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Autore: gemini    23/12/2003    3 recensioni
Benji abbandona la Germania dopo che una misteriosa ragazza gli ha spezzato il cuore, Mark e Maki entrano in crisi a causa di un affascinante allenatore di softball, Holly sembra preso da un'altra ragazza e Patty si innamora di un altro...storie e personaggi che si intrecciano, sullo sfondo della romantica Parigi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DESTINI CHE SI UNISCONO

 

CAPITOLO QUINTO: BENJI E RACHEL

 

La mattina dopo, tutta la nazionale giapponese si trovò riunita nella sala ristorante dell’albergo per consumare la prima colazione.

Tom e Benji erano più sollevati, dopo la chiacchierata della sera prima, e questo sollievo traspariva anche dai loro volti, che erano meno abbattuti e tirati del giorno precedente, anche se ancora si poteva osservare una forte malinconia adombrare i loro lineamenti. Questo non valeva invece per Mark, che aveva un viso a dir poco tetro. La tigre non sembrava che l’ombra di se stessa: aveva la faccia di chi non dormiva da giorni, il suo volto era pallido e smagrito, piluccò svogliatamente qualcosa lasciando la maggior parte del cibo nel piatto, e reagiva con sgarbo a qualunque domanda gli venisse rivolta. Il pensiero di Maki continuava a tormentarlo senza dargli tregua, giorno e notte, e nemmeno l’imminente torneo riusciva in qualche modo a distrarlo.

Anche Patty non aveva una bella espressione quella mattina. Aveva dormito pochissimo, e il suo breve sonno era stato agitato da una serie spiacevole di sogni, in cui non faceva che vedere Holly e Rosemarie l’uno tra le braccia dell’altra. Il suo morale era decisamente sotto le scarpe, e la ragazza non toccò praticamente cibo, sotto lo sguardo preoccupato delle amiche Amy e Jenny. Tener d’occhio Holly poi non le dava alcun sollievo, anzi…non faceva che rattristarla ancora di più, dato che quella mattina il capitano aveva un’espressione trasognata che la fedele manager non gli aveva mai visto in tanti anni che lo conosceva.

Holly non faceva che pensare alla sera prima…al bacio che lui e Rosemarie si erano scambiati sotto il romantico cielo parigino. Era stato uno dei momenti più belli della sua vita…era stato meraviglioso stringere Rosemarie tra le braccia, aspirare voluttuosamente il profumo dei suoi capelli biondi lievemente scompigliati dal vento, assaporare le sue labbra morbide e calde…Mai avrebbe immaginato che esistesse al mondo qualcosa di molto più inebriante di una partita di pallone. Si sentiva tutto scombussolato…Aveva sognato la francesina per tutta la notte, e appena sveglio lei era stata il suo primo pensiero. Non aveva mai provato nulla di simile per nessun’altra ragazza…anzi, non aveva proprio mai degnato di uno sguardo nessuna ragazza, prima di allora. Eppure Rosemarie…lei era entrata con forza dirompente nel suo cuore e nella sua mente, e Holly non riusciva a fare altro che pensare a lei.

“Guardalo…è evidente che ieri sera è successo qualcosa tra lui e quella!”, pensò Patty guardandolo attraverso il vetro del suo bicchiere, mentre una morsa di dolore e di amarezza le stringeva violentemente il petto. Le venne quasi voglia di spaccare il bicchiere in faccia a Holly, per cancellare dal suo volto quell’espressione da ebete che la mandava in bestia. “Perché? Vorrei sapere solo questo, perché?”, si domandò rabbiosamente, mordendosi un labbro per trattenersi dallo scoppiare in lacrime lì, di fronte a tutti. Lei lo amava da anni con una devozione inimmaginabile…avrebbe fatto qualunque cosa per lui…e invece doveva starsene lì, a guardarlo beato e sorridente mentre si innamorava di un’altra ragazza…senza poter fare nulla.

