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Autore: Resh    14/11/2010    0 recensioni
Bella Swan in seguito al secondo matrimonio dei suoi genitori è costretta a trasferiri insieme alla madre, dal padre a Forks.
Fredda e diffidente col passare del tempo si accorgerà di cambiare..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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bohhh

Ooook, eccomi qui. Ehmm si in effetti sono un po' scema . Ho una ff in corso, una sospesa e io che faccio?! Ne inizio un'altra xD . Parlando con una mia amica ho capito che è meglio sospenderla se non ho ispirazione e aspettare  la luce divina xD ma nel frattempo, un giorno arrivo a casa e ho una storia davanti ai miei occhi.. E' stato strano perchè a differenza dell'altra con questa ho avuto fin dalla prima riga, chiara la traccia cioè so già come finirà la storia mentre con l'altra no -.-" E va beh che dobbiamo fare?!Va beh vi lascio alla lettura.Bacino
Ti vorrei


Martedì 16: Saggio breve Romeo e Giulietta.

Chiusi il diario velocemente e mi avviai verso l'aula di Biologia.
"Buongiorno, lei deve essere la signorina Swan" disse il Professor Molina
"si"sussurrai io timida.
"Bene. Cerchi di trovare un posto e per ora si limiti a seguire."
"Va bene prof"e mi girai verso i banchi ,ovviamente tutti occupati.Quanti sguardi.Troppi per i miei gusti.
"Forks ti piacerà amore" ma chi credeva di prendere in giro mia madre? Avevo sempre odiato Forks.Avevo sempre odiato il suo cielo, i suoi alberi, i suoi abitanti.
La gente non rimaneva indifferente al tuo passaggio come a  Phoenix.Qui la gente ti squadrava con accuratezza fino a mettere in disagio anche l'ultima cellula del tuo corpo.
Iniziai a camminare lentamente a testa bassa sperando ti trovare un banco libero e soprattutto nascosto, quando una foce fioca mi bloccò.
"Sono tutti occupati.Puoi sederti qui se vuoi" sussurrò infine ma io non risposi; mi limitai a sedere meccanica, di fianco a lui.
Il professor Molina spiegava a macchinetta l'intervento dei Batteriofagi mentre io con fare annoiato scarabocchiavo qualche appunto...
"E così sei di Phoenix" sussurrò il ragazzo seduto in parte a me
"Eh,Già" e troncai il discorso.Il resto della lezione fu abbastanza noiosa se non fosse stato per lo sguardo fisso del mio compagno di banco.
Finalmente però la campanella suonò e mi avviai verso la mensa. Guardai la cartina fra le mie mani: EDIFICIO 5 -MENSA-
"La  mensa è di là, mozzarella"disse un ragazzo moro e robusto
"Grazie ".Gli sorrisi nonostante il soprannome che mi aveva appena affibbiato.
"Vuoi venire con me?"propose con aria tanto indifferente, da farmi accettare.
Entrammo nell'edifico silenziosi e scoprìì uno spettacolo niente affatto allettante. L'intera sala aveva gli occhi fissi su di me;dalle cheerleader al gruppo degli sfigati che giocavano a scacchi.
Per un'interminabile secondo desiderai essere invisibile.
"Oh,tranquilla,qui è sempre così.La gente ti squadra perchè sei nuova e poi perchè stai con me che sono il capitano della squadra di football più ambito" ammiccò a modi divo e io non potei fare altro che sorridere un po'.
"Comunque, io sono Emmet"
"Bella" risposi io a bassa voce
"Oook, che vuoi da mangiare?"
"Uhmm adesso vedo"
La scelta ovviamente non era poi tanto vasta ma siccome quel giorno, la fame tardava ad arrivare optai per una mela e un succo alla pera.Dopodichè ci spostammo verso uno dei tavoli centrali della mensa, dove stavano seduti dei ragazzi.
"Ragazzi lei è Bella. Bella loro sono Rosalie,Alice,Jasper,Jessica,Angela e Mike"
"Ciao"mugolai intimidita
"Ciao!" esultarono  la ragazza con l'aria da folletto e quella di nome Jessica.Gli altri si limitarono a sorridermi mentre quella bionda con l'aria da diva mi guardò di sottecchi quasi a volermi incenerire.
Uhmmm, cominiciamo bene
"Beh, mozzarella,come mai stai da queste parti?" domandò Emmet intento a divorare il purè
"Beh....lunga storia"
"Capito, non ce lo vuoi dire" ammiccò lui sfoderando un sorriso raggiante
"No, è che..non mi piace parlare di me, ecco"
"Tranquilla mozzarella,nessuno parlerà di te".
"Oh, beh mia madre è ritornata insieme a mio padre,Charlie e così lei ha deciso di trasferirci qui" ammissi infine
"E Forks non ti paice giusto?"
"Uhm, no direi di no"dichiarai un po' intimidita dagli sguardi dei ragazzi.
"Beh, Forks è una città noiosa ma infondo ci divertiamo"esordì Jessica
"Di sicuro" conclusi non avendo altro da dire.
"Beh mozzarella,Alice e Jasper sono i mei fratelli sai?"
"Oh, non vi somigliate molto" costatai
" Siamo Fratellasti ma per noi quella parola non è mai esistita" aggiunse la ragazza con l'aria da Folletto
