi per mano Jenny e salutai Robert, la portai dentro gli spogliatoi e le diedi le chiavi della macchina, dopodiché mi feci la doccia e salutai le altre Clovers, dandoci appuntamento per le nove davanti al pub.
< Oi, Michelle! > esclamò Sarah < porterai Robert stasera? >
< Perché ti interessa? > domandai socchiudendo gli occhi.
< Così, per curiosità > ribatté grattandosi la fronte.
< Sai,
Lie To Me mi ha insegnato a capire chi è sincero da chi non lo è. E tu non lo sei >
< Sì, ma avrei fatto una figura migliore se te l'avessi chiesto con indifferenza >
Risi e scossi la testa.
< Sì, verremo entrambi. Per favore, non fate niente di stupido >
< Sì, capo! > ribatté e ci salutammo.
Una volta a casa Robert mi diede il tempo di cambiarmi e alle sette mi venne a prendere per cenare insieme e alle nove in punto raggiungemmo i miei amici.
< Sono qui fuori? >
< No, generalmente sono dentro > risposi prendendo la mia carta d'identità e mostrandola al buttafuori.
< Lo sai che con questo vestito sei sexy? Forse lo sei un po' troppo >
< Grazie > risposi sorridendo e dopo averlo preso per mano, lo trascinai dentro il pub, raggiungendo i miei amici nel privé.
< Avete anche il privé? > domandò Robert sorpreso.
< Il ragazzo di Sarah è il figlio del proprietario >
< Ah…ora si spiega tutto >
< Avanti, forza e coraggio > sussurrai stringendo la mano di Robert.
< Hai paura? >
< Un po' >
< Di cosa? >
< Che possano farti passare una serata terribile >
< Sono sicuro che non sarà così > rispose e mi precedette col passo, raggiungendo così le mie amiche.
< Michelle! > esclamarono Megan e Charlotte, ma sbiancarono non appena videro il mio accompagnatore.
< Per favore, non iniziate ad urlare >
< È un piacere rivedervi, ragazze > disse Robert sorridendo.
< Ciao > risposero le mie amiche sorridendo nervosamente.
La stessa reazione la ebbe anche il resto della squadra, reazione che non piacque molto ai loro ragazzi. All'inizio erano tutti un po' nervosi, ma poi si sciolse il ghiaccio e ognuno dimenticò di avere davanti a sé Robert l'attore: avevano davanti a sé Robert, un ragazzo ventitreenne originario di Londra, che stava con la sottoscritta. E a mezzanotte ci salutammo tutti e ce ne andammo.
< Ti sei divertito? > domandai mordendomi il labbro.
< Sì, molto. I tuoi amici sono simpatici > rispose guardandomi e sorridendo.
< Se dovessero chiedermi di portarti ancora con me ad un incontro, verresti? >
< Molto volentieri >
< Grazie > risposi sorridendo < Aaron non voleva mai uscire con loro >
< Aaron era un'idiota >
< Un totale idiota > asserii cercando la mano di Robert < sono contenta di questa uscita, sai? >
< Anche io. Mi dispiace solamente del contrattempo al ristorante >
< Robert, piantala. Finirai sempre sui giornali e finché starò con te, sarà automatico che ci finisca anche io. Non voglio però che questo però crei dei problemi. Voglio stare con te, il resto non conta. Di certo non ti lascerò perché i paparazzi mi rompono le scatole >
< L'hai detto, eh! > esclamò ridendo.
Restammo in silenzio fino a che non arrivammo a casa, ascoltando la musica e accarezzandoci le mani.
< Sei davvero sicuro di non voler restare da me questa notte? > domandai quando parcheggiò.
< Hai voglia di svegliarti alle quattro di mattina? >
< Come non detto! Sogni d'oro > dissi avvicinandomi a lui e appoggiando le mie labbra sulle sue.
< Sogni d'oro. Ci vediamo domani quando mi libero >
< Ci conto > risposi mentre gli accarezzavo una guancia, poi uscii dalla macchina ed entrai in casa.
Mi spogliai e mi infilai il pigiama, poi mi sedetti sul divano e guardai un po' di televisione, fino a che il sonno non prese il sopravvento.


Hello world!
Come un orologio svizzero mi trovo a postare il nuovo capitolo e ringrazio il cielo che sia sabato! La cosa negativa, però, è che devo passare il fine settimana a studiarmi tedesco, materia che detesto…FUCK!
Però (perché sì, c'è un però) sono contenta, perché sono tornata da poco dalla FIERA DEL CIOCCOLATO. E non avete la minima idea di quello che ho visto! Avrò preso 25 chili solo a guardare tutto quel cioccolato, senza contare i piccoli (più piccoli di un'unghia -.-) assaggi che c'erano! E sono tornata in autobus (perché a casa non ci sarebbero mai arrivati) con un cioccolatino al latte e al cocco, una specie di ciocorì (o come si scrive) al cioccolato al latte e uno al cioccolato bianco. Peccato che domani sia l'ultimo giorno (e che debba passarlo a studiare T__T)
Comunque, sproloqui a parte, devo dire un'altra cosa importantissima: il 22 Dicembre sarò a Milano a vedere la mostra di Salvador Dalì! Io AMO i suoi quadri. Se potessi li sposerei e ci farei tanti quadrettini♥ E nonostante quello che possiate pensare…no, non faccio uso di droghe!
Poi oggi sono particolarmente felice, perché alla mia cara funghetta Pri sta per tornare il cellulare da usare per la scheda vodafone, quindi tornerò a romperle le palle everyday! ♥
Bene, ora faccio qualche piccolo ringraziamento e poi vi lascio in pace! :D
valentina_black_cullen: non so cosa dirti, se non GRAZIE♥ Ti adoro per ogni cosa che mi dici, mi fai commuovere!
LoryeEmy: spero di non aver fatto qualche altro errore/orrore di ortografia questa volta xD A proposito! Ti è arrivata la mia e-mail con il contatto di Facebook? Ciccia…non mi ha mai chiamato nessuno così (a parte mia nonna xD) Mi suona un po' strano, però non mi dispiace xDD
Railen: Tzé, pervertita ù.ù Splendoreeeeeeee! I miss you, do you know?♥ Cavolo, che culo che hanno i Mars a farsi il capodanno a Las Vegas! Oh, appena compirò 21 anni ci andrò anche io! Sex, drugs and rock and roll, più il gioco d'azzardo *___* Scherzi a parte…mancano 25 giorni, lo sai? OMG, I can't wait! Love you so much!


Alla prossima settimana, se riesco…perché molto probabilmente sarò sommersa dallo studio pre-simulazione di terza prova. H.E.L.P.
Giulls
P.S. vanno calendarizzate (parola inventata dalla sottoscritta, non è un orrore ortografico):
-25 al concerto dei Mars a Bologna♥
-39 alla mostra di Dalì a Milano
-42 a Natale (e alle vacanze)
-… al mio compleanno (a dire il vero non so quanto manchino di giorni xD)
-232 (più o meno) all'esame. Ieeeeeeeeeee! Il giorno in cui mi lascerò alle spalle il liceo andrò dalla mia prof di matematica e gliene dirò dietro di tutti i colori *___*

Siete eccitate pure voi, vero? :D

   
 
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