Sto
correndo…
Corro
su questa dannata scala, per questo dannato corridoio,
mentre sotto di me, attutite dalla pietra, risuonano grida e rumori di
battaglia…
L’Ordine
della Fenice si sta dando un gran d’affare, oh sì…
Ma
i servi del Signore Oscuro sono troppi... Già..
Stavolta…
Scuoto la testa… Non voglio pensarci…
Devo
solo correre… Correre… Potrei essere già in ritardo… E in questo caso.. Allora sarebbe davvero…
Mi
blocco di colpo e mi appoggio alla parete, stremato… La mia mano s’invischia di
qualcosa di denso e ormai freddo…
Me
la porto dinanzi al viso sebbene abbia capito
benissimo di che si tratti, e non abbia nessuna voglia di vederlo… Però non
posso farne a meno…
La
guardo…
Vedo
di cosa è macchiata…
Sangue…
Quell’animale
di Grayback… Può essere stato solo lui…
Quindi.. ciò significa che… che…
La
voce acuta e lievemente isterica di quella pazza asmatica di Alecto
risuonò fino a me, confusa ma riconoscibile, dando la conferma ai miei peggiori
dubbi.
Ripresi
a correre, incurante dell’orlo dell’abito in cui continuavo ad inciampare.
Dovevo
fare in fretta… Già.. Ma per fare cosa..? Per chi
stavo combattendo? Ero dalla parte dell’ Ordine o del
Signore Oscuro?
Avevo fatto quel Voto Infrangibile del cavolo, dopotutto…
Romperlo sarebbe
significato…
Deglutii
e mi sforzai di non pensarci, anzi, di non pensare affatto,
limitandomi a procedere sempre più velocemente per la stretta scala che ruotava
come in nastro intorno alla Torre Nord… Avrei deciso sul momento…
Aumentai
ulteriormente l’andatura quando sentii la voce
ringhiante di Grayback… Poi risuonò quella di Amycus…
Non
avevo ancora sentito né quella di Draco né quella di Silente, il che era grave…
Che
cosa avrei fatto se lui avesse già..?
Prima
ancora di terminare il mio pensiero sbucai finalmente alla sommità della scala,
quasi inciampando, e spalancai la porta.
I
miei occhi saettarono per lo stretto spazio che mi ritrovai davanti, facendo lo
scorrere lo sguardo su tutti e quattro i mangiamorte, poi su Silente – vivo –
appoggiato al muro e totalmente privo di forze, per
poi soffermarmi sul giovane Malfoy, tremante da far pietà e con una mano di uno
dei miei presunti “colleghi” sulla spalla… Sentii immediatamente lo sguardo di
tutti concentrarsi su di me, la voce isterica di Alecto interrompersi…
“Abbiamo
un problema, Piton…” la
voce di Amycus scivolò su di me senza fare molta rilevanza. Ero troppo
pietrificato da quella vista. Silente era vivo. Francamente, non sapevo se
doverne essere lieto o disperato. Ora.. io.. cosa..?
“Il ragazzo non sembra in grado…”
Il
ragazzo? Immagino si riferisca a Draco…
Non
è in grado di fare cosa, Amycus? Di ucciderlo? Chissà come c’ero arrivato... Che ti aspettavi, del resto? E’ solo un ragazzino…
Ma io.. io non lo sono più… No, sono un adulto… Un adulto che deve
prendere una decisione… E non ci sarà nessuno che mi indicherà la via…
“Severus…”
La
voce dolce di Silente, che avrebbe dovuto apparirmi
quantomai fuori luogo, ed invece trovai per qualche ragione del tutto normale,
mi smentì ancora una volta come aveva sempre fatto.
Mi
feci avanti rudemente, scostando Draco quasi di peso. Sentii gli altri
Mangiamorte borbottare impauriti. In effetti, non dovevo avere una faccia molto
rassicurante in quel momento. Ero troppo incredulo… Troppo
inorridito… Silente non poteva pensare davvero che…
Tutte
le mie scappatoie franarono di fronte al suo sguardo stanco..
dolce come quello di un padre che cerca di far fare la cosa giusta al figlio..
E al tempo stesso così risoluto…
Il
carattere straordinario di quell’uomo mi aveva sempre sorpreso, ma in quel
momento avevo raggiunto davvero l’apice dello sbigottimento…
I
miei lineamenti si tesero per la rabbia… No… Non poteva
davvero…
“Severus,
perfavore…”
La
sua voce implorante mi distolse nuovamente dai miei pensieri. Implorante.
Sì,
mi stava implorando… Ma non di lasciarlo vivere, come avrebbero certamente pensato
Amycus, Alecto, Draco e tutti gli altri.. E come
avrebbero raccontato trionfalmente a Voldemort, raccontando di come alla fine
il suo mortal nemico si fosse umiliato di fronte alla morte…
No…
Silente non mi stava chiedendo di non ucciderlo…
Conoscevo quegli occhi… Conoscevo lui…
Il
Mago più potente di tutti i tempi, l’unico che Voldemort avesse mai temuto, l’unico
che avesse creduto in me, in quel momento mi stava
chiedendo l’esatto contrario…
Mi
stava implorando di essere io… Di non lasciare che
fosse un ragazzo di sedici anni, che ancora non sa davvero che strada prendere,
a farlo…
Mi
stava implorando di…
Sbattei
le palpebre, tentando di liberare la mente dal resto, i tratti del viso ancora
tesi per la rabbia di quella folle richiesta che sapevo di non poter
accantonare, e per la ripugnanza del gesto che stava per compiere…
Il
mio braccio flettè instantaneo, creando un ampio mezzogiro.
Un
ormai familiare lampo di luce verde, e la mia stessa voce che urlava:
“AVADA KEDAVRA!!!”
Note:
Mah…
Ho finito oggi di leggere Harry Potter n. 6, e ad essere sinceri non so ancora come ben definire il caro Piton… Non so se sia un completo triplogiochista malvagio e senza scrupoli, o se le cose abbiano una minima connessione con quello che ho scritto io… Ho deciso perciò di concedergli il beneficio del dubbio…
Ho letto parecchie fic che mostrano Piton innocente, ma ad essere sinceri solo poche mi sembravano credibili…
Letta la scena della morte di Silente, dopo qualche congettura e la finale decisione del beneficio del dubbio, ho deciso di stendere questa fanfiction che è una teoria su come potrebbero essere andate le cose nella mente di Piton (e anche in quella di Silente), seguendo letteralmente il testo (ce l’ho davanti), in modo da dare un’idea anche del perché abbia fatto questa o quella movenza… ^^”
Ho avuto un po’ di difficoltà a scrivere in prima persona… Sebbene l’avessi già fatto una volta, non so per quale motivo qui è stato ancora più difficile… ^^;; Spero non siate quindi troppo severi…
Commentate, mi raccomando! ^O^ E soprattutto, ditemi come la pensate voi di Piton! Bastardo o semi-innocente?