memy881:
Amoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! Menomale che sei anche
quiiii,xD....Siccome è tardi mi tocca risponderti brevemente
che devo andare a nanna =)...Allora: Suo padre è una testa
di cacchio senza dubbio,il fratello Jared non dice niente
perchè comunque anche lui ha paura per ora,comunque come
vedrai in questo capitolo lui è molto contrario alle idee
del padre...Comunque per lei è praticamente impossibilie
scappare e ribellarsi,metterebbe ancora più a rischio la sua
vita...Sono contenta che non mi devo preoccupare per quanto riguarda la
somiglianza con altre fan fiction,davvero,avevo paura di copiare
qualcuno! Ti voglio beneee,Kussen,Alice....
PS: alla fine ti ho risposto normalmente,xD
emobilla483: Ma ciaooo! ^^... Come potrei prendermela con qualcuno che mi avverte di una somiglianza con un altra fan fiction??! Non sarebbe motivabile,e non potrei mai! Tranquilla,la mia sarà diversa,però non tolgo il fatto che ci sarà un avvicinamento tra lei e qualcuno...Ma non specifico niente....xD....Comunque se più in là noti qualcosa di simile dimmelo pure se vuoi,per favore...così correggo!...Menomale che si vede che non voglio plagiare nessuno...Per quanto riguarda il titolo hai ragione tu,ho sbagliato io a scrivere,infatti ora l'ho corretto,grazie mille per avermelo fatto notare... Mi stai facendo notare un sacco di cose,wow... GRAZIEEE!! XDD....Mi sa che comincio a perdere colpi,ihihih.... Farò appena possibile un giro da te,ce l'ho già fatto in realtà,ma non avendo avuto molto tempo ho dato un'occhiata ai titoli e alle prefazioni...Comunque sono intenzionata a leggere un paio di coseee!... ;-)....Kussen,Alice...
BUONA LETTURA A TUTTIIIIII!! E GRAZIE PER SEGUIRE LA STORIAAA E PER AGGIUNGERLA TRA LE PREFERITE,SEGUITE E RICORDARE!!...KUSSEN,ALICE...
CAPITOLO
4:
Mentre
ancora cerco
di fare mente locale,incredula per ciò che mi è
appena successo,la porta della
stanza viene spalancata violentemente. Intimorita da chi possa essere
sprofondo
con il viso nel tappeto morbido,fingendo di essere svenuta.
-“Aisha!”
sento
sussurrare flebilmente il mio nome dall’unica voce che avrei
voluto sentire
ora,la voce di mio fratello. Faccio un sospiro di sollievo e alzo la
testa
cercandolo con lo sguardo.
-“Jared.”
Dico accorgendomi
solo ora che sto piangendo.
-“Cosa
ti è successo?”
domanda squadrandomi dal capo ai piedi.
-“Niente.”
Mento.
-“Non
sono cieco. Hai
tutto il sangue sulla bocca,un occhio gonfio,e stai piangendo.
È stato nostro
padre?”
-“Si.”
Affermo,tanto
mentire non serve a niente con lui,verrebbe a scoprire la
verità in ogni caso.
-“Brutto
pezzo di…”
si blocca istantaneamente,non è da lui offendere nostro
padre,nonostante spesso
e volentieri la voglia di farlo lo ha sfiorato fortemente.
-“Non
ne vale la
pena.” Sbotto.
-“Prima
o poi gliela
faremo pagare per tutto ciò che ci sta facendo
passare.”
-“No,sarebbe
peggio. Lo
sai.”
-“Non
posso vederti
ridotta così,mi fa male.” Riesce a dire con gli
occhi lucidi,mi ha sempre
voluto bene,mi ha sempre protetta per quel che poteva,ma non
è mai riuscito a
dimostrarmelo verbalmente. In fondo quando uno viene addestrato ai
crimini cosa
ci si può aspettare?! Nemmeno io sono capace di esternare i
miei sentimenti,forse
neanche di provarli, a parte l’odio e la sofferenza. Quando
una lacrima deborda
dal suo occhio mi viene spontaneo asciugarla con la punta
dell’indice.
-“Non
piangere.” Dico
supplicandolo. Lui in risposta tira su con il naso.
-“Perché
ti ha
ridotta così?” chiede poi.
-“Perché
non sono
riuscita a portare a termine la missione al primo tentativo,e mi sono
fatta
vedere,anche se ero irriconoscibile.”
-“Quale
missione ti è
stata affidata stavolta? Una rapina?”
-“No,Jared…qualcosa
di molto peggio,qualcosa di più grande di quel che so
gestire.”
-“Non
dirmi che…”
sembra aver già capito dove voglio arrivare.
-“Mi
è stata affidata
la missione di compiere un omicidio.”
-“Non
può averti
affidato una missione del genere,non l’ha mai affidata
nemmeno a me perché riteneva
fosse troppo pericoloso. Non riesco a crederci. E chi dovresti
uccidere?”
chiede preoccupato.
-“Un
cantante
famoso,Bill Kaulitz.” Rispondo.