-Ehi Patty! Tutto bene?-, le domandò preoccupata Amy, che era seduta alla sua destra. Anche lei aveva notato l’insolita espressione del capitano, e aveva tratto le stesse conclusioni di Patty. C’era sicuramente del tenero tra lui e Rosemarie, la cosa era a dir poco palese…e a Amy dispiaceva da morire per l’amica. Poteva immaginare quanto Patty tenesse a Holly, perché era lo stesso sentimento che lei provava per Julian…Guardò il ragazzo che stava seduto di fronte a lei, intento a chiacchierare tranquillamente con Philip, e provò per un attimo a immaginare cos’avrebbe potuto provare vedendoselo portare via sotto il naso da un’altra donna…non riusciva nemmeno a immaginare una cosa simile. Sarebbe stato un dolore troppo grande…per questo Amy capiva quanto grande dovesse essere in quel momento la tristezza di Patty.

Patty scosse la testa. –Come potrebbe andare bene?-, rispose in tono amaro, sussurrando a bassa voce per non farsi sentire dagli altri giocatori della nazionale. –Guardalo…non l’ho mai visto così, con la testa completamente tra le nuvole…E sono sicura che il calcio non c’entra nulla. C’è sicuramente di mezzo quella ragazza, quella Rosemarie…si sta innamorando di lei, Amy-, e dicendo quelle parole la sua voce si incrinò, e Patty dovette ingollare un sorso d’acqua per trattenere il pianto.

Amy mise una mano sopra quelle dell’amica. – Su Patty…cerca di non disperare. Niente è ancora perduto-, si sforzò di consolarla in tono comprensivo.

La giovane scosse la testa e si alzò da tavola. –Sì invece…e la stupida sono io, che non mi sono resa conto prima di non avere la benché minima speranza-, disse, e senza una spiegazione si allontanò dal tavolo e si avviò verso la propria stanza, incapace di reggere oltre la situazione.

-Ehi! Che succede a Patty? Dove va?-, esclamò Bruce, osservando meravigliato la manager capo allontanarsi in tutta fretta senza dire una parola. –Tu sai qualcosa, Holly?-, domandò al capitano, che era seduto proprio accanto a lui.

-Eh? Cosa?-, chiese quest’ultimo stordito, con la testa da tutta un’altra parte.

-See, buonanotte! Anche tu non mi sembri granché sveglio stamattina!-, allargò le braccia il difensore della nazionale.

Holly stava per ribattere qualcosa, ma venne interrotto dall’arrivo di Freddy Marshall, il loro allenatore.

-Ragazzi, ho una notizia importante da darvi-, esclamò il mister, dopo averli salutati. –Ho saputo che la nazionale tedesca oggi si allenerà nel campo numero uno dell’albergo. Prima di allenarci, faremo un salto ad osservarli. Pare che abbiano un nuovo portiere e un nuovo attaccante molto in gamba, e io sono curioso di vederli all’opera-.

Benji si sentì morire, e sbiancò immediatamente. L’allenamento della nazionale tedesca…Andare ad osservarlo, voleva dire inevitabilmente incontrare lei…Rachel…e lui non si sentiva pronto a rivederla. Ma cosa poteva fare? Certo non poteva opporsi ad una decisione del mister, e nemmeno rifiutarsi di andare insieme ai suoi compagni. E con che giustificazione poi?

“Scusi, mister, ma non posso venire perché sa, mi sono innamorato della fidanzata del portiere della Germania e lei non mi vuole!”? Si sarebbe solamente reso ridicolo agli occhi di tutti. Poi a cosa sarebbe servito? A evitare di vedere Rachel per un altro giorno, forse due al massimo…prima o poi sarebbe stato inevitabile trovarsi faccia a faccia con lei. Si trovava nel suo stesso albergo, accompagnava una squadra che partecipava al suo stesso torneo…prima o poi si sarebbero visti sicuramente. Tanto valeva togliersi subito il pensiero, e cercare di parare il colpo nel migliore dei modi.

