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Autore: Hermes    20/11/2010    2 recensioni
Raccolta di Missing Moments...perché Twilight fa venire l'ispirazione quando meno la si aspetta!
Genere: Commedia, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, Missing Moments, OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Parole: 865.

#31
Quando tornai a scuola, dopo aver passato una settimana in Alaska, avevo il terrore di non incontrarla più. Che, nel frattempo, fosse svanita nel nulla…
In realtà ero ansioso di rivederla e preoccupato dalla reazione che avrebbe potuto avere…ero stato ostile nei suoi confronti mentre la squadravo come il mio pranzo.
Fu con il mio cuore morto in gola che entrai almeno un quarto d’ora prima del dovuto nell’aula di Biologia, probabilmente le mie mani sarebbero state sudate se fossi stato ancora umano.
L’aula era vuota…se non fosse stato per Bella seduta sulla mia sedia. Il volto appoggiato alla mano, verso la finestra.
Trattenni il respiro inconsciamente, irrigidendomi.
I suoi spessi boccoli mogano scendevano a cascata, sfiorando con le punte il tavolo bianco.
Riuscivo a vedere solo una parte del suo viso dalla mia posizione, per il resto potevo spiarla attraverso il riflesso del pannello di vetro.
Il suo viso a forma di cuore era inclinato verso l’alto, guardando la pioggia che scivolava a terra, battendo forte.
Potevo vedere il suo sorriso solo a metà. Ma se le sue labbra sorridevano, i suoi occhi non condividevano quello stato d’animo. Erano tristi.
Quella vista provocò inspiegabilmente una fitta di preoccupazione dentro di me.
Decisi di rendere nota la mia presenza, schiarendomi la gola e muovendo alcuni passi avanti.
Le sue palpebre si chiusero due volte, uscendo dalla sua fantasticheria sorpresa poi si voltò di scatto con stampata in volto un’espressione contrita finché non mi vide e si rilassò leggermente.
Forse si aspettava un professor Banner contrariato della sua presenza nel laboratorio.
Cercai di radunare tutto il mio coraggio per rivolgerle la parola “Ciao…” riuscii a mormorare con difficoltà poi continuai, lasciando che le mie labbra ripetessero la frase che avevo provato e riprovato fra le mura della mia stanza nelle ultime ventiquattro ore.
“L’altra settimana non mi sono presentato, io sono Edward Cullen. Tu sei Isabella, vero?”
“B-bella…Bella, basta.” balbettò rossa, abbassando lo sguardo sulle pagine di un libro in edizione economica dall’aspetto molto amato.
Mi sedetti accanto a lei, aspettando educatamente che il suo imbarazzo svanisse mentre giochicchiava con un’orecchia delle pagine.
Non mi servì leggere l’intestazione per sapere di che libro si trattasse, mi bastò buttare l’occhio su un paragrafo che mi era familiare.

“In ogni nuvola, in ogni albero, nell’aria della notte e nell’aspetto di ogni oggetto durante il giorno, io sono circondato dalla sua immagine!
I più comuni visi di donna o uomo, i miei stessi lineamenti, si fanno gioco di me con il loro ricordarla.
Il mondo intero è per me una terribile collezione di cimeli che mi ricordano che lei è esistita e che io l’ho persa!”

Sorrisi.
“Come mai non sei in mensa…?” domanda timida, il rossore non aveva ancora lasciato le sue guance, non mi guarda.
“Non avevo fame.” rispondo, combattendo contro una smorfia perfettamente comprensibile, lei non sa. Continuo con tono malizioso, mimando la sua posizione “Potrei farti la stessa domanda, sai?”
Questa volta i suoi occhi nocciola mi fissano, cercando di capire se la sto prendendo in giro o se sono sinceramente curioso. Entrambe le cose.
“Beh…non avevo fame…” replica, usando le mie stesse parole ed alzando le spalle.
Non riesco a leggere i suoi pensieri, ma capisco che non mi sta dicendo la verità. Aggrotto la fronte “Ti senti a disagio, vero? A causa del tuo arrivo?” chiedo gentilmente, non voglio umiliarla.
Si morde il labbro, distogliendo lo sguardo e posandolo ancora una volta sulle pagine del suo libro in paperback.
“Non preoccuparti, gli ultimi arrivati eravamo io e miei fratelli prima di te…so come ci si sente…” continuo, cercando di alleggerire il suo disagio.
“Con voi però è peggio…gli altri vi lasciano sempre in disparte…” mormora piano.
In effetti lei è sempre al centro dell’attenzione…come potrebbe non esserlo?
“Non è così male…ci teniamo compagnia.” sorrido rassicurante “Tranquilla…prima o poi smetteranno di additarti come l’ultima arrivata.”
Mi rispose con un debole sorriso, le sorrisi a mia volta.
‘Beh, non sta andando poi così male…’ pensai fra me e me.
Si era di nuovo girata verso la finestra.
“Ti piace la pioggia?” domandai curioso.
Lei si voltò sorpresa, mandandomi un’occhiata. Forse non si aspettava che io continuassi la conversazione ma era più forte di me ed ogni suo gesto mi riempiva di curiosità. Perché non riuscivo a leggerla.
“Sì, direi di sì.” guardò di nuovo fuori dove pioveva a catinelle poi continuò, un po’ nervosa “Prima vivevo in Arizona e non pioveva quasi mai…”
Registrai mentalmente che non era per niente abbronzata anche dopo aver vissuto in un posto così soleggiato…strano.
“La pioggia è fredda.” dissi con naturalezza, in effetti era una cosa ovvia ma l’avevo formulata lo stesso seguendo un mio inconscio desiderio di sapere: le piaceva anche il freddo?
“Già…è l’unica sua colpa…” sospirò lei e sorrise tristemente “Per il resto però è perfetta.”
Odio me stesso…sì, non posso farne a meno.
Odio la mia natura mostruosa e il tuo essere umana.
Odio il tuo viso di porcellana, morbido e caldo.
Odio la tua bocca piena, i tuoi soffici capelli bruni.
Sei la mia dannazione.
Odio tutto di te…ma odio di più me stesso perché non riesco ad evitare di pensarci.
Io sono freddo.

Author’s Note:
Okay…è il secondo post di seguito in pochi giorni.
Seriamente Missing Bites non sta resuscitando…sono io che guardo fuori e vedo pioggia.
Un mese così può fare questo ad una persona malata come me che la ama la pioggia.
Sì, sono pazza! Hehe… xD
Se qualcuno non ha riconosciuto la citazione in corsivo, fugo i vostri dubbi.
Si tratta di Heathcliff in Wuthering Heights, meglio noto qui in Italia come Cime Tempestose. Mi piace leggere in inglese quindi la traduzione può anche non essere del tutto corretta, se ci sono errori fatemi sapere!
Ringrazio Prudence_78 per aver recensito lo scorso MB. Sì in effetti era buffo scriverlo...Eddie con gli occhi rossi viene sempre associato ad un incubo o comunque una cosa che 'non va bene'. Purtroppo sono una sostenitrice di Stoker e della sua novella quindi il rosso non mi fa paura...xD
Chiudo questa nota prima che diventi più lunga del Bite...
Goodbye!
Hermes

  
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