Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: sibi    15/11/2010    7 recensioni
Nella Sala Grande c'è aria di tempesta, per molti sarà l'ultima colazione che consumeranno ad Hogwarts
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aveva la fronte appoggiata al vetro e cercava di memorizzare ogni particolare del paesaggio che aveva davanti come a voler portare il più possibile di Hogwarts con se, ogni albero, ogni cespuglio, i contorni del lago nero tutto quello che in quei setti anni le era sembrato quasi insignificante, scontato, ora le sembrava prezioso.
La tempesta si stava avvicinando sempre di più al castello, vedeva in lontananza le nuvole cariche di pioggia e poteva scorgere la luce dei lampi, come il terrore che scorgeva nei propri occhi quando si vedeva allo specchio, e sentire il frastuono dei tuoni, come le grida nei suoi incubi. Il temporale era terribilmente simile a quello che le stava accadendo, a quello che sarebbe successo a lei e a tutti loro tra poco. Per la prima volta in vita sua si sentiva paralizzata dalla paura, schiacciò una mano contro il la finestra, come se il freddo del vetro potesse aiutarla, era sempre stata coraggiosa, sapeva cos’era la paura e da brava Grifondoro aveva sempre saputo sconfiggerla ma in quel momento si sentiva così inerme, così vuota, così sola. La guerra sarebbe cominciata nel momento in cui Harry avrebbe varcato i cancelli di Hogwarts e lei sarebbe stata sempre lì ,al suo fianco, come lo era stata in quei sette anni. Non riusciva a non pensare a quanto fosse improbabile che sopravvivessero tutti e quattro e l’idea che tre delle persone che amava più al mondo fossero in costante pericolo l’angosciava più di ogni altra cosa. Harry, Ron e Ginny erano la sua famiglia e Hogwarts la sua casa.
E poi c’era lui. Non sapeva cos’era per lei, ma sapeva che era importante. L’aveva conosciuto davvero solo quell’anno ma aveva reso i suoi ultimi sei mesi a scuola assolutamente indimenticabili ed ora si sarebbero separati, non l’avrebbe più visto o almeno quasi lo sperava, pensò con dolore, non sapeva come avrebbe reagito se l’avesse dovuto affrontare in battaglia. No, non voleva nemmeno pensare a quell’eventualità.
I suoi pensieri ritornarono alla notte appena trascorsa. Chiuse gli occhi e le sembrò di sentire ancora la punta delle dita sulla pelle, le soffici labbra mentre le baciava il collo e mille brividi le percorreva il corpo.
Si erano dati appuntamento nella Stanza delle Necessità come molte altre volte quell’anno ma questa era stata l’ultima. Aveva fatto l’amore lentamente e dopo i erano stati tutta la notte svegli, uno nelle braccia dell’altro per assaporare il calore dei loro corpi uniti, per l’ultima volta.
Non avevo parlato, ma tra loro non ce n’era bisogno, aveva imparato in quei mesi a capirsi con un gesto appena accennato, lo sfiorarsi delle mani in un corridoio affollato, con un’espressione, lampi di gelosia quando vedeva Harry o Ron che l’abbracciavano, con un sguardo , occhi ardenti di desiderio quando si toccavano. Erano stati bravi a non farsi scoprire da nessuno, era il loro segreto e di nessun’altro, una verità meglio nascosta proprio perché nessuno avrebbe voluto scoprirla.
La prima volta era stato un incidente entrambi troppo ubriachi per resistere all’attrazione che c’era tra loro, era stato così travolgente , così diverso da quello che avevano provato fino ad allora che non ne avevano più potuto fare a meno; una specie di droga, altrettanto intossicante e soprattutto ugualmente pericolosa. Giorno dopo giorno era diventato più del semplice sesso, non ne avevano mai parlato ma lei lo sapeva, lo capiva dal modo in cui la accarezzava , da come la baciava, da come la stringeva a se quando dormivano. All’inizio si era sentita in colpa, sporca e traditrice , lui era un Mangiamorte, non aveva nemmeno provato a nascondere l’orribile marchio che deturpava la sua pelle ,ma stare tra le sue braccia era così perfetto, così giusto. Lei non gli aveva chiesto di passare nell’Ordine così come lui non le aveva mai chiesto di passare dalla parte del Signore Oscuro, entrambi consapevoli di chi fosse l’altro, semplicemente avevano deciso di non parlare del futuro per non rovinare i pochi momenti che passavo assieme.