Tom intuì quello che stava passando per la testa dell’amico, e gli diede una pacca sulla spalla per rassicurarlo. –Tranquillo, Benji…cerca solo di stare rilassato, e vedrai che supererai questa brutta situazione alla grande-, gli sussurrò in tono comprensivo.

Benji gli sorrise grato, e annuì.

“Cerca di stare rilassato”, continuò a ripetersi quando, un quarto d’ora dopo, si avviò insieme al resto della squadra al campo dove si stava allenando la Germania. Ma tutta la tranquillità si dissipò all’istante quando lo raggiunsero, e la prima cosa che lui vide fu una sagoma familiare seduta su una panchina a bordo campo, sotto una tettoia che la riparava dal sole cocente.  Una ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, con indosso una felpa bianca e un paio di jeans, che teneva una mano sotto il mento e seguiva attentamente le mosse dei calciatori che correvano in campo…lei…Rachel…

 

Così gli era apparsa anche la prima volta che l’aveva vista. In Germania, circa un anno prima, ad un allenamento dell’Amburgo.

Era l’ultima volta che Karl Heinz Schneider si allenava con loro, prima di trasferirsi al Bayern Monaco. Benji era arrivato in ritardo, perché si era fermato negli spogliatoi a controllare che il regalo che lui e gli altri compagni avevano preparato per salutare Karl fosse a posto. Gliel’avrebbero consegnato al termine dell’allenamento, e poi sarebbero andati tutti insieme a farsi una bevuta nel pub in cui tante volte avevano festeggiato dopo una vittoria.

Il giovane portiere stava arrivando di corsa al campo di allenamento, quando un’improvvisa visione lo aveva bloccato.

Seduta su una delle panchine stava una ragazza che non aveva mai visto prima…una ragazza bellissima. Benji era sicuro di non averla mai vista, perché altrimenti non se ne sarebbe certo potuto dimenticare…I lunghi capelli biondi, appena ondulati, erano sciolti sulle spalle, e le ricadevano con grazia fino a metà schiena. Indossava una tuta grigia con i bordi rossi, teneva una mano sotto il mento e osservava i movimenti dei calciatori con sguardo assorto. Il ragazzo notò che aveva un profilo altero e armonioso, e dei meravigliosi occhi azzurri. Era bellissima…una delle ragazze più belle che Benji avesse mai incontrato…e da quando si trovava in Germania ne aveva conosciute parecchie.

Stava per avvicinarsi a lei e dirle qualcosa, quando sentì qualcuno chiamare a gran voce il suo nome, e vide Karl avvicinarsi di corsa a lui sventolando una mano.

-Ehi…pensavo che oggi non saresti più venuto!-, esclamò quando lo ebbe raggiunto.

-E mi sarei perso il tuo ultimo allenamento? Starai scherzando!-, ribatté Benji, dandogli una pacca sulla spalla. Gli dispiaceva che Karl se ne andasse dall’Amburgo…all’inizio lo considerava solo un pallone gonfiato antipatico e arrogante, ma col tempo aveva imparato a conoscerlo meglio, e si era ricreduto. Non si poteva dire che fossero diventati grandi amici, visto che avevano entrambi caratteri schivi e piuttosto scostanti, ma tra loro si era creato un bel rapporto di stima e rispetto.

Con la coda dell’occhio, Benji vide che la ragazza bionda si era alzata dalla panchina, e si stava dirigendo verso di loro con un bel sorriso. Provò un’acutissima fitta di delusione, che lo colse completamente di sorpresa, realizzando che probabilmente si trattava della fidanzata di Karl.

-Bene! Volevo proprio presentarti una persona!-, esclamò Karl sorridendo, cingendo con un braccio la vita della biondina. Benji provò un’altra acuta fitta allo stomaco, che tentò di ignorare, ed imbastì uno dei suoi sorrisi più smaglianti.

-Mia carissima Rachel, questo è Benjamin Price, il nostro SGGK…il miglior portiere della storia dell’Amburgo-, disse il Kaiser, rivolgendo al portiere un bel sorriso.

