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Autore: shizuka    23/11/2005    12 recensioni
Quanto amiamo le abitudini, Malfoy? Quanto ne abbiamo bisogno? Recitare i nostri ruoli, preoccupandoci di essere sempre e costantemente dentro il nostro personaggio...
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Noi

di Shizuka

Cammino in fretta per i corridoi umidi, con l’unica preoccupazione di non arrivare in ritardo. Hermione Granger, non può arrivare in ritardo alla lezione di pozioni, semplicemente non se lo può permettere.

I fiocchi di neve si adagiano candidi sul terreno ghiacciato, è la prima nevicata dell’anno, ma io non ho tempo. Non posso indugiare su questo spettacolo invernale. Non posso fermarmi.

Se lo facessi…

Poi improvvisamente il tempo svanisce. L’orologio si inceppa. E le cose intorno a me si bloccano.

Sento il suo sguardo rude appoggiarsi qualche istante sulla mia schiena. E quegli occhi screziati d’argento mi penetrano la pelle. Arroganti. Sicuri.

"Cos’è, Mezzosangue, Potty e Weasel, ti hanno abbandonata?!"

Un sorriso perfido gli incurva le labbra così pericolosamente perfette.

Disprezzo. Odio.

Questi sono i sentimenti che provi - che provate - per me, figlia di babbani, strega brillante e incredibilmente saccente; soltanto perché il mio sangue, al contrario del vostro, non è purissimo fino all’ultima goccia.

"Vai al diavolo Malfoy, tu e il tuo ridicolo corteo che ti porti sempre dietro." La mia solita risposta dura, perché, lo sai, io non cederò.

Quanto amiamo le abitudini, Malfoy?

Quanto ne abbiamo bisogno?

Recitare i nostri ruoli, preoccupandoci di essere sempre e costantemente dentro il nostro personaggio.

Io, la Grifondoro. Leale, coraggiosa, generosa. Con il dovere – sì, perché il mio è un dovere – di eccellere sempre in qualsiasi cosa.

Tu…il Serpeverde. Orgoglioso, arrogante, viziato. L’erede dei Black e dei Malfoy, con l’obbligo di non tradire mai le aspettative altrui, specie quelle della famiglia.

Noi.

Il nostro costante desiderio di distruggerci. Perché l’altro sa. Capisce. E le nostre barriere cadono, una dopo l’altra e rimaniamo nudi. Spogliati delle nostre certezze, dei nostri ideali. Fragili creature. Perché è questo che siamo in realtà…fragili creature, che cercano con tutte le loro forze di vivere, e lo fanno mettendoci più orgoglio possibile.

Dove ci porterà quest’orgoglio?

Alla distruzione, alla cosa che più ambiamo e più detestiamo.

È nella nostra natura, non credi?

Così ci consumiamo, lentamente, come la fiammella di una candela a cui è stato tolto l’ossigeno. Combattendo contro noi stessi. Contro l’altro. Perché noi ci odiamo. Ci siamo sempre odiati, non è forse così?

E lo sappiamo entrambi…questo amore non avrebbe mai dovuto esistere.

Non fra mezzosangue e purosangue.

Non fra Slytherin e Gryffindor.

Non fra me e te.

E abbiamo gridato. Urlato, la nostra battaglia personale contro il mondo.

Noi non ci potevamo amare. Era scritto sui muri, nel sangue, nei volti dei nostri amici.

Avremmo potuto impazzire, diventare mangiamorte…e sarebbe stato molto più normale.

Così ci siamo odiati, molto più intensamente di prima. L’odio ci legava. Ci faceva sentire vicini. Riempiva la solitudine che avevamo dentro. Ma non bastava. Non bastava più…

Ricordi? Quella volta, che mi hai trascinata nel bagno dei prefetti e mi hai urlato che noi due non avevamo niente da spartire…che era tutto uno sbaglio – o uno scherzo del destino, che aveva parecchio senso dell’umorismo - …era tardi. Troppo tardi. Le tue mani tremavano. E io non riuscivo più a guardarti negli occhi. La consapevolezza che niente sarebbe più rimasto come prima.

Nonostante questo, abbiamo salvato le apparenze, fino all’ultimo.

Gli altri non avrebbero capito, ci avrebbero criticato…e noi…non avremmo sopportato l’ennesimo rifiuto.

Nessuno sa di noi…nemmeno Ron, né Ginny, né…Harry.

Non hanno mai sospettato nulla. E d’altronde, come avrebbero potuto?

Ho imparato a mentire bene.

Se adesso stai leggendo queste pagine, vuol dire che…la trappola non è andata come volevamo. So cosa stai pensando: se Harry e il suo assurdo complesso da eroe non mi avessero trascinato in questa guerra…ma io, dovresti saperlo, sono una Grifondoro fino all’ultima fibra del mio essere. Certe scelte, sono inevitabili, condizionano la vita di molte persone…io non potevo tirarmi indietro. Io non volevo tirarmi indietro.

Draco strinse convulsamente la lettera. Le sue mani tremavano.

Tengo un diario, sai, ormai da oltre un anno. Perché a volte era complicato stare con te, e non poterne parlare con nessuno. Ho sempre pensato che fosse assurdo scrivere in un diario quello che mi succedeva, quello che provavo, ma ora so che non è così. Tra quelle pagine è incastonato, come una pietra preziosa, il nostro amore. Ho stregato il diario, ora puoi leggerlo soltanto tu…è l’unica cosa che ti regalo.

I fogli volarono nell’angolo più remoto della stanza. Gli occhi di Draco erano vuoti, privi di qualsiasi espressione. Nella testa, l’immagine ossessiva di quella fredda notte invernale in cui Hermione, voltandosi, gli aveva regalato un sorriso. Uno di quei sorrisi speciali che riservava soltanto a lui. E Draco Lucius Malfoy non aveva più potuto mentire a se stesso.

Draco…le parole non sono mai servite tra noi, se non a farci del male. E di noi due…lo sai.

Hermione

Non rimaneva più nulla, soltanto un cieco e cupo dolore.

Blaise Zabini spalancò la porta, con aria trafelata. "Draco…Draco! Hai saputo?"

Ma gli occhi dell’amico erano laghi ghiacciati. Sapeva già.

"Draco…"

Poi inaspettatamente Draco sorrise.

Zabini sentì un brivido correre veloce lungo la schiena.

Il sorriso di chi è capace di uccidere qualcuno. Il sorriso degli assassini.

O il sorriso di chi cerca soltanto la vendetta.

"Pagheranno. Fosse l’ultima cosa che faccio."

 

Note: Bhè era da un po’ di tempo che volevo scrivere qualcosa su questa coppia che adoro…e alla fine, dopo un parto molto lungo, ne è uscito questo. Voi che ne pensate?

  
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