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Autore: beesp    14/11/2010    1 recensioni
B-day-man-fic per Ari
Crossover libri: Harry Potter, Stefano Benni, Alice nel paese delle meraviglie, Peter Pan, Sherlock Holmes; Manga: Death Note, Tsubasa Chronicle Reservoir; RPF: Fall Out Boy, Johnny Depp.
LUCE!
(SPOILERSSSS)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Colonne sonore: “How it ends” Devotchka, “Me & You” Fall Out Boy, “Broken Youth” Nico touches the wall, “Until June” You Do, “The Only Hope For Me Is You” & “SING” My Chemical Romance, “Coming Down” Skillet, “The Grand Finale” Edward Shissorhands – Danny Elfman.
Questa è la storia più dolce che io abbia scritto, ed è tutta dedicata ad Arianna, la persona migliore che io abbia mai conosciuto <3




All the hopes are just beneath your skin


Non avevano idea di dove fossero. Tutti quanti.
Era una sorta di camera bianchissima, a guardarla facevano male gli occhi, e li si doveva stringere e massaggiarli di continuo.
C’erano i più assurdi personaggi che avessero mai visto, inusuali indumenti e complicate parlate.
In particolare, quella che sembrava la leader, assurdamente buffa e allo stesso tempo simpatica sin dal primo istante[1].
Sirius, al suo fianco, sbuffava di continuo apparentemente senza motivo. Ma era davvero necessario che vi fosse, un motivo, per la sua noia? Aveva sempre creduto che fosse troppo altezzoso e viziato. Nonostante questo, da quando l’aveva conosciuto sei anni prima non poteva far altro che volergli un mucchio di bene.
D’improvviso comparvero James, Lily, Severus, un bambino dai capelli rossi, due ragazzi che gli assomigliavano molto, anche loro con una capigliatura fulva scompigliata, il loro Preside, il professor Albus Dumbledore, e ancora altri esseri umani – ipotizzava – che non conosceva minimamente.
Al polso sinistro, tutti, indifferentemente, avevano un braccialetto rosso con una scritta nera. Il suo, identico a parecchi in quella stanza, recitava “Harry Potter”.
La leader, una bambina di circa undici anni, al centro della stanza, rideva in una maniera contagiosa. Sirius non poté più trattenersi e la seguì, anche se non aveva la più pallida idea di cosa stesse accadendo. Non importava, sapevano tutti nel remoto abisso della loro mente, quello mai tastato, che solo in quegli istanti sentivano e imparavano a conoscere – come se, fino ad allora, non fosse mai esistito, una sorta di coscienza spuntata all’improvviso, senza un motivo apparente, se non quello di manifestarsi – ciò che dovevano fare era... rilassarsi e attendere.
Nel corso dei secondi – minuti? non era semplice capire – il luogo fu il porto d’attracco per una moltitudine sempre più variegata di gente. Più ′sbarcavano′, più le pareti impalpabili e invisibili s’allargavano, lo spazio aumentava, la sensazione di beatitudine si accresceva.

Noi veniamo da Londra”. Pronunciò seriamente un uomo dalle lunghe basette bionde[2], Remus finalmente riuscì ad afferrare il senso di tutte quelle parole meravigliose – anche soltanto per essere lì – che volavano nella camera.
Anche noi!” Esclamò infatti di rimando. “Siamo dei maghi”.
La magia non esiste”. S’intromise una bambina dai boccoli marroni, e una camicia da notte azzurra. “a parte quella delle fate, naturalmente”[3].
Come conosci le fate, bambina?”.
Oh, me ne ha mostrata una il mio amico Peter Pan”.
È tardi, è tardi!” Saltellò strepitando un coniglietto bianco con un panciotto[4]. Una nuova moda fra gli animaghi? Si domandò Remus, rimanendo sbalordito. Quale proprietà di linguaggio aveva quel piccolo animale! “Buon non-compleanno a tutti!”. Un ometto dalla chioma arancione versava del tè in tazzine che galleggiavano nell’aria senza ausilio di bacchetta.
Fu la volta della comparsa di un uomo allampanato apparentemente indivisibile da altre due figure, un ragazzo con una tuta nera e le forbici al posto delle mani: il secondo, una sorta di figura babbana chiamata pirata, delle perline intrecciate a una ciocca della capigliatura coperta da un cappello di cuoio, una bandana avvolta in vita; il terzo, somigliante in modo raccapricciante a Sirius, atteggiato nelle stese pose, e perfino con l’identico modo di corrucciare le sopracciglia e alzarle in un’espressione di sdegno[5].
Una comitiva si materializzò accanto alla ragazza-leader, in fronte avevano una scritta rossa “Alternative Ending”[6].
Una sorta di folle con delle occhiaie pazzesche corse incontro ai ragazzi[7], dialogando in quello che pareva proprio Giapponese, mentre un bambino dal volto tumefatto correva ghignando[8] – il modo più bello che avesse mai udito di ridere – su una poltrona con delle ruote alle estremità, seguito da un altro molto simile a lui[9], in piedi sulle proprie gambe, che faticava a seguirlo ma che si divertiva alla stessa maniera, seriamente, quasi non vi fosse altro da fare al mondo che quello: fino a perdere la voce, il fiato e ogni tristezza.
Due adolescenti si tenevano la mano, canticchiando e suonando un basso e una chitarra, una melodia allegra ma dalle parole tristi[10].
Alla fine, da una sorta di porta di luce ancora più luminosa, entrò una giovane donna. Era lei ad alimentare la luce, era lei a muovere tutto quello.