-Sempre il solito esagerato!-, si schernì Benji, sorridendo fiero e tendendo la mano alla ragazza.

La giovane strinse la mano del portiere rivolgendogli un meraviglioso sorriso, e Benji cercò di ignorare il calore che lo aveva invaso dentro al solo contatto con la manina affusolata di lei.

-Questa invece, mio caro Benji, è mia cugina Rachel…aspirante portiere della squadra di calcio femminile dell’Amburgo!-, proseguì il tedesco.

La gioia che Benji provò in quell’istante fu indescrivibile…Sua cugina…era sua cugina, non la sua fidanzata…Senza spiegarsi il perché, il ragazzo provò a quel pensiero un incredibile senso di esultanza.

Il suo amore per Rachel era nato probabilmente così…proprio in quel momento. E non aveva fatto che crescere nel periodo in cui aveva avuto modo di conoscerla meglio, e di apprezzare non solo la sua straordinaria bellezza, ma anche le sue qualità interiori. Perché Rachel non era solo una bella ragazza, ma era anche in gamba, intelligente e caparbia. Era completamente diversa dalle donne che Benji aveva conosciuto e frequentato fino a quel momento…tutte belle e affascinanti, ma in fondo vuote. Così vuote che dopo un po’ di tempo, quando l’attrazione fisica e l’entusiasmo iniziale cominciavano a svanire, lo annoiavano e lo infastidivano. Con Rachel invece non era stato così, anzi, più la conosceva e più era affascinato da lei.

Ma non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo…non solo perché non sapeva come comportarsi con una ragazza che per la prima volta gli piaceva sul serio, ma soprattutto perché…beh, perché Rachel lo detestava. E lui non riusciva a spiegarsi per quale motivo l’unica donna con cui si fosse comportato in tutta la sua vita in maniera assolutamente ineccepibile provasse una tale antipatia nei suoi confronti.

Non ci aveva messo molto a comprendere che Rachel lo considerava un pallone gonfiato, presuntuoso e pieno di sé, un arrogante abituato ad avere tutto e tutti ai suoi piedi e a trattare le persone alla stregua di oggetti. Forse aveva parlato con qualcuna delle sue ex fidanzate…perché sì, Benji doveva ammettere che con le donne che aveva frequentato fino a quel momento si era comportato proprio come lo descriveva Rachel. Essere circondato da stuoli di ragazze adoranti, che avrebbero fatto qualunque cosa pur di uscire con lui (ok, forse ora sto esagerando!^___^ndGemini), lusingava enormemente la sua vanità e il suo amor proprio, e più facilmente riusciva a far cadere una ragazza ai suoi piedi e più il suo orgoglio maschile ne usciva rafforzato.

All’inizio, aveva creduto che anche con Rachel potesse funzionare questa tattica. Ripensandoci in seguito, si era reso conto di essere stato veramente stupido anche solo a pensare una cosa simile…lei lo aveva colpito proprio perché era diversa da tutte le altre, come aveva potuto pensare di trattarla allo stesso modo?

Eppure, quando si era tenuta la festa d’addio per Karl, aveva combinato la frittata. Un po’ alticcio dopo una birra di troppo, si era avvicinato a Rachel con il solito modo di fare da seduttore consumato che utilizzava quando voleva conquistare una ragazza. Aveva fatto così un po’ con tutte, e si era sempre concluso in un successo. Ma quando si era avvicinato a lei e aveva tentato di baciarla…anziché accoglierlo festosa tra le sue braccia, come avevano fatto tutte le altre in precedenza, Rachel gli aveva rovesciato la sua birra in testa.

-Chi ti credi di essere, Price? Quelli come te mi fanno schifo! Vergognati, ti credevo diverso!-, aveva esclamato indignata, prima di allontanarsi.

Benji era rimasto allibito…e subito dopo aveva provato per lei un forte senso di ammirazione. Era una ragazza forte e determinata…una ragazza con le palle…Aveva provato a scusarsi, ma lei si era rifiutata persino di parlare con lui. Era stato un duro colpo per il suo smisurato orgoglio.