Quando dalle tende erano filtrati i primi raggi di luce si erano semplicemente alzati, vestiti e erano usciti ognuno si era diretto verso il proprio dormitorio senza una parola, un gesto, un bacio di addio, fedeli alla loro intenzione di non pensare al futuro.
Ora, guardando fuori dalla finestra, sentiva il vuoto, avrebbe voluto baciarlo un‘ultima volta, fargli sapere che per lei non era solo un divertimento ma ,soprattutto, che l’avrebbe ricordato, per sempre.
Ginny le apparve accanto e la guardò un attimo, la preoccupazione segnava il suo volto, sapeva anche lei che la tempesta stava arrivando le strinse per un attimo la mano ed insieme si avviarono verso per la colazione. L’ultima.
In sala grande l’aria era carica tensione, la tempesta era in arrivo. Si era seduta di fronte ad Ron ed Harry, davanti a lei avrebbe potuto vedere il Suo tavolo ma non ne aveva la forza così stava con la testa abbassata verso il proprio piatto, nessuno le fece domande, nessuno tra i Grifondoro aveva voglia di parlare. La porta della sala grande si aprì ed entrò Gazza che si avvicinò al tavolo dei Serpeverde annunciando al signor Malfoy che la sua carrozza era arrivata.
Il suo cuore ebbe un sussulto, il momento era arrivato ed ancora non trovavo il coraggio per alzare gli occhi verso di lui. Sentì che salutava i suoi amici, lo voce del fedele amico Zabini mentre assicurava che si sarebbero visti presto, i grugniti di Tiger e Goyle , i singhiozzi di Pansy Parkinson.
Improvvisamente si alzò e passo dopo passo si trovò davanti a lui. L’intera sala era ammutolita e tutti si erano voltati ad osservare la scena aspettandosi un ultimo clamoroso duello tra la regina dei Grifondoro ed il principe delle Serpi. Si guardarono a lungo e per una volta Hermione non riuscì ad interpretare quello che vedeva nei suoi occhi. Pensò che aveva fatto una cosa davvero stupida, avrebbe dovuto dire qualcosa, fare qualcosa. Poi lui si avvicinò le posò una mano sulla nuca e una sulla vita, l’attirò a sé e la baciò mentre lei si avvicinava ancora lui portando le mani al suo petto e stringendo i lembi della sua camicia . Come ogni volta quando le loro labbra si incontravano il resto scomparve, c’era solo il sapore dolce di lui, il suo profumo avvolgente , la percezione di stare per essere travolta da un’onda, quel formicolio sotto pelle che si diffondeva ogni volta che lui la toccava, la sensazione di fondersi l’uno nell’altra.
Si separarono e lentamente accarezzandole il braccio lui scese a prendere la sua mano. Lei sentì qualcosa di freddo e rigido tra le dita quando lui gliele fece chiudere stingendole con le proprie, si avvicinò ancora una volta e le sussurrò all’orecchio:” Ti prometto che un giorno staremo insieme “ allontanandosi le sfiorò la guancia con il naso e le labbra in un gesto intimo che rivelava i suoi sentimenti ancora più del bacio.
Poi, guardandola negli occhi, si portò la sua mano verso il viso per posare le labbra sul dorso e delicatamente la lasciò andare ed uscì dalla sala.
In quel momento non le importava delle facce sbigottite che continuavano a fissarla e dei bisbigli increduli che si diffondevano per la sala ma stringendo tra le dita l’anello di famiglia che le aveva appena regalato sorrise pensando a quello che una volta le aveva detto: “Un Malfoy mantiene sempre una promessa”.
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sibi