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Autore: _Emanuela_3    19/11/2010    1 recensioni
*Storia in REVISIONE. I capitoli revisionati saranno indicati con un asterisco vicino al titolo"
Ciao a tutti è la prima storia che posto su questo sito, siate clementi (:
La storia racconta di Scarlett Bronw, più semplicemente Scar, americana sulla carta d’identità ma inglese nel cuore! Ha un sogno: diventare giornalista!
Crede che Londra sia il suo “ posto nel mondo” ma, si sa, al destino piace giocare…
Landon Edward Dawson Spencer, o meglio Principe Landon bla bla bla, erede al trono di Freeland. È fidanzato da sette anni con Elisabeth Hamilton, un amore che per anni l’ha travolto ma che adesso…bè adesso non lo sa neanche lui.
Eppure il loro matrimonio sembra a tutti un passo così ovvio ma, si sa, al destino piace giocare…
Molto spesso il racconto sarà accompagnato da frammenti di canzone, ma non reputo questa storia una songfic ^^. Grazie per l’attenzione, spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Clappy: Non so dirti quanto le tue parole mi facciano piacere! Ho riletto la recensione un sacco di volte per convincermi che non stavo delirando! Ahah =) *-* Non so davvero come i ringraziarti per i tuoi commenti, mi hanno colpito, non me li aspettavo! E non devi scusarti per la lunghezza e tranquilla non mi sono addormentata, anzi!! xD  Mmm per quanto riguarda Beth, sono stata indecisa fino alla fine sul farla cambiare. M a farle lasciare Landon cambierebbe il finale che ho in mente così ho deciso di darle un piccolo spaio per farla conoscere un po’ meglio…

P.s.: Posso chiamarti Claudia? :D

 

DICEMBRE 

3 DICEMBRE

 

Sono a casa dei miei genitori, nella mia vecchia stanza. Faccio scorrere lo sguardo in ogni angolo, ricordando tutti i momenti che vi ho passato,le risate, i pianti…

Mi avvicino alla finestra e mi fermo sentendo scricchiolare il parquet sotto i miei piedi. È un attimo. Come un flash. Mi rivedo staccare una tegola per nasconderci sotto i miei diari…

Senza un attimo di esitazione mi accuccio e alzo la tegola. C’è tutta la mia adolescenza e nono solo. Noto un cd dei The Calling (Camino Palmero, 2001). Mi sento mancare al pensiero di quella giornata. Quando Clark me lo regalò dicendo che così avrei avuto qualcosa di lui e non lo avrei dimenticato. Come se fosse possibile farlo. Prendo il cd e lo metto nello stereo. Seleziono la traccia tre. Un altro colpo al cuore. Where ever you will go. Torno a rovistare nei miei ricordi. No sbagliato. Nei ricordi di Elisabeth. Un foglio blu cattura la mia attenzione. So benissimo cosa troverò aprendolo. Ma voglio farmi male così inizio a leggere.

 

16/Agosto/2001

 

Ciò provato, forse non abbastanza, ma l’ho fatto…ho provato a non lasciarmi andare a questo

sentimento ma niente, sei riuscita ad entrare.

E mentre scrivo una lettera che non ti invierò mai mi chiedo cosa stai facendo, se stai sorridendo.

Devo dimenticarmi di te, prima che tutto questo mi sfugga di mano…

prima che le farfalle nello stomaco si trasformino in AMORE…

 

- una lacrima riga il mio viso mentre la radio intona RUN AWAY WHIT MY HEART-

 

…prima che il mio cuore chieda di più…

 

-RUN AWAY WHIT MY HOPE-

 

…prima che tu diventi il centro del mio mondo…

 

-RUN AWAY WHTI MY LOVE-

 

Ma ormai credo che sia troppo tarsi.

Devo dirtelo: Ti Amo. Ti amo non per il tuo sorriso, non per i tuoi occhi, non per le tue mani. Ti amo perché non

posso fare altrimenti. Ti amo perché per una qualche strana ragione la mia vita è legata alla tua. Ti amo perché non posso

pensare di vivere neanche un giorno senza sentirti mia. Ti amo perché sei semplicemente Elisabeth.