Il pensiero di quel rifiuto non gli aveva fatto chiudere occhio quella notte. Aveva cercato di convincersi che non valeva la pena di prendersela, e tantomeno di dannarsi l’anima per una ragazzina scorbutica che non lo voleva…poteva avere chissà quante altre donne, anche più belle di lei, ai suoi piedi, e miss Rachel Schneider poteva anche andarsene al diavolo!

Ma questi suoi pensieri erano svaniti come neve al sole quando, qualche giorno dopo, l’aveva rivista…e si era accorto che l’attrazione per lei non si era affatto dileguata, anzi, era più forte di prima. Aveva fatto i salti mortali per farsi perdonare, per riuscire a trovare il modo di farle comprendere che lui non era come lei pensava…ma era stato tutto inutile.

Rachel non sopportava nemmeno la sua presenza, lo trattava con fredda indifferenza se non addirittura con sgarbo, ed era come cercare inutilmente di perforare una corazza inespugnabile.

Poi, qualche mese dopo, aveva ricevuto da Karl una notizia che l’aveva fatto sprofondare in una cupa, inesorabile disperazione…e solo in quel momento aveva avuto la certezza che quello che provava per Rachel non era semplice attrazione, ma qualcosa di più profondo…qualcosa che assomigliava moltissimo all’amore…

Parlando dei suoi nuovi compagni del Bayern, Karl aveva accennato distrattamente, pensando sicuramente che all’amico non interessasse, al fidanzamento del nuovo portiere del Bayern, il giovane e promettente Marcus Friedman, con sua cugina Rachel.

Benji era rimasto stordito dalla notizia…era stata una mazzata totalmente inattesa. Certo…come poteva essere altrimenti…era ovvio che prima o poi ci sarebbe stato qualcun altro a non rimanere indifferente al fascino di Rachel…qualcun altro che, al contrario suo, sarebbe riuscito a fare breccia nel suo cuore…ma il solo pensiero di lei tra le braccia di un altro uomo lo faceva a dir poco impazzire…

Diventò un tormento, una spina nel cuore che non gli dava più pace. Sperava che le cose fossero migliorate qualora avesse dato finalmente un volto, un’identità a colui che ormai considerava il suo odiato rivale…così chiese a Karl di fargli conoscere Marcus Friedman.

Questo invece non fece che peggiorare le cose. Dal primo momento in cui lo vide, si rese conto che Friedman era l’individuo più arrogante e pieno di sé che avesse incontrato in vita sua, tanto che, paragonato a lui, Benji era la persona più modesta di questo mondo. Trattava Rachel come un oggetto…una bella ragazza al suo fianco che completava la sua immagine di vincente…come un trofeo da portare a spasso per farsi ammirare e invidiare dagli altri. Di interesse per lei, per la sua personalità, per i suoi sentimenti, in lui non se ne vedeva una traccia.

Insomma, era il genere di uomo che Rachel avrebbe dovuto detestare…e Benji si augurava che una volta conosciutolo a fondo, lo avrebbe mandato al diavolo.

All’inizio si era detto che probabilmente lo giudicava in quel modo solamente perché ne era geloso…ma il tempo, e soprattutto i fatti, gli avevano dato ragione.

Quello che Karl gli raccontava di Marcus, e soprattutto del modo in cui trattava Rachel, lo mandavano in bestia…e più di una volta Benji fu tentato di raggiungerlo agli allenamenti del Bayern Monaco e di cambiare i connotati al suo viso arrogante a suon di pugni. Lo aveva trattenuto solamente la consapevolezza di non aver alcun diritto di comportarsi in quel modo.

