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Autore: MardyBum__    13/11/2010    1 recensioni
« Dimmi perchè » domandò lui scuro in volto.
Nessuna risposta, non una sillaba uscì dalla bocca di lei che teneva lo sguardo fisso sul pavimento.
« Rispondimi dannazione! »
« Non lo so, diamine non lo so perchè Tom! Tu pensi che per me sia facile? Credi che non mi sia impegnata per cercare di smettere? Ci ho messo tutta me stessa ma non ci sto riuscendo e non so se mai ci riuscirò! » Urlò lei tutto d'un fiato mentre le lacrime iniziavano a rigarle il volto.
Le braccia di lui la avvolsero, la strinse a sè per poi guardarla negli occhi « Non farmi questo ti prego, significhi troppo per me e non sopporterei di perderti »
A quelle parole il suo cuore perse un battito.
« Aiutami Tom, ti prego »
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quanto tempo eh?! L'ispirazione in questi giorni si è fatta sentire pochino pochino. Sono un pò dispiaciuta per non avere ricevuto nemmeno una recensione nel capitolo precedente, spero che questo vi piaccia e lo recensiate....non è mai troppo tardi per recensire anche l'altro però! :P

Bacioni, LE


Twelve.


In Germania con lui?! Cioè, andare a stare nella terra dei wurstel e della birra insieme al chitarrista dei Tokio Hotel?
No, doveva aver capito male sicuramente, era umanamente impossibile che Tom si stesse assumendo una tale responsabilità rischiando di finire nei casini per lei. Non poteva essere, eppure era proprio quello che il ragazzo le aveva comunicato pochi secondi prima. E ora cosa avrebbe fatto? Avrebbe dovuto accettare oppure no?! Dopo la raffica interiore di domande tornò alla realtà.

- Ma come in Germania? - domandò confusa.

- Si in Germania, qui non siamo al sicuro.- Rispose serio lui.

- Ma le ragazze? E Bill, Georg e Gustav?! E il vostro tour?! Devi essere impazzito! - Continuò lei ancora più incredula.

- No, non sono impazzito anzi, ho le idee chiarissime, il tour qui è finito, volevamo rimanere per rilassarci un pò, ma non c'è problema, adesso torniamo a casa prendiamo le nostre cose e ce ne andiamo.- Disse Tom mentre metteva in moto il furgone.

Ok, ora ne aveva la conferma, fra non molto sarebbe partita con Tom per la Germania. Certo che quando quel ragazzo si fissava era impossibile dissuaderlo.

- Sei sicuro che funzionerà? A me non convince molto questa tua idea, e poi scusa dove andremo a stare?!- Domandò a raffica Lavinia.

- Beh non è tanto complicato, o andiamo nella mia casa ad Amburgo oppure a casa con i miei a Loitsche, scegli tu.- Rispose Tom restando con gli occhi incollati sulla strada.

Nia si limitò ad accennare un sì con la testa.

- Mi vergogno da morire, cosa penseranno di me ora?- Continuò lei malinconica. Nel frattempo era scattato il rosso nel semaforo e il furgone si fermò.

- Se i tuoi fans sono persone intelligenti e davvero tengono a te, non ti giudicheranno, lo so le persone stupide che ti punteranno il dito contro ci saranno e sai una cosa?! 
Sono quelle a cui non devi proprio dare retta, i giornalisti ti massacreranno, gonfieranno la notizia ancora di più, ti sputtaneranno e ti staranno addosso come degli avvoltoi, ma tu devi fregartene, perchè i pareri che devono importarti sono quelli dei tuoi amici, dei tuoi familiari e dei tuoi fans, e basta. - Rispose deciso Tom, voltandosi verso la ragazza lancindole un sorriso rassicurante.

- Grazie Tom, davvero.- Disse imbarazzata lei.

