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Autore: Jazz Hyaenidae    17/11/2010    0 recensioni
E' la storia di Fresco, personaggio brutto, malconcio, deformato nel suo aspetto fisico per aver le braccia più lunghe rispetto al resto del corpo; circondato da un contesto sempre più grottesco. Il racconto ha il proposito di giocare sulla moralità della società moderna.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

La Fine”

 

Cerca di sparire” gli era stato detto.
A questo aveva risposto che da tutta una vita c'aveva provato, ma che non vi era mai riuscito e qualora avesse compiuto l'impresa ne sarebbe stato felice tanto da non portare rancore a nessuno.
Non era più un pensiero irrazionale, ma bensì una realtà concreta che gli si presentava dinanzi ogni qualvolta tentasse di cambiare le cose;di migliorare la propria condizione di vita; ogni qualvolta gli si presentava il fallimento giornaliero. Includeva anche se stesso e i propri cari nel problema. Il problema era che a fatica riusciva a concedersi alla rassegnazione. Magari un giorno sarebbe diventato un comune mortale, sarebbe andato a spasso tutto il giorno, avrebbe continuato gli studi, avrebbe avuto una compagnia di vita con la quale mettere su famiglia.
Non aveva un progetto chiaro in mente, ma ogni tanto aveva delle particolari contrazioni allo stomaco che lo portavano alla nausea e conati. Non godeva di una buona salute ed era nervoso in quel periodo. Con l'ultimo stipendio della rivista per la quale lavorava, un giornalino dedicato alle letture per l'infanzia, aveva comprato da poco una spada, una katana di recente costruzione, pagata poche decine di euro. Non era mai stato capace di fare niente, aveva passato un'adolescenza pressoché passiva alle mode giovanili. Era esteticamente brutto da vedere; alto ma curvo, le braccia magre, visibilmente sproporzionatamente, più lunghe del busto; aveva un viso segnato da cicatrici d'acne messe in risalto da un taglio di capelli squadrato e corto. Non nascondeva neanche quelle orribili orecchie a sventola e numerosissime lentiggini in faccia. “Fresco” lo chiamavano tutti.
Viveva in un appartamento che condivideva con altra gente,un appartamento che cambiava le disposizioni dei mobili ogni giorno; magicamente, al risveglio, la disposizione dell'arredamento non era mai quella della sera precedente.
-E' molto probabile che qualcuno stia cercando di cambiare le disposizioni della casa ogni santa mattina... o ogni santa notte.- Disse così ad uno sbadiglio.
Fresco si guardava attorno disorientato, tutte le mattine, con lo stesso sguardo di chi non ha meraviglia di essere smarrito per l'ennesima volta.
-Fresco dovresti scopare più spesso e pensare meno alle cose futili della vita.- Suggerì Mr El.
Mr El era una banana alta un metro e mezzo, portavoce della concezione del behaviorismo, secondo il quale l'individuo va studiato partendo da ogni singolo comportamento, anziché analizzare elementi derivanti dalla propria esperienza come la coscienza o l'inconscio. Era in Italia per portare a termine un altro master in psicologia. Nel tempo libero era solito nel fare uso di sostante stupefacenti.
-Detto da una banana è tutto molto più confortante Mr El.-
Mr El rollò una sigaretta speciale sul tavolo della cucina; Fresco versava del caffè nella sua tazza, mentre un ragno veniva giù dall'angolo del soffitto.
Lungo la parete erano presenti profonde chiazze di nero: l'umidità mangiava vivi i muri che erano così fatiscenti da sembrare creature carnivore che si muovevano ed emettevano disgustosi lamenti.
Mentre Fresco e Mr El proseguivano la loro colazione, altri rumori provenivano dal bagno. Qualcuno si agitava dietro una porta. Guardando bene si riusciva anche ad oltrepassare la porta tramite un buco allargato dai tarli e dalle termiti. Lunghi capelli neri cadevano sulle forme di un seno perfetto e profumato, sino a toccare il pavimento sporco. Un pavimento emanante odore di piscio.
L'autodistruzione di una giovane donna aggrappata ad un gabinetto; svuotava volontariamente il proprio stomaco.
La goffa banana accese la sigaretta speciale affermando:-La vittoria degli americani in Vietnam, è stata la prova schiacciante di quanto sia tiranno il concetto di democrazia... ora che tutto piano piano si avvia al caos, abbiamo bisogno di una nuova guerra, una nuova vittoria. Anzi di più, un nuovo popolo da sodomizzare.
-Mr El gli americani hanno perso in Vietnam e ora che tu te ne faccia una ragione.
Secondo te perché Lulà cerca di vomitare almeno due volte al giorno?
-E' una gara con le sue amiche, vince chi arriva prima a pesare 40 chili. L'altro giorno era così fuori di testa da chiedermi di farle qualche foto di nudo per pubblicarle sul suo blog. Ha un blog dedicato alla dea Ana.
-Dovremmo quanto meno prenderla a schiaffi.
-Ma no! Sono ragazze, si divertono e passano il tempo a loro modo. Lascia che si divertano Fresco, non pensare a loro...sono ragazze...piuttosto, dovremmo pensare a come liberarci di questi cinesi una volta per tutte! -
Toccava poi a Fresco entrare nel bagno; quando la ragazza uscì, aveva ancora il mento sporco di roba giallastra. I due si fermarono a guardarsi. Lei aggiunse.
-Anche tua madre poteva essere bulimica e tu essere stato allo scuro di tutto per tutta la tua vita...anche gli americani potrebbero aver vinto la guerra in Vietnam, noi cosa possiamo saperne del resto?
Il giovane si trovò faccia a faccia con il suo riflesso allo specchio. Fece scorrere l'acqua del rubinetto.
-Ora che ho una spada...- Pensò.
Uno strano piano accarezzava i suoi sogni più incoscienti, leccava il suo cervello in un modo perverso e sadico; era una strana voglia di sentirsi realizzato nella propria vita e che allo stesso tempo si sarebbe versato come un veleno in un pezzo di società.
Quella mattina uscì di casa di buon umore, si fermò al solito edicolante per prendere il solito giornale di cronaca. Non leggeva più il titolo in prima trafila, andava subito alle notizie di secondo piano, quelle che si leggevano in piccolo agli angoli; da lì apprendeva come i ricercatori in Italia venissero bistrattati e allontanati dalle condizioni necessarie al progresso.

