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Autore: kannuki    14/11/2010    2 recensioni
Caroline Forbes. Eterna seconda, maniaca del controllo, zero autostima. Aveva provato a cacciare coniglietti o gattini ma tutto il suo essere aborriva far del male a dei cuccioli innocenti. Caroline che sogna di legare Damon al paraurti posteriore della sua auto e trascinarlo per tutta Mystic Falls. Quanto le costava bussare a quella porta, ben sapendo che Katherine l'avrebbe uccisa se si fosse avvicinata a Damon. Anche se lui era uno stronzo, il suo sangue era la cosa più buona che avesse mai assaggiato.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Katherine Pierce
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck'
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Oh... ma che cosa dolce....”

Caroline voltò le pagine di un vecchio manoscritto trovato in un cassetto, mentre si aggirava per la casa di Annabelle, fragrante di doccia e con i capelli fradici avvolti in un asciugamano. Doveva fare molta attenzione, le pagine si staccavano facilmente. La raccolta di missive che aveva trovato con esso, testimoniavano l'amore della ragazza per il futuro sposo e l'impazienza che hanno tutte le spose la prima notte di nozze. Le lettere le aveva tenute per ultime, indecisa se sbirciarle oppure no. Si poteva violare la privacy di una defunta? Sì, pensò eccitata dall'appassionante storia d'amore che aveva appena letto. Caroline sciolse i nastrini di seta che tenevano insieme le missive e le maneggiò con cura. Calligrafia elegante, inchiostro blu, erano vergate con una stilografica. Caroline poteva quasi vedere Annabelle china su di essa, gli occhi lucidi di emozione e amore. Per una romantica come lei, quello che stava vivendo era un momento irripetibile. Ascoltò i rumori della stanza, ma Damon dormiva profondamente e lei era troppo eccitata e sveglia per restarsene con le mani in mano. Sembrava che la sua energia non si fosse esaurita dopo tutti i 'combattimenti' sotto le lenzuola. Caroline decise che avrebbe dato solo una sbirciata e poi sarebbe uscita in cerca di cibo. Aveva recuperato i suoi vestiti – finalmente asciutti – e ora sedeva sul balconcino esterno osservando il tramonto lento e aranciato. Ci aveva messo un po' troppo a lasciarsi andare, pensò sfogliando le lettere. Però ora era felice... Caroline si fermò quando lesse il destinatario della missiva. Si guardò velocemente alle spalle e divise il mucchietto in due parti. Le lettere di Annabelle era numericamente inferiori, rispetto a quelle destinate a Damon dalle sue molte donne. Caroline le allontanò da se con un dito. Non voleva averci nulla a che fare. Non avrebbe lasciato che qualche sconosciuta morta le facesse il lavaggio del cervello. Ci pensava già Katherine.

Caroline soffriva di gelosia retroattiva ma ciò non le impedì di allungare di nuovo la mano verso la prima lettera e cominciare a leggere.

***

Le avrebbe dato tutto.

Le avrebbe tolto tutto.

No, no. E' sbagliato.

Ma devi, è necessario.

Non penso proprio...” biascicò e si svegliò solo, al buio, le finestre illuminate dalla luce dei lampioncini della strada. Damon si rizzò a sedere e strofinò le mani sul viso. L'incubo ronzava ancora fra le sinapsi addormentate, si sentiva pesante e senza forze. “Caroline?” mormorò e ascoltò il vuoto dell'abitazione. Se n'era andata. Damon crollò sulla schiena e respirò a pieni polmoni, le ciglia nere inumidite. Uscita per 'cena' o scappata? Ancora semi addormentato, si aggirò per l'abitazione scoprendola decisamente vuota. Si affacciò al balconcino ad osservare le luci della città e si maledisse per aver lasciato che un'altra Katherine lo usasse a suo piacimento. Come Katherine, ma più infida. Con la sua ritrosia, gli occhioni innocenti, quel modo di fare da bambina bisognosa d'affetto l'aveva imbambolato per bene. Chissà come ne stava ridendo ora. Neppure lui aveva mai fatto del male gratuitamente a qualcuno.

***

La stava fissando. Che diavolo aveva da fissare? Elena saettò un'occhiataccia a Katherine che la stava guardando da troppo tempo.

Katherine fissò lo sguardo sul vampiro alle sue spalle.

Stefan la osservò per un istante e si volse a guardare l'Antico, che sedeva sulla sua poltrona preferita, in attesa, ed Eileen che camminava nervosamente di fronte il caminetto. “Potrebbe tornare fra giorni...”

