Ritornare
Pov Edward
Ero tornato, finalmente ero tornato dopo quattro lunghi anni lontano da lei, dalla mia piccolina, dal mio angelo.
Quando l’avevo lasciata avevo distrutto la mia famiglia, tutti loro la consideravano una figlia o una sorella, a parte Rosalie, ma lei era solo gelosa.
Ora dopo più di quattro mi avevano convinto a tornare a Forks, l’avrei supplicata di perdonarmi, le avrei dato qualsiasi cosa lei avesse desiderato, l’avrei anche trasformata se lei lo voleva.
Tutto pur di riaverla tra le mie braccia, non ce la facevo più a starle lontano.
Arrivammo a Forks verso le tre del pomeriggio, non avevamo avvisato nessuno del nostro ritorno e non ci eravamo riscritti a scuola nell’eventualità, speravo molto remota, che lei non ci volesse qui.
Avevo deciso che sarei andato subito a casa sua e Alice voleva venire con me, dovetti minacciarla per farla rimanere a casa e come avevo fatto da quando l’avevo lasciata le proibii di guardare il futuro di Bella.
Quando arrivai a casa sua era deserta.
Aprii la porta con la chiave che era sempre sotto lo zerbino ed andai in camera sua, era proprio come l’avevo lasciata era cambiato davvero molto poco, giusto la posizione di alcuni oggetti, ma la cosa che mi stupì fu che in quella stanza come nel resto della casa il profumo di Bella era lieve, appena accennato, come se non fosse stata lì da molto tempo.
Non riuscii a capire così tornai a casa, ero preoccupatissimo, dov’era il mio angelo? Possibile che si fosse trasferita per stare lontana da questa città? Magari era tornata dalla madre, sì era molto probabile.
Raccontai tutto alla mia famiglia e Alice si offrì di andare a chiedere a Charlie, ma io rifiutai e decisi di provare a leggere le menti dei suoi ex compagni di classe.
Cercai invano, molti di loro si erano trasferiti o non pensavano proprio più a lei, ci stavo rinunciando quando sentii un pensiero su di lei.
“Ora vado a salutare Bella”
Era Angela Weber, mi era sempre piaciuta quella ragazza, quindi Bella era qui in città ma perché non stava da suo padre? Forse aveva una casa tutta sua?
Senza farmi vedere la seguii, quando arrivammo a destinazione mi sentii morire, eravamo davanti al cimitero.
No, non poteva essere! Lei non era morta era impensabile, Angela si era solo fermata un attimo, magari per trovare sua nonna prima di andare da Bella.
Tremante la seguii all’interno del cimitero e quando vidi la tomba dove la giovane aveva posato dei fiori decisi che sarei andato dai volturi all’istante
Isabella Marie Swan
Questo era il nome scritto su quel pezzo di marmo, quelle parole erano la mia condanna.
Non poteva stare lì un minuto di più corsi velocemente fuori dalla città senza farmi vedere e mi diressi verso l’aeroporto di Seattle, destinazione Volterra dove avrei supplicato i Volturi di uccidermi.
Ad un tratto un rumore mi distrasse dai miei pensieri, veniva dalla mia tasca, presi il cellulare e controllai, era Alice.
“Edward che succede non ti vedo più! Ho avuto una visione che mostrava te e Angela, quando ho cercato di vedere di più sei scomparso!” urlò mia sorella
Ormai ero salito sull’aereo, non sarebbero più riusciti a fermarmi, perciò decisi di dire loro addio.
“Bella è morta Alice” silenzio, lei non mi rispose così io continuai “Sei stata una sorella magnifica, Ti voglio bene e anche agli altri ricordalo”
“No Edward no! È per questo che non ti vedo più? Hai deciso di morire? Vuoi andare dai Volturi? Non puoi farlo! Ti prego no!”
Strano, Alice non aveva visto la mia morte? Com’era possibile che non mi vedesse? Comunque ormai non mi importava, niente mi interessava più.
“Verremo anche noi, riusciremo a fermarti dovunque tu sia!” urlò in preda al panico
Solo allora mi resi conto del grande errore che avevo fatto, se fossero venuti con me i volturi avrebbero potuto fare loro del male.
“No” gridai,metà dei passeggeri si voltarono a guardarmi ed io dovetti abbassare la voce “ Vi faranno del male, rimanete lì, orami ho deciso”
“Non andare ti prego!” singhiozzò Alice
“È troppo tardi ormai, addio” riattaccai e spensi il telefono, sapendo purtroppo che la mia famiglia sarebbe venuta a Volterra, ma allora sarebbe stato troppo tardi, sperai solo che non finissero nei guai.
Note dell’autrice:
La mia prima storia su Twlilight, so che ce ne sono di simili in giro, ma quest’idea mi frulla in testa da tanto tanto tempo e così ho deciso di pubblicarla.
Che ve ne pare?
Carina, orribile, vai a studiare che è meglio? Ditemi cosa ne pensate vi prego!
A presto (forse)…
Baci Jessy
P.S : se qualcuno avesse molto tempo da perdere sto scrivendo anche una storia su Harry Potter, si intitola Sister moon e racconta le avventure della sorellina di Sirius Black, al tempo dei malandrini.