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Autore: ieia    19/11/2010    11 recensioni
Bella arriva a Forks, ma non è sola. C'è suo fratello con lei: veloce,freddo, bellissimo e con due occhi dorati che non la perdono di vista da diciassette anni. Il loro arrivo a Forks e l'incontro con i nostri vampiri preferiti cambierà tutto.Cos'è l'amore? Cos'è l'amicizia? Vita e morte, gelosia e affetto, il tutto coronato da tenere rivelazioni d'amore e da intrecci inaspettati. Il risultato sarà scioccante. Commentate in tanti!!^^
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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L'arrivo a Forks Salve a tutti e grazie per aver letto il primo capitolo di My Brother Is A Vampire!!sono super contenta, era da tanto che volevo pubblicare una storia del genere e non vedevo l'ora di poterla postare...mi raccomando commentate in tanti e fatemi sapere cosa ne pensate ok?? pS: se avete qualche lamentela da fare o consigli da dare vi prego di farmelo sapere ok?? grazie a presto e godetevi la storia!!^^
Bella's POV

Sentì un forte rumore di vetri provenire dal piano di sotto. Scesi le scale cercando di fare il meno rumore possibile. Non avevo paura, però il cuore mi batteva a mille. Strinsi più forte il mio peluche e mi avvicinai alla cucina. Una grande figura nera si muoveva veloce e schiva. Avvicinai la manina all'interruttore e accesi la luce. Un uomo alto e con i capelli neri si alzò lentamente e mi fissò con sguardo stralunato.
- Ciao piccola- mi sussurrò affabile camminando verso di me.
- Non dovresti essere quì.- lo ammonì fissandolo - Finirai per farti male- gli intimai, ma lui continuò la sua avanzata.
- Non dobbiamo svegliare tutti ti pare? Ora fai la brava e vieni quì- cercò di convicermi con quelle grosse mani sudate.
- Vai via- gli ripetei risoluta allontanandomi di più da lui.
- Su non fare così...- non finì nemmeno la frase che un'ombra nera lo stese a terra rompendogli il braccio. Nemmeno due secondi e il ladro perse conoscenza.
- Io l'avevo avvertito- sussurrai a mio fratello seduto prono sopra il corpo.
- Si lo so...sei stata brava, è lui che non ti ha ascoltato- mi assecondò lui con un sorriso complice - Torna a dormire Bells, ci penso io quì- mi initmò sorridente con voce cristallina mentre tornavo al letto a dormire.

Dieci anni dopo...
Viaggiavamo verso Forks a grande velocità...la jeep appena comprata ancora profumava di nuovo. Tutta la nostra vita era negli scatoloni nel bagagliaio. Ma ora potevamo cominciare un nuovo capitolo. Solo noi due. Insieme. Come sempre tra l'altro. Non potevo immaginare di meglio nella mia vita. Fuori dal finestrino gli alberi scorrevano veloci tanto da non riuscere a distinguerli.
Mio fratello mi guardò sorridente come non mai e ingranò la marcia inchiodandomi con le sue iridi color oro. Un cartello in legno lavorato ci faceva bella mostra sul prato "Benvenuti a Forks"...grugnì. Odiavo le piccole città. Erano piene di gente impicciona. E non era proprio l'ideale per noi. Ma fortunatamente presto ce ne saremo andati e questo bastava a sollevarmi.
Passato il caotico centro cittadino ci ritrovammo in una viuzza deserta. Evidentemente eravamo in periferia, ma la cosa non mi importava molto. Già odiavo quel posto. Non mi ci sarei mai trovata bene. L'auto si fermò e mio fratello scese.
- Comincio a portare sù la roba più pesante- mi strillò mentre stavo ancora scendendo dall'auto. Nemmeno il tempo di mettere un piede a terra che tre quarti del bagagliaio erano svuotati e il mio fratellone era sparito.
- Ma che diavolo...- borbottai. Era sicuramente andato a fare un giro nei dintorni. Faceva sempre così quando cambiavamo casa...voleva che la zona fosse "sicura per me"...Mi girai e vidi la nuova abitazione. Era una costruzione alta due piani, il tutto in legno di quercia. Ovviamente a Forks...città più piovosa e fredda d'America serviva avere una casa resistente al freddo. Il portico era vecchio, ma non sembrava così malridotto, a parte un paio di tavole smussate. La porta, galantemente lasciata aperta da mio fratello, era spessa e resistente. Mi dava un senso di sicurezza. Sbuffai. Non avevo tempo di soffermarmi, bisognava scaricare la roba e sistemarci. Mi girai verso il bagagliaio dell'auto e presi gli ultimi due scatoloni rimasti. Cominciai ad accatastare tutti gli scatoloni gli uni sugli altri, creando così una grande piramide di cartone. Per fare prima le presi tutte insieme. Mossa molto stupida. Sotto quel peso le gambe cominciavano a cedere, cercai di fare un passo, ma non riuscivo nemmeno ad alzare i piedi...non avrei resistito molto sotto quel peso.
- Ma dov'è quell'idiota...- inveì inviperita. Giro di ricognizione un cavolo, quì io rischiavo di rompermi le caviglie!!
- Qualche problema sorellina?- mi chiese divertito mentre guardava la scena appoggiato contro un albero. Ormai non rimanevo più abbagliata dalla sua bellezza, c'ero abituata, ma mi ci vollero almeno dieci secondi per riprendermi.
- Emmett...brutto stupido dammi una mano!!- sbraitai contro il mio fratellone che in un attimo sollevò i pesi con una mano e li portò dentro casa.
  
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