O mesi” propose Elena adocchiando la sua nemica “Caroline è piuttosto difficile da convincere. Quando dice no...”

Nessuno dice no a Damon Salvatore” borbottò Eileen girandosi verso di lei, a braccia incrociate “in un modo o in altro, ottiene sempre quello che vuole.”

Non con Caroline” insistette la ragazza “lei ha...” Elena si interruppe e ingoiò, sentendo lo sguardo dell'Antico su di lei. “Paura... di innamorarsi... quindi... è molto difficile...”

Tu non sei mai andata a letto con Damon, non sai di cosa parli” la rimbeccò Katherine dondolando il bicchiere vuoto fra le dita. “Oppure sì?”

Elena diventò verde di rabbia e gli occhi le scintillarono, incrociando lo sguardo divertito dell'Antico. Un momento dopo, l'uomo girò la testa verso il portone esterno e restò a guardarlo. Poi fece leva sulle braccia, si alzò dalla poltrona e camminò verso l'uscio. Nessuno mosse un dito e quando Louis mise mano al chiavistello un tuono ruppe il silenzio della stanza. Il vampiro guardò dritto avanti a se nel momento in cui un lampo illuminò la strada che si estendeva dal vialetto. La pioggia iniziò a scrosciare violenta e Louis restò sotto il porticato in attesa.

Che sta succedendo?” sussurrò Elena nell'orecchio di Stefan

Sta arrivando qualcuno” rispose Eileen allontanandosi dal caminetto. “Non porta buone nuove...” la donna abbassò lo sguardo su Katherine che stava rimescolando il vino nel bicchiere con una torsione del polso quasi impercettibile. “Così sembra...” rispose fissando il vuoto. Stupido imbecille!, pensò storcendo la bocca.

Zombie - The Pretty Reckless

Caroline detestava le tragedie, soprattutto quelle che la coinvolgevano. Perché aveva dovuto ficcare il naso in faccende che non la riguardavano e che erano successe bene cento anni prima?

Le lettere mai spedite a Katherine.

Come poteva amarla o sperare di amare qualcun altra dopo quello che aveva provato e fatto per lei?! Caroline strinse le braccia contro lo stomaco e singhiozzò sotto la pioggia. Prima aveva corso attraverso il continente, poi aveva camminato fino a Mystic Falls, ignorando tutto e tutti. Aveva bisogno di parlare con qualcuno ma Bonnie non poteva soffrirla, Elena era da Stefan. Sua madre era da escludere. Caroline si sentì tremendamente sola. Ingoiò le lacrime e puntò dritta verso il maniero Salvatore. Abbassò gli occhi sulla strada infangata e si tolse l'anello gettandolo a terra. L'anello rimbalzò e finì vicino alla siepe che circondava l'entrata. Caroline infilò la mano in tasca e strinse i pugni, chinando il capo per evitare che la pioggia le ferisse gli occhi. Un tuono scoppiò lontano e Caroline trasalì. Forse aveva agito precipitosamente ma il dubbio che il suo tanto decantato amore fosse una balla per portarla a letto – ci sarebbe finita comunque che bisogno c'era di mentirle?! - l'aveva costretta ad allontanarsi. Ora vedeva bene la verità. Si era innamorata di Damon... Caroline alzò la testa e si fermò in mezzo alla strada.

Louis la fissò con i suoi cupi occhi neri, le tese la mano ma Caroline restò immobile. Il vampiro abbassò il braccio e si avvicinò.

Caroline fece un passo indietro. “Perchè è qui, Louis?” domandò con la voce roca e spezzata.

Te lo dico io!”

Caroline spostò lo sguardo su Eileen e impallidì. Se erano entrambi lì, la faccenda era grave.

Dov'è Salvatore?”

A Parigi” rispose Louis leggendole nel pensiero.

La nostra abitazione è stata incendiata” continuò la vampira nera di rabbia “ha minacciato di farcela pagare e il giorno dopo molti di noi hanno perso la vita! Ci ha attaccato in pieno giorno quando non potevamo difenderci!”

Non è stato lui” rispose ma il dubbio l'attanagliò. Gli aveva detto di non comportarsi come un teppista... Caroline battè le ciglia e si ritrovò Louis a pochi centimetri dal viso.

Ne è sicura?”

Caroline scosse la testa e ricominciò a singhiozzare. Eileen soffiò infastidita, lasciò cadere l'ombrello aperto sotto il portico e rientrò rumorosamente in casa.

Ho amato una sola volta, lady Caroline” mormorò avvicinandosi alla ragazza che piangeva. “Non ho mai avuto il coraggio di trasformarla.”

