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Autore: ivresse    19/11/2010    4 recensioni
Ma la verità era che avevo paura.
Paura di non essere un buon padre.
Paura perché prima di Blair non sapevo cosa significasse la parola famiglia.
Paura perché mia madre era morta di parto.
Paura di non sapere dare amore a mio figlio.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!
Ecco un altro chapter...ancora sulla scelta del nome...e dunque sul sesso del bimbo che però si capiva già dal prologo.

Le risposte alle recensioni del capitolo precedente non sono qui, ma ho utilizzato la novità di EFP, quindi le trovate nella posta personale sulla vostra pagina! A presto! Kiss


BLAIR’S POV

Da quando scoprii di essere incinta, la mia vita sessuale con Chuck era migliorata. Prima facevamo i fuochi d’artificio, ora anche meglio.
Non era più sesso famelico e voglia di soddisfare un desiderio, era puro amore.
Eravamo molto più cauti, più “gentili” e attenti.

Chuck sapeva bene che il sesso era il modo migliore per ottenere qualcosa da me.
Giocare con me e stuzzicarmi, per arrivare ai suoi scopi, è la cosa che gli riesce meglio.
Ma questa volta non l’avrà vinta. Nostra figlia si chiamerà Audrey.


2 MESI DOPO

Signori Bass, se volete posso dirvi il sesso del bambino, ormai Lei è al quinto mese di gravidanza, signora Bass, e non sarebbe un problema scoprirlo.

Alle parole del ginecologo, io e Chuck trasalimmo.
Erano cinque mesi che facevamo ipotesi sul sesso del bambino.
Inizialmente volevo che fosse femmina, poi capii che il sesso del mio bimbo non era importante.
L’importante è che sia sano!, continuavo a ripetermi, il resto non contava.
Anche Chuck la pensava come me.

Allora, Signori Bass vedo chiaramente il sesso del bambino, volete saperlo?

Guardai nel monitor, ma non capii un granché.

Certo rispondemmo Chuck ed io all’unisono.

Sarà una bella bambina!

Chuck ed io ci guardammo negli occhi, lui mi strinse forte la mano.
Risi e lui con me.
Già mi immaginavo una piccola bambina, la fotocopia di Chuck con il mio stile.

Quando entrai a casa, mi ritornò alla mente il patto che avevo stretto con Chuck.
Se fosse stata una bambina, avrei scelto io il nome.
E ora sapevo con certezza che era una bambina…quindi si sarebbe chiamata Audrey.
Comunque non mi sembrava giusto escludere del tutto Chuck, anche perché sapevo bene che la mia scelta non gli piaceva molto.
Quindi decisi di discuterne con lui.

Chuck, sai in teoria ho vinto io la nostra scommessa, dato che è una bambina. Dissi io, per stuzzicarlo.

Blair, lo so, hai vinto tu! Dunque è giusto che scelga tu il nome, anche se Audrey non mi sembra molto adeguato. Sembrava rassegnato.

In realtà, lo penso anch’io. Insomma Audrey potrebbe essere il secondo nome della nostra bimba. Lo sai che le persone importanti hanno più nomi, era una consuetudine dei nobili, anche noi abbiamo due nomi e credo che sia giusto che li abbia anche lei, dato che sarà la nostra principessina, non credi? Chuck mi sorrise, felice delle mie parole.

Non potrei essere più d’accordo! Ma quale sarà il primo nome?

Amore, questo lo decideremo insieme. Ah dimenticavo, manda qualcuno a comprare un libro dei nomi subito, e che sia quello con più nomi.


Dopo aver detto a Chuck quello che pensavo, mi venne voglia di un bagno caldo.
Mentre ero immersa nell’acqua, non potevo fare a meno di pensare alla mia bimba.
Cercai di immaginarla, ma sapevo benissimo che non era possibile, dovevo aspettare ancora quattro mesi.

Uscita dalla vasca, ebbi voglia di Chuck.
Lo volevo, ma volevo anche farlo impazzire un po’.
Così andai in camera e presi il nuovo completino intimo di Louis Vuitton.

Scesi le scale e lo trovai sul divano,mi sorrise.
Non avevo più tempo per i giochetti, lo volevo subito.
Lui si avvicinò a me e mi inaspettatamente mi prese in braccio e mi riportò al piano superiore, nella nostra camera da letto.


QUALCHE GIORNO DOPO...

Chuck ed io eravamo seduti sul nostro letto, sfogliavamo il libro dei nomi.
Senti questo Blair:

ROSE:
Derivato dal latino rosa e dal greco rodon, con identico significato, questo nome affettivo-augurale si riferisce al fiore della rosa. La tradizione di attribuire alle persone nomi di fiori è antichissima e molto diffusa, si lega al simbolismo ad essi attribuito. In questo caso la rosa, oltre ad essere considerato il fiore per eccellenza, è simbolo di bellezza, regalità, giovinezza e amore.


Lo trovo perfetto, Blair! Vidi la felicità nei suoi occhi.

Si è speciale, semplice e di impatto. Rose. Si è perfetto, Bass.

Presi il libro e lo lanciai sul pavimento e incollai le mie labbra a quelle di Chuck, e inevitabilmente pensai che tra quattro mesi sarebbe nata Rose Audrey Bass, la nostra bambina.
  
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