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Autore: chaplin    16/11/2010    3 recensioni
“Ah, ovvio che mi mancano i bei tempi.”
1960. Una ragazza decide di scappare di casa insieme a tre amici verso la Germania, alla ricerca del valore della liberta' dai vincoli della famiglia e dell'adolescenza appena raggiunta. L'incontro con un giovane batterista cambiera' in parte la sua vita. In una notte del 1962, il bassista dei Beatles, James Paul McCartney, si sveglia da un incubo.
Il nuovo episodio - sebbene completamente indipendente dal precedente - della serie "Rubber Soul." del "The Beatles... Again."
Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Quasi tutti, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rubber Soul.'
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Liverpool, ottobre 1962.
Ecco, era quasi passato un mese da quando avevo cenato con lui al ristorante di Charlie. Una specie di mesiversario, insomma, anche se le cose non erano andate tanto bene, quel giorno. E in quel momento mi aspettava fuori dalla porta di casa, suonando con insistenza al campanello della casa, probabilmente con un grosso mazzo di fiori in mano e un sorrisone ebete in faccia. Conoscevo abbastanza bene Ritchie da prevedere le sue mosse, a volte un po' troppo banali, ma che suscitavano sempre un briciolo di tenerezza nel mio animo.
Andai ad aprire sotto gli occhi affettuosi della signora Wright, e mi ritrovai davanti quel che avevo gia' pensato di poter vedere: un enorme sorriso sotto il suo nasone, gli occhi celesti illuminati dalla gioia che sempre li illuminava... Ma nessun mazzo di fiori. Bene, qualche fiore risparmiato da un triste destino. Anche se questo mi preoccupo'.
“Hmm, che succede, Ritch?” domandai, prima ancora di rivolgergli un saluto decente.
Ringo alzo' un sopracciglio, sorpreso dalla mia domanda. “Niente, perche'?”
“Dove sono le rose?” chiesi, con un filo di malizia nella voce che avrei preferito che non ci fosse. “Sai, sono abituata, ormai. E anche Rosie e' abituata a buttarli quando marciscono.. Capiscimi, non ho mai avuto il pollice verde.” e cercai di sorridere, ottenendo solo una scarsa tiratina di un angolo delle labbra. Sembrava che anche Ringo si fosse abituato a qualcosa: alla mia maledetta accidia. Infatti non sembro' offendersi, ma rise.
“Oh, questo lo sapevo gia'! Non devi preoccuparti, stavolta non ti sto portando al solito posto.. Andiamo al Cavern!” disse, con un occhiolino.
Il Cavern? Mi venne naturale un sorriso sul viso: era ora! Chissa' perche' non mi portava mai al Cavern, ma ero comunque felice che stavolta avesse cambiato un po' le solite mete. E glielo feci notare, e la sua risposta fu una semplice alzata di spalle.
“Beh, non mi sembra tanto romantico..” mormoro', imbarazzato.
Sbuffai. “Sei il solito sentimentale, Ritchie. Manco fossimo dei fidanzatini!”
A quella parola, le sue guancie si colorarono di porpora e io mi misi a ridere, come una persona che ha ottenuto una soddisfazione. Ma il fatto era che io non sapevo quale genere di soddisfazione avevo appena avuto, da quell'improvvisa timidezza di Ringo. In fondo, eravamo solo degli amici d'infanzia. Per me, Ringo era come un fratello, un fratello maggiore su cui potevo contare e a cui potevo dire tutto quello che avevo in mente, con cui potevo sfogarmi. Ma non sapevo cosa potevo essere io per lui, e non mi disturbavo nemmeno di farmi i dubbi.
“Vabbe',” dissi, tanto per tagliare corto. “Rosie! Vado fuori con Richard! Non so quando torno!” dissi alla signora Wright, in piedi dietro di me, che teneva una scopa in mano.
“Cerca di tornare entro la mezzanotte..” si raccomando' lei. “Ora vai, e divertiti!”
“Grazie, Rosie!” le dissi io, dandole un bacino sulla guancia. Subito dopo, presi la mano di Ringo e uscii fuori assieme a lui, pronta ad andare al Cavern. Ringo aveva preso la macchina, quindi non avevamo bisogno di preoccuparci per i tempi che occorrevano per andare fino al Cavern a piedi.
Quando uscimmo da casa, erano le sette di sera. Avremmo cenato con delle pizze che aveva ordinato Ritchie, poi dopo il pasto saremmo partiti per il Cavern. Questo sarebbe dovuto essere il nostro programma, anche se nel mio programma non avevo previsto la presenza di Guy, Robby e la Barton. E quando li vidi a bordo dell'auto, aguzzando bene gli occhi dall'ingresso della casa, storsi il naso.
“Ehm, Ringo?” dissi, cercando di mantenere salda la fermezza della voce. “... non mi avevi avvertita.”
“Ah, vero, scusa! Ma pensavo ti facesse piacere..” disse timidamente Ringo, sorridendomi.
Ma lui non sapeva che mi sarebbe piaciuto stare da sola con lui. No, lui di certo non poteva sapere una cosa del genere. Feci una smorfia; e sapevo di essere incoerente, negli atteggiamenti, e me ne rendo conto solo ora.
“Hey hey! Eccoli li'!” urlo' Robby, un po' come se stesse esultando ad una partita di calcio. Andi, accanto a lui, sembrava divertita dal modo in cui Robby cercava di attirare l'attenzione, e anche il cane sembrava altrettanto felice. Guy aveva la solita aria indifferente, solo piu' indifferente del solito. Non sembrava tanto felice di essere li'...
“Oh, ciao.” dissi, appena fui abbastanza vicina da farmi sentire.
La risposta di Robby fu un solare “Aloha!” che stonava con il grigio tempo, Seamus, seduto sulle gambe del padrone, abbaio' festoso, Guy sollevo' la mano mostrandomi un semplice sorriso mentre Andi mi saluto' normalmente – l'unica sana in mezzo ai cretini, poverina.
“Allora, siete pronti? Ora andiamo!” disse Ringo, vivace, salendo al posto dell'autista.
“Ma prima non mangiamo?” chiese subito Robby, affacciandosi verso il sedile di Ringo con una faccia.. triste?
“Stai messo peggio di Harrison, Rob.” disse Guy, sprezzante, sbuffando. Andi invece fece un lungo sospiro, massaggiandosi lo stomaco con il palmo della mano destra. Aveva fame, a differenza della persona che era seduta accanto a lei.
“Ma tutti gli esseri umani hanno bisogno di mangiare, caro il mio Gabe!” disse Robby, agitando il dito indice come un insegnante che parla di cose serie – ma davvero serie. “Quindi.. pizza!”
Ringo rise, anche se con un po' di imbarazzo. “Certo, certo, ora prendo le pizze!”
Uff... Ecco, un altro fastidioso imprevisto.

