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Autore: elleMoony    15/11/2010    1 recensioni
- Sapete qual è la cosa che mi fa più arrabbiare? Che voi non eravate in giro a cercarlo, quando Sirius mi ha trovata, ma eravate in giro a cercare Severus per torturarlo ancora una volta! Ma che razza di animali siete?- chiese lei, con sdegno.
- Un cane nero… - rispose Sirius.
- … e io un cervo – concluse James.
- Risparmiatemi le vostre sciocchezze, ragazzi… - disse lei, sospirando.
Sirius le si avvicinò, le prese il braccio dolente e lo fasciò con una benda. James, scocciato, andò in camera a dormire. Soraya non volse nemmeno uno sguardo a Sirius e, quando ebbe finito, si alzò e si diresse verso il buco del quadro.
- Aspetta! – la fermò lui – Sei ancora arrabbiata con me?
La ragazza si voltò, il broncio che le corrugava il viso. Lo guardò negli occhi e distese il volto in un sorriso, per poi voltarsi nuovamente e uscire dal Quadro.
“Io amo quella ragazza!” pensò Sirius che se ne andò a letto con quello sguardo viola e intenso stampato in mente.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Poco dopo la scomparsa di Sirius…
 
Lupin e Harry erano seduti a tavola, silenti, fissando il piatto vuoto. La Signora Weasley gironzolava per la sala da pranzo, un fazzoletto alla bocca per coprire i singhiozzi e gli occhi stretti dal dolore.
- Molly… puoi andare, facciamo noi.- disse Lupin.
- Sì, Signora Weasley, non si preoccupi. Mettiamo tutto a posto più tardi.- continuò Harry.
La donna non rispose, lasciò lo straccetto che aveva appena preso in mano e si avviò verso le scale.
La stanza era vuota, e senza Sirius il silenzio era sovrano.
- Io ucciderò Bellatrix Lestrange.- disse Harry, fermo e deciso.
- Non è con la morte dell’assassino che ripari il problema. E non la ucciderai… non ne avresti la forza e il coraggio.- rispose Lupin.
- Invece sì! Hanno ucciso tutta la mia famiglia, o almeno coloro che mi amavano! Perché non dovrei vendicare la loro morte?
- Perché non è il tuo compito.
- E allora di chi è? È il tuo, forse? Devi ucciderli tu?
- Ti ricordo che coloro della tua famiglia che sono morti erano principalmente miei amici. Ma io non desidero la morte dei loro assassini… voglio la morte di colui che li ha portati ad uccidere… voglio la morte di Voldemort.
Harry tacque. Le parole di Lupin erano sempre state sagge, ma anche se tali, non le approvava.
- Harry, il nostro è un destino avverso… io bramo di uccidere Voldemort, ma quello è un tuo esclusivo compito… a me non è permesso far altro che portare avanti il volere dell’Ordine della Fenice… è quella la mia strada… ma tu…
La finestra che dava sulla strada venne improvvisamente infranta e un raggio verde entrò nella stanza, seguito da un individuo coperto di drappi e veli: sembrava un uomo del deserto, anche se le sue forme erano gentili… era una donna. Lupin ci mise un po’ a capire chi aveva di fronte, ma quando la riconobbe, spinse Harry a terra per difenderlo.
- Protego!- esclamò lei, e Lupin venne scaraventato sul muro. Presto giunsero Moody e Tonks, che corsero a soccorrere Remus. Tonks, vedendolo a terra, si voltò verso la donna e i suoi capelli divennero lunghi e rosso fuoco: - Come hai osato… STUPEFICIUM!!
La donna si scansò e si gettò su Harry: lo prese per le braccia e lo bloccò.
- Sei tale e quale a tuo padre… è per colpa tua se è morto!! – urlò lei da sotto il velo scuro.
- NO! SORAYA! FERMA!- urlò Remus che intanto si era alzato.