 

-If I could turn back time
I'll go wherever you will go
If I could make you mine
I'll go wherever you will go
I'll go wherever you will go
,

Ormai alla prima si sono aggiunte altre lacrime silenziose, pure come queste parole…-

 

Vorrei poter dire la mia Elisabeth, ma non lo sei ancora, forse non lo sarai mai.

Scegli  Me. Scegli  Me. Scegli  Me.

Ti renderò felice, lo giuro. Mi prenderò cura di te per sempre. Scappiamo insieme amore mio, lontano da questi

intrighi a corte, lontano da tuo padre, lontano dalla Sua Beth. Lontano dal mostro che vuole farti diventare.

Non ti chiedo di amarmi, ma di lasciarti amare.

 

Con Amore,

Per Sempre Tuo, Clark.

 

Il cd finisce e ricomincia non so per quante volte. Ed io ai piedi del mio letto piango tutte le lacrime possibili. Mi lascio andare come non facevo da anni. E per la prima volta sento coesistere in me Elisabeth e Beth.  Dottor Jekyll e mister Hyde. Giorno e Notte!

Vorrei che non fosse così tardi. Vorrei poter tornare indietro. Vorrei svegliarmi e ritrovarmi nel 2001, quando non avevo bisogno di addormentarmi per vivere in un sogno.

Posso cambiare? Posso essere migliore? Ma soprattutto voglio essere migliore?

 

LANDON

 

Sono costretto a passare un intera giornata casa dei genitori di Beth. Mi sto sorbendo un monologo di mio suocero sulla mia sciagurataggine, nel mollare la politica per seguire un capriccio. Non merita risposta così mi limito ad annuire distrattamente, mentre la mia mente divaga altrove.

M: dov’è finita Beth?

Margaret mi salva dalle grinfie di Brian con la scusa di andarla a cercare. Salgo nella sua stanza e la trovo ai piedi del  letto accoccolata su se stessa. Sta piangendo. Resto talmente colpito che per qualche minuto la osservo impotente.

I: perché stai piangendo? –riesco finalmente a chiederle-

Alza la testa di scatto. È visibilmente sorpresa di vedermi.

 

BETH

 

Alzò la testa di scatto. Non mi ero accorta che fosse entrato qualcuno. E che quel qualcuno fosse Landon.

I: niente… tranquillo – affermo con voce flebile.

Si avvicina svelto verso di me e mi passa un braccio sulle spalle. Mi volto sorpresa da questo suo gesto improvviso, inaspettato ma tremendamente desiderato.

Deve essersi accorto della mia sorpresa perché mi sorride bonario.

 

LANDON

 

Mi avvicino svelto verso di lei e le passo un braccio sulle spalle. Si volta sorpresa da questo mio gesto improvviso, però non mi allontana, anzi si appoggia a me. Le sorrido bonariamente .

I: sai…per un attimo quanto sono entrato ho rivisto in te la vecchia Elisabeth che si rannicchiava su se stessa ogni volta che aveva un problema. – dico dopo qualche attimo di silenzio. Ed’è vero, per un istante ho rivisto in lei la bambina che giocava con me, la mia migliore amica-

 

BETH

 

Il mio stupore è in continuo aumento. Mi accoccolo a lui, il mio migliore amico.

I: Landon…devo dirti una cosa…/Br: Ragazzi scusate se vi interrompo, ma ti cercano al telefono

Beth, sembra importante.

No, no, no. Non ora che stavo per confessargli tutto. Non ora! Guardo mio padre, non posso fare a meno di pensare che per questo improvviso momento di sensibilità stavo per rovinare tutti i suoi piani. So benissimo che al telefono non troverò nessuno.

Mi sta chiedendo di scegliere di nuovo.

