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Autore: ChimeraW    15/11/2010    8 recensioni
Luna sfoderò un enorme sorriso ed annuì. - Va bene. Adoro guardare sorgere il sole.
Sua madre ricambiò il sorriso - Anche io.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Loony'
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Dawn

 
 
- Cosa stai facendo, mamma?
La donna seduta al grande tavolo di legno si voltò. Sorrise.
- Sto lavorando, tesoro – rispose. Luna si strinse nella vestaglia celeste e si avvicinò lentamente al tavolo, facendo scricchiolare le assi di legno del pavimento.
Osservò per qualche secondo i fogli ammucchiati su di esso, pieni di disegni raffiguranti strani animali e di appunti scritti con la solita calligrafia disordinata e incomprensibile. Fece scivolare lo sguardo sulla bacchetta di legno di quercia, a pochi centimetri dalle dita affusolate di sua madre. Corrugò la fronte.
- Papà dice che dovresti smetterla di fare questi esperimenti – commentò. L’altra non rispose nulla.
Luna sospirò e spostò gli occhi verso il grande orologio appeso alla parete di destra. Mancava poco alla mezzanotte
- Tra meno di un’ora avrò nove anni -  disse, con aria fiera. – Posso rimanere qui con te? Così sarai tu la prima a farmi gli auguri.
La donna si voltò di nuovo verso di lei, incatenando i suoi occhi a quelli della bambina. Luna era il suo specchio in versione piccola: lo stesso sguardo profondo ed introspettivo, la pelle candida e le forme del viso che sembravano disegnate, gli stessi capelli chiari e luminosi. L’unica differenza era che quelli di Luna erano molto più lungi.
- Non serve che tu rimanga qui – fece con voce dolce. – Domani sarò comunque io la prima ad augurarti un bellissimo compleanno. Verrò a svegliarti poco prima dell’aurora, così la guarderemo insieme, va bene?
Luna sfoderò un enorme sorriso ed annuì. – Va bene. Adoro guardare sorgere il sole.
Sua madre ricambiò il sorriso. – Anche io.
Peccato che quell’alba non la videro entrambe.
La vide Luna, da sola, in piedi davanti alla finestra della sua camera, con gli occhi vuoti e spenti, privi di qualunque emozione. La sua mente era ancora offuscata dall’immagine della madre, che cadeva all’indietro colpita dal suo stesso incantesimo, priva di vita.
Avrebbe voluto non averla vista, mentre moriva.
 Solo quando il sole fu alto nel cielo suo padre le si avvicinò con titubanza e le circondò le spalle con un braccio.
- Coraggio piccola mia – le disse. – Ci sono io per te.
Luna lo sapeva.
Diceva a tutti che anche se sua madre non c’era più lei aveva sempre suo padre. Però non bastava.
Perché una madre è una madre e un padre è un padre. E uno solo non può valere per entrambi.
 
Luna gettò l’ultimo pezzo di carne al Testral che le camminava a fianco e infilò le mani nelle tasche del cappotto. Sollevò lo sguardo verso il cielo, giusto in tempo per vedere le prime sfumature rosa.
Si preannunciava una bellissima aurora.

 
Seconda One - Shot su Luna che pubblico. Devo dire che ci ho messo una bella oretta per scriverla, perché volevo scriverla come si deve, anche se non so se ci sono riuscita davvero. 
Ma, come sempre, sta a voi decidere, quindi ditemi cosa ne pensate. Accetto critiche e commenti, come sempre.
Un bacio a tutti,
_ Ariel Riddle Volturi _ 
  
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