Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: This war is ours    15/11/2010    1 recensioni
Pensieri...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ma alla fine cos’è la speranza? Nient’altro che un’illsuione, un’autoconvinzione che possa andare tutto bene un giorno, che passerà.
Ma alla fine non passa un cazzo. È da mesi che le sensazioni non cambiano. Voglia di capire di più e non poter ottenere abbastanza informazioni per il tuo cervello, come sempre insoddisfatto di tutto quello che sai già.
Voglia di poter fare qualcosa con le tue mani, ma non ne sei più capace. Tutto d’un tratto i disegni che facevi una volta, non riesci più a farli. La matita ti cade dalle mani e si rompe in due... e cominci con i tuoi attacchi isterici che non sei buono a nulla, non sai fare niente di utile. Vuoi fare qualcosa ma non ci riesci.
La chitarra ormai l’hai abbandonata, a che ti serve, se non riesci più a suonare nemmeno le prime canzoni che hai imparato anni fa, quelle con quattro accordi in croce.
A che ti serve quel povero oggetto di legno? La guardi, è piena di polvere, immobile ormai da mesi.
La tua mente secca non riesce più a produrre un cazzo di racconto di quelli che scrivevi tempo fa, con la speranza di poter pubblicare un libro un giorno.
Ma la speranza che fine ha fatto? È svanita, era solo un’illusione.
A che serve l’arte se non riesci più ad esprimerti? Non sai ormai nemmeno come ti senti, di sentimenti ormai non ne provi più.
Non sai più cosa voglia dire essere allegro e sorridere guardando l’arcobaleno, non sai più che voglia dire essere triste guardando una silenziosa pioggia, immerso nei tuoi pensieri.
Sei un robot, non servi a nulla. Ti alzi la mattina, non esci nemmeno di casa, non avendo un cazzo di amici, passi la tua giornata in casa a non fare un cazzo. Le giornate volano una dietro l’altra.
E così passano mesi... mesi unitili, in fondo a che servi? A nulla. Non sai più fare niente... eppure sai di essere un umano per poter fare appunto qualcosa di utile, ma non ci riesci.
Allora che senso ha rimanere una specie di oggetto che non fa un cazzo e se ne sta lì fermo, a non fare niente?
Ormai non parli più con nessuno, non ne hai voglia e non ce n’è bisogno. Tutti ti continuano a dire “Dai, su col morale che ti passa.”, ma il problema è che non sei nemmeno giù di morale, perchè ti sei scordato cosa voglia dire. Ti scendono pian piano le lacrime sul viso, ma non ha senso, non sei triste, è che il tuo corpo si è abituato a reagire così in situazioni come questa.
Alla fine è facile, pensi. Finalmente ti alzi da quella cazzo di sedia, apri le finestre, fai entrare la luce, ma sei solo in casa. Allora pensi di fare qualcosa di utile. Ti chiudi nella stanza, prendi quella dannata pistola, la avvicini al tuo cranio, con la mano tremante premi il grilletto, e... BOOM! Prima che te ne accorga sei già steso per terra, pieno di sangue, finalmente sei diventato un oggetto inanimato. Ciò che eri destinato a diventare in fondo.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: This war is ours