 Non riusciva a credere a quanto Tom stesse facendo per lei, insomma non la consceva nemmeno da tanto tempo e già si stava prendendo così tanta cura di lei, che doveva ammetterlo si stava affezionando sempre di più al ragazzo e in cuor suo sperava che fosse lo stesso per Tom.
Riusciva a farla sentire protetta, sentiva che con lui accanto sarebbe riuscita ad uscire da quel tunnel, anzi ne era convinta. Il furgone ripartì continuando il viaggio verso casa.
Ora l'unica cosa da fare era dirlo alle sue amiche, non aveva la minima idea di come avessero potuto prenderla, ma sperava davvero con tutto il cuore che l'avrebbero capita e sostenuta.

***

La situazione a casa delle ragazze non era delle migliori, Bea, Camilla e Nicla erano preoccupate su dove si fosse cacciata la loro amica, ancora sottoshock per quello che era successo continuavano a domandarsi il perchè. Quello che era accaduto la sera prima le aveva completamente destabilizzate, ovviamente non ce l'avevano con Nia nella maniera più assoluta, solo che non riuscivano a spiegarsi perchè lei non si fosse mai confidata con loro, dopotutto erano le sue migliori amiche, coloro che l'avevano sempre sostenuta ed aiutata in tutte le situazioni possibili immaginabili.
Ecco l'unica cosa per cui erano dispiaciute era questa.

- Ma perchè ha fatto questo? Io davvero non riesco a capire.- Si domandò Camilla.

- Non capisco perchè abbia iniziato a frequentare quella gente, non capisco come abbia fatto ad entrare in quel giro! - continuò lei.

- Già, e la cosa peggiore è che no ci siamo mai accorte di nulla! Non so davvero come abbiamo potuto non renderci conto di una cosa simile.
Lei stava male e noi, che siamo le sue migliori amiche e la conosciamo come le nostre tasche non ci siamo rese conto che stava attraversando un periodo così - Proseguì Bea.

- E quello stronzo l'ha anche picchiata! Ma dico l'avete visto?! Come si fa a picchiare Nia, come cazzo si fa a picchiare una ragazza?! Io non lo concepisco...avete visto con quanta leggerezza lo faceva?! Sembrava stesse prendendo a calci un sasso, giuro che se lo vedo di nuovo lo ammazzo con le mie mani! - Urlò incazzatissima Nicla.

Prese dal discorso non si accorsero della porta che si stava aprendo, e quando si ritrovarono Nia davanti regnò il silenzio più totale nella stanza.
Ora Nia era lì, davanti a loro, con la sua espressione da cucciolo smarrito, un cucciolo che ha bisogno di qualcuno che la protegga, che non la abbandoni.
Le ragazze non si mossero non proferirono parola, la osservavano e basta, avevano così tante cose da dirle ma in quel momento sembrava che le loro lingue si fossero attorcigliate incapaci di emettere anche il suono più banale. Non ci furono parole, ma il gesto più sincero che possa esistere al mondo, un abbraccio, uno di quelli lunghi, calorosi e rassicuranti soprattutto.
Quell'abbraccio racchiudeva tutto ciò che volevano dirle, e questo bastava.

- Ragazze mi dispiace, mi dispiace di avervi tenuto tutto nascosto, di avervi mentito, non ve lo meritavate, è che è successo tutto così velocemente, io mi stavo innamorando di Chris è per questo che ho provato, perchè volevo che lui mi tenesse con sè, volevo stare con lui, e poi quella situazione all'inizio mi eccitava così tanto, era tutto così nuovo e diverso, ma mi è sfuggito tutto di mano, poi Chris ha iniziato a picchiarmi e ad abusare di me e io non avevo il coraggio di ribellarmi perchè avevo bisogno della droga e non vi ho mai detto nulla perchè non volevo incasinare il  gruppo, non volevo deludervi, non mi merito il vostro perdono non me lo merito, sono stata una cretina! - Urlò in lacrime la bassista.

Ora per Bea, Nicla e Camilla era tutto più chiaro. Ma non potevano credere che Nia avesse pensato che le avrebbe deluse, lei non le aveva mai deluse, lei non le avrebbe mai e poi mai deluse.
Non le risposero ma continuarono ad abbracciarla, segno che l'avevano perdonata ovviamente. La bassista si asciugò i lacrimoni e riprese fiato per riprendere a parlare.