 

Mi sorpresi di quanto mi sentivo a mio agio all'interno del Cavern.
C'erano ragazzine, teddy-boys e tizi strani sparsi un po' di qui e un po' di la', il caos regnava su quel claustrofobico buco buio e sudicio; l'aria emanava un fastidiosissimo odore di sudore, gente sudata che saltella come un branco di canguri... Okay, io non sono mai stata brava con le similitudini, ma era vero: mancavano solo i marsupi per completare la meravigliosa visione. E la cosa strana era che quella visione, a me, appariva davvero meravigliosa.
Era come se stessi guardando tutto attraverso gli occhi di qualcun'altro, ogni cosa appariva piu' luminosa, come filtrata, e c'era molta piu' luce di quanta doveva essercene in realta'. Al mio fianco, mentre contemplavo l'ambiente che si estendeva di fronte a me, Ringo mi sorrideva. Bene, molto bene.
In quel momento, scacciai un urlo dallo spavento: due mani mi avevano afferrata per le spalle con vigore, scuotendomi come se fossi un sacco di patate. Mi girai subito, intenzionata a prendere a schiaffi la faccia di colui (o colei) che aveva appena osato fare l'idiota alle mie spalle, ma venni immediatamente colta di nuovo di sorpresa da un abbraccio che non mi aspettavo di ricevere. Da un urletto, riconobbi il colpevole.
“Oddio, eccoti qui! La piiiccola Maggie!!”
“John, dai, smettila! Lasciala in pace!” lo ammoni' Ringo, prendendolo per il braccio.
“Infatti, Lennon.. Guarda che la biondina e' di Ringo!” disse un'altra voce, e io, da dietro il corpo di John, digrignai i denti. Non poteva farsi gli affaracci suoi, quel.. Paul, ecco. Lo riconobbi subito come “il tipo che stava male”, ma anche come “quello con gli occhi da pesce lesso” e “l'amico di Seamus”. In poche parole, Paul McCartney, il bassista dei Beatles.
“Ehi, mpfgh.. Fciao Meg!” fece allora l'altro ragazzo dietro a Paul, con la bocca piena, alzando la mano e correndo verso di me per darmi un cinque. George. Non riuscivo a pensare che fosse addirittura piu' grande di me.
“Un attimo, e a noi non ci cagate??” fu quel che disse Robby, comparendo alle spalle di Ringo, dall'ingresso al Cavern. Accanto a lui, comparvero rispettivamente Andi e Guy, e un Seamus che non sembrava tanto felice di entrare in un luogo chiuso come quello. “Se non ci siamo noi, la festa non puo' iniziare!” aggiunse sempre Rob, buttandosi sul mio collo. Avrei tanto voluto fulminarlo...
Le braccia di John, allora, si staccarono da me e furono subito su Andi, con piu' delicatezza rispetto a come aveva trattato me. In mezzo a tutto il chiasso, riuscii a sentire alcune parole che si scambiarono, e a notare le gambe tremolanti di Andi. E Guy che si sedeva su un tavolo, in silenzio, osservando distrattamente il palchetto.
“Ehi, ciao.. E' da un po' che non ci sentiamo.” disse John, sorridendo.
“Gia'..” fu la fioca risposta di Andi, che non osava alzare lo sguardo sull'altro.
“Sono molto felice di rivederti.. Volevo giusto dirti qualcosa.”
“... cosa?” Gli occhi scuri della Barton sembravano preoccupati.
“Una cosa, molto piccola. Dopo te la dico.”
“Ma, ma..”
Ehi, Meg!
Sussultai. E tu chi cazzo sei? Mi voltai per guardare chi mi aveva chiamata e rimasi a bocca aperta.
