*Titolo: Relationship – Alla debita distanza
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 023. Amanti
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Double Drabble, Missing Moment, Yaoi
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla community fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò, accuratamente creditato (L)
Sindrome di Stoccolma, avete presente? Ecco, direi che questa DD vuole descrivere, seppur brevemente, un processo simile (L)
Alla debita distanza
Perché, alla fine, era anche semplice relegare Ivan alla figura di aguzzino. Tutto il mondo era a conoscenza dei passatempi con i quali Braginski si intratteneva. Ivan stesso non ne faceva mistero ogni volta che confessava l’irresistibile tentazione di fare di tutto il mondo un’unità, per la precisione la sua unità. Prussia era rientrato in questo progetto, senza via di scampo.
Eppure, Gilbert sapeva bene quanto, per sopravvivere in quell’inferno, aveva dovuto relegare certe emozioni in un angolo dimenticato dell’anima.
Non era ammissibile qualcosa di diverso dall’odio – ne sarebbe uscito pazzo, malato, totalmente distrutto.
Che senso avrebbe avuto, allora, la sua dignità? Che senso l’orgoglio, quando si era ritrovato sollevato da una carezza donata da dita calde quasi per caso o davanti ad un sorriso che di sincero aveva, oltre che l’anima, persino l’aspetto?
Si era inesorabilmente aggrappato a quell’Ivan che, dimentico del gelo che ottenebrava qualsiasi cosa, diventava quasi umano. Aggrappato, come un uomo al collo del proprio amante – come un disperato alle labbra del suo salvatore.
Ivan sapeva cosa lo turbava – altrimenti non avrebbe ghignato così.
Rideva, rideva perché sapeva che per quanto potesse affannarsi il Prussiano non sarebbe potuto scappare.
Gilbert non voleva che Ivan potesse entrare, ancora una volta, tanto in profondità dentro di lui.
Avrebbe mantenuto, tra loro, quella dignitosa e debita distanza.