 

 

LANDON

 

Non riesco a decifrare l’espressione di Beth, ma quel che è certo che con l’arrivo di Brian è sparita la mia amica. Si stacca velocemente da me e si incammina verso la porta

 

BETH

 

 Mi incammino verso la porta e mi fermo a guardarlo negli occhi. Poi mi volto verso Landon.

Landon o mio padre? Bene o mare? Bianco o nero?

Lascio la stanza silenziosamente, mi lascio indietro Elisabeth, Clark, i ricordi. La felicità. Scelgo di nuovo mio padre.

Posso cambiare? Posso essere migliore? Ma soprattutto voglio essere migliore?

No, non posso farlo.

 

*Chi nasce tondo non può morire quadrato…recita un vecchio detto popolare. Ma non è del tutto vero. Guardate i bonsai, in principio è un seme come tutti glia altri, destinato a diventare che so, una grande quesria. E' l’uomo che muta la loro forma, per renderla armonica, piacevole. Non si cura di quanta sofferenza rechi alla pianta. Così l’uomo si comporta con i propri i simili. Così un padre plasma il carattere della figlia a suo piacimento. Così ne distrugge la personalità.

“Semina un gesto, coglierai un'abitudine.

Semina un'abitudine, coglierai un carattere.

Semina un carattere, coglierai un destino.

Ruskin Bond”

 

Così il destino di Beth è stato deciso. A lei non resta che portare a termine il compito che le è stato assegnato. E in quest’opera chiamata vita a lei spetta il ruolo della maschera. Incapace di maturare. Incapace di cambiare. E, infondo, incapace di vivere.*

LANDON

 

Senza aggiungere una parola lascia la stanza.

Mi domando cosa volesse dirmi, ma ho come l’impressione che non lo saprò mai. Mi alzo e me ne vado anche io. Non ha senso rimanere in quella stanza. Non ha avuto senso questa giornata.

Scendo in cucina e trovo Margaret intenta a fare un ricamo. Non posso non notare il velo di tristezza che le ricopre gli occhi. Mi avvicino e le poggio una mano sul braccio. Lei alza lo sguardo verso di me. Mi avvicino e le poggio una mano sul braccio. Lei alza lo sguardo verso di me e sorride. lascio la cucina e vado in salotto. Mi siedo vicino al cammino e osservo il fuoco scoppiettare. Chiudo gli occhi e ti immagino al mio fianco. Con un grande libro in mano. Stai raccontando una favola ai nostri teneri bambini. Tutto è perfetto. Il mondo intorno a noi si è fermato per ammirare la meraviglia della nostra felicità.

SCARLETTE

 

Mi allaccio la cintura e poggio la testa sul sedile. Sono di nuovo su un aereo. Si torna a casa.

Questi mesi in Iraq mi hanno cambiata, mi hanno sconvolta. Sarà dura dimenticare tutto l’orrore che ho visto. Ma non mi pento della mia scelta. Ho salutato i militari con un groppo al cuore i miei amici soldati. John, Adam, Bart, Jennifer, Orlando,… figli, fratelli, mariti, nipoti, genitori, amici di qualcuno. Non so quanti di loro torneranno, spero tutti. Ma quando vivi in quegli orrori tutti i giorni sai che la morta fa parte del gioco e prima lo accetti e meno probabilità hai di impazzire.

Chiudo gli occhi per riposarmi e alla fine mi addormento. 7

Mi risveglio ore dopo quando stiamo per atterrare. La pista di atterraggio si fa sempre più vicina.

1…2…3! L’aereo è atterrato e parte l’applauso dei passeggeri. Sono a casa…

Mentre scruto la folla davanti a me spero di incontrare i tuoi occhi, di poterti correre incontro.

_:Amoree

Mi volto sorridente. Un lampo di delusione mi attraversa il viso.

I: Aaron…! –dico mentre mi corre incontro e mi stinge a se. Chiudo gli occhi. Sto abbracciando te. 

 

*Alle volte l’amore può essere magia. Ma alle volte la magia, può essere solo un illusione.*

(non sono riuscita a trovare l'autore

   
 
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