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Autore: koukla    18/11/2010    9 recensioni
La guerra è ormai finita da sette anni e tutti hanno ripreso la loro vita. C'è chi si è buttato anima e corpo nel lavoro, chi ha messo su famiglia e chi ha viaggiato in lungo e largo per il mondo. C'è anche chi non è cambiato affatto e passa ancora il tempo ad organizzare grandi pranzi di famiglia e a sferruzzare maglioni da regalare a Natale. Non sempre, però, tutto ciò che avevamo programmato è destinato ad accadere ed è proprio questo che la Signora Weasley deve capire. Tra due persone di nostra conoscenza completamente recalcitranti all'idea del matrimonio ed un piccolo imprevisto che stravolgerà le cose, riuscira Molly a veder realizzato il suo piccolo, innocuo desiderio?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano le otto. La camera da letto era buia e silenziosa, la flebile luce mattutina filtrava appena dalle tende ancora chiuse ed Hermione dormiva placidamente accoccolata tra le braccia di Ron, che ronfava profondamente.

All’improvviso un fastidioso ticchettio proveniente dalla finestra ruppe quella quiete immobile e perfetta. La ragazza si svegliò di soprassalto, si mise a sedere bruscamente, gettò di lato le coperte (facendo cadere il povero Grattastinchi che era acciambellato ai suoi piedi) e dopo aver dato un’occhiata alla sveglia, notando con orrore quanto fosse tardi, si diresse verso la fonte del rumore.

Giunta alla finestra, vide uno stremato Errol che la osservava dall’altro lato del vetro, impaziente di compiere il proprio dovere.

Hermione lo fece entrare , prese la lettera che le stava porgendo e lo condusse in cucina per ricompensarlo adeguatamente. Arrivati nella stanza, diede al volatile dell’acqua e dei biscotti di Leo (cosa che valse le protese di quest’ultimo), mise a bollire l’acqua per il tè e si sedette per leggere la lettera dei Weasley:

 

Carissima Hermione,

tutto bene? Come va il lavoro? I turni di Ron sono ancora così massacranti? E tu mangi abbastanza? Sei sempre così magra!

Mi scuso se la lettera vi è arrivata (come credo) di buon mattino, ma Errol è ormai anzianotto e ha già fatto il giro dell’intero parentado. Comunque vi scrivo per invitarvi, la prossima domenica, a pranzo alla Tana. Ci saranno tutti! Attendo una vostra risposta, sperando che sia affermativa!

Con affetto,

                                                                 Molly

PS:Ho scritto direttamente a te visto che quello sciagurato di mio figlio si sarebbe sicuramente dimenticato di rispondere!”

 

Hermione sorrise tra sé ripiegando la pergamena, era felice per quell’invito. Pensò che la signora Weasley non sarebbe mai cambiata: sebbene tutti loro fossero ormai cresciuti ed autosufficienti, lei era ancora premurosa ed apprensiva e ogni occasione era buona per averli di nuovo alla Tana e per preparare gargantueschi banchetti.

Alla ragazza era sempre piaciuta l’accogliente atmosfera che si respirava a casa di Ron, così diversa da quella in cui era cresciuta.

Hermione era nata in una tipica famiglia dell’Upper Class britannica. I genitori, senza mai viziarla, avevano riversato su di lei tutte le loro attenzioni ed aspettative, trasmettendole valori come la libertà, il rispetto, il coraggio e l’infinito amore per la cultura.

Le due famiglie non potevano essere più diverse: tanto i Granger erano riservati e tranquilli, quanto i Weasley erano chiassosi ed estroversi.

Alla Tana Hermione aveva trovato, oltre all’amore della sua vita, i fratelli che non aveva mai avuto (tra questi c’era, ovviamente, anche Harry) ed era incuriosita ed attratta da quei litigi, quei battibecchi e quella complicità che a lei erano stati preclusi.