"Inoltre, Rosalie è la sorella gemella di Jasper mentre Alice è la sorella di..vedi quel ragazzo la in fondo?" aggiunse indicando un tavolo isolato dove sedeva solitario il ragazzo di biologia
"si." sussurrai
"Ecco, lui si chiama Edward ed è il nostro fratellastro ma è fratello a tutti gli effetti di Alice"
"Wow". Ero spiazzata.Mi sporsi leggermete per guardarlo: era davvero bello.
"Come mai sta li tutto solo?"
"Uhmm, beh è fatto così" rispose Jasper
"Capisco. La vostra famiglia è .. enorme"
"Già, Carlisle ci ha adottato molti anni fa e ne siamo grati"concluse Emmet preso all'improvviso da un sentimento di gratitudine
"Em, potresti evitare di raccontare i nostri fatti personali a chiunque!?!" sbraitò infine Rosalie
"Ehi, piccola tranquilla. Che c'è di male?!"
"Nulla, apparte il fatto che appena conosci una ragazza per fare il piacione gli racconti di tutto sulla nostra famiglia!"
Angela la ragazza in parte a me,si avvicinò al mio orecchio e sussurrò:"Tranquilla,Rosalie è fatta così.E' ancora innamorata di Emmet e allora fa la gelosa"
"Ah, capito."
Quando ebbi finito di mangiare, mi alzai e mi diressi verso il cestino e annunciai ai presenti che mi sarei avviata in classe per non rischiare di perdermi e fare tardi.
" E così mangi con i miei fratelli?" bisbigliò qualcuno dietro di me quando ormai ero uscita dalla mensa; mi voltai e per chissà quale motivo non ne rimasi stupita: era Edward, il fratello di Emmet.  Era il mio compagno di banco.
"Tu inizi tutte le tue discussioni così?"gli chiesi leggermente irritata
"In che senso?" aveva l'aria sconcertata
"Nel senso che compari dal nulla e inizi a parlare"spiegai seccata
"Oh, non lo so"
"Risposta esauriente"accennai infine
"Io non sono come fanno sembrare i miei fratelli"ammise sconfitto dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio.
"E come ti fanno sembrare i tuoi fratelli?"domandai a un tratto curiosa
"Beh, niente, lascia stare". Vidi il suo volto cambiare velocemente espressione,era passato dal serio all'addolorato?
"Se ti interessa i tuoi fratelli non hanno affatto parlato male di te."
"Sul serio?"feci un semplice cenno di assenso e sorrisi debolmente.
"Oh,beh ok" disse infine "Allora ci si vede?" domandò poi con sguardo.. speranzoso?
In quel momento mi dissi che dovevo smetterla di fare la dura altrimenti ,alla fine sarebbero scappati tutti via da me..
"Si,ci si vede" risposi sorridendo e mi diressi verso l'aula di aritmetica.
La mattinata passò piuttosto velocemente;se ignoravo gli sguardi impertinenti e curiosi dei miei compagni,stare in classe,non era poi così male e le lezioni rispetto a Phoenix erano davvero più elementari.Molto meglio,così mi sarei rilassata un po'.
Verso le tre,alla fine delle lezioni,mi diressi verso il parcheggio velocemente e mi intrufolai nel mio caldo Pick-up.Era il regalo di "consolazione" di Charlie ma nonostante tutto non lo ringraziai.Probabilmente, mi giudicherete una frigida,bacchettona arrogante.Forse lo sono; non ne ho idea ma nella mia vita mi sono sempre sentita estranea al mondo e non ho mai permesso,a causa di tutte le sofferenze causatemi dai mie genitori,di fare entrare qualcuno nella mia vita ed è sbagliato, terribilmente sbagliato ma è come se non trovassi la forza necessaria per essere diversa.La gente mi guarda e so cosa vede.La gente vede in me l'apatia.
Misi in moto l'automobile e tornai a casa.
"Buongiorno amore!" gridò mia madre dalla cucina.Papà doveva essere a lavoro; lui odiava la gente che urlava.
"Ciao" biascicai già innervosita
"Amore, com'è andato il primo giorno?"
"E' andato" troncai.
"Sssi,sto preparando una cioccolata calda.Vuoi?"
"No,no,no non voglio niente."sbottai all'improvviso presa dalla collera
"Ok,amore ma calmati" rispose lei con quel tono tanto pacato da darmi sui nervi.
"La vuoi smettere di comportarti così?????"
"Così come?" chiese stranita
"Così. Ti comporti come se fossimo sempre stati una famiglia perfetta, come se io amassi questo posto, come se TU amassi questo posto! Io odio tutto questo! E.. tu lo sai ma fai finta di niente. Ho passato la mia infanzia fra avvocati e assistenti sociali e ora, tutto all' improvviso scoprite di amarvi ancora!Dio, ma almeno un secondo della vosta esistenza,almeno un secondo da quando sono nata,avete mai provato a pensare a me?!???? A pensare a quello che veramente volevo???" sputai quelle parole con rabbia e ad un tratto mi sentii meglio.
" Ma Bella.."bisbigliò lei ferita
"Taci, per favore,taci"e corsi verso  camera mia furiosa
"Ehi, non azzardar.."
Sbattei la porta e feci finta di non sentire.Mi buttai sul letto e iniziai a piangere.Come primo giorno non male.



 
   
 
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