Mossa saggia...” scherzò cercando di controllare i nervi. Caroline lo percepì quando si avvicinò ma non mosse un dito per fermarlo, ne si ritrasse quando la abbracciò. Si nascose contro la sua giacca bagnata dalla pioggia, singhiozzandogli addosso. Aveva il cuore sbriciolato ed era sorda alle parole tenere che le stava dicendo.

Louis la spostò lentamente verso l'ingresso dell'abitazione e Caroline si lasciò condurre dentro, ubbidiente. Appena entrata, il calore della stanza le fece crollare i nervi del tutto.

Che cosa fai qui, stupida bamboccia?!”

Caroline trasalì violentemente e si nascose dietro Louis respirando la propria paura.

Perchè non sei con Damon?!”

Katherine era furiosa e le sputava addosso le parole come fossero lame di coltelli. Elena e Stefan la guardarono allibiti.

Cerca di calmarti, cretina!” sbottò Eileen osservando la sua strana reazione. “E' un bene che sia qui. Riporterà Salvatore in città entro l'alba.”

Katherine era furibonda ed esigeva una spiegazione. Voltò intorno all'Antico che si spostò con tutto il corpo, nascondendola alla sua vista. “Siediti” le ordinò in tono minaccioso. “Nessuno ti ha dato il permesso di parlare, Petrova.”

Katherine alzò un sopracciglio e fece un passo indietro, furibonda. Marciò verso il divano col viso contratto di rabbia mentre la coppia era sempre più esterrefatta.

Caroline...” Elena si alzò e Eileen la guardò appena. “Cosa è successo?”

Caroline scrollò le spalle imbarazzata. “Ho ficcato il naso dove non dovevo...” disse e starnutì all'improvviso cercando un fazzoletto.

Ti prendo un asciugamano” mormorò sollecita. Guardò i vampiri attorno a se, ironica “posso?”

***

Grazie...”

Come ti senti?” Elena la guardò nello specchio mentre districava i capelli dall'asciugamano.

Disorientata... e stupida” borbottò lasciando cadere la salviettona accanto a se “hai visto la faccia di Katherine quando Louis le ha detto di piantarla?”

Sembrava avesse morso un limone” ridacchiò e abbassò la voce “hanno tutti il super udito qui...”

Caroline annuì e restò a fissare il nulla “non frugare mai nei cassetti di Stefan. Quello che è passato non ci riguarda, ricordalo.”

Cosa hai trovato?”

Le lettere delle amanti, le lettere mai spedite a Katherine... quelle tornate al mittente e mai aperte...” elencò sentendosi una completa cretina “come ho potuto solo pensare di competere con lei o... sostituirla? Una parte di me ci ha pensato... quella vanitosa...”

Ti sei innamorata” sussurrò Elena comprensiva “posso fare qualcosa per te?”

Passami il fon” borbottò e girò una ciocca fra le dita “c'è una specie di gerarchia fra vampiri, l'hai notato?”

Decisamente sì. Stefan si è quasi inchinato.”

Caroline la guardò per un istante, poi tornò a concentrarsi sulla sua acconciatura. “Quando ho visto Louis ho pensato che fosse venuto a cercare me... pensa tu che stupida vanitosa che sono...”

Elena la fissò nello specchio “Caro, ho l'impressione...” la ragazza tacque e quando provò a parlare sentì la lingua annodarsi. “Non prenderla male...”

Ci siamo sempre dette tutto” mormorò e si voltò verso di lei “pensi che sia presuntuosa?”

Non proprio...” borbottò e si sedette sul letto della camera di Stefan “forse stai cercando attenzioni dalle persone sbagliate” la guardò in attesa di una reazione “insomma... Damon... e quel sorcosauro nel salotto non danno proprio l'idea delle persone affidabili!”

Non sto cercando attenzioni!” esclamò senza fiato. “Sorcosauro?”

E' la prima cosa che ho pensato quando l'ho visto” sussurrò abbassando ancora di più la voce. “Dov'è l'anello?” Elena la fissò preoccupata e Caroline alzò le spalle “l'ho gettato via.”

Perchè?!”

Caroline non rispose ed Elena sentì il cuore arrivarle in gola.

Non voglio passare il resto della vita a rimpiangere... una scopata” sbottò e Elena sgranò gli occhi.

Non guardarmi in quel modo. Abbiamo fatto sesso, è stato bellissimo. Fine” disse con voce incrinata. “Esci, per favore. Non voglio parlare di Damon...”