Salve a tutti”. Sorrise. Riuscivamo a sentirla e comprenderla. “Io sono la padrona di questo luogo, vi ho invitati io qui”.
Perché?” La leader le si affiancò, sistemandosi alle sue spalle, attendendo una risposta, promettendo eterna lealtà.
Ho bisogno di voi per oggi, il giorno del mio compleanno. Ho scelto quasi ogni essere umano – reale o meno – che ha cambiato la mia vita, i miei diciassette anni”.
Se venissi dal nostro paese Natale, saresti maggiorenne!” Trillò Sirius.
Sì, esattamente” Gli regalò un’occhiata particolarmente benevola, a cui lui rispose fieramente, con un bel sorriso a trentadue denti.
Vi desideravo perché, bene o male, non smetterete mai di seguirmi, anche se non come accade ora. Molti di voi si sono persi durante il tragitto, altri non sono riuscita a trattenerli dal scegliere qualcos’altro, ma ora siete attorno a me. Non c’è regalo più bello”.
Come la donna del castello che attende, durante lustri e secoli, il ritorno dell’amante perduto. Nel giorno di festa del feudo, poi, ritrovarlo al portone, e festeggiare con lacrime e baci e danze e musica.

Mi avete insegnato, assieme ai vostri padroni o la vostra anima, tutto”.
Ricordammo, allora, quello che eravamo e che eravamo stati e che saremmo stati. Una bolla che scoppiava nelle mura del nostro cranio, fummo investiti da dolore, da gioie, da tutto quello che si può provare, e perfino dal trascorrere degli anni che, ricevendolo tutto insieme, non era poi tanto impercettibile come sembrava.

Siete i miei compagni, i marinai della mia nave, le idee e i principi, il bene che scelgo di compiere, il sacrificio dell’ultima goccia di sangue”.
Un velo dietro il quale Sirius scompare, una bomba che fa esplodere un capanno degli attrezzi, lacrime che sgorgano dalle vene, immacolate e preziose come il dono più grande, la giovane Alice che diventa donna e dimentica il Mondo Sottoterra, il flebile suono dell’ultima parola, l’addio di Sakura e Shaoran, le labbra che tremano, l’idea del mondo corrotto e di quello sacro, ali dalla schiena, la lotta contro il quaderno della morte, l’amicizia distrutta di Sasuke e Naruto, le emozioni in una canzone, la rabbia taciuta e il bisogno che brucia.
Tutto riflesso nel volto della Giovane Donna di fronte a noi. Apparteneva al suo cuore.
Ci stringemmo in un cerchio perfetto attorno a lei, fu invasa dalla nostra essenza, riempiendosi.
Vedemmo attraverso i suoi occhi una strada buia, un cumulo di spazzatura, la terra che si apriva sotto i piedi di persone scalze, il sole che esplodeva in milioni di piccoli pezzi, la mano che si tagliava contro il vetro, trentatré uomini che risalivano dal sottosuolo, la festa che solo il salvarsi può produrre: la gioia reale, quella pura.

Siamo noi, siamo sempre qui”.
Continuammo a camminare su quel pezzo d’asfalto lunghissimo, una coltellata al fianco dopo l’altra, superando le menzogne e il male.
Quello a cui giungemmo – un futuro roseo che ancor non si può raccontare – non portò la nostra morte, se mai il ricordo infinito di ciò che saremo per sempre.
Ricordi, memorie e, per questo, indelebili speranze, impossibili da distruggere: se qualcosa è già stato, non può essere cancellato.
Noi siamo. Ciò che amiamo non è mai perso davvero. Attende solo d’esser trovato.
Lei, la donna, sapeva trovare.









[1] Personaggio: Margherita Dolcevita; Fandom: Libro - “Margherita Dolcevita”, Stefano Benni.
[2] Personaggio: Sherlock Holmes; Fandom: Libro - “Sherlock Holmes”, Arthur Conan Doyle.
[3] Personaggio: Wendy; Fandom: Libro - “Peter Pan”, James Matthew Barrie.
[4] Personaggio: Bianconiglio; Fandom: Libro - “Alice nel paese delle Meraviglie”, Lewis Carrol.
[5] Johnny Depp in “Edward mani-di-Forbice”, “La Maledizione della prima luna” e la probabile interpretazione di Sirius (questo perché Arianna vorrebbe che fosse lui a interpretarlo).
[6] Personaggi: Sakura, Shaoran, Kurogane, Fay, Mokona; Fandom: Manga – “Tsubasa Chronicle Reservoir”, CLAMP.
[7] Personaggio: L Lawliet; Fandom: Manga – “Death Note”, Tsugumi Ohba & Takeshi Obata.
[8] Personaggio: Achille; Fandom: Libro – “Achille piè veloce”, Stefano Benni.
[9] Personaggio Elianto; Fandom: Libro – “Elianto”, Stefano Benni.
(I bambini protagonisti di “Elianto”, “Achille piè veloce” e “Margherita Dolcevita” hanno tutti delle malattie).
[10] Personaggi: Peter Wentz & Patrick Stump; Fandom: RPF – Fall Out Boy.






Buon compleanno, questo è tutto quello che non riesco a dirti e dimostrarti; questo per farti capire che non è finzione la mia, ma che ti voglio davvero bene, che vedo davvero tanto buono in te e che non riesco a concepire che tu possa fare del male. Perché non sei in grado.
Spero che per te sia stata una giornata splendida.

   
 
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