In quel periodo si poteva leggere come il mercato dei contratti part-time avesse coinvolto anche loro. Veniva riportato il caso di un certo dottor Cecchetti che conduceva lo studio di nuovi anestetici sottocosto derivanti da sostanze prodotte dagli animali acquatici.
Non diede più di tanta importanza, non più tanta di quanta ne dava ogni giorno alle ultime pagine del suo quotidiano.
Si recò come sempre alla sede del “L'angolo del cartolaio”, il giornalino settimanale che collaborava con numerose parrocchie italiane, con fiabe, filastrocche e attività per bambini.
Fresco sino a quel giorno era stato un buon lavoratore qualsiasi: creativo sotto il punto di vista del suo direttore, stravagante nell'inventiva di folletti e streghe un po' più bizzarre del solito, oppure di protagonisti fatti da oggetti parlanti che sin a quel momento non avevano avuto alcun particolare contenuto subliminale.
Ora da qualche settimana era come se tutto quel suo mondo adatto per le creature più innocenti, si fosse trasformato in un esercito di cattivi maestri ed esempi sballati, con messaggi invettivi contro il sistema.
Nocciolo della questione era la semplificazione di ogni sentimento e decodificato in storie per bambini.
Allora le abitudini di quei personaggi fantasiosi erano diventate a poco a poco, nascondendosi nelle loro consuetudini, atteggiamenti ribelli nei confronti di ogni regola capitalista e piani di belligeranza. Ogni storia aveva un suo perché, il fine principale era quello di sviluppare nelle piccole menti degli infanti, automatismi sregolati e aggressivi. Un esempio era quello della magica Nutry, la piccola figlia di un duca toscano che come attività giornaliera aveva quella di aiutare le persone meno fortunate, così da passare buona parte delle ore ad assistere i malati e le famiglie dei braccianti che lavoravano nelle coltivazioni del padre. Braccianti negri piazzati nelle campagne della toscana; l'amore di Nutry per gli ammalati e le persone di colore.
Arrivato in ufficio, il suo capo gli presentò una lettera che arrivava da un genitore, il quale voleva avere maggiori notizie riguardo l'autore di “Le Avventure di Nutry”, in cui lo si accusava di aver alluso ad atti pedofili di braccianti di colore, insulsamente importati nel contesto italiano e di aver fatto della piccola Nutry, una perversa bimba che all'età di otto anni già fumava e smerciava sigarette per un mercato di stampo mafioso il cui profitto devolveva in beneficenza.
Altre lamentele giungevano per le storie di una goffa banana che illustrava dei lavoretti da fare con i suoi filamenti;tra i lavoretti in questione spiegava anche le proprietà benefiche e non, dei filamenti di banana per il principio di combustione.
In fine, vi erano state anche delle segnalazioni su un fumetto da lui realizzato,in cui una strega buona di nome Verdana minacciava di trasformare in rospi tutti quei bambini che aspiravano a diventare animatori turistici.