-“Ne
ho già sentito
parlare. Ancor peggio se è famoso,è ancora
più rischioso.”
-“Ce
la farò,riuscirò
ad ucciderlo.” Dico decisa.
-“Riuscirai
a privare
un ragazzo innocente della sua vita?”
-“Non
puoi sapere se
è innocente.”
-“Cosa
pensi che abbia
mai fatto? Lo sai che nostro padre e la sua stupida associazione
sceglie le
persone da fare fuori con criteri banali.”
-“Lo
so,ma preferisco
pensarla a modo mio,almeno mi è più
facile.”
-“Ti
sentiresti in
colpa per il resto della tua vita.”
-“No!
Non è vero! Io lo
ucciderò,costi quel che costi,e non me ne
pentirò!” sbraito. Jared,sorpreso
dalla mia reazione,indietreggia di qualche passo da me.
-“Perché
lo fai?”
chiede triste.
-“Perché
altrimenti
morirei,e lo sai bene anche te.”
-“A
volte credo che
tu sia priva di sentimenti come nostro padre.”
-“Perché
tu li hai i
sentimenti?” replico irritata dalla sua constatazione.
-“Si,li
ho,a
differenza tua.”
-“Non
lo puoi sapere
cosa provo io!”urlo.
-“Hai
ragione,non lo
posso sapere,ma lo posso intuire. Il tuo mondo è creato
sulla base dell’odio
profondo e della sofferenza. Ma hai mai provato a voler bene a
qualcuno,o
addirittura ad amare una persona con tutta te stessa? Hai mai avuto la
curiosità di scoprire qualcosa su nostra madre
perché ne hai sentito l’assenza
nella tua vita?”. Ha ragione lui,non ho mai voluto
affezionarmi a
nessuno,proprio perché lo avrei coinvolto nella mia
vita,mettendolo perennemente
a rischio.
-“No,non
ci ho mai
provato e nemmeno voglio farlo.” Insisto “Ma non
nascondo il fatto che avrei
voluto avere una figura materna al mio fianco. Te invece? Hai mai
voluto bene a
qualcuno?”
-“Si,Aisha,e
gliene
voglio ancora ora,ma è tutto inutile.” Sospira
arrendendosi a ragionare con
me,testarda come sono.
-“Posso
sapere chi è
la persona verso cui nutri dell’affetto?” anche se
ne intuisco già la risposta
mi piacerebbe sentirmelo dire,magari ricevendo sarei anche capace di
dare.
-“A
volte sei così
ingenua. Sei tu sorellina mia,io ti voglio bene. Ma tu a quanto pare
provi solo
riconoscenza,rispetto e gratitudine nei miei confronti. Niente di
più,e ciò mi
rattrista molto.” Forse volere bene a una persona non
è poi così tremendo e
difficile,lentamente me ne renderò conto,ne sono sicura.
-“Ora
sarà meglio se
ti vai a dare una pulita.” Mi consiglia.
-“Hai
ragione.” Dico cercando
di rialzarmi da terra con qualche difficoltà. Una volta in
piedi mi viene una
strana voglia,incomprensibile,innaturale. Mi avvicino cautamente a mio
fratello
e lo stringo in un lungo abbraccio. È la mia prima
dimostrazione di qualcosa. Anche
se non mi è chiaro di cosa.
-“Grazie.”
Sussurro grata.
-“Grazie
a te.” Ribatte
lui un po’ sbigottito dal mio gesto. Quando ci sciogliamo
dall’abbraccio lo
saluto con un cenno minimo del capo e me ne vado nella mia camera per
sistemarmi. Devo ammettere che sono un po’ sotto shock,cosa
che non è da me.
Faccio una breve doccia e cerco di rimuovere con difficoltà
ogni traccia di
sangue,dico con difficoltà perché si è
seccato tutto. I dolori ancora presenti
allo stomaco sono a dir poco insopportabili,mentre la nausea mi
è passata al
momento. Sono decisamente in condizioni pietose. Mentre mi vesto
qualcuno bussa
alla porta della camera. Finisco di infilarmi la maglietta e vado ad
aprire
sempre timorosa. Mi rilasso subito quando noto che si tratta di una
cameriera.
-“Ha
detto suo padre
di fare in fretta e di ripartire subito per la missione.”
-“D’accordo,sono
già
pronta.” Dico con una certa compassione verso quella povera
donna che serve mio
padre sin da quando ero bambina io,ovvero da vent’anni
passati.
-“Si
sente bene?” mi
chiede poi in confidenza.
-“Non
proprio,ma non
importa. Grazie per l’interessamento.” Da quando in
qua dico gli affari miei ad
una cameriera?! Sto proprio degenerando. Ormai sgomenta raccatto lo
stretto
necessario e mi rimetto in marcia per proseguire la missione. In fondo
quanto
mai difficile potrà essere uccidere Bill Kaulitz?
È vero,ho fallito una
volta,ma non si ripeterà più. Stavolta
architetterò meglio il piano e porrò
fine alla sua vita.