Oblivion
 
" Famiglia di Babbani uccisa", sto leggendo sconvolta la Gazzetta del Profeta quando sento la voce di mia mamma che dice che la cena è pronta. Scendo con insicurezza dalla scale cercando di convincermi che è la cosa giusta, che devo proteggerli, non voglio aprire un giornale o ascoltare la radio con la paura che i loro nomi saltino fuori, non sono pronta ancora a QUESTO. Entro in cucina, non ci sono, sento le loro voci provenire dal salotto, li raggiungo sono seduti davanti al tavolino con delle foto, ironia della sorte tutto qua è cosparso di nostre foto. Cercando di racimolare un po' di sicurezza che sembra avermi abbandonato in questi tempi li guardo, cercando di imprimere a fondo i loro gesti, le loro voci. E poi come una vigliacca, punto la bacchetta alle loro spalle e pronuncio la formula magica che, forse, li trascinerà per sempre via da me … " Oblivion" sussurro con le lacrime negli occhi. Non li vedo in faccia ma so cosa stà succedendo, il loro sguardo di offusca e perdono tutti i ricordi, tutti i ricordi di me. Mi rendo conto della cosa perché dalle foto sto scomparendo lentamente, il mio primo compleanno, le nostre gita nei boschi, le vacanze, il primo giorno a Hogwarts, per poi arrivare alle più recenti, scompaio lasciando un vuoto che loro sicuramente non troveranno. Infine scappo dalla stanza, come una ladra, corro in camera mia, recupero le mie cose ed esco dalla porta sul retro, cammino per il viale a testa alta, Hermione Granger non si abbatte, devo farmi forza, questa guerra dobbiamo vincerla, DEVO  vincerla …… per loro.