Le sinapsi di Elena formicolavano al solo pensiero. Doveva assolutamente parlarne con Stefan e... ops! Elena si appiatti contro la porta chiusa quando si ritrovò l'Antico a pochi centimetri dal corpo. Il vampiro le fece cenno di passare con un sorriso affabile e garbato che le mise i brividi addosso. Elena aveva imparato che più un vampiro sorrideva, più era il caso di starne lontano. Si affrettò a tornare da Stefan ma quando si voltò e lo vide infilarsi nella stanza di Caroline, si fermò indecisa.

Il capelli erano asciutti a metà, ma non aveva molta voglia di perderci tempo. Caroline posò il fon spento sul letto e chiuse gli occhi pesti di lacrime. Aveva rovinato tutto con la sua stupida gelosia. E Damon si era dimostrato peggiore di quel che pensava. Se era stato davvero lui a dar fuoco all'abitazione, avrebbe dovuto rendere conto ad Eileen e... “eh!” esclamò trovandolo di fronte a se. Caroline lo guardò perplessa e anche un po' spaventata.

Sta meglio, Lady Caroline?”

La ragazza scosse la testa e le sembrò piuttosto strana tutta quella cortesia nei suoi confronti. “Stavo asciugandomi i capelli” mormorò e accese il fon che ronzò nella stanza.

Mi permetta” Louis le tolse l'attrezzatura di mano e si sedette dietro di lei “è passato molto tempo da quando ho fatto questo per qualcuno...”

Non era lei a cercare attenzioni dalle persone sbagliate. Erano loro a imporle la propria presenza. “Quanto tempo?”

Duecentotre anni, per la precisione. A quel tempo non avevamo simili meraviglie...” mormorò osservando la sua espressione nello specchio. “Ha paura di me?”

Sì” rispose e lo guardò oltre la spalla “e non capisco la sua sollecitudine nei miei confronti...”

Potrei dirle, mia cara, che sono qui per semplice curiosità.”

Vuole vedere il risultato dell'effetto Salvatore?” domandò sarcastica ricordando le parole di Bonnie.

L'ombra di un sorriso balenò fra i lineamenti del vampiro. Le dita percorrevano piano la chioma di Caroline regalandole brividi sul collo e sulle spalle. Neppure per un momento pensò che avrebbe potuto ucciderla. Non c'era motivo per farlo.

L'amore, un tempo, era più semplice. Gli uomini si dichiaravano, le donne accettavano o meno la loro offerta...”

... e soffrivano lo stesso come cani” rispose amareggiata “è curioso di vedere cosa succede nel Ventunesimo Secolo, dopo una delusione amorosa? Mi lasci un barattolo di gelato, un po' di Nutella e una serata alcolica con le amiche...”

Ho visto parecchie cose, Lady Caroline. Nessuna di queste risolveva il problema in maniera permanente.”

Il tempo e una scopata chiodo scaccia chiodo sono un buon...” Caroline chinò la testa, arrossì e si maledì dentro di se. “Non volevo dirlo così...”

Concordo. Ciò che ha pensato non è adeguato ai vocaboli espressi.”

Caroline ci mise un attimo di troppo a capire che la stava prendendo in giro. Rise e le spalle le tremarono. “Posso continuare da sola...” mormorò sentendo la cute della nuca sfiorata dalle sue dita.

Aiutarla mi arreca piacere” commentò con un sorriso sincero. “Non dovrebbe restare sola, è troppo sconvolta.”

Il fon cessò il suo ronzio e Caroline si voltò verso di lui, un po' divertita “non mi taglierò le vene come le eroine dei romanzi.”

Saggia decisione. Dov'è il suo anello, Lady Caroline?”

L'ho gettato via.”

Ha deciso di porre fine alla sua esistenza?”

Non ho pensato...” mormorò confusa. “Louis, la prego, vorrei restare sola...”

Louis le passò in braccio attorno al corpo e la tirò a se. Il batticuore era assordante. Le parlò nell'orecchio, dolcemente.

Ci sono molte cose che deve ancora vedere, molte cose che deve provare. Molto tempo indietro, la mia amata si tolse la vita quando si rese conto che non poteva restare con me per l'eternità...”

Perchè non l'ha trasformata?”

La pietà mi fermò la mano” sussurrò e Caroline aprì gli occhi, rabbrividì fino ai piedi e si morse un labbro. Quando lo lasciò andare, un polpastrello caldo lo sfiorò accarezzandolo lentamente. Caroline chiuse gli occhi e si lasciò andare contro di lui. “Louis... la prego...”

Bevi da me, dolce Caroline, conosci la mia storia...” sussurrò e incise una vena del polso avvicinandolo alle sue labbra.













  
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