“Noi andiamo ci vediamo al Cortez !”Mentre dicevano ciò, le ragazze si dirigevano alla grande macchina bianca del padre della prima. “Si! io passo da un amico e vi raggiungo”Detto ciò il ragazzo dai capelli ricci accese il motore provocando un forte rombo. Ci lasciammo così ,interminabili mi parvero i minuti impiegati per raggiungere il locale. Scendemmo:c’era molta gente e lentamente ci avvicinammo alla pista ornata da piccole lucette luminose .Guardavo i volti della gente, tante figure confuse che non mi hanno mai resa partecipe a questo mondo .Indossavano maschere di indifferenza nei miei confronti .Cercavo un solo volto: il SUO .La solitudine avvolgeva lentamente il mio cuore che pochi minuti prima palpitava all’impazzata. Non vedendolo acconto pensai cosa sarebbe significato ritornare da sola. Poi mi girai verso colei che ha reso i miei giorni felici: il mio angelo custode Dopo tutto è merito suo se ho trovato la mia parte mancante .Con un sorriso mi rassicurò dicendomi “Non sarai mai sola”Risposi sotto voce come se non volessi far sentire la breve conversazione a nessuno:”Già”Ripresi a guardare i volti della gente adesso mi parevano diversi,avevano gettato le maschere oscure per lasciar traspirare le anime offuscate dalla malinconia. Come un raggio di luce nel ben mezzo di una tempesta riconobbi quella figura ,per me molto importante. Al contatto con le sue mani il mio cuore ricominciò a battere come scongelato da quella luce solare che solo lui sa emanare .