-Allora Fresco? Me lo vuoi spiegare cosa sta succedendo in queste ultime edizioni? Non è la prima lettera di lamentela che ho trovato. Sono segnalazioni gravi che potrebbero provocare cause penali a scapito della direzione. Non mi capacito di come tu possa aver corrotto buona parte dei tuoi colleghi per far pubblicare questi orrori... perché di orrori stiamo parlando, mi pare evidente!- Il direttore con tale severità si portò i suoi minuscoli occhiali più su; poi in una posa di consueto affanno nel respirare, attese una risposta.

Fresco era seduto sgarbatamente sulla sua sedia, il capo chino, segno di un certo menefreghismo nei confronti del suo superiore e proprio mentre un ventilatore in corrispondenza di una finestra aperta nell'ufficio, faceva svolazzare fogli di una banana dagli occhi rossi e in evidente stato di ubriachezza, Fresco si raddrizzò sul suo posto rispondendo:
-Vuole forse licenziarmi?- Il direttore si guardò bene attorno. Presente oltre a loro due, vi era una collaboratrice esterna che lavorava a finalizzare una copertina.
-Sarai anche il più capace qui dentro, ma sai benissimo di meritare il licenziamento. -
-Bene direttore, allora spero che abbia chiaro in testa che se dovesse mandarmi via da questo lavoro io troverò il modo di pubblicare nuove storie da qualche altra parte...
-Sei libero di farlo e di mettere nei pasticci una rivista che non sia la mia.
-Sarò libero anche di scrivere le mirabolanti storie dello stupido ciccione occhialuto che dirigeva un fantastico giornalino inutile, sul quale intascava illegalmente mensili somme di denaro...e non solo, selezionava le sue collaboratrici in seguito a test, diciamo pure... non convenzionali.
-Ma che ti è preso??
-Mi ha ben sentito capo... o vuole che lo faccia presente anche a sua moglie?- L'uomo dal peso cospicuo iniziò a sudare abbondantemente ed agitare i fogli che aveva con sé.
-Ok ok, senti... questa storia non finisce qua. Tu prova solo a lanciare queste accuse ed io da questa sera stesso ti faccio sfrattare da quella topaia in cui vivi!
-Lei ci conti pure.

   
 
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