Comunque, in quegli anni aveva abbondantemente recuperato e se c’era una sola cosa a cui non si sarebbe mai abituata era la quasi totale mancanza di privacy che vigeva dai Weasley e l’invadenza benigna di Molly.

Per carità, lei era affezionatissima alla donna, che vedeva quasi come una seconda mamma, però a volte aveva dei comportamenti difficili da accettare.

 Persa nelle sue divagazioni mentali non si accorse che il bollitore aveva iniziato a fischiare e che era arrivato il momento di toglierlo dal fuoco. La ragazza sospirò rassegnata: non sarebbe mai stata una cuoca provetta!

Riusciva a malapena a fare un tè decente, come avrebbe potuto raggiungere almeno un terzo dell’abilità culinaria della suocera?

In famiglia tutti, da Arthur, il più anziano, a James, l’ultimo nato, erano consapevoli del fatto che Hermione in cucina fosse un disastro!

E dire che le era sempre sembrato molto simile alla preparazione di pozioni; comunque l’addetto ai fornelli era Ron e così in occasione delle feste organizzate da loro il ragazzo si dilettava nella preparazione di saporiti manicaretti mentre la giovane pensava agli addobbi ed alle decorazioni!

Finì in fretta di fare colazione, ripromettendosi di rispondere a Molly dall’ufficio e andò in bagno per farsi una doccia. Mentre si preparava, però un tarlo fisso le ronzava nella testa: perché quella mattina la sveglia non aveva suonato?

Era una cosa alquanto strana di cui Hermione non riusciva a capacitarsi, poi all’improvviso le arrivò un’illuminazione. Era tutta colpa di Ron!

Il ragazzo, infatti, avendo avuto il turno di notte, era tornato all’alba e doveva aver manomesso l’oggetto per non essere disturbato.

Un ghigno, allora, comparve sul volto di Hermione che decise di vendicarsi con il fidanzato!

Entrò in silenzio nella camera dove lui stava ancora beatamente riposando, si avvicinò al letto con fare guardingo e arrivata di fianco a Ron, che dormiva a pancia all’aria con le braccia spalancate, gli saltò addosso.

“Aaaaaaaaahhh! Hermione!”

 Il ragazzo si svegliò di colpo e la prima cosa che vide fu il viso della sua fidanzata a pochi centimetri dal suo.

“ Ma sei impazzita? Poteva venirmi un infarto…si può sapere cosa Merlino succede?”

“Oh nulla amore! Volevo solo salutarti prima di andare a lavoro!”

Il fatto che lo avesse chiamato “amore” e che avesse usato un tono così sdolcinato non prometteva nulla di buono…questo Ron lo sapeva bene e stava per ribattere qualcosa quando Hermione si posizionò meglio a cavalcioni su di lui ed iniziò a baciarlo con (forse troppa) foga.

Nel momento esatto in cui Ron stava per ribaltare le posizioni, la ragazza si alzò con scatto felino, allontanandosi da lui.

“Ma ma ma… Hermione! Non puoi stuzzicarmi così e poi abbandonarmi!”

“Eh caro mio! Sì che posso” ammiccò la giovane con un sorrisetto beffardo.

“ Se la sveglia fosse stata puntale stamattina, avremmo avuto tutto il tempo che volevamo ma sfortunatamente è tardissimo ed io devo scappare in ufficio.”

Si allontanò velocemente per poi tornare indietro e dirgli:  “Ah Ron tua madre ci ha invitato a pranzo da loro domenica! E noi ci vediamo direttamente stasera, a pranzo devo incontrare Ginny!” Gli lasciò un bacio a fior di labbra e si diresse verso il caminetto del salotto per raggiungere il Ministero.

Intanto Ron, sospirando rassegnato, si girò dal’altro lato e si ritrovò faccia a faccia con Grattastinchi appena salito sul letto.

“E tu cosa guardi? Scommetto che eravate d’accordo!”

Gli lanciò un cuscino e si passò, afflitto, una mano sul volto.



   
 
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