Quella
mattina Yvonne si alzò dal letto con il cuore leggero e un sorriso stampato sul
volto… “Ehi come fai a sorridere di
mattina così presto?” domandò Joanna che
aveva già indossato un vestito blu a pois bianchi con un colletto di pizzo e
con la piastra si lisciava i capelli, “Non lo so, oggi sono felice … oggi non
c’è nemmeno scuola!” rispose la ragazza
stiracchiandosi e mantenendo sul viso l’espressione allegra “ Si andiamo a
vedere quella noiosa mostra di quadri di Dalì !” rispose la ragazza con aria
annoiata, “Si!! Non è fantastico? Non
vedo l’ora!! Disse la ragazza mentre si
lavava i denti e saltellava dalla gioia, “Io credo che tu sia l’unica ragazza
al mondo ad eccitarsi per una mostra di quadri!” ironizzò Joanna mentre s’infilava dei calzini
bianchi con dei bordi di pizzo e delle ballerine nere “Pensala come vuoi, ma oggi sono felice e
niente potrà togliermi il buon umore, nemmeno il tuo sarcasmo!” Yvonne stuzzicò l’amica e scoppiarono a
ridere insieme. Uscita dal bagno la ragazza apri l’armadio e decise di
indossare dei pantaloni neri e una camicia bianca dalle maniche corte con un
maglione nero a bottoni – In stile
professor Gray- pensò
Yvonne non riuscendo a trattenere un sorriso, truccatasi un po’ si
diresse in classe con l’ amica dove il professore attendeva la sua classe per
dirigerli al museo.
Entrarono in
classe, era ancora vuota e le loro voci riecheggiavano per la stanza “Ehi Yvi
io vado al bar a fare colazione, vieni con me?”
“No grazie preferisco aspettarti qui” , Joanna andò via saltellando
lasciando sola in classe la ragazza che
si sedette sul banco in attesa che qualcuno arrivasse, mentre i suoi occhi
grandi occhi vagavano curiosi per la stanza dalla porta entrò William con una
tazza fumante di caffè in mano, indossava dei pantaloni beige coordinati alla
giacca e una camicie a righe e nella mano libera dalla bevanda portava una
valigetta di cuoio marrone “Buon giorno Campbell! “ Trillò il giovane ragazzo ,
Yvonne si sorprese del tonfo al cuore che ebbe quando incontrò le nocciole
negli occhi del professore, si sentì leggermente arrossire quando lo sentì
nominare il suo nome, per non destare sospetti si affrettò a rispondere “ Buon
giorno professore!” Gray le regalò uno di quei fantastici sorrisi luminosi di
cui Yvonne era innamorata e le disse: “Bhè quando
siamo soli possiamo darci del tu, in fondo siamo amici vero…
Yvonne?” Sulle gote del professore apparve un leggero rossore, sembrava un
cucciolo in cerca di affetto e Yvonne era ansiosa di donarglielo : “
Certamente, William!” gli sorrise
rassicurandolo, il professore aprì la bocca per rispondere alla ragazza ma fu
interrotto dalla fiumana di alunni che lo salutava.
Arrivati al
museo dove erano in mostra le opere del pittore Salvator Dalì, alcune originali
alcune copie d’autore, Yvonne si
estraniò dalla fila di ragazzi che continuavano a parlare e si perse tra quelle
meravigliose opere. Aveva sempre amato l’arte e le piaceva perdersi in quei
colori e lasciarsi trasportare in nuovi mondi dalla sua fantasia , si perse tra
i colori del “ Mosè e il faraone”, tra le ombre del “L’ultima cena” ma il
quadro che di più la rapì fu “La metamorfosi di Narciso” rimase incantata a osservarloper diversi muniti, perdendo il resto della
classe, alle sue spalle William che accortosi della sua assenza era andata a
cercarla la osservava mentre con gli occhi percorreva ogni curva del quadro,
rimase inebriato dal profumo dei suoi capelli
che le scendeva sulle spalle e incantato dalla visione della ragazza le
disse:
“Bellissimo,
non è vero?