- Ragazze, è da stamattina che ricevo messaggi e chiamate anonime di minaccia, e non solo verso di me ma anche verso Tom...mi sto davvero preoccupando, soprattutto per lui, non voglio che gli succeda qualcosa per colpa mia...- Disse.

- Come?! Nia devi andare dalla polizia e denunciare! Fatevi mettere delle guardie del corpo, fate qualsiasi cosa ma devete farvi proteggere! - Le urlò Nicla già in preda al panico, tipico di lei.

- Icla, non ce n'è bisogno...non denuncerò nulla...Tom mi ha proposto di andare a stare con lui in Germania...credo che sia meglio che io sparisca per un pò...- Continuò Nia.

- Cosa?! - Domandarono in coro le sue amiche.

- E dove andrai?! - Proseguirono.

- Verrà a stare da me, o ad Amburgo nella casa mia e di Bill oppure dai miei genitori a Loitsche, l'aiuterò io, me ne prenderò cura, non la lascierò un solo istante da sola tranquille..- le rassicurò Tom.

- No! Noi vogliamo venire con te, non ti abbandoniamo, siamo sempre state insieme non ti lasciamo, non se ne parla.- Affermò prontamente Bea.

- Ragazze lo so che è difficile per voi però...credetemi è meglio che vada da sola con lui, non vogliamo destare troppo sospetto e comunque cercheremo di stare via il meno possibile...fidatemi di me ve ne prego...- rispose lei tranquilla ma allo stesso tempo mortificata.

- Nia, ma noi volevami venire con te, starti vicino...-dissero abbattute le sue amiche.

- Lo so, però non voglio mettere in pericolo anche voi, è l'ultima cosa che voglio...vi prometto che tornerò presto, e soprattutto tornerò la Nia di prima...lo giuro...- disse infine lei abbracciando le amiche.

E dopo i saluti e qualche altra lacrima, via in camera a preparare le valigie con tutti i suoi vestiti, effetti personali, cd, e non dimentichiamoci dei suoi amatissimi bassi e del suo piccolo Milo.

- Beh...ci vediamo a presto allora..- disse un pò giù di corda la Nia alle sue amiche.

- Cia piccola...ci mancherai..- risposero loro abbracciandola forte.

La stessa scena si ripetè successivamente dai ragazzi ma stavolta con Tom come protagonista. Una volta fatti tutti i saluti e le varie raccomandazioni iniziò il viaggio verso la Germania.

- Ma non ci riconosceranno sull'aereo?!- Domandò dubbiosa Nia mentre caricava sul furgone le sue vligie.

- No no tranquilla, useremo il nostro jet...non sospetteranno nulla tranquilla! - La rassicurò il ragazzo.

Una mezz'oretta dopo erano già sull'aereo diretti verso la Germania, il viaggio non fu estremamente lungo ma la ragazza non riuscì a restare sveglia così si abbandonò fra le braccia di Morfeo e, si svegliò quando erano già arrivati a destinazione.

- Beh...adesso tocca a te, dove vuoi andare a stare?!- Le domandò incuriosito Tom.

- Beh non saprei....non voglio infastidire i tuoi e non vorrei creargli dei problemi con quello che sto passando...- Iniziò lei.

- Ma come ti salta in testa un'idea simile?! Non gli creeresti nessun problema...però se la metti così vorrà dire che andremo ad Amburgo a casa mia...va bene?! - Concluse Tom.

Lei gli rispose con un sorriso.

E ci fu un istante, "quell'istante" in cui i loro sguardi si incontrarono e si persero l'uno nell'altro...ed è in quella manciata di minuti che Nia capì che adesso era solo Tom quello di cui aveva bisogno, in tutti i sensi. Lo voleva perchè sapeva che l'avrebbe aiutata fino alla fine, lo voleva perchè ogni minuto che passava si stava affezionando sempre di più, lo voleva perchè forse se ne stava innamorando.

E Tom, desiderava anche lui Nia in quel modo?



   
 
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