Una ragazza alta, con i capelli scuri e un sorrisone a me molto familiare era a due centimetri di distanza dalla mia faccia, e i suoi occhi scuri luccicavano dalla gioia. Dietro di lei, Paul la guardava con un sopracciglio alzato, storcendo il naso.
“Meg, Meg, Meg! Oh mio dio, non ci posso credere, sei proprio tu! Pensavo che non ti avrei piu' rivista! Sono troppo felice.. Oddio, no, sul serio.. Sono troppo felice!” urlacchio' lei, allontanandosi da me. “Cavolo, ma.. Non ti ricordi di me, Meg? Davero non ti ricordi di me? Daaai, che ti ricordi di me!!”
Solo una ragazza in tutta l'Inghilterra ha una parlantina cosi' fastidiosa e piacevole allo stesso tempo. Sorrisi.
Layla! Da quanto tempo, porca miseria!” esclamai, abbracciandola. Lei ricambio' il mio abbraccio, ridendo.
“Sapevo che ti saresti ricordata di me, lo sapevo!” disse, stringendomi a se.
Il pensiero che io mi ero ricordata di lei ma non di Ringo mi fece vergognare al punto da arrossire violentemente durante l'abbraccio, ma scossi subito la testa per dimenticare.
“Noooo, non ci posso credere!”
Layla scoppio' a ridere, saltando addosso a Robby, incredulo di fronte a quell'inaspettato incontro. Anche Guy si stava di nuovo dirigendo verso di noi con un'espressione incredula sul viso.
“... sto sognando, vero?” disse Robby, tutto rosso, “LA MIA CUGINETTA E' QUI, NON CI POSSO CREDERE!”
“E invece faresti meglio a crederci, cuginetto mio!” ribatte' Layla, schioccando un bacino sulla guancia di Rob. Seamus, in quel momento, si getto' sulle gambe di Layla, che si illumino' tutta e prese il muso del cane tra le sue mani, grattandogli il collo con affetto. “Ooooh, e c'e' anche il piccolo Seamus! Piccolo Seamus, come stai?? Aaawww, mi sei mancato pure tu!! E.. ma guarda un po' chi si vede! Gabriel Linderman!”
Guy alzo' una mano come per salutarla. Sembrava sinceramente contento alla vista di Layla.
“Dopo mi racconterai cosa ti e' successo in tutto questo tempo, pero'!” le disse, con un occhiolino.
“Ehm, a-hem.” Paul si schiari' la voce alle spalle di Layla, richiamando la nostra attenzione. “Voi.. vi conoscete?”
Layla allora si stacco' da Robby e da Seamus, affiancandosi al perplesso (poveretto. Pff.) bassista, accompagnato da un Ritchie che ci fissava come se fossimo alieni.
“Voi conoscete il mio nuovo amico? Si chiama Paul, e..”
“Lo conosciamo, lo conosciamo.” la interruppe Guy, con la fronte aggrottata. “E tu vorresti spiegarci..”
“Certo, certo! Ho proprio voglia di raccontare qualcosa a qualcuno! Dai, venite!” disse lei, felice, e corse verso i tavoli che erano poco distanti dal punto in cui ci eravamo fermati. Guy fece spallucce e la segui', assieme a Robby che sembrava ancora confuso.
Forse fui l'unica ad accorgermi che George, John e soprattutto Andi erano scomparsi.

 

 

 


 

See Emily Play
Well well well, ecco l'aggiornamento! Sono molto lenta, lo so. ;_;
Comunque, il prossimo capitolo e' quasi pronto! Se ho fortuna, tempo e voglia, lo posto venerdì. ;D
Non ho tempo per rispondere alle recensioni, ma ringrazio chi ha recensito e chi ha letto! <3
Allora.. gudbai. *w*

P.s.: Il prossimo capitolo sara'.. diverso. Vedrete. xD

  
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