La donna si fermò… Moody la guardò, stupefatto, e sussurrò: - È ancora viva? Soraya… Soraya Abbey…?
- Sì, Malocchio, proprio così… sorpreso di vedermi?- rise Soraya.
Harry si dimenava come un folle, cercando di staccarsi dalla morsa di quelle braccia apparentemente magre e prive di forza, ma che lo tenevano ben saldo.
- Soraya, lascia andare il ragazzo…- urlò Moody.
- Chi, questo piccino? Degno erede di James, non è così? Che effetto fa… perdere un amico, eh? Che effetto fa… RIMANERE SOLI?!?!?- urlò Soraya, ancora più forte, e scagliò una luce bianca contro il muro – Voi avete mandato ad uccidere Sirius… VOI!! È solo colpa vostra se non c’è più…
- Lascia andare Harry!- disse Tonks, saltandole addosso. Harry fu libero e corse verso la porta d’entrata della stanza. Le due donne cominciarono una lotta furibonda fatta di bacchette e lampi di luce.
- Harry, scappa!- gli incitò Lupin. Il ragazzo corse di sopra, ancora esterrefatto.
Lupin corse verso le due donne, ma d’improvviso Soraya emanò una forte luce bianca intorno a sé: Tonks indietreggiò, lasciandosi trascinare da Lupin. Soraya venne avvolta da un manto bianco e si trasformò in un cavallo… no, non era un cavallo…
- Un unicorno?- disse sorpreso Remus. Davanti a loro, v’era uno splendente unicorno bianco, il lungo corno dorato attorcigliato sulla fronte, e batteva lo zoccolo sinistro per terra, minaccioso.
- Soraya… sei… un Animagus?- chiese Lupin, gli occhi sbarrati.
L’unicorno smise di pestare il pavimento, camminò imponente verso Tonks e fece un piccolo inchino. Dopodichè s’alzò sulle zampe posteriori, con un nitrito, e graffiò il braccio della ragazza con il corno. Lupin saltò in groppa, strinse la criniera e guidò l’animale fuori dalla casa, sulla strada. Soraya galoppò veloce nei vicoli che trovava, cercando più volte di disarcionare il suo cavaliere.
- Fermati, Soraya… fermati!- urlava invano Remus che si teneva a stento in equilibrio sul cavallo impazzito.
Giunsero ad un parco e l’unicorno galoppò ancora più veloce: poi, d’un tratto, si fermò di scatto e Lupin venne catapultato in avanti, cadendo sull’erba bagnata e morbida con un tonfo.
- Dunque alla fine… ci rivediamo…- disse Lupin con un filo di voce, cercando di alzarsi – Ti avevo già vista, allora… più di una volta un unicorno ci ha salvati dagli attacchi dei servitori del Signore Oscuro, in passato… eri tu, dunque… Orocorno… James me l’aveva detto ma io non gli credevo.
L’unicorno s’impennò ed emanò una luce bianca che lo fece tornare in Soraya.
- Sì, Remus, ero io… Sirius mi aveva insegnato come fare, mi aveva insegnato tutto sulle vostre tecniche di Animagus… e ora, posso vendicare la sua morte…- disse Soraya, decisa, la bacchetta d’argento puntata verso l’uomo.
- Ferma!- urlò Tonks, che nel frattempo era giunta di corsa seguendo le urla di Lupin.
- Non t’intromettere, ragazzina!- esclamò Soraya.
- Lupin non c’entra niente… Sirius è stato ucciso da Bellatrix… Bellatrix Lestrange…
- Bellatrix Lestrange? Sua cugina?- chiese Soraya, gli occhi fuori dalle orbite.
Tonks corse a vedere come stava Lupin, proteggendolo dalle minacce della donna. Soraya avanzò, abbassando la bacchetta: - Alzati, Remus. Comunque sia andata, voi dovevate proteggerlo… e non l’avete fatto… tornerò presto, Lunastorta, contaci… tornerò presto per Sirius, per lui… solo per lui…
Dopodichè Soraya si portò il cappuccio del lungo mantello nero sul capo e sparì fra le ombre della notte.
 
 
  
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