Seppe che Marcus tiranneggiava Rachel in tutti i modi…impedendole di frequentare le sue amiche, decidendo lui come si doveva vestire, addirittura dandole “istruzioni” su come comportarsi in presenza di persone che lui conosceva…Inoltre la tradiva, spesso e volentieri…quando gli capitava un’occasione, non si tirava certo indietro. Neanche faceva nulla per nasconderlo, anzi, si vantava con i suoi compagni di squadra delle sue conquiste, senza preoccuparsi del fatto che qualcuno potesse andare a riferirlo a Rachel.

Il comportamento di Friedman non meravigliava Benji più di tanto…da un tipo come lui si aspettava questo ed altro. Quello che lo lasciava completamente interdetto era il modo di reagire di Rachel…come poteva proprio lei, dopo avergli detto quanto la disgustavano gli uomini maschilisti e pieni di sé che trattavano le donne come oggetti, farsi prendere in giro in quel modo da un tizio spregevole come lui? Doveva essere veramente accecata dall’amore per non capire che Friedman la stava solamente usando…e questo gli faceva ancora più rabbia.

Se Rachel fosse stata innamorata di una persona a posto, che ricambiava il suo amore ed era in grado di renderla felice, Benji si sarebbe rassegnato, e anche se a malincuore avrebbe incassato il suo rifiuto…dopotutto, Rachel era stata molto chiara…i tipi arroganti e maschilisti le facevano schifo,e lei ormai lo aveva etichettato così. Ma vederla con uno come Friedman…no, non poteva accettarlo…uno come lui avrebbe potuto solamente farla soffrire…Un giorno Rachel avrebbe sicuramente aperto gli occhi e capito che lui non la meritava, ma quel giorno si sarebbe ritrovata con il cuore spezzato…e a quel pensiero, Benji detestava Friedman con tutta l’anima.

Poi un giorno, Karl gli aveva detto che si erano lasciati. A quanto sembrava, Rachel era venuta a conoscenza dell’ultimo tradimento di Marcus, e non era più riuscita a reggere la situazione. Dopo una scenata orribile, davanti a tutta la squadra del Bayern Monaco, lo aveva mandato al diavolo e se n’era andata via in lacrime.

Benji si era sentito al settimo cielo a quella notizia. Non che questo gli desse delle speranze, ma almeno Rachel si era liberata di quel disgraziato, e già questo era moltissimo per lui…non vederla più infelice a causa di Friedman era una autentica liberazione.

Purtroppo, la liberazione era durata poco più di una settimana, finchè non aveva visto Marcus e Rachel nuovamente insieme, in quel locale…era stato come se un colpo di fucile gli trapassasse il cuore in un solo colpo. Il dolore che aveva provato era stato tale da fargli mancare per un attimo il respiro. Friedman era lì, beato e trionfante, con un espressione da vincitore stampata su quella faccia di bronzo che Benji avrebbe volentieri spaccato…e Rachel lo guardava adorante e sottomessa, con un’espressione colma di amore e venerazione che per Benji era stata più dolorosa di mille coltellate.

I suoi nervi avevano cominciato a cedere. Benji pian piano aveva perso il controllo di sé, e niente riusciva a farlo rinsavire. Né la squadra, né tantomeno Samantha, per cui provava ogni giorno di più un crescente fastidio. Se prima le sue attenzioni erano un sollievo, perché per qualche minuto lo distraevano dal suo tormento, dandogli l’illusione di essere stretto tra le braccia della donna che amava disperatamente, ora per lui erano diventate un incubo. Rachel era il suo pensiero fisso. Rachel, tra le braccia di Marcus Friedman. Rachel, che mai avrebbe potuto avere.

Poi quella sera se l’era trovata di fronte. Era ubriaco e disperato, e pazzo d’amore per lei. Prima ancora di rendersi conto di quello che stava facendo, l’aveva stretta forte tra le braccia, e le aveva gridato in faccia tutto il suo amore e la sua disperazione.

-Io ti amo, maledizione! Ti amo! Quand’è che lo capirai?-, aveva urlato, incurante degli sguardi di tutte le altre persone puntati su di lui, e dell’espressione disgustata e allibita di Rachel, che cercava di sfuggire alla violenta stretta delle sue forti braccia.

