Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Lorelei95    20/11/2010    1 recensioni
Deriva da un sogno... Perciò alcune parti potrebbero essere starne...
I verbi rendono tutti innaturale...
Infatti è un sogno...
I vostri sono come questo?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ero cosciente del buio ma non che fosse dentro di me...

Camminavano tutti insieme, spaventati dal deserto e dalle rocce che sbucavano sul terreno. Trovare un luogo sicuro era impossibile se non sapevano dove fossero. 

Poi però vedevano una casa, su una collinetta bassa rocciosa.

Subito correvano per entrare e rifugiarsi, ma la maniglia era difficile da aprire.

Degli ululati rabbiosi scoppiavano nell'aria, provenienti da lupi che grossi e deformi, strappavano i tendini e la carne delle persone e, quelle che sopravvivevano, cercavano di scappare, di rifugiarsi in quella casa.

La porta veniva aperta  da due ragazzi forti che chiamavano la ragzza per tenerla al sicuro. Lei si chiudeva dentro, arrampicandosi su un armadio bianco per non essere a livello della terra, dove i lupi (mezzi lupi e mezzi umani) starvolti dalla trasformazione l'avrebbero potuta prendere ed uccidere.

Si distese, allungando le braccia al soffitto che era basso e che riusciva a toccare. Cercava di non tremare ma era inutile, così da muovere tutto il mobile che instabile traballava.

Quando la luce calava, il buio aveva mangiato ogni cosa e lei usciva dalla stanza, senza trovare nessuno. Ritornava allora a sedersi sull'armadio, con i piedi a penzoloni, mentre guardava il buio che nella stanza era più pesto che all'esterno.

Un ragazzo molto alto, nudo e con gli occhi scuri e tristi la guardava e allungava le braccia per prenderla con delicatezza.

Lei aveva  molta paura ma lo abbracciava forte, stringendosi al suo collo.

Quel ragazzo, con gli occhi così vecchi, la teneva e la dondolava.

Lei sentiva quanta forza c'era nelle barccia di quel ragazzo, che tutto sudato, aveva strappato la vita alle persone che prima le erano affianco.

Ma lo baciava, nonostante quello, piangeva lacrime amare e dolci per essere sola e per aver trovato qualcuno che la protegesse.

Lui la teneva accostata al cuore mentre camminava chissà verso dove.

Il cielo nero era puntellato di stelle, uniche compagne che li osservavano attente.

Poi una piccola lampada appariva, da una catapecchia, immersa tra le rocce spigolose del canyon.

E lei entrava e vedeva in uno stanzone tutti i lupi che prima l'avevano spaventata, che ora dormivano ammucchiati, cercando il calore dei loro corpi.

Erano tanti, molti di più di quelli che li avevano attaccati.

Lei si girava verso quel ragazzo: nei suoi occhi la consapevolezza albergava e lui annuiva, sapendo che sarebbe fuggita da lui.

Ma lei gli prendeva la mano e accarezzava i tendini, e sapeva che era l'unica e la sola fonte d'origine di tutte quelle creature.

Lui stringeva la sua piccola mano e la portava in un'altra stanza, facendola sedere sul piccolo letto e lui con lei.

Poi lei lo faceva distendere e si appoggiava al suo petto e udiva il suo prepotente respiro.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Lorelei95