e x p e c t a t i o n
Sono quegli attimi piccoli, insignificanti, i dettagli, a cambiare una vita per sempre. Un attimo sei lì, concentrata a raccogliere l'odore della terra umida, il profumo delle erbe, il ronzio delle api, e quello dopo salvi una vita. Trovi l'amore. E la tua esistenza si estingue tra le fiamme del Destino.
« Un attimo, monsieur! Resista, vengo ad aiutarla! »
Mi chiamo Blanche Fontenay, ho 23 anni e sto per morire. La sento, la Morte, farsi strada in questa cella tra la sporcizia e l'odore di sangue, per venire a prendermi, silenziosa e avvolta in un manto nero come la notte, dentro a questa cella di Parigi. Vieni, signora Morte, ti aspetto. Tra poco verrà il boia a prendermi in consegna, mi porterà davanti a Notre-Dame. L'Inquisitore mi predice le fiamme dell'Inferno, ma ho smesso di credergli dopo la prima ora di tortura: l'Inferno non può essere peggio della crudeltà umana, peggio di ideali sbagliati. Ho salvato molte vite, ho accompagnato verso la fine quelle ormai nelle mani di Dio...no, non finirò tra le braccia di Lucifero. Ci sono già.
Ormai da giorni mi consumo, nelle mani degli Inquisitori che mi hanno accusata di stregoneria, segnata dalle torture, tormentata da un dolore che ormai non sento più, perché ho imparato a non provarne più: mi basta pensare a lui, a quello sguardo di un verde così intenso da far invidia ad uno smeraldo purissimo, a quell'istante in cui aprì gli occhi prima che la luce li lasciasse per sempre, perché ogni sofferenza si dissolva come il fumo in cui la mia anima raggiungerà Dio. Mi basta pensare a lui. Non ho neanche mai saputo il suo nome, ma l'ho amato. Non andrò all'Inferno.
Vieni, signora Morte. Ti sto aspettando.
Sentii le narici riempirsi dell'odore acre del fumo e della carne bruciata, le orecchie rimbombare di urla di gioia e giubilo, i rintocchi cupi e assordanti delle campane. Macabra gioia nell'assassinio di innocenti.