Poi aveva posato le labbra sulle sue, come tante volte aveva sognato di fare. Ma era stato un bacio tutt’altro che da sogno…poi lo schiaffo, le grida di lei, l’umiliazione…

Era stato quell’avvenimento a spingerlo a lasciare la Germania, ad allontanarsi da lei per riuscire a dimenticarla una volta per tutte.

Ed ora, eccola nuovamente lì, di fronte a lui. E nulla era cambiato…assolutamente nulla. Vederla gli provocava la stessa, identica emozione…un misto di felicità e disperazione che gli stringeva inesorabilmente il cuore…

 

Tom seguì la direzione dello sguardo dell’amico, e vide che stava osservando una ragazza bionda seduta su una panchina. Dall’espressione degli occhi di Benji, che si erano improvvisamente incupiti, comprese che doveva trattarsi di Rachel. La ragazza che gli aveva spezzato il cuore per la prima volta.

Posò una mano sulla spalla del portiere, che a quel contatto trasalì e parve riemergere dallo stato di torpore in cui era caduto.

-E’ lei, vero?-, domandò.

Benji annuì. Continuava a guardare Rachel, era incapace di distogliere lo sguardo da lei. Avrebbe voluto correrle incontro e parlarle, dirle qualunque cosa pur di sentire nuovamente il suono della sua voce…ma con che faccia poteva presentarsi davanti a lei, dopo il modo in cui si era comportato in occasione del loro ultimo incontro? Si domandò se Rachel avesse saputo che se n’era andato dalla Germania, e se si fosse chiesta se quel che era successo tra loro potesse essere in qualche modo collegato alla sua partenza…ma poi concluse amaramente che lei lo detestava, e che quindi non le importava assolutamente nulla di ciò che lui decideva di fare della propria vita.

-Pensi di parlarle?-, chiese ancora Tom.

L’amico scosse la testa. –No, anzi…è meglio che lei non mi veda. Il nostro ultimo incontro non è stato dei migliori, e non credo che lei sarebbe felice di rivedermi…Allontaniamoci, è meglio-, disse, cercando con lo sguardo i compagni e il mister, che fortunatamente si stavano dirigendo dalla parte opposta del campo per cercare una visuale migliore.

In quel momento Rachel si alzò in piedi, e si voltò. Benji sentì come una scossa elettrica attraversargli tutto il corpo. Avrebbe voluto muoversi, andare via, prima che lei lo vedesse…ma rimase lì come paralizzato.

La ragazza si teneva una mano sulla fronte, per ripararsi dal sole che le impediva di distinguere nitidamente le due sagome che aveva davanti agli occhi. Poi lo riconobbe. I loro sguardi inevitabilmente si incrociarono.

Benji sentì il cuore battergli a mille, e le gambe farsi molli come gelatina. I lineamenti del viso di Rachel si indurirono.

Con ansia crescente, Benji vide la ragazza salire la collinetta per andargli incontro, finchè non se la ritrovò proprio di fronte. Era bellissima, come l’ultima volta che l’aveva vista. E, esattamente come aveva previsto, non sembrava granchè contenta di rivederlo.

-Ciao Price-, disse con freddezza, sostenendo il suo sguardo con aria di sfida. Una strana luce illuminava l’intenso azzurro dei suoi occhi.

Benji prese un profondo respiro prima di risponderle. –Ciao Rachel-, disse infine, cercando di rendere la sua voce il più inespressiva possibile…non riuscì tuttavia a celare il tremito che la percorse quando pronunciò il nome di lei.

Cadde un imbarazzante silenzio, mentre una tensione quasi papabile aleggiava intorno a loro…

 

Finalmente si sono incontrati! Cosa accadrà tra Benji e Rachel? Intanto Holly e Patty cercando di fare il punto sui loro sentimenti, mentre un’altra persona rimane colpita dal fascino della bella Rachel…ne accadranno delle belle! Scoprirete tutto questo nel prossimo capitolo! Non perdetelo!

  
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