“si” si limitò a dire la ragazza ancora
incantata dal quadro
“La
metamorfosi del narciso, opera dipinta intorno al 1936 o 1937, l’originale si
trova al museo di Figueres, ovviamente questa è una
copia, d’autore ma pur sempre una copia” disse con aria saccente il professore
“Complimenti
professor Gray la vedo molto preparato sul argomento” disse Yvonne girandosi
verso di lui, guardandolo dritto negli occhi
“Dimentichi
il mio Q.I. Yvonne” disse William sporgendosi in avanti e avvicinando il suo
viso a quello della ragazza
“Giusto,” poteva sentire il suo respiro addosso e
sentirlo pronunciare il suo nome con quella candida e soffice voce le aveva
messo addosso una strano senso di eccitazione e certa di non potersi controllare
decise di girarsi per non guardare più negli occhi quel ragazzo che tanto la
affascinava “William è meglio che andiamo, o perderemo la classe” azzardò la
ragazza
“Giusto Campbell,
andiamo” e passò avanti facendosi seguire dalla ragazza, durante il tragitto
William disse: “Sai il quadro di prima mi ricorda te”
La ragazza
profondamente incuriosita da quell’ affermazione cercò risposta dal ragazzo: “Come
scusi?”
“Bhè sai il primo giorno che ti ho vista eri sola al tuo
banco con gli occhi lucidi, probabilmente avevi pianto da poco , spaventata e
triste. Così per tutti i primi mesi di scuola , ti vedevo sempre vagare da sola
per i corridoi senza incrociare mai lo sguardo di nessuno. Poi da alcuni mesi a
questa parte la Metamorfosi. Sei cambiata, ti vedo diversa, sei più
solare,sorridi di più anche a scuola noto dei grandi miglioramenti. Ti sei
aperta di più anche con me, prima avevi paura persino a guardarmi negli occhi e
ora invece siamo qui a parlare come amici. Sei cambiata molto.. in meglio
intendo, non vorrei che tu mi fraintendessi. Ma quello che mi chiedo è : a cosa
è dovuta questa metamorfosi?”
Yvonne
rimase profondamente colpita dal monologo del professore e anche un po’ commossa,
l’aveva capita, era riuscito a leggere nel suo cuore e decise di concedergli
una risposta : “Se devo essere sincera non so nemmeno io a cosa sia dovuta,
forse dall’allontanamento dalla mia famiglia, dalle brutte esperienze che mi
hanno fortificato e mi hanno fatto capire chi sono, o semplicemente dal fatto
che sono cresciuta , ma qualunque sia la causa le sono grata perché la nuova
Yvonne mi piace” rimase davvero colpita
dalla risposta che aveva dato al professore e ne fu orgogliosa
“Piace anche
a me Yvi” disse il ragazzo arrossendo, Yvonne colpita dal nomignolo che William
le aveva dato si limito a sorridergli
Finalmente raggiunsero
il resto della classe, e continuarono tutti insieme il percorso. Yvonne in
compagnia di Joanna e delle altre sue compagne di stanza e William insieme agli
altri docenti, ma entrambi gli sguardi dei ragazzi si incrociarono più di una
volta durante la mattinata. La giornata trascorse uggiosa e la sera non tardò
ad arrivare . Nel letto la ragazza non riuscì a pensare ad altro che alle
parole di William, soffermandosi soprattutto sul “piace anche a me Yvi” , che
il ragazzo pronunciò con molta enfasi provocando un brivido alla ragazza. Le piaceva
davvero tanto William, e si sentiva molto attratta da lui ma sapeva benissimo
che il loro rapporta doveva essere solo scolastico al massimo amicale.
William nel
letto non riusciva a togliersi dalla testa i profondi occhi neri di Yvonne, e i
suoi profumati capelli che ondeggiavano sulla sua schiena, adorava il suono fresco
della sua voce e le sue carnose labbra rosse. Ma la ragazza era una sua alunna,
non poteva essere attratto da una sua alunna, non era affatto professionale,
doveva togliersela assolutamente dalla testa, ma si sforzò e combatté contro i suoi pensieri invano, nella
sua mente tornava sempre l’esile figura della ragazza che osservava il quadro e
gli venne in mente un'altra cosa, quella mattina alla mostra si era esposto troppo,
aveva rischiato di compromettere la sua carriera questo non sarebbe dovuto
succedere più. Avrebbe dovuto combattere contro i suoi impulsi e guardare la
ragazza solo come un’ alunna.
Scusate il
ritardo!!! È tantissimo tempo che non
scrivo, perdonatemi. Vi ringrazio tutti, quelli che leggono la mia storia e
quelli che l’hanno messa tra le seguite. Una cosa sola: perché NON VI FERMATE A LASCIARE UN COMMENTO? VI
PREGO!! Grazie in anticipo a tutti!!
Baci